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Autore: rosie__posie    24/10/2013    3 recensioni
Sospirò, John, mentre rimuoveva piano la scopa e il bidone. Era sicuro di non essere pronto ad accettare nuovamente Sherlock nella sua vita. Lui era diverso, loro erano diversi. Ma era ugualmente sicuro che non lo sarebbe mai stato, se non ci avesse provato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non poteva essere lui. Sapeva che non poteva essere lui. La parte razionale di sé glielo stava dicendo – urlando – dentro la sua testa.
Quando lo aveva visto, era corso via, fuggito da quel miracolo che aveva chiesto a gran voce ma che ora, dopo tutti quei minuti che si erano trasformati in giorni, i giorni in mesi e i mesi inesorabilmente in anni, non era più davvero sicuro di voler ritirare il suo miracolo. Ora che, dopo aver lottato con le unghie e con i denti, stava pian piano tornando a vivere.
Era fuggito via imboccando il primo vicolo buio che i suoi occhi avevano visto, rifugiandosi dentro la prima porta aperta – un ingresso laterale di un qualche condominio, probabilmente.
Si era richiuso la porta alle spalle, bloccandola alla bene e meglio con ciò che si era trovato a disposizione – un bidone di plastica, una vecchia scopa. E poi l'aveva presa a calci, sfogando via così tutta la sua rabbia. Sino a quando la gamba non aveva iniziato a far troppo male e l'aria a mancare. Sino a quando le quattro mura che lo circondavano, illuminate solamente da una flebile luce che filtrava da un abbaino lasciato appena socchiuso, non iniziarono a riempirsi dei suoi singhiozzi.
Sherlock Holmes era tornato e John Watson non lo voleva più rivedere.
Chiaro.
Limpido.
Elementare.
Bip
Il respiro di John scemò sino a morire a mezz'aria. I battiti del suo cuore erano così intensi da rimbombare contro le pareti.
La sua mano scivolò piano sino alla tasca dei jeans; addirittura tremava mentre tirava fuori il cellulare e sbloccava la tastiera. Gli ci vollero ben due tentativi.
Chiuse gli occhi, riempì i polmoni d'aria e attese. Non era pronto e forse non lo sarebbe mai stato. Ma poi di nuovo qualcosa dentro la sua testa prese a gridare, a urlare "Ehi, sei un soldato, cazzo!" 
-Apri la porta SH
Gli occhi di John scivolarono guardinghi contro la porta ancora chiusa. Quelle tre parole più una firma... Risuonavano come una minaccia.
Oppure una promessa...
I suoi piedi lo portarono sino a quella fredda lastra di metallo, senza che glielo avesse comandato. Accostò piano un orecchio alla porta e si mise in ascolto: nulla. Il silenzio più assoluto, dapprima. Poi fu la volta delle mani a essere alzate e accostate alla porta. E a quel punto John percepì ogni cosa.
Sentì la pioggia che cadeva piano fuori in strada.
Udì l'eco di ciò che erano stati John Watson e Sherlock Holmes un tempo.
Avvertì i palpiti del suo migliore amico al di là di quel pannello arrugginito. 
Sospirò, John, mentre rimuoveva piano la scopa e il bidone. Era sicuro di non essere pronto ad accettare nuovamente Sherlock nella sua vita. Lui era diverso, loro erano diversi. Ma era ugualmente sicuro che non lo sarebbe mai stato, se non ci avesse provato.
Così, abbassò la maniglia e lasciò entrare la metà di se stesso che aveva a lungo ritenuta perduta.






 
   
 
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