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Autore: L0g1c1ta    24/10/2013    5 recensioni
Sapete, guardando tutte le storie riguardanti questo famoso film, che tutti noi conosciamo ho notato con mia grande sorpresa che molte di voi sono vittime della famosa malattia detta "Jackfrostaggine". Malattia molto famosa in questo momento per via dei sintomi di adoramento e innamoramento per Jack Forst e altri sintomi molto simili.
Bene ragazze mie, la dottoressa L0g1c1ta de L0g1c1tanis ha trovato la cura per questa malattia scrivendo questo horror di cui il nostro ghiacciolo diventerà qualcosa assai peggiore del Re degli Incubi.
Buona lettura e buona guarigione!
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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L’ispettore Giannini cominciò seriamente ad irritarsi. Non bastava solo l’insolito calo di temperatura di quei giorni, addirittura un caso che probabilmente sarebbe stato archiviato per i prossimi decenni. Era decisamente furioso. Se quello scansafatiche di Bardiniero, quel giovanotto nuovo che credeva di alzarsi al suo livello, non sarebbe riuscito a trovare un valido indizio, avrebbe sfogato sicuramente la sua rabbia su di lui.

Ma non andò esattamente così, infatti Bardiniero tornò dalla casa indemoniata con un sorriso che non fece altro che irritare ancor di più l’ispettore.

“Ispettore, abbiamo le prove che dimostrano un omicidio” allora aveva trovato addirittura delle prove, eh…? Vedremo…e dice addirittura che era accaduto un omicidio, e lo disse prima del suo capo…? L’ispettore cercò di tirar su un sorriso che più falso non ci sarebbe stato.

“Beh, cosa hai trovato? Qualche scritta col sangue su uno dei corpi?” Bardiniero, ignorando le parole del suo capo, gli diede le prove. Un block-note. Una specie di diario nero con delle stelline di vari colori e dimensioni, appartenuto senza dubbio alla deceduta Gilda Della Mira. Ma cosa potesse contenere di così tanto importante da collegarsi all’omicidio, o almeno quello che pensava Bardiniero?

Sfogliando le pagine l’ispettore notò che non aveva niente che potesse collegarsi ad un diario, ogni pagina aveva un gigantesco titolo. L’ispettore ne lesse alcuni: Black Ops 2, Grand Teft Auto 5 o GTA, Pokemon Nero 2 e altri titoli che Giannini non riusciva proprio a capirne il significato.

Ci pensò Bardiniero a dare una mano al suo capo.

“Si vede che la piccola Della Mira fosse una grande accanita di videogiochi” nella mente del suo capo si fecero avanti diverse idee. Una giocatrice accanita di videogiochi violenti di dodici anni che, per colpa di quest’ultimi, fecero credere alla ragazza di trovarsi di fronte ad un mondo immaginario uccidendo i genitori e facendo sparire il fratellino di cinque anni nascosto chissà dove e, alla fine, per nascondere la sua colpa, si suicidò.

Come al solito Bardiniero decise di far tornare alla realtà l’ispettore.

“In questo “diario” la ragazza ha descritto e recensito ogni videogioco che si trova in questa lista. Ma mi colpì questo in particolare, l’ultimo ispettore” il giovane mostrò al suo capo la suddetta pagina. In verità erano più di una pagina in confronto alle altre, il che fece, stranamente, incuriosire l’ispettore. All’inizio della pagina c’era un titolo scritto in grassetto e a lettere maiuscole “JACK BLACK”.

Giannini cominciò a leggere le prime righe…

 

 

 

21 dicembre. Ore 09.30.

Oggi sono uscita fuori con Biagio. Era felicissimo, anche per lui erano iniziate le vacanze d’inverno. Volevamo vedere se sulle montagne era arrivata la neve, peccato che le cime erano ancora verdi, Biagio c’è rimasto malissimo, voleva vedere se Jack Frost fosse arrivato anche da noi. A proposito di Jack, diverse settimane fa abbiamo visto il film “Le 5 Leggende”, a Biagio è piaciuto moltissimo e anche a me. Il suo preferito era Calmoniglio…

 

 

L’ispettore saltò alcune righe poco interessanti.

 

 

 

…ma tornando a casa verso mezzogiorno la mamma mi chiamò e mi disse che c’era posta per me. Non ci potevo credere, un videogioco! Sulla copertina c’era scritto: Le 5 Leggende, Jack Black. Un videogioco sulle 5 Leggende! Non ci potevo credere! Però la mamma non sapeva chi me lo avesse mandato. Questo era molto strano…ma volevo subito provarlo insieme a Biagio!

 

 

L’ispettore era più furioso di quanto doveva esserlo quel giorno. Ora basta, appena sarebbe tornato in centrale avrebbe licenziato quello scansafatiche! Ora li faceva anche perdere tempo con falsi indizi! Questo era troppo anche per lui! Peccato che quel caso sarebbe stato archiviato…poco male, avrebbe detto ai giornalisti di una ragazzina violenta per un overdose di videogiochi. Dopotutto i giornalisti non cercavano altro che notizie false, niente di più, niente di meno…

 

 

 

Quella sera Giannini, chiuso in casa cercando di dimenticare il caso archiviato, decise di guardare il telegiornale delle 21.00. Non parlavano altro di quel pomeriggio troppo stressante, ancora di quella dodicenne, di quel bambino sparito (avrebbe dovuto addirittura trovare il corpo…), e dei genitori trovati nel congelatore.

La vita non voleva proprio lasciarlo in pace…

Pensando ciò, decise di andare a dormire.

 

 

 

Non ci riusciva proprio a prendere sonno. Erano le 02.00 del mattino e pensava ancora al caso lasciato da parte. Pensava soprattutto alle parole di Bardiniero e di quel diario (o block-note, quello che era!). Pensò a cosa potesse esserci scritto di così tanto importante da incuriosirlo a tal punto da farlo tenere sveglio la notte. La curiosità cominciò a divorarlo. Probabilmente non sarebbe stato niente di interessante, ma voleva ugualmente sapere cosa aveva scritto la ragazzina. Pensando questo, cominciò a vestirsi per andare in centrale.

 

 

Eccoci qui…davanti a questo quadernino…non riusciva ancora a capire per quale motivo volesse tanto controllare ancora in un caso inutile…beh…nessuno è mai riuscito a capirlo, quindi non c’era motivo che ci riuscisse pure lui…cercò le righe dove aveva smesso di leggere.

 

 

22 dicembre. Ore 10.13. Eravamo pronti per provarlo, anche se…notai delle cose molto strane. All’inizio del gioco, nella schermata iniziale vidi un Jack Frost visto di lato con il cappuccio in testa che non faceva vedere il suo viso e alle spalle si vedeva un paesaggio invernale notturno. Fin qui niente, però quando premetti Invio per far partire il gioco, lo vidi. Per una frazione di secondo vidi Jack con gli occhi di un pazzo di uno strano colore scuro e un sorriso più largo del naturale. Dimenticai tutto quando vidi il seguito.

Tutto era totalmente cambiato: la schermata era molto vivace e piena di vari colori e…potevamo scegliere di interpretare uno dei Guardiani! Però stranamente non c’era Jack. Biagio cominciò a saltellare sulla sedia chiedendomi di scegliere Calmoniglio, cosa che feci, per il mio fratellino farei di tutto.

La grafica era come quella del film…meravigliosa e iperrealista.

La storia cominciò con un Calmoniglio nervosissimo e dai suoi pensieri capii che c’entrava la Pasqua. Quel coniglio dovrebbe prendersi un calmante secondo me…

Inizialmente non avevo niente da fare: potevo solo girare per la tana del coniglio e guardare le uova che si dipingevano da sole. Ad un certo punto Calmoniglio si chiese che cosa stava combinando Jack: diceva che da settimane che non si vedeva e lui era un po’ preoccupato. Allora uscimmo dalla tana e mi trovai a Burgess. Qui notai delle cose strane: la camminata era molto obbligatoria, non potevo fare altro che ciccare il pulsante W e se facevo qualcosa di diverso oppure volevo rientrare nella tana, Calmoniglio si fermava e diceva :“No, Jack non andrebbe per di qua” oppure “Non credo che Jack sia da questa parte”.

Anche Biagio, come me, cominciava ad interessarsi alla vicenda.

Continuando il percorso, comandata praticamente dal coniglio, mi ritrovai sul tetto di una casa e sopra al camino c’era…JACK FROST! Non ci potevo credere! Finalmente lui, il mitico Jack!

Inizialmente lo vidi di spalle con il cappuccio in testa. Avvicinandomi vidi che era incredibilmente triste e guardava la città di fronte a sé.

Qui iniziò un dialogo in italiano incredibilmente realista. Mi ricordo bene le parole.

Calmoniglio, vedendo che Jack stava bene, tirò un sospiro di sollievo e cominciò ad avvicinarsi al suo amico.

“Hey, era ora che ti trovassi! Non ti vedo da quando Pitch è stato sconfitto, mi hai fatto preoccupare, amico!” non sembrava realmente offeso. Jack sospirò.

“Scusami…e che…lascia stare…” Calmoniglio, come se non notasse come stava veramente il ragazzo, continuò.

“Cos’è successo…?” Jack sembrò esitare. Poi, finalmente, guardò negli occhi Calmoniglio.

“Vedi, da quando abbiamo sconfitto Pitch…mi sembra che non sia cambiato niente…” il coniglio si sedette vicino a lui.

“Cosa intendi dire?” Jack sembrò seriamente sul punto di piangere.

“…nessuno mi crede ancora, a parte i ragazzi, certo…ma…insomma…mi sembra ancora di sbagliare qualcosa…e…” Calmoniglio gli sorrise e gli mise una zampa sulla spalla.

“Non ti devi preoccupare. È normale, devi soltanto impegnarti ancora di più e vedrai che andrà tutto bene! Non immagini quanto ho dovuto lottare per essere creduto io!” Jack sembrò rassicurato da quelle parole.

“…lo pensi veramente…?”

“Ma certo! Ci siamo passati tutti noi, e vedrai che andrà tutto bene! Continua col tuo lavoro e impegnati più che puoi!” Jack sembrò del tutto rassicurato e, dopo un altro breve dialogo, se ne volò via e Calmoniglio aprì una galleria per tornare nella sua tana.

Qualche giorno dopo nella tana di Calmoniglio venne Dentolina. Il suo atteggiamento era molto strano: aveva la preoccupazione negli occhi e sembrava aver paura che qualcuno li vedesse insieme. Capii subito che c’era qualcosa che non andava.

Lei voleva che Calmoniglio raggiungesse il Polo Nord e alla svelta, ma senza farsi vedere da nessuno. Non riuscivo a capire, anche Biagio cominciò ad innervosirsi.

Grazie alle gallerie, e con un coniglio infreddolito, riuscimmo ad arrivare alla Fabbrica di North. Non riuscii a concentrarmi sulla bellezza della Fabbrica perché vidi tutti i Guardiani, ma senza Jack, che discutevano. Appena videro che Calmoniglio era arrivato i tre si voltarono verso di “noi”. Avevano uno sguardo incredibilmente preoccupato.

Non ricordo il dialogo originale, ma parlavano di alcune faccende strane che stavano accadendo nel mondo: gli inverni stavano diventando molto più rigidi di come dovrebbero essere e c’erano anche molte più bufere di neve del previsto, dovevano chiamare Jack e chiarire la faccenda. Ovviamente Calmoniglio, essendo il suo migliore amico, decise di parlare con lui.

Cominciai a sussultare da come stavano le cose, se non fosse stato per la curiosità di Biagio avrei spento il gioco.

Il percorso era, come al solito, obbligatorio. Cominciammo a passeggiare per le strade di Burgess e sentimmo gli adulti commentare che, stranamente, la temperatura si era abbassata molto e scherzavano dicendo di dover comprare delle nuove stufe. Non risi con loro.

Trovai Jack vicino al lago ghiacciato. Questa volta era molto diverso dall’ultima volta che l’avevo visto: era molto felice, con il cappuccio abbassato e stava guardando in lontananza, i bambini che giocavano a palle di neve. Calmoniglio si avvicinò a lui, Jack lo notò subito.

“Hai visto anche tu?! Avevi ragione! Ho fatto nevicare più del previsto e molti più bambini riescono a vedermi ora!” Calmoniglio non era felice come lui. Non avrei voluto che lo dicesse.

“Jack…capisco che sei felice e che i bambini lo sono anche, ma…non puoi far nevicare più del previsto…” Jack cambiò la sua espressione.

“…perché…? Le cose stanno andando meglio…mi credono…”Calmoniglio lo interruppe.

“Jack…facendo così stai distruggendo l’equilibrio della natura! Se farai nevicare ancora più del previsto ritarderai la primavera e così anche le altre stagioni…” e continuò così per un po’. Mano a mano che parlava però vidi che il tempo stava cominciando a cambiare: continuò a nevicare, ma molto più di prima e il cielo cominciò ad oscurarsi. Non mi piacque nemmeno l’espressione di Jack: era uno sguardo da assassino, non so come spiegarlo, ma sembrava che a momenti volesse uccidere Calmoniglio.

“…invidioso…” ad un certo punto disse questo con una voce piena d’odio facendo interrompere il coniglio.

“Sei solo invidioso…come gli altri…perché sono riuscito a sconfiggere Pitch…perché posso essere migliore di voi…ECCO IL PERCHÉ!” Biagio deglutii per la reazione di Jack. Il coniglio lo guardò sbigottito, mi sembrò che i fiocchi di neve fossero diventati più grandi di prima.

“…ma…no! Ma cosa stai dicendo?!” Calmoniglio cercò di avvicinarsi a lui, ma lo respinse bruscamente.

“VATTENE!!!” detto questo lanciò su di noi un potente tornado di neve che fece “volare” il coniglio fino alle vie innevate della città.

Ad un certo punto lessi nei pensieri di Calmoniglio :“Devo tornare al Polo e avvertire gli altri!”

Questa volta non camminavamo ma correvamo come delle schegge per raggiungere l’altro lato della città. Correvamo sempre in avanti, ma mano a mano che vedevo un velo bianco che da dietro cercava di avvicinarsi a noi. Pensai che fosse una bufera di neve di Jack.

Ma non riuscimmo ad arrivare. La bufera di neve ci raggiunse. La schermata ad un certo punto si fece completamente nera. Inizialmente pensai che fosse un bug, ma capii che non era così quando sentii in sotto fondo l’urlo disperato di Calmoniglio.

Quel che mi fece scegliere il gioco fu la risata maligna di Jack, dopo che il coniglio finii di urlare. Biagio si mise a piangere e decisi che la mattina dopo avrei buttato quello scherzo di cattivo gusto.

 

 

 

La vicenda si faceva veramente molto interessante…in effetti poteva esserci qualcosa di più di una ragazzina impazzita. All’ispettore venne in mente il film scritto da Gilda Della Mira. L’aveva visto lo scorso Natale insieme a sua nipote, l’unica che trovò quel film veramente fantastico…guardando fuori notò che il tempo stava cambiando radicalmente con quella che probabilmente sarebbe stata una nevicata notturna. L’ispettore ignorò questo particolare e continuò a leggere.

 

 

 

23 dicembre. Ore 11.00. Ho passato una notte orribile così come Biagio, ha pure nevicato. Appena alzata pensai di buttare il disco infernale, ma mi bloccai perché mamma mi chiese se sapessimo dove fosse papà. Dopo qualche minuto eravamo vicine al telefono per chiamare la polizia, ma nessuno rispose, allora mamma decise di vestirsi e di andare a cercarlo fuori in città.

Biagio, pochi minuti dopo, mi chiese se potevo continuare a giocare con quel disco. Io lo guardai sbigottita, lui mi disse che pensava che lì dentro ci fossero “tutte le risposte”. Non so cosa avesse in mente ma iniziai a giocare.

Pensai che dopo la “morte” di Calmoniglio noi dovevamo ricominciare il livello, niente di tutto ciò. Ci ritrovammo di nuovo al Polo Nord insieme ai tre Guardiani che erano molto preoccupati perché Calmoniglio era sparito e perché le tempeste di neve erano diventate molto più violente di prima.

A quel punto sentimmo i Guardiani sussurrare fra di loro e sulla schermata in basso c’era scritto “Scegli…”. Guardai Biagio, indicò Dentolina.

Dopo averla scelta, la fata cominciò a guardare fuori dalla finestra ignorando North e Sandy. I due dopo un po’ la guardarono.

“Dentolina, tutto bene…?” sulla testa di Sandy si formarono due figure molto simili a Jack e Calmoniglio. Dentolina annuii all’omino di sabbia. Dopo un po’ si alzò decisa dalla poltrona.

“Sentite, voglio andare io questa volta da Jack!” gli altri due erano sbigottiti da quello che disse. Non ci fu nessun dialogo perché la fata subito raggiunse in volo Burgess ad una velocità assurda.

Ad un certo punto ci ritrovammo vicino alla statua che si vide nel film, dove Jamie era caduto dallo slittino.

Dentolina era piuttosto irrequieta, lo capii guardando di fronte a lei: tantissimi cadaveri ghiacciati, probabilmente di senzatetto, messi in fila sulla strada in diverse pose e con occhi spalancati dal terrore.

La fata era scioccata. Cominciò a volare per le vie della città. Questa volta potevo comandarla, il percorso però non era obbligatorio come quello di Calmoniglio, questa volta potevo addirittura volare sopra i tetti e guardare dentro le finestre delle case.

A proposito di questo, mi scioccò una scena. Guardando in una casa, riconobbi uno degli amici di Jamie, che diceva al suo gemello che non riusciva a trovare il suo amico e che i genitori lo stavano cercando al posto di ritirarsi in casa perché probabilmente ci sarebbe stata un’altra bufera di neve.

Cominciai ad aver paura per Jamie. Appena i due bambini si ritirarono sotto le coperte cominciai a cercare nel parco dove, dopo la battaglia contro Pitch, i bambini e i Guardiani avevano giocato a palle di neve.

Il parco era molto più grande di come lo ricordavo ma appena raggiunsi il centro sentii qualcuno piangere. Seguii il pianto fino a quando non mi trovai davanti ad un Jack in lacrime.

Qui iniziò una scena animata.

Dentolina si avvicinò cautamente a Jack.

“Jack…cos’è successo…?” lui si voltò. Aveva il volto rigato di lacrime.

“Non volevo questo…non volevo che andasse via…Jamie…” continuò a piangere…mi fece molta pena…la fata lo abbracciò. Era una scena molto dolce, pensai che forse tutto sarebbe ritornato com’era prima e che forse avrei dovuto scegliere Dentolina la prima volta. Quanto mi sbagliavo…

Jack cominciò anche lui ad abbracciare la fata. Continuando a piangere però sentii che piano piano il suo pianto si stava trasformando in una risata.

Dentolina, io e Biagio lo guardammo sbigottiti. Accadde subito.

Jack cominciò ad abbracciare con più forza la fata. Lei cercò di liberarsi e vidi che lui stava congelando le ali di lei.

Mano a mano anche le gambe e il resto del corpo si stavano ghiacciando. Dentolina si stava spaventando. Jack smise di ridere e con un sorriso guardava la fata che piano piano stava diventando una statua di ghiaccio. Ricordo che Jack sussurrò all’orecchio di lei.

“Sarai la più bella di tutti…buonanotte…” le diede un lieve bacio sulla guancia. Quel bacio fece diventare la schermata nera. Il gioco si spense.

 

23 dicembre. Ore 22.00. Mamma non è ancora tornata. Biagio e io stavamo cominciando a preoccuparci. Continua a nevicare, credo che domani mattina le strade saranno piene di neve.

Biagio si mise a piangere e io lo tranquillizzai e dopo un po’ di tempo riuscii a farlo addormentare, anche se credo che quel gioco c’entri veramente qualcosa in tutto questo.

 

 

L’ispettore non poteva credere a quello che stava leggendo. Quella ragazzina era per davvero pazza. Forse ha detto la verità a quei giornalisti e forse Bardiniero aveva ragione dopotutto…pensò che dopo tutti quegli anni di servizio avesse risolto per davvero un caso. Era…quasi orgoglioso di se stesso. Pensò di dover tornare a dormire, il giorno dopo avrebbe dovuto cercare il cadavere del bambino.

La maniglia della porta era congelata. Non riuscì ad aprire la porta. Diede una veloce sbirciata fuori dalla finestra: le strade erano piene di neve e non riusciva nemmeno ad aprire le finestre. Perfetto…avrebbe dovuto aspettare la mattina dopo i soccorsi…che figura che avrebbe fatto ai suoi colleghi…

Dopo qualche minuto di attesa il suo sguardo cadde sul quadernino. La sua curiosità cominciò ancora una volta a manifestarsi e riprese dove aveva smesso di leggere.

 

 

24 dicembre. Ore 03.00. Non riesco a vedere bene fuori dalla finestra perché la neve le ha quasi completamente ricoperte. Fa freddo anche in casa e non funziona più la stufa, credo che si sia rotta. Voglio sapere cosa sta succedendo e decido di ritornare a giocare, ma non nella stanza di Biagio, sta dormendo e non voglio svegliarlo.

Appena il gioco i avviò mi ritrovai davanti a North insieme a Sandy che stavano guardando il gigantesco globo.

Vidi che alcune luci si stavano spegnendo. Non erano moltissime ma sembravano preoccupare i due. Sulla schermata in basso ritornò la scritta: “Scegli…” ci pensai un po’…ciccai su North.

Appena ciccai su di lui, l’omone si girò verso Sandy.

“Sandy, io dovere prepararmi per Natale, dispiacere se io andare a controllare alcune cose?” Sandy guardò negli occhi North. Sembrò capire dove volesse andare veramente. Annuii con gli occhi bassi.

 North sembrò dispiaciuto per quello che disse. Potevo controllarlo. La strada ormai la sapevo e andai nel suo ufficio. Vidi che si mise la giacca e il colbacco. Per un attimo si fermò a guardare le sue scimitarre, era indeciso se portarle. Dopo qualche secondo vidi nel suo viso uno sguardo agguerrito e le imbracciò.

Uscimmo dall’ufficio e andammo, grazie ad una specie di ascensore, verso la slitta. Notai che le renne non erano agguerrite e piene di forza come le avevo viste nel film, erano…tristi…e guardavano North come se volessero dirli di non andare. North notò il loro sguardo ma saltò ugualmente sulla slitta.

Non riuscivo a godermi lo spettacolo della slitta e volammo verso Burgess. Era notte fonda. North atterrò e scese dalla slitta. Eravamo vicini al lago ghiacciato. Appena scendemmo dalla slitta vidi che North stava impugnando entrambe le scimitarre.

Potevo comandarlo, il percorso era libero e cominciai a girare per le strade della città. Notai che le statue erano tutte sparite, c’erano solo delle case ricoperte di neve e ghiaccio e anche la strada che percorrevamo lo era e North talvolta sembrava che sprofondasse per terra per via della grande quantità di neve.

Andai a caso finché mi venne in mente la foresta che si trova fuori da Burgess. Ci andai e dopo aver preso una strada a caso sentì delle parole in sottofondo come :“…bugiardo…” oppure “…mi hai mentito…”.

Continuai a camminare finché vidi in fondo a me Jack. North, appena lo vide, si fermò e lo guardò in faccia con sguardo furioso, ma non troppo. Iniziò una scena animata.

Jack, con il cappuccio in testa, guardò con odio North.

“…perché mi hai mentito…?!” l’omone lo guardò severo e lo lasciò continuare.

“…avevi detto che potevo essere un buon Guardiano…avevi detto che avrei potuto dare gioia ai bambini ed essere creduto da loro…mi hai mentito…” North continuò a guardarlo severo.

“In verità tu avere mentito a me. Io avere dato a te tutta fiducia che io avere e tu avere sprecata tutta. Dove essere ora Calmoniglio e Dentolina?!” non avrei mai giurato di sentire questo da North. Jack fece un sorriso crudele.

“…non daranno più fastidio…” North guardò Jack con gli occhi spalancati, dopo un po’ North abbassò lo sguardo.

“Mi dispiace fare questo, Jack…ma essere per tuo bene” detto questo si gettò su di lui sfodando le sue scimitarre che schivò velocemente.

“…anche questo è per il tuo bene vecchio mio…ma non mi dispiace per niente…” alzò il bastone e sparò verso di noi del ghiaccio. La schermata si fece nera, il gioco si spense di nuovo.

 

 

L’ispettore notò che le scritte stavano cominciarono a diventare piuttosto confuse come se la ragazza stesse scrivendo in preda al nervosismo, ma erano ugualmente leggibili.

 

 

24 dicembre. Ore 21.00. Non sono riuscita a dormire. Non riesco più a trovare Biagio e nemmeno mamma e papà. Appena avevo finito di giocare era sparito dalla sua cameretta. L’ho cercato sia dentro che fuori casa e ho anche chiesto ai vicini ma non l’ho trovato…credo che il gioco sia maledetto o qualcosa del genere. Voglio sapere cosa sta succedendo. Accendo il gioco.

Mi trovai sul tetto della fabbrica. C’era solo Sandy che guardava il sole tramontare. Era molto preoccupato. Apparve ancora la scritta. Scelsi Sandman.

Guardammo insieme il tramonto. Era l’unica cosa che mi confortava, ma durò molto poco. Ad un certo punto Sandy si alzò in piedi e aveva uno sguardo pieno di amarezza e sembrava che stesse pensando a cosa fare.

Sembrò pensarci molto e alla fine, se avesse avuto una voce, sospirò e cominciò a volare verso una foresta.

Non era la foresta che vidi insieme a North…però era molto famigliare…mi ricordai quando vidi che Sandy si fermò davanti ad un buco nel terreno. Si buttò dentro.

Potevo comandarlo, il percorso però era obbligatorio, Sandy voleva guidarmi da qualche parte e se cercavo di tornare indietro lui mi guardava (si, mi guardava) e scuoteva la testa.

Mi trovai quindi sopra ad un gigantesco ponte. Iniziò una scena animata.

Sandy si fermò proprio in mezzo al ponte e…sembrò aspettare qualcuno. Guardandosi attorno vide Pitch in fondo in mezzo all’oscurità.

Pitch e Sandy si fissarono a lungo, l’omino del sonno aveva uno sguardo determinato e l’altro invece sembrava molto stanco.

“Beh, buonasera…come mai ci ritroviamo ancora noi due a chiacchierare dopo tanto tempo…?” Sandy fece un cenno con la testa come se volesse salutarlo e sulla sua testa si formò una scritta: “Help me”. Pitch gli sorrise, il suo sorriso era incredibilmente stanco e anche con un accenno di amarezza…

“Non credo che potrei…come vedi non posso fare niente per fermarlo…so perché sei venuto qui…” Sandy non sembrava molto sorpreso e sulla sua testa si formò un punto interrogativo.

“…è venuto qui…voleva che mi unissi a lui…” fece una risata molto amara e stanca.

“…che ironia…fino a poche settimane fa avevo fatto lo stesso con lui…rifiutai però…ma non mi fece niente come vedi…infatti non ce n’era bisogno…” Sandy si avvicinò al suo nemico e lo guardò come se volesse delle spiegazioni.

“…vedi…preferisco così…sono molto stanco…finalmente potrò andare via…” i suoi occhi cominciarono a luccicare…si alzò da terra e cominciò a camminare un po’ per il ponte. Sandy lo guardò.

“…ormai i bambini non mi credono più…ho sempre voluto essere creduto…ho provato ad essere creduto…niente…tra poco anche l’ultimo bambino che mi odiava verrà portato via da Frost…presto non ci sarò più…” Sandy non sembrava voler credere a quello che Pitch stava dicendo, nemmeno io volevo credere che Pitch, dopo tutte queste battaglie, volesse morire.

Sandy dopo un po’ sembrava volersene fare una ragione e mostrò uno sguardo molto dispiaciuto, Pitch lo notò subito e gli sorrise. Sandy dopo un pò mostrò un’altra scritta: “Goodbye”.

“Addio anche a te…è stato un piacere averti come rivale…” Pitch se ne andò…svanì nell’oscurità. Sandy poi ritornò in superficie e potevo di nuovo controllarlo…

 

 

L’ispettore vide che le scritte erano diventate degne di essere come quelle di un medico ma riuscì ugualmente a leggerle anche se la stanza cominciò a diventa fredda…

 

 

Mi sta dicendo di scrivere. Se non lo faccio ucciderà Biagio. Dice che ha già ucciso mamma e papà. Devo scrivere quello che accadde poi così potrà essere creduto.

Sandy aveva uno sguardo veramente distrutto. Non riusciva nemmeno a tenere alta la testa. Cominciai a volare dritto, senza una vera meta. Nemmeno io sapevo cosa fare. Ad un certo punto, mano a mano che andavamo avanti, cominciò a nevicare molto più abbondantemente di prima e li vidi.

Vidi tantissime statue di ghiaccio di moltissimi cadaveri. Se mi avvicinavo troppo ad uno di loro appariva una scritta :“Non guardarli…” oppure “è troppo, anche per te…”.

Più avanti andavo però vedevo delle persone famigliari. Gli amici di Jamie...e vidi anche lui…Jamie…era sdraiato sulla neve e, a differenza degli altri, sorrideva come se in realtà stesse dormendo. Mi caddero le lacrime agli occhi quando lo vidi. Iniziò una scena animata.

Sandy si avvicinò a Jamie, sembrava che riconobbe il bambino. Si sedette vicino a lui e cominciò ad accarezzargli i capelli. Era troppo anche per Sandy. Vidi brillare i suoi occhi e quando li chiuse un attimo vidi una lacrima uscire dall’occhio destro.

“…non fraintendere…non volevo neanch’io che andasse via…” Sandy non si girò subito e quando lo fece non sembrava sorpreso di vedere Jack, però vidi che i suoi occhi si spalancarono.

Jack seguì lo sguardo dell’omino e vide le statue di ghiaccio di Calmoniglio, Dentolina e North. Jack si voltò verso Sandy. Gli sorrise, come per confortarlo ma ovviamente non funzionò. Jack si avvicinò lentamente a Sandy, sarebbe stato ora il suo turno.

Sandy capì subito quello che voleva fare e chiuse gli occhi aspettando che lo colpisse. Però Jack non fece nulla e si inginocchiò alla sua altezza. Sandy aprì gli occhi, Jack sembrava molto triste.

“…ti ho già ucciso una volta…non ho intenzione di farlo un’altra volta…” vidi gli occhi stupiti di Sandy. Il sorriso di Jack si fece crudele.

“…ma so che esiste un altro mondo oltre a questo…posso essere creduto da altri bambini…è meglio che tu non mi segua…” Sandy spalancò gli occhi e cercò di non far scappare Jack, ma non ci riuscì.

Poi accadde una cosa incredibile. Jack cominciò a volare verso di me. Esatto, verso di me e, non so come, ma venne qui.

Mi conosce già. Sa cosa stavo facendo. Sa cosa fare di me. Sa come essere creduto da tutti ora...

 

 

 

L’ispettore non poteva credere a quello che scrisse la ragazzina. Forse Gilda Della Mira ha avuto in verità a che fare con un ragazzo che uccise lei, i suoi genitori e che rapì il fratellino, e lei per condurre al meglio le indagini della polizia ha scritto di lui come se fosse il personaggio di un film. Era tutto chiaro.

Pensò che avesse dovuto uscire al più presto, quel ragazzo poteva essere ancora in giro a commettere altri omicidi. Dopo diversi colpi riuscì ad aprire la finestra. Si fermò subito perché lo vide…

La testa di un ragazzo. Con occhi di un purissimo azzurro. Piano piano si formò sul suo viso un sorriso pieno di crudeltà…

 

 

 

  
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