Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qual mai omaggio posso portare
con questi miseri versucci
a colei che per nome possiede
la Gioia stessa?
Questo dolce e splendido fiore di cui parlo,
il quale sta vivendo ora il sabato della sua vita,
se ne va amenamente per le calli
e di lą, di qua, di su, di gił,
il suo sorriso caldo e raggiante come l'Astro antico
regala a tutti senza inibizione veruna.
L'indole pił buona e mite e quieta,
vi dico, si cela dietro a siffata presentazione,
lasciando immutata, nella sua essenza,
l'immagine graziosa che in prima ci venne data
da detta creaturina.
Oh mia lieta bambina, mia piccola sorellina,
che il futuro ed il destino della vita,
cosģ crudeli ed ingiusti talvolta,
mai ti tolgano il bene pił grande al mondo,
donandoti sempre una forza infinita
di continuare a gioire e a sorridere.
Francesco Di Feo,
18 ottobre 2013