(CONSIGLIO PERSONALE(?), LOL. ASCOLTATE NIGHTINGALE, DI DEMI LOVATO, UNA SPLENDIDA CANZONE CHE MI HA ISPIRATO. DETTO CIO', BUONA LETTURA!)
                                                                                                                                                               

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Caro Lou,
Le mie mani tremano, non riesco a scrivere. Ho paura.
Ho paura di non farcela, senza te. Te che sei stato il mio faro nel mare in tempesta, la mia luce nel buio, il mio appoggio quando stavo per cadere.
Spiegami, Lou, perché la vita è stata così ingiusta?
Perché ti ha portato via da me?
Cosa avresti fatto tu, adesso, amore mio?
Te lo chiedo perché tu avevi sempre la risposta pronta. Perché tu eri sempre lì, con un sorriso sul volto, anche quando tutto andava storto.
Ed anche quella sera di fine novembre sul tuo volto si dipinse uno splendido sorriso. Anche se flebile, era splendido.
Hai chiuso gli occhi, mentre ti accarezzavo le mani, e le tue labbra erano piegete in quel sorriso che non potrò mai dimenticare: un sorriso contagioso, puro, attraente. Un sorriso luminoso, incorniciato da un paio di labbra perfette, rosse, morbide.
Louis non dimenticherò mai le parole che mi hai detto, le terrò sempre nel mio cuore, non potrei mai dimenticare nulla di te, di noi.
Eri steso in un letto, coperto da un lenzuolo candido, che arrivava al tuo petto. Le tue braccia sporgevano ed erano avvolte da tubi, fili, fasce. Era straziante vederti in quel modo.
Non riuscivo a vedere il tuo viso, coperto da una mascherina, attaccata ad una flebo, che ti passava aria. Non riuscivo a vedere i tuoi limpidi occhi azzurri, serrati per il troppo dolore e per la troppa stanchezza.
Ero dietro un vetro, con le lacrime agli occhi, consapevole di non poter fare nulla per te, amore mio.
Non avrei potuto agire, non potevo aiutarti, salvarti. Cosa che invece tu hai sempre fatto, ogni volta, in qualunque circostanza.
Eri l’unico, Lou, l’unico che c’è sempre stato per me. L’unico che mi ascoltava, che mi capiva, che mi amava.
E quando ti ho visto lì, immobile, il mio cuore si è frantumato in mille pezzi, credimi.
Ho chiesto disperatamente di entrare e quando ce l’ho fatta, tu, dormivi ancora.
Mi sono accomodata affianco a te, guardandoti attentamente, più innamorata che mai.
Ho sfiorato il tuo braccio, ho intrecciato la tua debole mano nelle mie. Eri freddo, amore mio, troppo freddo.
Tu, che portavi il sole ovunque, che avevi il sole dentro, eri freddo, quella maledetta sera.
Portai la tua mano alle mie labbra e sfiorai un bacio su di essa, forse infastidendo il tuo sonno, dato che ti svegliasti ed apristi i tuoi occhi.
Mi avvicinai a te, curiosa di vederli ancora e ancora. Erano la mia calamita, la mia droga preferita. Amavo perdermi in essi, erano del mio colore preferito.
Anche tu ti scontrasti nei miei e mi hai sorriso. E’ sempre stata una sensazione eccezionale, vederti sorride. Soprattutto se il tuo sorriso era rivolto a me.
Sorrisi anch’io, commossa. Appoggiai una guancia sul tuo palmo, avvolto ancora nelle mie mani.
Ti salutai e tu tentasti di ricambiare, ma la tosse te lo impedì. Chiusi gli occhi, scuotendo la testa. Appoggiai una mano sul tuo cuore, ricordi questo momento? Ti avevo promesso che sarebbe andato tutto bene.
L’avevo giurato, tesoro.
Ma non sempre le promesse vengono mantenute e non è colpa nostra, ma del destino, dell’infame destino che non fa altro che tradirci, deluderci, infrangere i nostri sogni.
Ricordo le tue ultime parole, le ho impresse nella mente, ancora rimbombano e non vogliono uscire.
Deglutì e prendesti un profondo respiro.
“Non andrà tutto bene, è finita. Per me è finita, ma solo per me, chiaro?”
Non sai il dolore provato con quelle parole. Una pugnalata, una freccia presa dalla velocità che attraversa il cuore.
Non potevi dirmi questo, non potevi perdere tu stesso le speranze. Piansi, piansi lì, davanti a te. Asciugasti lentamente le mie lacrime e lì, mi resi conto che ti amavo.
Che ti amavo davvero, che saresti stato l’unico amore della mia vita, Louis. Mi resi conto che saresti l’unico che avrebbe preso il mio cuore e se lo sarebbe tenuto.
Sorridevi amareggiato, la vita non poteva farti questa mancanza, non poteva andare via da te. Non poteva abbandonarci, non poteva allontanarci.
Non poteva togliermi te, l’unica cosa importante della mia vita. Non poteva togliermi i tuoi sorrisi, i tuoi occhi, i tuoi baci, le tue carezze. Non poteva togliermi la tua voce.
Eri il mio usignolo, Lou. Amavi cantare, ed era così dannatamente piacevole sentirtelo fare. La tua voce era angelica, pura, dolce. L’amavo con tutta me stessa.
Ricorderò per sempre le sensazioni che provavo quando mi accarezzavi i capelli, mentre cercavo di addormentarmi sul tuo petto, accompagnata dalla tua voce.
Non potrò mai dimenticare tutto ciò che abbiamo passato insieme, mai. Non potrò mai dimenticare te.
Il mio tutto.
Il mio usignolo.
Il mio Lou.
Ad un certo punto la tua tosse si fece più forte e continua, tanto che uscì del sangue dalla tua bocca. Fui presa dal panico, arrivò il dottore che mi allarmò ancora di più.
Mi costrinsero ad uscire, mi dimenai, piansi disperatamente ma non ci fu verso di farmi restare lì con te fino alla fine. Ci cercavamo entrambi con gli sguardi, urlavamo i nostri nomi, tra lacrime di paura e disperazione.
Sarei rimasta lì con te per sempre, se solo avessi potuto. Avrei affrontato tutto con te, se me l’avessero lasciato fare ma fui costretta ad andare via e una volta fuori, nonostante cominciai a battere i pugni sul vetro abbassarono la persiana e da lì ho perso il mio Lou. Il mio usignolo. La mia vita.
Avrei combattuto se me l’avessero lasciato fare. Avrei combattuto contro i dottori, contro la malattia che ti affliggeva. Avrei combattuto contro la vita che è stata troppo ingiusta con noi.
Ma forse è perché sono una debole, senza te, che non ce l’ho fatta.
Caro Lou, io la notte non riesco a dormire sapendo che tu non sai affianco a me.
Ma io sono certa di una cosa, che tu sei ancora con me. Dentro di me, nel cuore.
Perché io nonostante tutto riesco ancora a sentire la tua voce mentre canti, le tue mani sui miei fianchi e le tue labbra sulle mie.
Ti chiedo solo un’ultima cosa, amore mio, non lasciarmi una seconda volta. Rimani qui, qui nel cuore. Non lasciarmi mai andare.
Cantami ancora canzoni d’amore, canta ancora per farmi addormentare.
Sii per sempre il mio usignolo.
Non ti dimenticherò mai, sento ancora tutto di noi, sarai sempre nei miei ricordi e avrai il posto migliore all’interno del mio cuore.
Spero solo un giorno di poter rivedere il tuo sorriso, i tuoi occhi e di poter riascoltare il mio dolce usignolo.

Tua per sempre,
Sophie.









Ciao a tutte, grazie per essere arrivate fino a qui. ^^
Volevo dire che so che sto esagerando con le one-shot, dato che l'ultima che ho postato è quella di ieri, lol, ma ho una particolare ispirazione, in questo periodo.
Non sono convinta di ciò che scrivo, nonostante tutto, e volevo precisare un pò di cose riguardo ciò che ho scritto:
1) E' raro che io scriva cose tristi, quindi se è uscita tanto male be', sono poco esperta in questo genere di cose. 
2) Non voglio che pensiate che io voglia la morte di Lou, lol, assolutamente no. Anzi, sono stata malissimo a scrivere queste cose, ma semplicemente volevo farlo.
Diciamo che non dovete immaginare la morte di LOUIS DEGLI ONE DIRECTION, ma di un ragazzo sfortunato che lascerà questo mondo e la sua amata fidanzata.
Davvero, non so se questa storia è stata un buco nell'acqua e se è così, vi prego, ditemelo. Accetto ogni recensione, negativa, neutra, positiva, ma m'interessa il parere degli altri, perchè è quello che conta maggiormente.
Va be', non ho altro da aggiungere.
Baci xx.