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Autore: RoseDust    23/10/2013    4 recensioni
La prima notte di Halloween di Harry con James Sirius... Una minaccia lo attende nella casa dove abita con la famiglia: a Harry sembra di rivivere il passato...
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Questa ff si è classificata 5° nel contest "Halloween's Night Contest" di Bellatrix_Black. Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Joanne Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
Nick (Forum ed EFP): RoseDust
Titolo: Una serata da incubo
Genere: slice of life
Rating: giallo
Pacchetto scelto: III
Personaggi: Harry Potter, Ginny Weasley, Ronald Weasley, George Weasley, James Sirius Potter
Vostre note: le trovi in fondo

La sera del 31 ottobre Harry Potter camminava verso la casa di Godric's Hollow nella quale abitava da poco più di un anno con Ginny e James.
Osservava sorridendo i bambini andare di casa in casa chiedendo:
"Dolcetto o scherzetto?"
Quella sera aveva fatto tardi in ufficio, ma la cosa non gli dispiaceva, perché lui e i suoi colleghi stavano facendo un ottimo lavoro; la sua vita non poteva essere più felice di così: aveva una moglie e un figlio perfetti, due migliori amici fantastici e un lavoro che gli dava grandi soddisfazioni. L'amore che provava nei confronti della sua famiglia era enorme. 
Svoltò l'angolo e si bloccò. Qualcosa non andava: se ne accorse subito.
La porta della sua casa era divelta e all'interno nessuna luce rivelava presenze umane; con un tuffo al cuore, Harry si accorse che, stagliato nel cielo sopra all'abitazione, il Marchio Nero emetteva un tenue bagliore capace di fargli provare brividi che non riviveva da anni.
L'auror corse attraverso il vialetto, superò la scritta "Potter-Weasley" incisa sul campanello e si ritrovò in un ingresso devastato: il tavolino e il vaso di gigli erano a terra, rovesciati, i quadri pendevano storti dalle pareti; sui muri candidi si notavano i segni delle bruciature che solo gli incantesimi più oscuri e potenti erano in grado di lasciare.
Harry salì le scale col cuore in gola: non capiva, aveva sconfitto Voldemort anni prima, la cicatrice non gli aveva più fatto male da allora... Com'era possibile? In fondo, però, si trattava di Voldemort: tutto era possibile con lui. L'uomo capiva il motivo della scelta di attaccarlo il 31 ottobre, quel 31 ottobre: James aveva poco più di un anno, esattamente come Harry quando, quella stessa notte di venticinque anni prima, i suoi genitori furono uccisi dal Mago Oscuro.
L'auror aveva paura di ciò che avrebbe potuto vedere una volta arrivato in cima alle scale: ancora una volta l'amore, quello che secondo Silente avrebbe dovuto proteggerlo da Voldemort, gli stava dando la possibilità di soffrire come aveva pensato che non sarebbe più successo.
"Mia moglie no, mio figlio no, per favore... Quanti altri dovranno morire con l'unica colpa di avermi amato?"
Arrivato nella camera da letto del figlio, Harry vide, accanto alla culla dove il bimbo lo osservava coi grandi occhioni spalancati, una figura dai lunghi capelli rossi stesa a terra, all'apparenza priva di sensi - o, come l'uomo temeva, di vita.
Stava per correre a controllare questa sua ultima teoria, quando notò la presenza di qualcuno nella stanza, qualcuno che indossava un lungo mantello nero col cappuccio e portava una maschera sul viso...
Senza riflettere, Harry fece per scagliare uno Stupeficium, ma la bacchetta gli volò via di mano: un'altra figura, simile a quella del Mangiamorte che aveva di fronte, gli si stava avvicinando rapidamente, afferrando al volo la bacchetta che gli aveva sottratto con un Expelliarmus.
Harry urlò e gli si avventò contro, accecato dalla rabbia e dal dolore, probabilmente con l'intenzione di fermare l'intruso solo con le sue mani, senza ricorrere alla magia, ma l'altro fece qualcosa di insolito: si abbassò il cappuccio togliendo la maschera; in quello stesso istante, le luci si accesero di colpo e apparve, schiacciato contro le pareti della stanza, un gruppo di persone molto familiari a Harry.
"Scherzetto!" urlarono in coro, mentre Charlie esclamava "Innerva" rivolto a Ginny, che si rialzò da terra, e i "Mangiamorte" Ron e George lo abbracciavano ridendo.
Solo una persona, nella stanza, sembrava avere uno sguardo cupo: Hermione. Quando si accorse che Harry, ancora stordito, la stava osservando, rispose:
"Io non volevo che ti facessero questo scherzo, Harry, ti sarai preso un colpo! No, è stato veramente troppo cattivo!"
Mentre i rimproveri dei Weasley su quanto Hermione fosse capace di rovinare le feste si sprecavano, Harry non poté non pensare che, quella volta, la sua migliore amica avesse pienamente ragione: avrebbe ricordato a lungo la paura provata quella notte.

Note
Il marchio nero ho immaginato che lo sapessero evocare per aver sentito Barty Crouch Jr alla Coppa del Mondo di Quidditch. Lo scherzo forse è un po' cattivello, ma secondo me può capitare che Ron e George esagerino senza rendersene conto e in buona fede... Ginny credo sia stata presa dall'entusiasmo di un nuovo scherzo dopo la morte di Fred, probabilmente non voleva dire di no a George che si sentiva quasi come se fosse tornato col gemello scherzoso accanto.
  
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