Serie TV > Glee
Segui la storia  |      
Autore: __lesbianquinn    22/10/2013    0 recensioni
Quinn Fabray. Kitty Wilde. Due ragazze simili e diverse. Due ragazze che hanno la loro vita, con i loro problemi, le loro gioie e le loro tristezze. Le loro strade si incontreranno o continueranno come due rette parallele?
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kitty Wilde, Quinn Fabray, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Luogo: Ospedale(New York).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 7:48

 

Quinn posò la schiena contro al muro, mentre, nervosamente, stringeva le sue mani tra di esse, in grembo; il suo sguardo era puntato a terra e le sue labbra venivano torturate dai suoi denti, anche a rischio di farsi male. Non capiva come fosse arrivata a quel punto. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando, abbandonata agli armadietti, piangeva disperata, guardando Finn, colpevole di averlo tradito, senza trovare le parole per dirglielo. Era incinta e quel bambino non era suo. Eppure era lui il suo ragazzo. Tremando aveva raccolto la forza che le serviva, e, ancora piangendo, glie lo aveva detto. “Sono incinta” aveva sibilato, reprimendo un singhiozzo. Certo, adesso la situazione era diversa, ma, chissà perché, le era venuto in mente proprio quel momento. Quello dove si era sentita più spaesata e spaventata.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Casa Wilde(Lima).
Data: 21 Ottobre.

Ora: 7:50

 

Kitty era lì, d'avanti allo specchio della sua camera. Aveva appena indossato la sua divisa da cheerleader, ma si guardava come se ci fosse qualcosa che non andava. Solitamente quando indossava il suo completino di poliestere si sentiva potente, si piaceva anche il triplo di quanto si piacesse solitamente, ma in quel momento i suoi occhi vedevano un errore, un qualcosa invisibile agli occhi di chi non sapeva nulla. Si sciolse i capelli, poi, deglutendo, si fece meglio la coda di cavallo. Con l'indice della mano destra sfiorò la pelle sotto il suo occhio, catturando quella lacrima solitaria che scendeva e bruciava maledettamente. «Kitty, scendi, è arrivato tuo padre!» La voce della madre la distolse dai suoi pensieri; la ragazza prese un respiro profondo, poi, sempre d'avanti allo specchio, si stampò un falso sorriso sulle labbra. «Arrivo!»

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Ospedale(New York).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 8:59

 

Dei passi distrassero Quinn, la quale staccò la schiena dal muro. I suoi occhi si puntarono sulla figura esile della sua migliore amica, la quale si stava avvicinando a lei, lenta, con passo incerto. La bionda le andò incontro, fermandosi proprio di fronte a lei, guardandola in quegli occhi da cerbiatta, facendole una domanda silenziosa, perché tra loro, ormai, non c'era più bisogno di parole. Rachel scosse lentamente la testa, poi scoppiò in un pianto disperato, buttandosi letteralmente tra le braccia dell'amica, la quale, spalancando gli occhi, la strinse a se. Le accarezzò i capelli, mentre, ancora shockata, non proferiva parola. Non poteva crederci, non poteva essere successo sul serio. Non a lei. Non a Rachel. Non aveva ancora superato il lutto di Finn, quella notizia la stava distruggendo. «Andrà tutto bene» Sussurrò, riuscendo finalmente a trovare la forza di dire quelle piccole parole. Deglutì, sentendo la sua amica, fragile, tra le sue braccia, piangere ancora, singhiozzando rumorosamente, aggrappandosi in modo quasi disperato alla sua maglia.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: McKinely(Lima).
Data: 21 Ottobre.

Ora: 9:01

 

Le mani le tremavano, si stringevano con forza attorno allo zaino, mentre, piano, camminava per i corridoi. Nessuno notava niente, non c'era nulla di diverso in Kitty, a parte quell'andatura un po' tremolante e insicura che non era per niente da lei. Raggiunse il suo armadietto, poi si voltò, sentendo delle risate. Era Marley, che, abbracciata al suo ragazzo, scherzava, parlava amorevolmente con lui; si scambiavano dolci baci, carezze e sguardi. “Vomitevoli” pensò lei, fissandoli con insistenza. Ad un certo punto il ragazzo si voltò, puntando i suoi occhi scuri e profondi nei suoi. La ragazza deglutì, poi si girò con uno scatto, aggrappandosi agli armadietti, sentendo la testa girarle vorticosamente. «Stai bene?» le chiese una voce maschile. Kitty si spostò, puntando il suo sguardo sul ragazzo in carrozzella, Artie. Lo guardò con attenzione, poi accennò un piccolo sorriso e annuii distrattamente. «Certo» sussurrò, poi chiuse il suo armadietto e si diresse verso l'aula di spagnolo. Si voltò appena, seguendo con lo sguardo i suoi amici, i quali si stavano separando, per frequentare classi differenti. Jake, con un paio di falcate, l'affiancò. «Che ti prende?» Chiese in un sussurro. La bionda sospirò. «Ho il voltastomaco. Tu e Marley siete troppo zuccherosi, di prima mattina.» Disse ironica, continuando a camminare.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Casa Hummel/Berry/Lopez(New York).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 14:32

 

Rachel era seduta sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre Quinn, ospite temporanea, era in cucina, intenta a preparare due tè e una camomilla. La vita era realmente ingiusta, a volte, e la bionda era stanca di vedere l'amica soffrire. Era andata lì, cinque mesi dopo la morte di Finn, per darle sostegno, tirarle su il morale, farla uscire, svagare. Rachel era una ragazza forte e stava reagendo, non si stava lasciando abbattere dalle disgrazie della vita. E poi, proprio quando sembrava che la ragazza si stesse riprendendo, stesse tornando a sorridere sul serio...una telefonata ruppe la pace che si era creata in casa. «Come sta Rachel?» Chiese una voce femminile, interrompendo i pensieri della bionda, la quale si voltò e sospirò, spegnendo il fuoco sotto l'acqua. «Si è chiusa in camera appena siamo arrivate.» Sussurrò, puntando i suoi occhi verdi in quelli neri di Santana, la quale si sedette, accavallando le gambe. «Devi darle tempo» sussurrò a sua volta, poi il silenzio regnò tra di loro.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Palestra(Lima).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 15:23

 

Si muoveva, a scatti, muovendo il bacino. Una gamba avanti, l'altra un po' più in dietro. Le braccia in alto, uno scatto con il petto, poi di nuovo. Ancora, ancora. Fino a che quella sequenza non le fosse uscita perfetta. Ansimò, fermandosi, portando le mani sulle ginocchia, piegandosi appena. Sentiva la testa girare, il respiro corto; aveva nausea, temeva che avrebbe rimesso da lì a poco. No, doveva trattenersi, non poteva dare spettacolo così. Sentì dei passi che si avvicinavano a lei, poi due figure si misero di fronte a Kitty, la quale si tirò su, deglutendo. Bree e la coach Washington, entrambe la guardavano con uno sguardo freddo. La prima con un sorriso di scherno, mentre la seconda era seria, troppo. «Cosa c'è? Sei moscia, non segui la musica.» Iniziò la sua compagna, alzando un sopracciglio. «Se volevo vedere ballare dei topi ubriachi sarei andata a casa mia, li avrei presi per la coda e li avrei innaffiati con del Martini.» Continuò la coach, alzando la voce. Kitty deglutì, poi abbassò lo sguardo. «Mi scusi.» Sussurrò. Si sentiva umiliata. In tutta la sua carriera da cheerleader in quella scuola, mai una volta era stata sgridata o ripresa a quel modo. «Vedi di darti una mossa, latticino.» Concluse seccata la donna. La bionda annuì, in silenzio, poi sospirò non appena si allontanarono da lei. “Ce la puoi fare” si disse, poi riprese la sequenza.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Casa Hummel/Berry/Lopez(New York)
Data: 21 Ottobre.

Ora: 18:12

 

Quinn si sentiva strana. Non aveva la minima idea di cosa potesse fare. Rachel era, giustamente, distrutta; non aveva intenzione di uscire dalla sua stanza, si era barricata lì, non metteva piede fuori, per nessuna ragione al mondo. La bionda era riuscita a farle mangiare qualcosa, lasciandole il piattino a terra, dietro la porta della sua camera. Si trovava seduta sul divano, alla sinistra di Kurt, mentre Santana stava alla destra del ragazzo. I loro occhi erano puntati sulla tv, la quale era stata messa ad un canale a caso. Non sapevano neanche cosa stessero guardando, visto che ognuno di loro aveva la testa da tutt'altra parte. Volevano aiutare Rachel, ma non avevano neanche una piccola idea, non sapevano cosa fare, come comportarsi. Un sospiro uscì dalle labbra di Quinn, la quale si alzò e, senza dire una parola, andò in camera di Santana, che era diventata anche la sua, da quando sostava lì, non in modo permanente, ovviamente. Chiuse la porta e, deglutendo, prese il cellulare, componendo un numero specifico. Posò l'apparecchio all'orecchio e aspettò, quando poi una voce maschile rispose «Pronto?», lei deglutì nuovamente.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Casa Wilde(Lima).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 20:15

 

Erano seduti tutti a tavola, composti, mentre l'unico rumore che si sentiva era quello delle posate, che, delicatamente, ticchettavano contro il piatto. I genitori della ragazza iniziarono a chiacchierare, scambiandosi un paio di parole ogni tanto, mentre Kitty era presa a guardare il suo piatto, muovendo distrattamente la forchetta, sfiorando i piselli, spostandoli da un lato all'altro, senza mangiarli. Le risate dei suoi genitori erano un sottofondo, per lei; era troppo presa nei suoi pensieri, nei suoi problemi, per rendersi conto che loro le stavano rivolgendo la parola. Con uno scatto si alzò, facendo rumore con la sedia, graffiando contro il pavimento. Prese un respiro profondo, sentendo il cuore battere furiosamente nel petto. Due paia di occhi erano puntati su di lei, incuriositi, stupiti dal suo comportamento. «Scusate» Sussurrò, poi si voltò con uno scatto, scappando verso il bagno, chiudendo la porta con un tonfo, buttandosi quasi a terra, sentendo lo stomaco sotto sopra. La madre si voltò a guardare il marito, preoccupata, ma lui alzò semplicemente le spalle. «Sarà influenzata»

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Parco(New York).

Data: 21 Ottobre.

Ora: 21:53

 

Quinn era seduta su di una panchina, le gambe chiuse ermeticamente, le mani sulle sue ginocchia; la sua testa si muoveva da un lato all'altro, la sua schiena era dritta, rigida, nervosa. Ogni volta che sentiva dei passi, lei si voltava con uno scatto, con il cuore che schizzava in gola, ma alla fine non era nessuno. Nessuno che le interessasse, almeno.
Mezz'ora dopo, una persona si fermò proprio dietro di lei, la quale, sentendo la presenza di qualcuno, si voltò. Sbiancò per un istante, poi sospirò e si alzò lentamente, sempre molto rigida, nervosa. «Volevi vedermi?» Chiese l'uomo, con voce bassa, leggermente roca. La ragazza prese un respiro profondo, poi annuì, piano. «Avrei bisogno di un favore» Disse con lentezza, scandendo ogni singola parola, sfiorando i suoi denti con la propria lingua.

 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

 

Luogo: Casa Wilde(Lima).

Data: 22 Ottobre.

Ora: 2:43

 

La camera di Kitty era al buio, solo una lieve luce che proveniva dalla finestra, illuminava il suo volto, rendendolo pallido. La ragazza era raggomitolata sul letto; le sue spalle si alzavano e si abbassavano, a scatti, in singhiozzi silenziosi. Lacrime bollenti scendevano sul suo volto, bagnando la federa. Soffocò un singhiozzo, schiacciando il viso contro il suo cuscino, sussultando. Era distrutta, si sentiva come se il mondo le stesse crollando addosso, lentamente, pezzo per pezzo. Si sporse e prese il cellulare, scorrendo freneticamente sulla rubrica, poi portò l'apparecchio all'orecchio e singhiozzò. «Pronto?» Fece una voce femminile, evidentemente assonnata. Kitty singhiozzò nuovamente, piangendo in modo quasi disperato. «H-Ho bisogno d-di te» disse, con la voce rotta dai singhiozzi, dalle lacrime che scendevano senza sosta.
 

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•


 

Salve a tutti. Eccomi qui con una nuova storia. Protagoniste: Quinn Fabray e Kitty Wilde. Le loro vite potrebbero incontrarsi, così come andare avanti senza avere il minimo contatto fra di loro. Chi lo sa.

Spero che questa storia vi possa piacere e che questo primo capitolo(anche se io lo vedo più come prologo) vi sia piaciuto.

 
Distinti saluti.
LesbianQuinn.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: __lesbianquinn