Temporale
Il
cielo è implacabile questa notte. Gelida pioggia bagna il mio corpo immobile e
potenti soffi di vento sferzano crudelmente le fronde degli alberi.
I
miei occhi sono aperti nell’oscurità, non ho alcuna intenzione di concentrarmi
in meditazione. Probabilmente, per la prima volta nella mia vita, non ci
riuscirei nemmeno.
Non
questa notte.
Non
questa notte in cui la Terra festeggia per la sua salvezza, per il pericolo
scampato, piangendo lacrime disperate.
Ovviamente
nessuna lacrima bagna i volti degli sciocchi terrestri, troppo impegnati ad
osannare il loro falso eroe e del tutto ignari della perdita che in realtà
hanno subito.
Ma
il cielo pare sapere. Pare dolersi per il sacrificio di colui che ha fatto sì
che la pioggia potesse ancora inzuppare alberi, case, strade, persone, vita.
Ho
sempre saputo che per questo pianeta ingrato lui avrebbe rinunciato a tutto. Lo
sapevo prima ancora di sentire contro di me, durante il nostro memorabile
combattimento, tutta la sua furia.
Era
un Saiyan, amava combattere, è vero. Ma non era questa l’unica forza dietro le
sue azioni, non era questa la sua sola motivazione.
Lui
amava questo pianeta con tutto se stesso, senza riserve. Con un ardore che io
non potrei mai imitare. La Terra è il luogo in cui ho scelto di trascorrere la
mia vita, nonostante avessi la possibilità di abbandonarla per trascorrere il
resto dei miei giorni in compagnia dei miei fratelli Namecciani.
Anch’io
sono, in qualche modo, legato a questo pianeta, ma il laccio con cui la Terra
mi tiene a sé e mi costringe a proteggerla è molto più sottile e fragile
rispetto a quello che teneva legato Goku. Che lo tiene legato tutt’ora, senza
dubbio.
Oggi
che l'ho visto scomparire insieme a Cell ho compreso fino in fondo quello che
ho sempre saputo, su di lui.
Ancora
non mi spiego come sia potuto accadere e quasi, devo ammetterlo, me ne
vergogno.
Lo
rispetto. Come non ho mai rispettato nessuno.
Incredibile.
Piccolo rispetta l’assassino di suo
padre.
E’
meglio che non mi soffermi troppo su questo pensiero, o temo mi verrebbe voglia
di… distruggere qualcosa.
Mi
guardo intorno. Chissà perché, poi, ho deciso di venire proprio qui, questa
notte. Sull’isola dove ho condotto, anni fa, il piccolo Gohan per addestrarlo.
Forse
perché è qui che è cominciato tutto, per me. Per il nuovo me, almeno.
Forse
semplicemente perché volevo un posto tranquillo.
Non
ha importanza.
Sorvolo
la zona e immediatamente qualcosa attira la mia attenzione.
Sembra
un fagotto scuro, accasciato al suolo, con la schiena poggiata contro il tronco
di un albero. Ovviamente non faccio alcuna fatica a riconoscerlo.
Atterro
davanti a lui e lo vedo sobbalzare e raddrizzarsi immediatamente, quando sente
pronunciare il suo nome.
“Gohan.”
Lo
so che cosa sta pensando. Che l’oscurità non mi permetta di vedere le lacrime
sul suo viso, o che almeno io le confonda con le gocce di pioggia.
Oggi
Gohan ha perso suo padre. Lui che ne è capace, ha tutto il diritto di piangere.
Dal canto mio, vorrei soltanto avere la capacità, o la forza, di consolarlo.
Suo
padre saprebbe come fare. Lo stesso Gohan, se fosse al mio posto, saprebbe come
fare. Ma io… io sono troppo diverso da loro.
“Che
cosa fai qui?” sono le uniche parole che riesco a rivolgergli.
Distoglie
lo sguardo e per un attimo vedo qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa che, a quanto
pare, non riesce a dirmi. Poi mi guarda di nuovo e risponde, con una scrollata
di spalle:
“Volevo
solo… un posto tranquillo.”
Per
un attimo temo che il mio stupore trapeli, ma mi riprendo immediatamente. Non
siamo così… diversi, dopotutto. Mi avvicino e ci sediamo sull’erba, l’uno
accanto all’altro. E’ tutta la consolazione che sono in grado di offrirgli, non
posso fare nient’altro… ma so che l’accetta con gratitudine.
Sono qui perché… speravo di
incontrare te. Quanto di più simile a un padre mi sia rimasto.
FINE
Nota dell’autrice: una one-shot che avrebbe dovuto essere
una flash fiction, ma, anche se di poco, ho superato le 500 parole, quindi…
Finora avevo scritto solamente una drabble, appartenente alla mia raccolta,
Hero, con protagonista Piccolo, dovevo assolutamente rimediare! Spero di averlo
fatto con una storia capace di emozionarvi, fatemi sapere! Alla prossima!
Sonsimo