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Autore: taliaweizmann    23/10/2013    2 recensioni
Sarebbe davvero finita così? Percy non lo sapeva.
Era la sua ultima occasione di mostrarsi ad Annabeth, in tutto sè stesso
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si levavano in aria le possenti spade, scintillando feroci al sole. Si udiva il contatto brutale delle armi, si sentiva l'odore di sangue, di ferite appena aperte, mischiandosi fra tanto caos si poteva constatare il disastro, la rovina, la distruzione che sopraffaceva il tutto. Perseus Jackson, potentissimo semidio, figlio del supremo re del mare Poseidone, era lì, sferrava colpi decisi e assestati con l'aiuto di Vortice, la sua spada provetta. Le ferite gli avevano scempiato il volto, nonostante i suoi profondi occhi verdi, misteriosi come le profondità del mare e seri come quelli del padre. I suoi bei capelli neri e folti erano logori, come del resto tutto il suo corpo. Nonostante avesse solo quindici anni era una giovane davvero attraente e sopratutto molto, molto coraggioso e abile. Percy era lì, nei suoi occhi si leggeva la rabbia, quella rabbia che nonostante tutti i torti subiti ancora non vuole ribellarsi alla razionalità, quella rabbia di chi nonostante tutto alla fine ha sempre compassione. Sferrava un colpo dopo l'altro, ma non avrebbe retto ancora per molto tempo, era esausto, come tutto il resto dei suoi compagni dei Campo Mezzo Sangue, semidei come lui. Dal canto suo Percy non si era mai vantato di essere il solo (e con ciò si intende l'unico e il prescelto) figlio del possente Poseidone. Il ragazzo aveva poteri straordinari, poteri che nessun altro possedeva, dopo tutto qualcosa dal padre aveva ereditato, qualcosa di molto prezioso. Percy lo sapeva, da lì a poco sarebbe crollato, non aveva più speranze, la sua breve vita si sarebbe conclusa lì. Era sul punto di svenire quando nei suoi occhi si accese un'improvvisa luce, un pensiero fulminante. 'Annabeth' pensò. Non ci pensò due volte a rialzarsi e a sferrare Vortice a destra e a manca dopo aver sentito l'urlo dell'amica. La forze improvvisamente non lo avevano più abbandonato, erano ancora lì, dentro di lui. Il passo era spianato, Percy stava correndo, correva come mai aveva fatto in tutta la sua vita, nemmeno quando divenne la mira di un toro di metallo imbufalito. Il suo cuore batteva, troppo forte per riuscire a calmarlo, il pensiero che Annabeth si fosse ferita lo stava tormentando. Percy si bloccò improvvisamente. Il suo volto divenne pallido, candido come un lenzuolo. Si incurvò leggermente, gli occhi divennero distanti. Le sue ginocchia cedettero, cadde a terra inginocchiato al corpo leso di Annabeth. La ragazza era ferita. Il braccio destro era completamente squarciato, il tanto solare quanto perfetto viso era pieno di lividi, graffi, e sangue, come tutto il restante parte del suo fisico. I suoi meravigliosi capelli biondi erano logori, i suoi occhi erano sul punti di diventare vacui, annaspava. Aveva una ferita assai profonda sul ventre, il ginocchio sinistro probabilmente era lussato, nemmeno l'ambrosia era stato capace di rimetterla in sesto. Percy era lì, i suoi occhi non volevano vedere, erano persi nel vuoto, ma inaspettatamente Annabeth gli prese la mano. Sulla guancia del ragazzo stava scivolando un grosso lacrimone, ma cercando disperatamente di nasconderlo strinse così forse la mano della ragazza che ella si contrasse dal dolore. 'Perdonami' disse Percy con un filo di voce. Annabeth stava cercando di parlare, ma Percy non riusciva a sentirla, solo dopo aver avvicinato il suo viso a quello della ragazza riuscì a sentirla. Le spostò i capelli dal viso, con tutta la delicatezza possibile le tirò su la schiena e la poggiò sulla sua schiena. Annabeth piangeva dal dolore, Percy era lì con lei, le carezzava il viso. 'Ti curerò, torneremo al Campo Mezzo Sangue e ti faremo curare da Grover e da tutte le ninfe' disse Percy, cercando di nascondere il più possibile la sua paura, il suo amore, la sua tristezza. 'Ascoltami bene Percy, non mi rimane molto tempo perciò lasciami parlare' a quelle parole il ragazzo non resistette, la sua ira si rigettò contro Annabeth 'Non osare dire questo, ho giurato che ti avrei salvata, qualsiasi cosa sarebbe accaduta, non permetterò che tu mu..' - 'Shhh' disse Annabeth con un filo di voce, le sue dite perfette e delicate erano ora poggiate sul labbro del ragazzo. Percy piangeva, non aveva resistito a sè stesso, alle sue emozioni. Piangeva, senza emettere alcun rumore. Annabeth gli carezzò delicatamente la guancia, asciugandogli le lacrime. I due si stavano ancora stringendo la mano. Percy aveva capito che non c'era più tempo, quella sarebbe stata la sua ultima occasione per mostrarsi ad Annabeth, in tutto sè stesso. La ragazza cominciava a chiudere gli occhi, ma Percy la scosse, doveva tenerla sveglia in tutti i modi. 'Ascoltami bene tu Annabeth, valorosa figlia di Atena. Tu sei una guerriera, e non ti arrenderai così, non ora, non qui, non davanti a me. Tu devi combattere, come hai sempre fatto, devi vincere anche questa sfida. Sei sempre stata tu quella capace di trovare una soluzione logica e razionale a tutto, devi trovarla anche adesso, devi farlo' Gli occhi del ragazzo ormai erano pieni di lacrime che scendevano velocemente 'Lo vorrei tanto Percy ma a questo non c'è rimedio, non c'è un rimedio alla morte. A quanto pare le Parche hanno deciso che questa è la mia ora, ed io non posso farci nulla, mi dispiace Percy' Il ragazzo ora stingeva i denti, si mordeva la pelle logora per provare invano a sopportare il dolore. 'Smettila, smettila di dire tutte queste cose, io non lascierò che tu te ne vada, non puoi lasciarmi, io ho bisogno di te' - 'Ma Percy..' disse Annabeth prendendo un grande respiro 'Annabeth' Percy ora stringeva Annabeth a sè, le due mani intrecciati, i due sguardi erano fissi l'uno contro l'altro. 'Percy..' - 'Annabeth io..Io ti amo. Ti ho notata subito, sin dal primo giorno in cui sono arrivato al Campo Mezzosangue, e come non avrei potuto? I tuoi meravigliosi capelli biondi, i tuoi profondi e misteriosi occhi grigi, pieni di luce e di intelligenza, proprio come te. Siamo sempre stati una squadra, in ogni battaglia tu mi hai sempre affiancato, mi hai sostenuto, mi hai cambiato, mi hai cresciuto. Non posso rimanere qui senza di te, non posso sperare di continuare questa missione senza la tua presenza accanto a me, tu sei la fonte della mia forza Annabeth, non puoi lasciarmi solo di fronte a tutto questo, tu devi combattere, anche se hai sempre amato Luke e continui ad amarlo io combatto, combatto per te, perchè devi sopravvivere, tu non puoi morire' Ora anche gli occhi di Annabeth come quelli i Percy erano lucidi, le loro guance grondavano lacrime, Annabeth aveva negli occhi quello sguardo d'amore che pochi hanno. 'Percy, io ho finito qui, sto per andarmene e voglio chiederti scusa per tutte quelle volte che ti ho abbandonato, che non ti sono rimasta accanto come hai invece sempre fatto tu. E' vero, sono sempre stata molto legata a Luke Percy nonostante tutto il dolore che mi ha recato, ma non l'ho mai amato, mai. Lo ammetto, anche io ti ho notata subito, ho provato subito sentimenti molto forti verso di te, ma non sapevo ancora se fossero negativi o positivi. Ti devo parte della mia vita Percy, tutti i momenti migliori sono con te, a casa nostra, al Campo Mezzo Sangue. Devi perdonarmi se non ti ho mai dimostrato tutto questo, ero troppo orgogliosa. Io figlia di Atena, come avrei mai potuto mostrare i miei sentimenti? Perdonami se ora devo lasciarti, ma sappi che ora andrò dalla mamma, un posto migliore di questo probabilmente, ma io sarò sempre accanto a te, ogni volta che avrai bisogno di me io ti giuderò, sarò sempre con te, in memoria di tutto questo, non ti abbandonerò mai, te lo prometto. Ti amo Testa D'Alghe' con le ultime forze che aveva allungò la testa, fu istantaneo, Percy fece lo stesso, quel bacio tanto attesò arrivò. Le labbra dei due ragazzi ora si incontravano, ma i loro volti erano troppo bagnati per essere quello un lieto fine, tutt'altro. Così Annabeth esalò il suo ultimo respiro e disse addio a questo mondo per sempre. Percy stringeva ancora la sua mano, ora piangeva, sighiozzava piegato sul volto di Annabeth. Pianse per molto tempo fin quando non si calmò e si asciugò le lacrime. Rimase fermo a guardare Annabeth, ripensando a tutto quello che avevano vissuto in quei quattro anni assieme. Non avevano mai ammesso i loro sentimenti, doveva davvero andare così? Solo in punto di morte di una i due sono stati capace di aprire i loro cuori. 'Ti amo Testa D'Alghe', Percy ripensava a quelle parole. Non le avrebbe mai più dimenticate. Gli aveva finalmente confessato che lo amava. 
  
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