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Autore: Chico chan 95    23/10/2013    2 recensioni
«Giusto! Non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Dean Winchester, sono modello di professione e figo pazzesco nella vita reale - beh no, in parte scherzo, anche se non sul fatto del modello, nonostante il gossip mi giudicasse uno tra i modelli più appetibili e ancora in libertà nel regno selvaggio della moda.» Spero che vi piaccia questa AU sul mondo selvaggio della moda e della fotografia.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve a tutti! Sono una novizia del fandom e spero di essere gradita ma prima di andare avanti specifichiamo un paio di cose, questa storia deriva da un prompt ideato da http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=59352 e il suddetto prompt è stato trovato nel gruppo FB “Prompt Me Now!” https://www.facebook.com/groups/627642960590063/ e ora eccola tutta per voi!


La nebbia fetida e irrespirabile ricopriva l’intero territorio circostante e le poche persone rimaste ancora nelle vicinanze morivano tra potenti e nauseabondi fumi. In realtà non erano altro che demoni, i quali s’insediavano all’interno del malaugurato organismo distruggendo tutto quello cui andavano incontro e provocando violenti spasmi, oltre alla lenta decomposizione del corpo. La quale lasciava però la mente vigile fino all’ultimo minuto, minuto in cui finalmente si poteva morire e il corpo finiva di disgregarsi.

Sam ed io eravamo tra i pochi sopravvissuti non attaccati dalla nebbia, infatti la barriera evocata sembrava ancora impenetrabile e riuscivamo a difenderci egregiamente dai demoni, lanciando quantità esigue ma efficaci di sale. Per quanto ne razionassimo le nostre scorte per fare in modo di aumentare le nostre chance di sopravvivenza, la nostra unica difesa andava sempre più vicina all’esaurimento e i nostri nemici parvero accorgersene e reagire di conseguenza, serrando di più gli attacchi e moltiplicandone la forza. Proprio nel momento in cui la barriera parve cedere, s’iniziò a sentire prima come semplice sottofondo poi sempre più forte e intensa “ Highway to Hell ”, che sembrò insediarsi nei corpi dei demoni, facendogli subire la stessa sorte delle loro vittime salvandoci e interrompendo il pensiero della bella spupazzata che mi aspettavo di condividere con la bellissima figura che mi veniva incontro.
Ma le note dure infransero le mie speranze, svegliandomi definitivamente.
 

«I'm on the highway to hell                               
highway to hell 
I'm on the highway to hell 
I'm on the highway to hell … »


La canzone era appena giunta al ritornello che agguantai il telefono, per vedere chi osava svegliarmi a quell’ora indecente del mattino, quando accanto a me si levò un mugolio poco soddisfatto e molto assonnato. Chi mi ero portato a letto, giacché non ricordavo assolutamente nulla della sera precedente? L’enigma sembrò risolversi da solo, poiché la suddetta persona si stiracchiò come un gatto e mi ghermì alla vita, parlando con voce arrochita dal sonno e dai “vocalizzi” della notte precedente e sussurrò: « Ehi Dean… Buongiorno», cercando di ritrascinarmi tra le comode coltri, ormai zuppe di liquidi biologici dai più innocenti ai più maliziosi.
La guardai attentamente, per cercare anche un solo misero e debole indizio che mi riconducesse la sua identità, ma niente, c’era solo il vuoto assoluto. Fisicamente era persino il mio tipo, bionda tutta curve e anche poco cervello, da come mi guardava intontita o forse era solo il sonno a inibirle le funzioni celebrali. Solo a quel punto decisi di classificarla come una delle solite ragazze da una notte e via, probabilmente attratte dal mio lavoro, o anche semplicemente e solo dalla mia apparenza.

Giusto! Non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Dean Winchester, sono modello di professione e figo pazzesco nella vita reale - beh no, in parte scherzo, anche se non sul fatto del modello, nonostante il gossip mi giudicasse uno tra i modelli più appetibili e ancora in libertà nel regno selvaggio della moda.

Tornando alla realtà passata, lì qualcuno si strusciava liberamente e maliziosamente per attirare la mia attenzione, ma non davo la giusta considerazione a quel gesto, infatti, dopo averla fissata a lungo per cercare quantomeno un nome o un diminutivo dolce e melenso per invitarla a sloggiare, era arrivato un messaggio di mio fratello, il che voleva dire solo una cosa: lavoro. Il fratellino mi avvertiva che alle due del pomeriggio avevo un servizio fotografico con un nuovo fotografo che l’agenzia aveva mandato e quindi che mi sarebbe venuto a prendere per le dodici. Chiusi stizzito il telefono e stavo per ristendermi quando notai l’orario, infatti erano le dieci e mezzo, in pratica avevo i minuti contati e la biondina si stava ricominciando a strusciare facendo dei versi veramente poco erotici. La guardai fisso per alcuni secondi e quando vide che non mi faceva più alcun effetto, decise da sola di levare le tende, raccolse gli abiti sparsi per la stanza rivestendosi a ogni indumento trovato e dandomi un bacio volante si dileguò.
   
 
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