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Autore: Altariah    24/10/2013    6 recensioni
[Beyond: Due anime]
"Per un attimo, soltanto uno, lei si convinse che in lui avrebbe trovato la pace più vera."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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 Nináháłtį́į́h
 




. Diiyá

Trasse un respiro profondo, rendendosi conto di aver vissuto in una specie di apnea per mesi. Si ricordò quanto dolce potesse essere l'aria fresca che pizzica le guance ed il viso, il profumo dei pini, il mormorio felice del fiume. Afferrò con le piccole dita un sasso troppo tondeggiante, no: quello non andava bene. Riaprì la mano e lo fece scivolare a terra, in mezzo agli altri. Tastò un altro po', scegliendo la pietra giusta. Ne trovò una piatta, levigata con dolcezza. La rigirò con l'indice, poi la lanciò verso la superficie dell'acqua e ne contò i rimbalzi.
Uno, due, tre, quattro, cinque.
Snudò i denti in un sorriso. Non sorrideva da troppo tempo.
Sì… Perché non tentare? Perché non tentare di essere felice, perché, solo per una volta, non essere egoista? Ora poteva davvero iniziare a scrivere di se stessa, una storia nuova, una storia soltanto sua.
Non riempì neppure una valigia, tanto era impaziente di tornare. Portò con sé giusto un fagotto, non aveva nient'altro... quello era il suo primo vero giorno di vita.
La sua destinazione la stava già aspettando. 
 
 
 


 

. Nahałtin

Era arrivata prima del tramonto, a viso scoperto, gli occhi arrossati dal vento e dal sole del deserto.
Era tornata come una pioggia che disseta il terreno arido, purifica il mondo, lava le ferite. I suoi capelli erano lunghi ora, le sarebbero ricaduti sulle spalle se non li avesse tenuti legati.

Lei era sempre stata la tempesta, agli occhi di lui. Una tempesta d’acqua e grandine, arriva in fretta e ruba il cielo, si sfoga e grida con forza sulla terra dell’Arizona. Combatte. È cocciuta e sa essere crudele.

Poi, così com’è arrivata se ne va. Fugge lontano per evitare che qualcuno la segua, lascia un misto di malinconia e gioia in chiunque si imbatta in lei... ma più di tutto, lascia la speranza.
La sua tempesta ora era lì di fronte, appoggiata alla moto con un braccio, un sorriso sfacciato a disegnarle le labbra.
Lui perse il respiro, parole quasi dimenticate gli morirono in gola. Lasciò cadere la brusca nella polvere e corse verso di lei, ancora stordito, come se quel momento non sarebbe mai dovuto arrivare.
Si abbracciarono di slancio, lui la strinse con troppa forza, lei si tese verso di lui in punta di piedi, troppo bassa per raggiungere il suo viso, così decise di rintanarsi sul suo collo. Lei si lasciò andare ad nuovo respiro, profondissimo, per cercare di ritrovare tutte le note del suo odore. Ed erano ancora lì, tutte; la paglia del fienile, la secchezza della sabbia, la ruvidità del sudore.
Jodie si lasciò guardare, giusto per un momento, per fargli capire che quella era stata la sua scelta.
Dopo quello scambio lui si lasciò andare ad un sorriso, un evento così raro.

“Nináháłtį́į́h” Sussurrò, passandole le labbra sull’orecchio. Lei era sua, la sua pioggia ricorrente.

Per un attimo, soltanto uno, lei si convinse che in lui avrebbe trovato la pace più vera.

 
 
 
 
 
 
. Haatali
 
Jay prese una mano di Jodie, sorridendo appena. Il fuoco davanti a loro scoppiettava, lanciando in aria piccoli spruzzi di scintille.
“No,” Spiegò, paziente, ma con una punta di divertimento nella voce. “la pronuncia è più sorda. Il tuo accento è troppo forte, il navajo è più sfumato.”
Jodie provò di nuovo a ripetere le parole della canzone che lui le aveva tramandato, facendo attenzione a non commettere troppi errori.
“La pioggia sta arrivando, la vedo, arriva dall’orizzonte” Ripetè per un’altra volta in Navajo. “La pioggia arriva insieme a me…”
Dall’altro lato del falò, Paul annuiva, lanciando lo sguardo ai due amanti, poi alle fiamme. Cory ascoltava l’americana e rideva della sua pronuncia imbarazzante, disegnando sulla sabbia con un rametto.
“Tu ci hai donato tutto questo.” Ammise Jay, dopo che lei ebbe finito la canzone. “Non uscivamo a guardare il cielo per paura, e tu ci hai guariti” L’abbracciò, lasciando che lei trovasse lo spazio che le serviva tra le sue braccia, contro il suo petto. “Tu ci hai ridato la nostra terra.” Sospirò, lasciandole un bacio sulla fronte. “Ayóó Ánííníshní, Jodie Holmes”
Lei sorrise e strinse le dita fortissimo attorno alla stoffa della sua camicia.
 

 
 
 
 










Il mio problema nei videogiochi è l’imprinting. Non saprei come altro definirlo… C’è qualcuno che mi colpisce, davvero, una sensazione forte come ricevere un ceffone. E io boh, mi perdo in quel personaggio e niente può farmi cambiare idea. Ed è la stessa cosa che è successa con Jay.
Questo non è il solo finale che amo, sia chiaro. L’unica cosa che effettivamente odio in Beyond è l’asfissiante ripetitività con cui il gioco stesso cerca di sputarti in faccia Ryan: lo rifiuti, lo rifiuti, lo rifiuti e nonostante tutto ti appare come scelta alla fine.
Una puntina: Il formato. A me non dà problemi, scegliendo il carattere Tahoma. Se nella visualizzazione da parte vostra risultano delle anomalie, fatemelo presente e vedrò di trovare una soluzione.

 
  
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