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Autore: alicemontalto    24/10/2013    1 recensioni
impossibile è introdurre un racconto, se tale non è. scervellatevi voi, tra le mie parole, se tali possono essere considerate
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sempre è facile gestire il proprio fuoco interiore, né tanto meno ritrarlo sulla carta. Rischi di bruciare tutto, penetrando il foglio con le tue parole. Eppure quel braciere continua inesauribilmente ad ardere, provocando un dolore morale che spesso supera anche la fisicità stessa. L’ispirazione è costante, il bisogno è costante: scrivere, trasportare tutto qui, parola per parola, è come una droga, ma molto più doloroso, poiché impossibile è trovarne una cura, impossibile è uscirne sani e salvi. Troppo spesso si incappa nella pazzia più assoluta, nella stranezza, oserei dire nella genialità.
Ma come fermare queste maledette mani, come bloccare la matita, come decretare quella, l’ultima parola. Probabilmente sarà l’ultima parola di oggi, ma non sarà l’ultima da te pensata, da te elaborata nella tua mente, fabbrica di scrittura molto più efficace del foglio stesso.
Cosa mi spinga ad una continua ricerca della matita, ad uno scrivere infinito, incessante, inarrestabile, davvero non lo so spiegare, o meglio, non sono in grado di farlo con gli altri. Dentro di me, almeno quest’ aspetto, appare chiarissimo, poiché riesco ad essere consapevole del perché, ma agli altri, come riuscire a comunicare la totale schizofrenia che vige dentro me? Impossibile e quanto mai improbabile. Una continua ispirazione regna nella mia testa, un continuo sviluppo di frasi, periodi, parole sconnesse, pagine intere di quel libro che mai scriverò. Le parole si librano in aria, leggiadre, sinuose, senza una logica, senza un perché, ma tutte assolutamente sicure, limpide. Allora persevero in questo mio vizio, e scrivo, scrivo di ogni singola cosa. Descrivo, “scrivo di”, e lo faccio senza il minimo criterio. So che tutto questo non mi porterà da nessuna parte, poiché inutile è dire che mai nulla raggiungerò, se non l’estremo livello della pazzia interiore. In fondo cos’è un sogno se non un ingigantimento della nostra semplicità quotidiana? La mia semplicità è scrivere, il mio sogno più grande, farlo in un libro. Eppure nessuno di noi temo sarebbe in grado di formulare alcun tipo di desiderio se non parte dal basso, dal primo gradino, dalla semplicità. Io resterò sempre lì, questo è certo, l’unico libro che comporrò sarà celato nella mia mente. Vi chiederete forse perché. Questo posso dirvelo con certezza. Il fuoco che arde è troppo grande per ideare una trama lineare: le parole sfuggono da ogni parte, dando vita ad una pura accozzaglia di contraddizioni.
  
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