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Autore: cucciola99    23/10/2013    0 recensioni
"Era lì da oltre un'ora a fissare e rigirarsi in mano il bicchierino di vodka davanti a lei, la mente altrove, concentrata su ciò che avrebbe detto il suo migliore amico se fosse stato lì."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ubriacati solo di me

 

Era lì da oltre un'ora a fissare e rigirarsi in mano il bicchierino di vodka davanti a lei, la mente altrove, concentrata su ciò che avrebbe detto il suo migliore amico se fosse stato lì.

«Ciao Fred.» Hyppolite arrivò improvvisamente alle spalle del tenente facendola sobbalzare.

«Che vuoi?» Sbottò lei fredda, ogni traccia del rapporto intimo esistito era sparita.

«Chiederti di tornare con me.» L'informatico le prese le mani tra le sue e la guardò neglio occhi, facendole finalmente staccare gli occhi dal bicchiere pericolosamente alcolico.

«Ascolta, Hyppolite... Non voglio ferirti, ma non posso darti quello che vuoi: il matrimonio, i figli... non fanno per me, non sono il tipo.» Le lacrime cominciarono a rigare le guance di Frederique, ma vennero prontamente asciugate dall'uomo di fianco a lei.

«Ehi, Fred... Va bene, non ha importanza. Sai cosa? Sono pronto a rinunciare a tutto pur di avere te.» A quelle parole gli occhi della donna s'illuminarono.

«Davvero?» Chiese, la felicità sempre crescente.

«Sì.» La sicurezza con cui lui pronunciò quella sillaba, l'amore e la determinazione che lei gli leggeva negli occhi... Fred non riuscì più a trattenersi e saltò al collo del suo uomo per baciarlo.

«Ubriacati solo di me.» Bastò quello, un sussurro romantico, erotico, sensuale, perché il bacio venisse approfondito, le lingue che si scontravano nella danza più antica del mondo. Quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto.

Poggiarono le fronti l'una contro l'altra e si guardarono negli occhi, una nuova consapevolezza negli occhi di entrambi, quella che non si sarebbero lasciati mai. Si sorrisero, dopodiché lei si avvicinò sensualmente all'orecchio di lui, per poi sussurrare maliziosamente: «Visto che non ho intenzione di essere arrestata per atti osceni in luogo pubblico, che ne diresti di continuare a casa mia... da soli... senza vestiti...»

Un brivido attraversò la schiena di Hyppolite, poco abituato a tali allusioni da parte della sua ragazza, che nel frattempo si era alzata e con sguardo languido lo invitava a fare lo stesso.

Qualche ora più tardi erano distesi e addormentati nel letto di Fred, quando questa di svegliò di soprassalto a causa del trillo fin troppo insistente del suo cellulare.

«Tenente Kancel. Sì. Ho capito. Arriviamo immediatamente.»

«Che succede?»

«Abbiamo un nuovo caso.»

«Aspetteranno.» Fu la risposta di Hyppolite mentre rotolava su di lei per baciarla. «Comunque, cosa stavi sognando?»

«Come, scusa?» Chiese lei alzando un sopracciglio, segno che non aveva idea di che cosa stesse parlando.

«Avevi un sorriso fantastico.» Si fermò subito prima di aggiungere “amore”: lei aveva detto chiaro e tondo che non era il tipo di donna disposta ad impegnarsi seriamente, dato anche il suo poco romanticismo, e un nomignolo del genere lo trovava alquanto fuori luogo.

«Beh... c'eravamo noi, poi... poi una chiesa, e un abito bianco. E... e poi... e poi c'erano anche due bambini, un maschio e una femmina. E avevano i tuoi occhi.» Raccontò Fred sorridendo, gli occhi che brillavano per l'emozione.

«Davvero?»

«Sì.»

«Oh, Fred...»

Hyppolite, in quel momento, pensò che sì, avrebbe usato presto quell'anello nella tasca della sua giacca.

   
 
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