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Autore: FairLady    24/10/2013    4 recensioni
Mi sono resa conto che, con la ripresa della serie, è ripresa anche la mia voglia di fandom - e di Delena, soprattutto. Stamattina, ascoltando la canzone dei Bon Jovi che le dà il titolo, mi è venuta in mente questa breve One Shot che, spero, apprezzerete.
Dal testo:
Il loro era stato un cammino impervio, pieno di ostacoli e difficoltà. Avevano incrociato continuamente persone pronte a mettersi in mezzo, a sputare sentenze, a dichiarare la loro contrarietà a quel rapporto in cui tanto lui aveva sperato; non aveva mai pensato di meritarla davvero, ma, in qualche modo, aveva continuato a desiderarla ardentemente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You had me from hello


Era tornato a Mystic Falls con l’intenzione di perseguitare suo fratello, di rovinargli la reputazione e costringerlo a scappare ancora, per poi riprendere esattamente tutto daccapo. Aveva passato anni, decenni, a vivere la sua non-vita in quel modo. Un costante amo et odio che avrebbe finito con il logorarli in eterno.
Nel momento in cui aveva appoggiato per la prima volta lo sguardo su quella ragazza, però, tutto era cambiato. Quegli occhi da cerbiatta, così uguali a quelli che aveva già amato in passato, eppure così diversi, avevano lanciato l’incantesimo più potente di tutti. Non ci sarebbero state streghe Bennett in grado di comparare quella potenza, né immortali millenari in grado di soggiogare quel sentimento che, detonando dentro di lui, in profondità che nemmeno sapeva di possedere, aveva spazzato via tutto il dolore, tutto il sangue, tutto il disgusto che aveva provato per se stesso per troppo tempo.
Lo aveva salvato da se stesso, senza rendersene conto, senza volerlo. Lo aveva fatto semplicemente, alzando il viso nella sua direzione e credendo in lui. Per quanto potesse sbagliare, e nonostante le numerose delusioni che le aveva dato, Elena Gilbert era sempre stata capace di perdonarlo.
«Damon…» la voce della donna sdraiata accanto a lui lo riportò alla realtà per qualche secondo, sufficiente a capire che dormiva ancora. Lo stava chiamando nel sonno. Chissà cosa stava sognando? Lui, sperò.
Non fiatò, preoccupato di svegliarla. Si limitò a carezzarle lievemente una guancia con la punta delle dita sentendo l’ennesima, piacevole, sorprendente scarica elettrica, la stessa della prima volta che si erano sfiorati.
Il loro era stato un cammino impervio, pieno di ostacoli e difficoltà. Avevano incrociato continuamente persone pronte a mettersi in mezzo, a sputare sentenze, a dichiarare la loro contrarietà a quel rapporto in cui tanto lui aveva sperato; non aveva mai pensato di meritarla davvero, ma, in qualche modo, aveva continuato a desiderarla ardentemente. Non c’era stata persona, in più di centosettant’anni, ad essere riuscita a cucirglisi addosso come Elena, e finalmente quelle cuciture si erano saldate indissolubilmente.
Ogni tanto il ricordo di quella notte, la prima in cui avevano parlato, vicino al bosco, tornava prepotente a fargli visita. Gli occhi di quella ragazza sicura e meravigliosa splendevano di una luce che Damon, ne era certo, non aveva mai trovato in altre. E gli erano bastate quelle poche parole per sentirsi suo e volerla per sé. Come se fossero due anime destinate, che finalmente si trovavano.
«Damon…» questa volta si volse verso la donna e incrociò i suoi occhi castani, ancora intorpiditi, che lo guardavano interrogativi.
«Cosa ci fai sveglio? È notte fonda – gli sussurrò, avvicinando il corpo a quello di lui e abbracciandolo in una morsa calda e familiare – se proprio non avevi voglia di dormire, avresti potuto svegliarmi»
Damon si accucciò su di lei, stringendola a sua volta e beandosi del profumo della sua pelle candida. Non poteva più farne a meno.
«E perdermi così lo spettacolo che sei quando dormi e mi sogni?» rispose, carezzandole la pancia con la bocca. «Na!»
Elena strinse le labbra in una smorfia compiaciuta, poi sorrise, accompagnando il viso del suo uomo al proprio e baciandolo. I suoi occhi brillavano di una luce sicura e felice.
«Ti amo, Damon»
«E io amo te, Elena» la profonda verità di quelle parole lo sopraffece per un attimo, stampandogli in volto un'espressione di incredulità che Elena comprese immediatamente, come tante altre volte.
«Ti amo, Damon – ripeté, tuffando il proprio sguardo innamorato nel suo – e voglio te. Ti voglio, capito?»
«Tu mi possiedi dal primo ciao, Elena. Sono sempre stato tuo».
 
 
*

Note - molto brevi - dell'Autrice

Ok, dopo l'ultimo episodio e il "you are my life" di Damon, lo sto trasformando in un romanticone senza redenzione.
Mi scuso se può essere un tantino OOC - ma anche no, vero? :)

Mi eclisso, meglio. xD

Fair ♥
   
 
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