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Autore: betbetta    13/04/2008    4 recensioni
Ecco quando Matt conobbe il suo angelo [MattxMello]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Matt

Eccomi..ora sono qui..

 

Era un freddo pomeriggio credo..C’era la neve questo lo ricordo perché guardai quasi ipnotizzato quella cosa..così fredda al tatto..che scendeva magicamente dal cielo..sembrava così pura, così candida e rimasi attonito a fissarla per qualche secondo..ero confuso,quasi terrorizzato..un piccolo bimbo innocente a cui è stato strappato via tutto..e non avrebbe potuto nemmeno aggrapparsi ai suoi ricordi..perchè non poteva ricordare..o non voleva..

 

Anche nelle notti più buie era solo..senza ricordi che gli dessero conforto..

 

Un uomo..anziano, forse troppo perché mi faceva paura..anche se mi tese la mano con gentilezza..ero..ero titubante, timoroso..in fondo cosa ne può sapere un bimbo di quello che succede?..con l’innocenza e l’ingenuità che solo un ragazzino possiede..gli sfiorò la mano..così grande in confronto alla sua..così rugosa che prima di toccarla la guardò bene..però era una mano che infondeva calore..calore umano..

 

Un calore così curioso..mai provato prima..

 

Il vecchio signore..lo condusse in una macchina..una macchina lunga, nera..il piccolo Mail poteva vedere il suo riflesso in quel nero così lucido..poteva vedere come si era ridotto..cos’era diventato..cos’era sempre stato..vide il suo riflesso..lo fissò..quasi incredulo..bhè scoprì chi era..apri la portiera..così grande e pesante..a fatica e vide dei sedili così belli..in pelle..sembravano nuovi..appena usciti dalla sua fervida immaginazione..stupito e confuso..si sedette, senza fiatare..senza sapere dove sarebbe stato condotto..

 

Ma infondo, chi lo sa dove ci conduce il destino?

 

L’anziano signore era seduto davanti..non disse una parola durante il tragitto..Mail..il piccolo Mail..durante il tragitto era troppo affascinato nel vedere il mondo attraverso un finestrino per parlare..stava lì..toccando con la sua piccola mano il finestrino..e si accorse di aver lasciato un’impronta su quel vetro prima così perfetto..non che gli importò più di tanto..però notò questo piccolo particolare..vide tante case..tante persone..tante mamme con i loro figli..sembravano tutti così contenti..e si chiese perché lui era così solo..perchè nessuno lo voleva..

 

Si domandò che razza di mostro potesse essere..

 

La macchina si fermò..arrivarono davanti ad un vialetto desolato..spoglio, senza alberi..senza niente, ricoperto solo da candida neve..la portiera si aprì, la luce sembro abbagliare per un attimo il piccolo che istintivamente si mise le mani sugli occhi, come segno di protezione e come un piccolo essere indifeso scese dalla macchina..rimase fermo e guardò attentamente quel grande cancello nero che lo sovrastava, era molto più alto di lui..e con gli occhi al cielo cercò di capirne l’altezza..quasi temendo che gli potesse cadere addosso fece un passo indietro..

 

Si dovette far coraggio..e cominciò ad avanzare..

 

Sorpassò il cancello..che era socchiuso..e cominciò ad avanzare lentamente..osservava i fiori che in primavera dovevano essere così colorati, ora cosi appassiti e bianchi per la neve..arrivò ad una grande porta..un grande portone in legno con un pomello che sembrava in oro..arrivava a malapena a toccare quel pomello..lo sfiorò a malapena e la porta si aprì da sola.. sulla soglia apparve un altro signore piuttosto anziano..che gli prese la mano, senza dargli modo di reagire..

 

Rimase immobile un attimo e si fece condurre in una specie di ufficio..

 

Scoprì che il nome di quel signore era Roger..bhè un nome facile da ricordare..pensò..gli parlò velocemente, anche troppo perché un bimbo come lui potesse comprendere a pieno tutti quello che gli disse..seguì distrattamente le parole ma ne perse il filo più volte..era troppo concentrato a guardare la neve scendere…da quella grande finestra dietro la scrivania..si guardò intorno e noto il freddo arredamento di quella stanza..un po’ lo inquietava sembrava uno studio così antico..così vecchio..

 

Era rapito solo dalla neve..sperava che potesse portarlo via..

 

Finito quel lungo..lunghissimo e interminabile discorso di benvenuto si può dire..il piccolo Mail fu accompagnato in una stanza..già una piccola stanzetta, non era molto grande né molto arredata..c’era un letto e un armadio..basta..piuttosto spoglia dato le bianche pareti, bianche e luminose come la neve di prima mattina..si sdraiò sul letto..tirò un sospiro di sollievo, anche se era ancora piuttosto confuso..Chiuse gli occhi, ma non volle addormentarsi..stava pensando..

 

Tanti di quei pensieri turbinavano nella sua piccola mente infantile..

 

Si chiedeva perché lui..perchè proprio lui fra tanti inutili individui fosse stato scelto dal destino..prima così crudele..perchè era finito in quella casa?...come lo avevano trovato?..non riuscì a trovare risposta..a domande che non sarebbe nemmeno dovuto porsi..ma forse..era troppo maturo per essere così giovane..e per un attimo smise di pensare..niente, il vuoto..si calmò con calma..e rimase seduto su quel letto..ogni suo piccolo movimento faceva cigolare le molle, ma questo non gli importava..anzi nemmeno gli dispiaceva..forse lo aiutava a sentirsi meno solo..

 

Ma lui era solo..e non poteva illudersi del contrario..non ora

 

Si riprese da quell’attimo di smarrimento..ritrovò i sensi che per un attimo erano altrove..ricominciò a pensare e il tempo ricominciò a scorrere..la magia svanì e la realtà gli sbatté in faccia..decise di curiosare in quell’armadio..certo non era così divertente,o non era cosi interessante..ma la mente di un bambino si accontenta di tutto..allora aprì l’armadio e vide in basso due cassettini..ne aprì uno,ma niente era vuoto..un normale cassetto di legno scuro..pieno di polvere..ecco tutto..senza scoraggiarsi aprì anche l’altro e con sua grande sorpresa trovò..un oggetto..

 

La curiosità si impossessò di lui..e prese in mano quell’oggetto..

 

Lo esaminò..più e più volte..richiuse i cassetti poi l’armadio e si sedette sul letto con quello strano oggetto in mano.. lo rigirò un paio di volte e premette un bottoncino sul fondo..quello strano oggetto rettangolare..aveva uno schermino che si illuminò e Mail colpito da questo aggeggio rimase immobile a fissare la scritta che era apparsa..

 

“Nintendo Game-Boy color”

 

Sapeva leggere a malapena..perchè nessuno teneva a lui..e nessuno lo avrebbe voluto istruire..nessuno avrebbe buttato i soldi per insegnare qualcosa a questo disperato..Mail non ci badò troppo e comincio a premere gli altri bottoni..all’inizio andava a caso.. non sapendo bene cosa fare.. poi cominciò a capire.. c’erano le frecce per muoversi..e dei bottoni per tirare dei calci con quello strano personaggio..

 

Non seppe cosa gli stava succedendo..ma quel gioco sentiva di adorarlo..come mai con nessun altro oggetto..

 

Forse Mail adora i videogames perché può immedesimarsi in un'altra persona, forse può dimenticare di esser e in questo mondo, può dimenticare tutto diventando un'altra persona..immedesimandosi in un personaggio buffo..così i suoi incubi e le sue paure non lo avrebbero più perseguitato..sarebbe stato finalmente sereno..

 

Bhè per un attimo..anche un bimbo troppo maturo.. riuscì a sentirsi rinascere..a ritrovare l’infanzia..

 

Cominciava a girargli la testa..perciò spense il game-boy e lo rimise nel cassetto..quasi come fosse il suo nascondiglio segreto.. la sua porta per un altro piccolo mondo colorato..era ora di cena..ma non se ne rese conto fino a quando il suo piccolo stomaco diede qualche segno di fame..si mise una mano sulla pancia e si sedette.. non sapeva cosa avrebbe dovuto fare.. non sapeva a chi rivolgersi..non fece in tempo a pensare che sentì bussare..al momento giusto per giunta..si alzò quasi di scatto e si avvicinò alla porta..la apri..

 

Ciò che vide non se lo scordò mai..

 

Un ragazzino..magrolino, esile.. biondino.. che odorava di cioccolato fondente.. si era presentato davanti alla sua porta.. si proprio la sua porta..”ciao..sono Mail”..disse senza rendersene conto..come se avesse dato il benvenuto ad uno sconosciuto nella sua piccola casa..”Mail?..ma che razza di nome ti hanno affibbiato?!” disse l’altro..il biondino.. sghignazzando..e in men che non si dica il biondino appoggiò sul letto di mail un vassoio con del cibo..”cos’ha che non va il mio nome?”la domanda più ingenua che potesse fare..parlò senza pensare, come un bambino..

 

C’era qualcosa in quel biondino che lo aveva rapito..

 

“Matt, ecco come dovresti chiamarti..”.. “Matt??..” infondo Matt era un bel nome..un nome da ragazzino forte..ma dolce.. “si ok..va bene”..rispose frettolosamente..parlarono, si conobbero meglio..il biondino era soprannominato Mello..il motivo non gli fu raccontato, ma fu così che Mail..conobbe ciò che per lui c’era di meglio al mondo..conobbe un angelo sceso in terra..

 

Conobbe chi, un giorno molto lontano, lo avrebbe portato a perdere la vita per lui, ma questo..non lo sapeva ancora..

  
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