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Autore: IsaBelle91    22/10/2013    1 recensioni
Katherine Pierce.
Quanti uomini sono caduti ai piedi di questa unica, nel bene o nel male, donna bambina che a tratti sembra davvero non essere cresciuta mai?
Klaus, Elijah, Mason, Damon, Stefan, e quanti altri che ancora non conosciamo?
Ma di tutti coloro che si sono perdutamente innamorati di lei, solo uno ha avuto l'ardire di definirla "La Mia Katerina"... lei che cosa ne penserà?
Una Katherine umana, nervosa, ed improvvisamente, molto più consapevole di quella che è la realtà, affronta finalmente quelli che sono i suoi sentimenti per alcuni dei suoi passati amori, e si toglie, con il suo solito stile, dei sassolini dalla scarpa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elijah, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Katherine/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Woman Behind The Mask

Premessa:
Questa oneshot arriva direttamente da uno dei gdr a cui partecipiamo, si tratta di un monologo, con il Pov Katherine, e troverete le azioni, i pensieri e le descrizioni, precedute da asterischi..


*Faceva freddo, il cielo era scuro, carico di nuvole nere che minacciavano di far scoppiare un enorme temporale da un momento all’altro..
Il cartello che mi dava il benvenuto nella dannatissima cittadina di Mystic Falls l’avevo passato da un pezzo ormai, ma tutto intorno a me, non riuscivo a vedere altro che alberi, dannatissimi alberi tutti uguali a costeggiare una dannatissima strada sempre uguale..
Perché avevo scelto di tornare qui? Non c’era nessuna logica in questa scelta.. sarebbe stato come tornare nella bocca esatta dell’inferno, eppure, una parte di me sapeva che questo era anche il luogo dove Dovevo essere, oltre quello in cui Volevo essere.. il posto in cui sarei stata al sicuro..
Non c’era una sola parte del corpo che non mi faceva male, ero stanca, affamata, esausta, e la testa continuava a pulsare dolorosamente, come se dentro ci fosse un martello pneumatico che non accennava a volersi spegnere..
Come diavolo facevano gli umani a sopravvivere intere vite con corpi così deboli e inadeguati? io dopo appena qualche settimana ero già stanca, ed avrei dato qualsiasi cosa per poter tornare ad essere com’ero.. autosufficiente, autonoma, potente.. capace di badare a me stessa..
“Sei sopravvissuta a cose ben peggiori Pierce” continuavo a ripetermi, “puoi farcela anche questa volta!”, lo ripetevo come un mantra, ad ogni passo che mi sforzavo di fare, camminando sempre più lentamente man mano che le energie che avevo ripreso nelle brevi soste che mi ero concessa, si esaurivano.
Scappavo da giorni, dopo che avevo intravisto un vampiro gironzolare intorno al mio ennesimo rifugio..
Qualcuno aveva scatenato tutte le proprie risorse per ritrovarmi, ed a giudicare dal modus operandi, potevo anche sapere chi avesse tanta fretta di rivedermi..
Scappavo da giorni, incurante del fatto che il mio fisico aveva bisogno di riposare, o del fatto che avevo finito i pochi soldi che avevo con me, e non facevo un pasto decente da giorni.. incurante delle vesciche che diventavano sempre più grandi, sui miei piedi, delle unghie spezzate, o dei capelli, che sembravano un ammasso informe… i miei bellissimi capelli..
Scappavo da giorni, perché era la sola cosa che sapevo fare bene, ero una sopravvissuta, e questo sapevo fare.
 
Sentii in lontananza il rumore di una macchina che a forte velocità veniva nella mia direzione, e per un attimo mi venne da sorridere, forse, con un po di fortuna, un passante mi avrebbe dato una mano ad arrivare più in fretta alla mia destinazione..
Poggiai la mano sul legno del ponte che stavo attraversando, perché mi girava tremendamente la testa, e mi riparai gli occhi, abbagliata dalla luce dei fari di quella grossa auto che ormai mi aveva raggiunto, accostando a pochi metri da dove io mi ero fermata..
Cercai di schiarirmi la voce, già pronta alla perfetta scenetta da bella ragazza in difficoltà, quando lo sportello si aprì, e l’autista scese, nello stesso momento in cui un brivido mi attraversava la schiena… istinto? Intuito?
Non potevo sapere chi fosse, era troppo buio ancora, ma tutto, nella mia testa, mi urlava di scappare.
Un attimo dopo, capii il perché, ed incurante del fatto che, anche se fossi stata in perfetta salute, o addirittura ancora vampira non gli sarei scappata comunque, cominciai a correre nella direzione opposta alla sua…
Aveva cominciato a piovere, anche se non me ne ero resa conto, troppo presa a capire chi fosse l’uomo alla guida del SUV, e più cercavo di mettere a fuoco la strada davanti a me, nonostante il buio, più la mia vista si faceva annebbiata, sfocata, finchè persi l’equilibrio, e tutto quello che riuscii a fare fu prepararmi semplicemente all’impatto.. che tuttavia non avvenne…*
 
Dovresti fare più attenzione Katerina, si possono fare brutti incontri di notte, in posti come questi… *fu la sola cosa che gli sentii dire dopo che mi ebbe preso al volo per impedirmi la caduta, e poi fu semplicemente tutto nero.
 
Aprii gli occhi, senza sapere quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui ero stata cosciente, e mi ritrovai stesa in un enorme letto, con indosso vestiti che di certo non erano i miei, in una enorme stanza che non riconoscevo..
Istintivamente mi tirai a sedere, guardandomi in giro, provando a capire che diavolo era successo, o quantomeno, dove mi trovassi, ma anche volendo non avrei potuto captare alcun rumore con il mio udito da umano.. ancora una volta avrei dovuto ringraziare la mia gemella…
Ok.. dovevo ragionare, non era certo la prima volta che mi trovavo in situazioni simili.. dovevo mantenere la calma e agire con la logica.
Per prima cosa, dovevo capire quali fossero le mie condizioni.. l’ultima cosa che ricordavo era di essere in uno stato pietoso, mentre invece ora ero pulita ed ero stata cambiata.. le mie ferite erano state medicate da una mano molto professionale, probabilmente un dottore, ed anche il mal di testa sembrava essere praticamente sparito…
Provai a far scendere le gambe dal letto, e rimettermi in piedi e con un lieve sorriso mi resi conto che sembrava essere tutto a posto.. almeno fisicamente.
Mi diressi verso l’enorme finestra che riempiva quella stanza di fin troppa luce per i miei gusti, ma anche guardando il più lontano possibile, non vedevo altro che una fitta foresta, che mi rendeva impossibile capire dove mi trovavo..
La mia sola possibilità era uscire da questa stanza, e provare a scoprire in quel modo dove fossi, anche se, a meno che non fosse stata la febbre a giocarmi brutti scherzi, sapevo già chi era il mio “misterioso soccorritore”..
Titubante, aprii la porta della stanza in cui mi ero risvegliata, e mi ritrovai in un lungo corridoio di quella che sembrava una enorme casa arredata nei minimi dettagli, tanto da sembrare più un museo di una normale abitazione.. arrivai fino a delle scale, che portavano al piano di sotto, e dopo pochi gradini potei sentire nuovamente quella voce, segno che no, non avevo immaginato tutto, chiamare il mio nome…*
 
Vedo che finalmente ti sei svegliata, Katerina.. *mi disse prima ancora che finissi la rampa di scale che mi avrebbe riportato al pian terreno.
Mi aspettava subito dopo l’ultimo gradino, quasi come se volesse aiutarmi da bravo cavaliere, a scendere e fare il mio ingresso nella sala, pronto a offrirmi galantemente il braccio..*
Elijah.. vedo che non hai perso il tuo amore per le cose belle e rare.. *commentai osservando fintamente interessata i quadri che ornavano le pareti, finendo di scendere le scale, ed oltrepassando il punto in cui mi aspettava, senza minimamente degnarlo di uno sguardo…* suppongo di doverti ringraziare? *chiesi poi, voltandomi verso di lui ed affrontando il suo sguardo senza la minima preoccupazione.. se qualcuno, fra i due aveva il diritto di essere scontroso e arrabbiato, ero io.*
Non essere sciocca, mia cara.. ho semplicemente fatto quello che avrebbe fatto chiunque altro, aiutare una ragazza in difficoltà.. *mi rispose, facendo un passo avanti e raggiungendomi posando un braccio sulla mia schiena…
A che diavolo di gioco stava giocando questa volta?
Credeva davvero che questo possa bastare? Dopo quello che ha fatto?*
Mentre riposavi ti ho fatta visitare da un medico, dice che sei svenuta a causa della febbre alta, ma era solo una semplice influenza, non devi preoccuparti.. vedo che stai molto meglio, dopo due giorni di sonno.. te la senti di mangiare qualcosa? *mi chiese premurosamente, facendomi strada verso la sala da pranzo..
 
Ho dormito due giorni? In questa casa? Per un attimo fui sul punto di chiedergli qualcosa, ma poi, semplicemente rimasi in silenzio, atterrita all’idea di essere svenuta a causa della febbre..
Ho affrontato la morte di tutta la mia famiglia, cinquecento anni trascorsi pensando solo a badare a me stessa, scappando da una schiera di vampiri e poi da un ibrido psicopatico che mi aveva giurato vendetta, per poi lasciarmi vincere da un banale raffreddore?
Cinquecento anni trascorsi a scappare anche dall’uomo che ora mi trattava come fossi un cucciolo trovato sul ciglio della strada di cui prendersi cura.. era questo che credeva fossi? Il suo nuovo giocattolo?
Si sbagliava di grosso, come sempre non aveva capito niente…*
 
Voglio sapere dove mi trovo, e perché sono qui. *ribattei ostinata, fermandomi a pochi metri dalla tavola imbandita verso la quale mi aveva praticamente spinto.
Lo sentii sospirare, e poi, in silenzio mi lasciò per andare a sedere dall’altro lato del tavolo, lasciando nell’aria il suo silenzioso invito a fare altrettanto, ma era superfluo dire che non l’avrei fatto.*
Sei ospite in questa casa, dato che ti ho trovato praticamente priva di senti al Wekery Bridge, e siamo ancora a Mystic se è quello che realmente vuoi sapere. *mi rispose, versandosi una tazza di caffè, come se quella fosse la conversazione più normale del mondo…
Ospite a casa Mikaelson? Io? Si rende conto di quanto folle sia questa sua affermazione?
E voleva che mi fermassi a fare colazione con lui?
Era completamente pazzo, lo sospettavo già ma questa è decisamente la conferma…*
Elijah.. *iniziai a dire ma nuovamente fui costretta a fermarmi, dato che aveva sbattuto con forza il suo tovagliolo sul tavolo, osservandomi improvvisamente scuro in volto..*
Dannazione Katerina, sembravi morta due giorni fa!
Hai idea di quel che significa vedere una scena come quella? Te stesa per terra priva di vita?
Non mi sembra di chiedere nulla di impossibile, se non che tu ti sieda per fare colazione. *sbottò, lasciandomi completamente senza fiato…
Oh si ce l’avevo eccome l’idea di cosa significasse, di cosa si provasse, ma questo non l’avrei certo detto a lui.. non sapevo che cosa gli fosse successo in quei mesi, e sinceramente nemmeno mi interessava.. il mio odio, se possibile, nei suoi confronti era cresciuto ancora di più..
Voleva che mi sedessi a fare colazione con lui? Benissimo, l’avrei accontentato.
Coprii con un paio di passi la distanza che mi separava dal tavolo, incrociando le braccia sotto il seno e guardandolo con aria di sfida.*
Sei soddisfatto ora?
Voglio delle risposte Elijah, adesso. Vuoi che mangi? Benissimo ti accontento, ma dovrai darmi delle risposte. *chiarii, sapendo benissimo che non avrebbe aperto bocca altmenti.
Lo conoscevo troppo bene, sapevo che se non avessi assecondato il suo costante desiderio di fare le cose con eleganza, con i modi appropriati, non mi avrebbe risposto, e senza sapere quale fosse la mia reale situazione, non avrei potuto tirarmene fuori.
Allungai una mano, versandomi una tazza di caffè, e prendendo poi un paio di fette biscottate che cominciai ad imburrare con più concentrazione del necessario, mentre il solo rumore nella stanza restava quello del mio coltello che imburrava il pane…*
Non è andata? *domandai ad un tratto, decisa a provocarlo..* a New Orleans intendo, la tua idea di ricreare una nuova bella famiglia con Klaus Bekah e quella lupa da quattro soldi che l’ha fregato… oppure vuoi farmi credere che passavi per caso per quella strada l’altra notte?
*Sollevai gli occhi dal mio piatto, incontrando i suoi.. ha mille anni più di me ma sono sempre stata io quella più sottile fra i due, nei ragionamenti logici, non ci ha mai potuto fare nulla.. probabilmente il fatto di essermela dovuta cavare da sola, invece di essere semplicemente invincibile, come lui, ha aiutato forse… resta di fatto che non sa rispondere, e quindi continuo ad attaccare.. prima o poi cederà…*
Questa casa non è esattamente nel tuo stile… *cambiai argomento, intingendo nella marmellata di pesche il cucchiaino per prenderne un po’..* è di Klaus?
 
Niklaus.. *mi corresse, quasi stizzito..* e si, per rispondere alla tua domanda, la casa è sua, l’ha fatta ri-arredare per adattarla alle esigenze della nostra famiglia, prima del nostro ritorno in città.. io ho solo anticipato un po’ i tempi.
Se qualcosa non è di tuo gradimento, Katerina, possiamo sempre farlo cambiare. *mi rispose, con un tono così condiscendente che mi fece salire un fiotto di bile in gola…*
Qualcosa Elijah? Vuoi per caso un elenco? *domandai sollevando sarcasticamente il sopracciglio e dalla sua espressione mi fu subito chiaro che non aveva ancora capito il punto centrale della questione… lui stava davvero pensando all’arredamento.*
Lascia che ti spieghi Cosa non è di mio gradimento.
Prima di tutto il mio nome, che ti ostini a cambiare. Mi chiamo Katherine, perché esattamente come Klaus al mio nome da umana sono legati troppi ricordi orribili e preferisco farmi chiamare così.. *cominciai sentendo tutto l’odio che avevo cercato di trattenere, esplodere come se fosse una diga ormai priva di argini..*
 
Preferisco la versione originale se non ti spiace… *si impuntò lui, ostinandosi come suo solito, lasciando cadere la goccia che fa esondare il vaso.*
Oh dio mio lo so bene che tu preferisci la versione originale… Elijah hai mille anni ed ancora ti ostini a non volerti staccare dalla tua vecchia vita…
Guardati!
Sei il solo dei tuoi fratelli che ancora crede di poter essere una famiglia come lo eravate da umani, il solo che ancora non si è creato una vita che non sia legata alle proprie origini!
Passi semplicemente da un continente all’altro, un secolo dopo l’altro a fare il cavalier servente di Klaus, sistemando i suoi casini o risolvendo i problemi di intemperanza di Rebekah, e ci guardi dall’alto con questa tua dannata aria da creatura superiore..
Beh ecco la novità, tu non sei migliore di noi! *esclamai fermandomi solo al termine di questa sfuriata, per riprendere fiato, scagliando il tovagliolo che avevo sulle gambe, sul tavolo..*
 
Katerina, capisco che tu sia sconvolta per la tua nuova natura ma questo non è il modo di… *provò a calmarmi usando ancora il mio nome da umana…*
NON CHIAMARMI PIÙ’ IN QUEL MODO ELIJAH! *gridai completamente fuori di me dalla rabbia scagliando, balzando in piedi e scagliando contro di lui la tazza che avevo riempito prima.
Con la sua velocità non gli fu difficile prenderla al volo, ma il liquido bollente gli cadde comunque addosso, scottandolo e costringendolo ad alzarsi di scatto proprio come avevo fatto io..
Un minuto dopo mi ritrovai bloccata, con le spalle contro il muro e la sua mano premuta contro la mia gola, che non mi permetteva quasi di respirare, ed il suo viso ancora così schifosamente calmo, a pochi millimetri dal mio…*
Capisco che tu sia sconvolta, ma in questa casa dovrai mantenere un atteggiamento ben diverso.. *mi disse, allentando la presa sul mio collo, fino a lasciarmi andare, certo comunque che non mi sarei spostata da li, visto che mi rimaneva davanti..*
Avrei preferito essere morta su quel ponte l’altra notte, piuttosto che ritrovarmi qui con te ora, Elijah… ed ora lasciami andare.. *sibilai incenerendolo con lo sguardo per poi spingerlo via da me, anche se probabilmente fu lui a lasciarsi spostare da me, altrimenti non ce l’avrei mai fatta..
Massaggiandomi il collo, arrossato dove aveva stretto le dita, mi allontanai di qualche passo, osservandolo nello specchio della parete della sala da pranzo, che mi restituiva la sua immagine completamente sbigottita..*
Non osare guardarmi come se non capissi che cosa sta succedendo.. *sibilai minacciosa, nonostante fra i due fossi io quella che avrebbe dovuto temere..*
La tua umanità.. *iniziò e davvero per un attimo pensai che non avesse ancora capito..*
La mia dannata umanità non mi rende Tatia!
Io non solo lei! *mi voltai completamente verso di lui alzando nuovamente la voce..* e men che meno mi rende la TUA Katerina! Non esiste! Io non sono mai stata tua Elijah! E Dio.. *frustrata mi portai le mani fra i capelli* tu non hai idea di quanto difficili siano stati gli ultimi mesi per me… oh no.. non sto parlando di quelli da umana,  questa estate è stata una passeggiata a confonto.
Parlo dei mesi in cui sono stata in quella dannata cittadina, nascosta come un topo di fogna a ripetermi che si, mi sarei potuta accontentare di te.. perché lui non mi amava più..
Si! Si hai sentito bene.
Ho provato a usarti come un rimpiazzo, ho provato a far si che fossero le tue carezze ad andarmi bene, che fossero le attenzioni che mi davi guardandomi senza mai vedermi veramente, a bastarmi…
*Nuovamente provò a fare un passo verso di me, ma sollevai le mani, facendo altri passi indietro, e anche lui si fermò, mettendo fine a quell’avanzata…*
Non ti ho mai amato Elijah.. tu.. tu hai conosciuto una bambina! Possibile che tu non te ne renda conto? Una bimba abbandonata dalla sua famiglia, tradita da quello che credeva essere il suo grande amore, e che desiderava solo il principe azzurro che la venisse a salvare!
E’ in questo che te la ricordavo? Era così anche lei? Con la testa piena di idee folli sul grande amore?
Beh lascia che te lo dica cinquecento anni dopo, Elijah, non c’è niente per cui valga la pena vivere o morire meglio dell’amore, ma non quell’amore che tu aspetti pigramente seduto a veder nascere una doppelganger dopo l’altra, in attesa che l’esatta copia della donna che hai amato si accorga di te!
Ne io, ne Elena ne nessun’altra sarà mai come lei, e nemmeno lei era davvero così unica come la credevi dato che mentre tu la amavi lei stava tranquillamente andando a letto con tuo fratello!
 
*L’enormità di quel discorso mi cadde addosso facendomi sentire ancora una volta una piccola ipocrita perché io stessa avevo fatto lo stesso identico errore, e molto probabilmente per me era troppo tardi..*
Katherine.. *lo sentii chiamarmi con il mio nome, e capii che voleva provare un nuovo approccio..* io credo che tu sia molto confusa, ora come ora.. perché, se ti disgusto così tanto, hai cercato il mio aiuto, e hai finito con il darmi la cura, la tua sola arma di scambio per la libertà?
 
*per un secondo, mi venne da sorridere.. di tutto quello che poteva chiedermi, voleva proprio parlare della cura?
Molto bene, voleva i dettagli? L’avrei accontentato.
Abbassai lo sguardo sul mio polso dove avevo notato, appena sveglia, era ricomparso il bracciale che lui mi aveva regalato tempo prima.. l’avevo gettato via da mesi ormai, ma evidentemente lui l’aveva ritrovato..
Con un colpo secco lo ruppi, lasciando che le perle e le pietre di cui era fatto si sparpagliassero sul pavimento, mentre entrambi le guardavamo cadere impassibili…*
Vuoi la verità? Eccotela.
Ho pregato il cielo ogni giorno della nostra “collaborazione” se così vuoi chiamarla, che potessimo trovare noi per primi la cura, e tu avessi il fegato di ficcarla giù per la gola di tuo fratello, liberandomi finalmente dalla sua vendetta.. ti è più chiaro ora?
Vuoi sapere come ho potuto fingere di stare con te nonostante ti odi?
Mi sono accontentata, per una dannata volta ho provato a farlo, e quando ho capito che non sarebbe servito, ho semplicemente spento quella parte di me che ripugnava ogni tua carezza, che disprezzava ogni minuto che passavo con te.. e non osare biasimarmi per questo, perché non è nemmeno lontanamente paragonabile a quel che hai fatto tu! *dissi agitando minacciosa il dito verso di lui..
Non se ne era nemmeno accorto, di avermi chiamata con il suo nome.. schifoso ipocrita.. quindi non poteva nemmeno pensare di dare a me qualsiasi tipo di colpa morale in tutto questo schifo..
Per un lungo minuto rimasi in silenzio, e la stessa cosa fece anche lui.. forse, per una volta, qualcuno era stato sincero con lui e gli aveva detto le cose come stavano.. era soltanto un presuntuoso ragazzino mai cresciuto da mille anni, che ancora andava in giro a cercare l’approvazione di mamma e papà..
Ed io non volevo avere più nulla a che fare con lui..*
E prima che tu me lo chieda.. *aggiunsi quasi indovinando una delle possibili domande che frullavano nella sua mente..* ti ho chiesti di rimanere qui, tre mesi fa, perché ero certa che se io l’avessi fatto, tu te ne saresti andato.
Ho lasciato che Elena ti rivelasse quel che avevo fatto a suo fratello, per potermi liberare di te.
Si, hai ragione.. uccidere Jeremy non era necessario è stata solo l’ennesima pedina nelle mie mani, ma se vuoi biasimare qualcuno per la sua morte, biasima te stesso.. Mi è servito a farmi odiare da te, e credevo che sarebbe bastato ma evidentemente sei così disperato da farti andare bene anche una persona che disprezzi pur di poter fingere di riavere indietro il tuo grande amore..
 
*Gli voltai le spalle, sentendomi improvvisamente molto più stanca di quel che avrei dovuto, e salii lentamente i gradini che mi avrebbero riportato all’entrata..*
Un’ultima cosa.. *posai la mano sullo stipite della parete, voltando solo il viso verso di lui per lanciargli addosso quell’ultima accusa che mi portavo dentro da troppo…*
Ti ho sentito dire che sotto la maschera di Katherine si celava un’altra donna, Katerina, la TUA Katerina.. *un sorriso amaro mi si dipinse sulle labbra..* non sono mai stata Tua, in nessun modo, e tantomeno ti ho mai mostrato la donna che esiste sotto la maschera.
Esiste, su questo non posso darti torto, ma solo un uomo in cinquecento e passa anni di vita l’ha mai vista, e di certo non sei tu.
Se io fossi davvero mai stata qualcosa di più che l’ombra della donna che amavi, non avresti lasciato che Klaus mi dissanguasse, con la vaga speranza di riportarmi in vita con un elisir senza data di scadenza, non mi avresti fatto cercare in lungo e in largo per cinquecento anni, pur di fare pace con quello psicopatico di tuo fratello, o mi avresti chiusa in quella cripta, come una sorta di regalo a sorpresa per il suo grande ritorno..
Hai lasciato che mi torturasse, in maniera che non è nemmeno spiegabile, Elijah, che uccidesse tutta la mia famiglia… Per quel che ne so potresti anche averlo fatto tu stesso, ed ora ti aspetti che io possa provare per te qualcosa più che repulsione?
 
*Lo vidi muovere rapido un passo verso di me, e incurante del fatto di essere una semplice umana contro un originale, scesi un gradino come se fossi pronta ad affrontarlo.*
Ho preso la cura, Elijah.. e probabilmente questo mi impedirà per sempre di tornare ad essere chi ero… dovrò accontentarmi di una singola misera vita umana.. ma lascia che ti dia un consiglio, sta lontano da me, e da chi amo.. o ti garantisco che non importa che cosa succederà a me.. farò in modo che il mio sangue finisca giù per la tua gola e ti renda un miserabile umano tanto quanto me..
Stammi lontano..
*ripetei un’ultima volta quel concetto, uscendo poi da quella stanza dirigendomi a grandi passi verso l’entrata che avevo intravisto prima..
Da una ciotola posta all’entrata presi a caso le chiavi di una macchina e senza nemmeno sapere quale fosse, usando l’apertura a distanza capii che erano quelle di una berlina scura, su cui salii in pochi minuti, accendendo il motore desiderando soltanto allontanarmi da li il più in fretta possibile.
Le cose che gli avevo detto.. tutto l’odio che gli avevo riversato contro, mi avevano letteralmente svuotato di ogni energia, e ringraziai il fatto che la mia meta non fosse poi così lontana..
Avevo commesso i miei errori, si ed ero stata una persona agli occhi di molti, terribile.. no, non mi ero redenta sulla via di damasco, non rinnegavo niente del mio passato,perché ogni scelta l’avevo fatta consapevolmente.
Avrei cambiato qualcosa? Si, un singolo dettaglio, un singolo errore se avessi potuto tornare indietro, non l’avrei commesso nuovamente, ma forse, una piccola parte di me, si ripeteva, che una speranza c’era ancora..
L’avevo sempre sostenuto, ed ora che ero nuovamente umana, e con, molto probabilmente, una sola vita da vivere davanti a me, quel mio pensiero non poteva che tornare prepotentemente a farsi sentire…
La vita era troppo crudele per essere vissuta senza la speranza nell’amore.. e non mi importava cosa avrei dovuto fare per riaverlo.. ci sarei riuscita..
Era a questo che avevo pensato durante tutto il percorso in macchina, incredibilmente faticoso dato che sembravo più stanca ogni chilometro percorso, ed ora che avevo parcheggiato proprio davanti all’entrata di questa grande casa fuori città, anche attraversare i pochi metri che mi separavano dalla porta, mi sembrava un’enormità…
Arrivata davanti al portone, lo spinsi, trovandolo aperto come sempre, ed entrai senza nemmeno chiedere permesso, dirigendomi a passo sicuro verso il salone dove ero certa di trovarlo, ed infatti lui era li, a sorseggiare un bicchiere, apparentemente rilassato..*
Stefan.. *feci in tempo a sussurrare, prima di perdere nuovamente i sensi, cadendo per terra..*


Beh che dire, complimenti a voi che siete arrivate fino qui ahahahaha, è stata una faticaccia per voi leggerlo, credo ma anche per me scriverlo ahahaha
Per tutta l'estate, dopo Una singola puntata "dedicata" a loro (che più che dedicata alla coppia Katherine-Elijah a me sembrava indicare proprio quando LUI non la capisca) non ho fatto altro che sentir parlare di questo amore epico..
Rispetto molto i team altrui, niente da dire ma, obbiettivamente, una donna capricciosa come Katherine, che si indispettisce al minimo comportamento che non le va bene, ed è capace di farla pagare a vita per questo, potrebbe davvero passare sopra a tutto quel che Elijah e la sua famiglia gli hanno fatto, così, senza battere ciglio?
E poi beh, nelle ultime puntate, al di la della infinita guerra fra Delena e Stelena (A cui vorrei ricordare che Elena non è la sola doppelganger, anche Katherine lo è e a mio avviso ha molte più speranze di lei di essere il Vero amore di Stefan, quindi non cantino troppo vittoria) credo che appaia chiaro che "Se" Kath ha mai amato qualcuno,  e sono profontamente convinta che sia così, beh quel qualcuno è proprio Stefan e non l'originale.
Detto questo, lascio a voi l'ultima parola, che ne pensate della sfuriata della bella ex vampira? Lasciatemi un commentino :3
Katerina
   
 
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