Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Charlie Cleaver    22/10/2013    4 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Heart'
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Capitolo XX

- Sophie -

 

 

 

 

 

Alexandra decise di lasciare suo fratello solo per pochi minuti.

Era stanco. Erano entrambi stanchi.

Così uscì, da una delle tante porte laterali dell'ospedale. Prese una sigaretta e l'accese.
Era lì con lui da ormai cinque ore, ma il travaglio di Helen era iniziato già da prima. Ormai non doveva mancare molto alla nascita della piccola di famiglia, o almeno così credeva. In realtà non se ne intendeva di bambini. Sapeva solo che prima o poi nascevano e tutti erano felici.

Le dispiaceva che Tom non fosse lì con lei, ma non poteva lasciare James da solo, in quel momento così importante per lui.

D'altronde l'attore inglese aveva preso l'impegno di partecipare alla premiere di Iron Man 3, per non parlare degli MTV Movie Awards, che precedevano l'altro evento e se non ci fosse stato il parto di Helen, probabilmente sarebbe andata con lui a Los Angeles.

La famiglia. La famiglia prima di tutto.
Aspirò dalla propria sigaretta e poco dopo lasciò che il fumo le uscisse dalle labbra.
Alzò gli occhi al cielo.
Non c'era nemmeno una stella e l'unica cosa che Alexandra riuscì a vedere furono le luci degli aerei che le passavano sopra la testa, lontani chilometri e chilometri.

E per qualche momento pensò egoisticamente che da uno di essi potesse esserci Tom, pronto a scendere all'aeroporto di Londra, solo per restare con lei.

Sciocca. Lui era impegnato oltreoceano. Anzi, probabilmente a breve sarebbe arrivato negli Stati Uniti, dove presto avrebbe fatto capolino nel suo albergo per cambiarsi per la serata che lo stava aspettando.

E lei era lì, in attesa di qualsiasi notizia che perfettamente sapeva che non sarebbe mai giunta.

Improvvisamente il cellulare vibrò nella sua tasca. Con movimenti piuttosto lenti, Alexandra lo prese, pensando fosse Cat, curiosa di sapere come stavano andando le cose.

Ma quando si accorse che il mittente del messaggio era Tom, gli occhi le si illuminarono.

 

Allora, sono o non sono zio? :)

 

A quella semplice domanda, Alexandra sorrise, pensando a quanto adorabile fosse. Ed immancabilmente si rese conto di quanto tenesse a lui, di quanto tutta quella relazione fosse importante per lei.

 

Non ancora, ma non credo manchi molto. Non rimanere troppo a fare Loki negli Usa, che hai una nipote in arrivo!

 

Si mordicchiò leggermente il labbro inferiore, prima di aspirare ancora una volta dalla propria sigaretta, quasi terminata.

Alexandra era curiosa di vederlo all'opera con un bambino, anche se era lampante a tutti come Tom Hiddleston fosse una persona socievole, bimbi compresi.

Poi quella sarebbe stata la loro nipotina, quindi l'affetto nei suoi confronti sarebbe stato maggiore, per quanto lei non fosse molto pratica di quelle piccole creaturine.

Non fece nemmeno caso, tanto era stata rapita da quel pensiero dolce, alla porta aperta dietro di sé.
« Alex! »

Quando si voltò, trovò James con uno sguardo tra il preoccupato e il gioioso.
A quel punto capì che il momento stava arrivando.

 

 

 

Alexandra si massaggiò le tempie, mentre attendeva una risposta dall'altra parte del suo portatile.

Era stata tutta la notte insieme a James ed Helen e, finalmente, la piccola Sophie era nata. E se lei era incredibilmente stanca, non poteva immaginare quanto potesse esserlo la mamma in questione.

Era tornata a casa con la propria macchina, lasciando la nuova piccola famiglia Gascoyne alla loro stessa privacy e si era buttata sul divano, non appena aveva varcato la soglia del salotto. Non ebbe la prontezza di arrivare fino alla sua camera e si addormentò lì.

Ed ora avrebbe raccontato tutto a qualcuno di veramente speciale.

« Che raggio di sole! »

« Siamo in vena di sarcasmo, Hiddleston? »

Capì perfettamente che qualcosa non andava nei suoi capelli, in quella situazione terribilmente arruffati. Ma di certo non si sarebbe mai arrabbiata per una osservazione simile. Incredibile come il suo comportamento, grazie all'attore inglese, fosse cambiato in così pochi mesi, costando ovviamente una notevole fatica da parte di entrambi.

« Lo sai che per me sei sempre un raggio di sole. »

Il suo sorriso le mancava. Quel meraviglioso ed estremamente spontaneo sorriso che le metteva il buon umore anche nelle giornate più grige.

Ci furono piccoli istanti di silenzio, in cui entrambi erano troppo concentrati a fissarsi l'uno dallo schermo dell'altro. Ogni tanto Alexandra aveva una visione squadrettata di Tom: maledetta connessione internet!

« E quindi? La piccola Sophie? »

« E' splendida. Davvero! Tra tutte le bambine della nursery lei era la più bella. Poi era pieno di marmocchi strillanti, con bocche enormi. Peggio di qualsiasi Alien. »

La faccia sconcertata e, al tempo stesso, esageratamente disgustata di Alexandra fu sufficiente che provocò nell'attore inglese un'immediata risata.

« Sono assolutamente curioso di vederti alle prese con tua nipote. Credo che farò un video, per immortalare il momento. »

In tutta risposta la ragazza arcuò un sopracciglio, storcendo leggermente le labbra, giusto per marcare il suo totale disappunto, circa l'idea appena espressa.

« L'America ti rende ironico, noto. »

Ma per quanto potesse dimostrarsi offesa dalle sue parole, non riuscì a trattenergli un sorriso. Parlarono per tanto tempo, ma nessuno dei due era stanco e, soprattutto, nessuno voleva concludere quella che sembrava una videochiamata infinita.

Tom non pareva aver avuto effetti post jet leg ed Alexandra non dava l'impressione di aver passato tutta la notte all'ospedale per la piccola Sophie. Chiacchierarono con un'impressionante energia, come se non si vedessero da mesi e mesi, raccontandosi tutto il possibile, dagli eventi di grande rilevanza alle storielle più minuscole.

« Vuoi vedere cosa ho imparato ieri sera in un locale? »

Le domandò Tom, retoricamente, alzandosi dal divanetto della grande stanza d'hotel, tenendo comunque saldamente il piccolo portatile tra le braccia.

« Hai avuto anche il tempo di andare in un locale? »

« Sì, con Luke e degli amici. Ci siamo un po' divertiti, tutto qua. »

Le fece un occhiolino veloce, appoggiando il computer sul letto e allontanandosi il tempo necessario per prendere il proprio cellulare. Alexandra non riuscì a capire cosa volesse fare e soprattutto non le fu chiaro cosa Tom intendesse per ci siamo un po' divertiti. Una spiegazione doveva dargliela e anche al più presto.

Senza un minimo di preavviso, una musica estremamente ritmata giunse alle orecchie di Alexandra. Una di quelle classiche cose alla tunz tunz tunz che lei detestava. Eppure Tom ogni tanto cadeva in questi gironi infernali, comportandosi da perfetto adolescente.
E amava anche questo lato di lui.

« Pronta? »

Alex alzò le mani lateralmente. « Da qui non mi muovo. »

Con un sorriso, Tom si distanziò dal portatile. Rimase fermo in mezzo alla stanza che l'australiana non riusciva a vedere interamente. Era a testa china e immobile se non fosse stato per il piede destro che batteva il ritmo a terra.
E, d'un tratto, cominciò a ballare come il più scatenato ragazzino in preda a una esplosione ormonale. Ballava come uno scatenato, come se non ci fosse un domani e con un incredibile sorriso sulle labbra.

Quella performance, che lasciò Alexandra allibita tanto da farle sgranare gli occhi, incredula, non durò moltissimo, poco meno di un minuto ma alla fine di tutto Tom aveva un leggero fiatone.

« Allora? »

Chiese con un sorriso che gli andava da orecchio a orecchio. Come un bambino che riceveva il dono più desiderato a Natale.

« Hai imparato tutto ciò in una sola sera?»

« Ti vedo sconvolta, tesoro. » lo disse con un ghigno soddisfatto sulle labbra, andando a sedersi sul letto e incrociando le gambe.

Alexandra tornò a sorridere a sua volta, accompagnando il suo gesto da una leggera risata: quell'uomo era adorabile.

E lo amava.

 

 

 

 

 

 

 

 

« Piange molto? »

Domandò Alexandra con un'espressione che viaggiava tra l'incuriosito e lo sprezzante, dopo che la piccola Sophie aveva strillato.

Per quanto comunque non riuscisse a farsi piacere i bambini, la sua nipotina era deliziosa. Aveva meravigliosi capelli dorati e due occhi scuri come la notte.
E poi portava il marchio Gascoyne e questo aveva il suo giusto perché, secondo Alexandra.

« Non molto, in realtà » rispose Helen, mentre teneva tra le braccia la piccola nata. « Ogni tanto vuol far sentire la sua voce ma per il resto è assolutamente nella norma. Ricordo che il figlio di mia sorella piangeva tantissimo. »

A quel punto si intromise James nel discorso, guardando la propria compagna. « Strillava come un indemoniato, è diverso. E adesso che ha cinque anni strilla ancora di più. L'ho sempre detto e non finirò mai di ripeterlo: a quel bambino serve un esorcista. »

Non ci volle molto prima che qualcuno scoppiasse a ridere e Alexandra si aggiunse con un leggero sorriso a quel momento così perfettamente idilliaco, mentre la sua mente ripercorreva pensieri che aveva già conosciuto in precedenza.

Se qualche anno prima qualcuno le avesse anche solo suggerito che suo fratello sarebbe diventato padre di una bella bambina, probabilmente avrebbe guardato l'altro interlocutore con un sopracciglio inarcato e lo sguardo di qualcuno che era pronto a dare risposte altamente sarcastiche.
E invece ora tutto era così diverso e prima fra tutti Alexandra lo era. Probabilmente non l'avrebbe mai fatto, fin troppo orgogliosa in cuor suo, ma avrebbe dovuto ringraziare infinitamente Tom. In modo totalmente involontario le aveva fatto scoprire cosa voleva dire essere amata davvero e per l'attrice il mondo aveva ora tutto un altro aspetto.

Si voltò a fissarlo, notando quanto bello fosse quel sorriso nato dalle ultime parole pronunciate da James.

E a quel punto Alexandra capì che era la persona giusta con cui trascorre tutta la vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hiddle's corner:

Prima di tutto vi chiedo immensamente scusa per il ritardo così prolungato nel postare l'ultimo capitolo. Avevo perso persino le speranze e poi continuare a scrivere di una coppia così perfettamente felice, mentre io stavo provando l'angst della vita reale, mi sembrava quasi un'utopia.
Ma ora mi è passato. Sto meglio e sono felice (un po' incazzata – molto - ).

 

Per il resto eccoci qui. Tutto finito.
Spero vivamente che la storia vi sia piaciuta dall'inizio alla fine e che Alexandra sia stato un personaggio in grado di emozionarmi. Non nasconderò dicendovi che in lei ci sono molti dei miei atteggiamenti, ma qualcosa di mio in lei volevo metterlo.

Ci sono state volte che averei voluto prenderla a sberle, ma sono sempre stata convinta che se fosse stata la classica ragazza tranquilla e dolce non sarebbe stata una relazione piena. Con Tom Alex è riuscita a capire il meglio di sé e di questo sono orgogliosa, perché so di aver potato su carta un personaggio con delle debolezze e molti difetti. Insomma, volevo che fosse reale in tutto e per tutto.

Non ho voluto descrivere una scena con Tom con Sophie in braccio et cetera, perché voglio lasciare a voi l'immaginazione. E soprattutto non me la sento di descriverlo in fasi paterne o con bambini.

non ancora ;)

 

Voglio ringraziare chiunque mi abbia seguito fino a questo punto, chiunque abbia letto/recensito/inserito tra le preferite e varianti vari e ovviamente i grazie vanno a tutte quelle persone che mi hanno supportata su facebook.

 

Con Black Heart voglio dire un arrivederci a questa sezione di fanfiction. E chissà cosa il futuro riserverà per Alex e Tom ;)

   
 
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