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Autore: SkyFullOfStars_    22/10/2013    2 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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31. Please, Talk To Me.
 











 
 
 
 
-Eccomi.- annunciò Kurt sorridente, entrando nella camera con un piatto di minestra fumante.
Blaine, con gli occhi ancora doloranti, cercò di delineare bene i bordi di quella figura che aveva fatto irruzione nella stanza. Socchiuse gli occhi alzandosi un po’ sullo schienale e, con suo divertimento, notò che il biondo portava un buffo grembiule da cucina con alcuni gatti sopra.
Trattenne una risata, mentre vedeva avvicinarsi il piatto e, con esso, anche il ragazzo.
-Lo so che non hai nessuna voglia di mangiare un brodo vegetale…Ma nelle tue condizioni…beh ti farà bene.-
-Va bene così, grazie.- rispose il moretto, accennando un sorriso.

Per i prossimi istanti s’incantò sul viso roseo di Kurt.

Non capiva bene cosa l’avesse rapito in quel modo: gli occhi forse? Quelle due porte che nascondevano un arcobaleno? Oppure erano le labbra? Apparivano così morbide e soffici…tanto quanto un dolce natalizio.
O forse era semplicemente il sorriso che teneva ora?
Si, ma forse era un po’ tutto. La grande bocca di Kurt si distendeva ora, lasciando spazio ai suoi denti bianchissimi; gli occhi gli brillavano e questo gli succedeva solo quando guardava Blaine.
La massa di ricci dopo un po’ dette un colpetto di tosse, come per svegliare se stesso da quell’ipnotizzazione.
-Tutto a posto?- chiese la dolce voce del biondino, con un accenno di curiosità.
-Mmm.- mugugnò il riccio.

No. Non era tutto a posto.
Tutta l’incertezza che era in Blaine si era nascosta dietro quel “mmm”.
Come poteva dirgli di avere qualcosa che non andava se neanche riusciva ad ammetterlo a se stesso.

Ops.

Era forse questo il problema? Era ancora la storia dell’incidente che lo…bloccava?
Forse.
 Ma come dimenticarla? Era ancora una ferita aperta.
E chi sarebbe mai stato in grado di chiuderla? Dio solo lo sapeva.
-Vuoi che ti prepari un the? Se non vuoi mangiare il brodo…-
-No, no davvero, sto bene così.- intervenne Blaine tentando di distrarsi dai suoi pensieri complessi.
Ad un certo punto il piatto di minestra fu posato con decisione sul comodino.
-Blaine. Non ti conosco da molto, ma riesco a capire quando una persona mente.- spiegò Kurt, con aria seria.
I due occhi marroncini ai quali si rivolgeva non osarono alzarsi e rimasero a fissare un lembo del grembiule del giovane apprendista.
-Ti prego, parlami.- supplicò la flebile voce di Kurt.
Ora si sentiva di nuovo male.
Era strano: sembrava che l’umore del moro coincidesse perfettamente con il suo; se Blaine era triste, anche lui lo era. Come era possibile se neanche si conoscevano bene?
Che importava, tanto ora Blaine si rifiutava di parlargli. Questa cosa lo faceva arrabbiare. Voleva che si confidasse almeno con lui, visto che era la persona con la quale avrebbe vissuto da oggi in poi. Beh, almeno per un bel po’.
I due ragazzi se ne stavano lì, Kurt aspettando una risposta da Blaine e quest’ultimo tentando di farsi venire in mente una scusa.
Niente. Solo silenzio.
-Blaine…-lo richiamò ancora il biondo.
-Lasciami in pace! - urlò.
Forse era la stanchezza che lo faceva essere così rude? Oppure era la rabbia a parlare? Si, decisamente.
Non poteva reprimerla? Eppure aveva pensato che fosse possibile…Tutte balle?
Ora desiderava solo stare da solo. Avrebbe voluto alzarsi e spaccare tutto, ma non poteva.
Non poteva.
Era proprio quell’impossibilità che lo faceva infuriare.
Kurt sobbalzò a quel grido, guardando Blaine con aria interrogativa.
“Cos’ho fatto di male?”- s’interrogò mentalmente.
-Sc-scusami Kurt…- continuò poi Blaine, con evidente fatica di trattenersi da una sfuriata. -Non riesco…n-non posso…lasciami da solo, per favore.-
Kurt lo guardò con aria turbata per un attimo e poi, con passi leggeri, ubbidì alla richiesta del suo ospite.
Mentre varcava la soglia della porta di camera sua si girò, rivolgendo il viso al moro: non lo vedeva più.
Blaine si era già catapultato sotto le coperte, coperto fino sopra la testa.
Con sguardo triste, si diresse nel salotto.
“Non capisco.”- affermò a se stesso.
In effetti non capiva davvero. Possibile che Blaine avesse parecchi  e frequenti sbalzi d’umore?
Oppure…che fosse semplicemente ancora furioso per l’incidente? Come escludere questa questione.
Avrebbe voluto farlo. Avrebbe voluto che questo fosse solo un brutto e stupito sogno. Eppure sembrava così maledettamente reale.  Era dura sentirsi sgridare da due persone in contemporanea: Blaine…e se stesso.
Se il moretto era felice era contento anche lui…ma se era rabbioso…lui lo era con sé.
Non c’era più tempo ormai per rimediare? Forse si, forse… no.
 
 
 
 
 
 
 
Il mattino successivo uno strano odore lo svegliò.
“Ho lasciato il gas aperto ieri sera?!”-
Kurt precipitò letteralmente giù dal divano con un grande tonfo. Il panico lo avvolse completamente, tanto da farlo tremare.
Si diresse con tutta fretta verso la cucina, con neanche le ciabatte ai piedi: solo in pigiama, con una faccia quasi accartocciata dalla strana posizione in cui aveva dormito e con i capelli tutti buffamente arruffati.
“Dio! Sto per far esplodere l’intero palazzo!”- si allarmò ulteriormente mentre correva verso la cucina.
Il suo corpo si bloccò stupito non appena varcò la soglia della stanza. A bocca aperta, stropicciò gli occhi per vedere meglio e per cercare di capire se fosse un’allucinazione.
-Buongiorno, Kurt.-
Blaine era sulla sedia a rotelle, perfettamente accostato al tavolo come se fosse seduto, con davanti una ricca colazione con pancakes che stava appunto adagiando su un vassoio; c’erano anche toast, marmellata, latte e succo di frutta alle more.
Pareva lo stesse aspettando.
-Non stiamo per esplodere?- chiese sollevato Kurt.
-Cosa?-
-Niente, non farci caso.- rispose. Poi si concentrò ancor di più su tutto ciò che gli era stato preparato quella mattina: un dolce profumo di farina e di zucchero gli si infilò leggero nelle narici, cosicché lui poté assaporarne tutto il sapore.
Incredibile. Come si era alzato da solo? Come aveva preparato tutto? Era incredulo, ma allo stesso tempo curioso di sapere il motivo di quella preparazione.
-So che avrei dovuto chiederti il permesso di fare tutto questo…-
-No, tranquillo…Era da tempo che non facevo più dolci, quindi…-sorrise Kurt mentre si sedeva goffamente.
Una piccola risatina da parte del riccio lo fece preoccupare.
-Che-che c’è?-
-Niente…- rispose Blaine ancora ridacchiando e nascondendo appena la labbra per cercare di smetterla.
Kurt corrugò le sopracciglia incuriosito, ma poi diede un’occhiata al suo outfit mattutino e fu colto dall’imbarazzo più totale.
-Oh…ehm…-
Una risatina ancora più convinta del moretto ruppe quella rigidità che c’era stata in casa da ieri sera.
-Mi dispiace di aver reagito così ieri sera.- spiegò poi Blaine con aria seria.
-E’ normale che tu reagisca così.- affermò il biondino con un filo di tristezza e di rassegnazione che gli trapassò l’anima.
-No, cioè si…Ma non vorrei essere così…Insomma, mi stai aiutando dopotutto.- e sorrise.
I pensieri di Kurt si fermarono, felici di sentirsi dire quelle parole. Forse non era tutto perduto?
-Quindi, ho pensato che io e te potevamo fare colazione insieme e andarcene un po’ al Central Park.-
Io e te? Al Central Park?”- si ripeté il biondino.
-E-e le terapie?-
-Avremmo tempo oggi pomeriggio!- esclamò il riccioluto, con l’aria di aver programmato tutta la giornata.
-Che ne pensi?- azzardò ancora Blaine.
-Che se vengo conciato così probabilmente mi scambieranno per un artista di strada.- ironizzò convinto Kurt.
Seguì una risata di sollievo ed un sorriso imbarazzato da parte dell’apprendista.
 
 
 
 
Dopo essersi riempiti la pancia di pancakes e delizie varie, era arrivato il momento di dirigersi a Central Park. I due ragazzi si prepararono con velocità, per far si di passare più tempo possibile immersi nel verde.
Kurt aiutò Blaine a vestirsi, anche se era super imbarazzato.
In pochi istanti furono fuori casa con due cappotti belli pesanti e pronti per incamminarsi.
 
-Allora? Ti piace New York?- chiese curioso Blaine, mentre veniva spinto dal biondo verso il viale brulicante di gente.
-Certo! E’ stato il mio sogno fin da quando ero bambino.-
-Come mai non sei andato a vivere in una di quelle case con più ragazzi?-
-Mmm…- fece una smorfia- troppa roba da pulire.-
Blaine ridacchiò divertito e guardò dirigersi verso un altro viale, anch’esso pieno di gente.
-Quindi il tuo ragazzo sarà contento.-
“Oddio.”-
-Non ho un ragazzo.- sussurrò imbarazzato Kurt, mentre spingeva la sedia a rotelle all’entrata del parco.
-Scherzi?-
-No.- fece un cenno il biondo.
Che imbarazzo.
Blaine cercò di voltarsi verso di lui nel frattempo che veniva trasportato nel verde del parco.
Kurt ringraziò il fatto che il riccioluto non potesse girarsi più di tanto, nel modo da non notare a pieno il rossore che gli si era adagiato sul volto, carezzato dalla leggera brezza mattutina.
-Sei sicuro?- continuò incredulo il moro.
-Lo saprei se avessi un ragazzo.- ridacchiò Kurt di risposta.
-…Giusto.- e alzò gli occhi al cielo per aver domandato una cosa inutile.
-Beh, è ridicolo.- continuò Blaine.
-Ridicolo?-
-Si. Perché mai non dovrebbero innamorarsi di un ragazzo così premuroso come te!-
Brividi.
Il cuore del giovane biondo fu sfiorato da dei piccoli dolci tremiti, grazie a quelle tenere parole. Dette dal suo angioletto, poi, avevano ancora più valore.
-Beh, eccoci qui. Da che parte andiamo ora?-
Erano dentro Central Park ormai. Le vaste distese d’erba verdognola facevano d’appoggio ad un sacco di gente che leggeva, rideva, mangiava in deliziosa compagnia.
Kurt non poteva credere che si trovasse a New York, a Central Park, con Blaine. Era bellissimo.
-Mmm, andiamo da quella parte.- decise il riccioluto indicando una stradicciola che faceva il giro di gran parte del parco.
Così Kurt s’incamminò verso quella direzione e continuò a tenere viva la loro conversazione mattutina. Notò anche che era terribilmente piacevole passeggiare con Blaine tra quelle coperte di verde che gli danzavano intorno.
-Raccontami un po’ del liceo, su.-
-Liceo? Non lo conosco.-
-Piantala.- ridacchiò il biondo.
-Ok, non saprai molto, visto che non andavo molto bene…-
-Ma come! Ti facevo uno di quei secchioni con gli occhiali, tipo nerd…- scherzò Kurt.
-Non è vero! Ero molto popolare sai?- si vantò ironico Blaine.
-Non ne avevo dubbi.-
-Solo che c’era qualcuno a cui non piacevo molto…-
-Che intendi?- s’incuriosì il biondo, spingendolo ancora verso la stradina con qualche passante.
La preoccupazione s’impadronì di lui a causa di quelle parole, dette  in modo incerto, quasi spaventato.
Poi Kurt si fermò, accostando su uno spazio verde, accanto ad un albero.
Blaine era così immerso nei ricordi dolorosi che non si era neanche accorto che Kurt si era fermato e che, ora, si trovava sotto l’ombra di un alberello, accarezzato da un venticello rassicurante.
-Ascolta,- iniziò Kurt -dobbiamo cominciare a parlare. Voglio dire, non solo dei nostri interessi, ma visto che staremo molto tempo insieme è meglio che tu mi dica se c’è qualcosa che non va. Qualsiasi cosa.-
-D’accordo.-
I dolci occhi caramello del moretto lo guardarono, feriti, turbati.
Raccontare ciò che aveva passato non era una passeggiata, come quella che avevano intrapreso poco fa. Significava rivivere vivamente tutti i ricordi, quei ricordi.
Ma sentiva che il suo terapista personale aveva ragione. Doveva pur aprirsi con qualcuno.







 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE----------------------------------------------------------------------


Hi everybody :)

Eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole mentre mangio cioccolato :P Lo so, lo so, siete invidiosi... xD
Passiamo agli affari...Piaciuto il capitolo?? Vi spoilero solo che nel prossimo saprete di più sulla vita di quel figo/distributore di coccole/ cubista-ubriaco/ (e altre cose che non posso dire, altrimenti mi caccerrebbero da EFP) di Blin Blin :)
Bene, dopo questo mini sclero...Alla prossimaaa!                                                                                -SkyFullOfStars_

  
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