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Autore: MariVent    24/10/2013    0 recensioni
Un capitano e il suo vice confessano l'amore che provano l'una per l'altra. [fem!Brookxfem!Yorki]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Brook
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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«Brook? È tutto a posto?»
La donna sussultò quando sentì due braccia circondarle i fianchi. Tutti i membri della ciurma erano riuniti per cenare e stavano conversando allegramente tra di loro.
«Oh, niente.» rispose appoggiando la testa sul tavolo «Mi sento un po’ giù, tutto qui.»
Madaisuki guardò Brook rattristato.
«È Yorki, vero? Mi hai detto che ti piace tanto.»
Brook si nascose la testa con le braccia.
«E lo hai detto a tutti, conoscendoti.»
«No, l’ho detto solo a mio fratello. E l’unica differenza tra lui e un morto è il fatto che lui respira. E cammina. E mangia. E fa tutte le cose che fanno gli esseri umani, tranne parlare: volevo dire questo.»
Brook sentì una mano tirarle leggermente i capelli e quando alzò la testa incontrò lo sguardo sereno del cuoco.
«Mangia» le disse sorridendo «Ti sentirai meglio, vedrai.»
Brook immerse il cucchiaio nel liquido giallastro controvoglia e ne mandò giù un sorso.
«Grazie.»
Yorki intanto, dall’altra parte del tavolo, stava guardando il suo vice e il ragazzo con un misto di gelosia e preoccupazione: era la prima volta che vedeva Brook così giù di morale.
«Oi, guarda un po’ là» le fece Johanna dandole una leggera gomitata «Principessa azzurra, la tua principessa ha bisogno di essere consolata.»
Yorki ingoiò un sorso di brodo e girò la testa verso Johanna.
«Lo sai che non mi piacciono le pubbliche dimostrazioni di affetto.»
Johanna ridacchiò aggiustandosi gli occhiali.
«Si, si, non hai affatto paura della sua reazione.»
La serata passò allegramente, a parte per qualche rissa che Yorki fermò immediatamente con qualche calcio ben assestato fino a quando le uniche persone rimaste nella stanza furono il cuoco, Yorki e Brook, che stava sparecchiando i tavoli.
«Ti aiuto?» mormorò Yorki, rossa in viso.
«Eh? Cosa?» domandò Brook, non prestandole molta attenzione.
«TI AIUTO?» gridò Yorki, diventando, se possibile, ancora più rossa in viso.
«Certo» Brook si voltò verso di lei con un sorriso «Non c’è bisogno di urlare.»
Yorki aiutò Brook a sparecchiare, evitando nel frattempo il suo sguardo.
Quando entrambe ebbero finito, Brook provò a stringere la mano del suo capitano ma questa si divincolò dalla presa del suo vice e corse fuori dalla stanza, toccandosi quella stessa mano come se l’avesse messa sul fuoco.
Yorki ignorò i suoi compagni che la invitavano a suonare con loro e corse verso l’infermeria per sdraiarsi nell’unico letto comodo sulla nave.
Brook intanto era rimasta molto sorpresa dalla reazione di Yorki: sapeva che non era un tipo molto affettuoso ma non avrebbe mai pensato che sarebbe scappata via in quel modo.
Camminò lentamente verso il parapetto e ci appoggiò la schiena per poi sedersi sul pavimento e abbracciandosi le ginocchia prima di appoggiarci la testa sopra.
«C’è qualcosa che non va?» le chiese Leo sedendosi accanto a lei.
«Oh, niente» rispose lei rialzandosi e sistemandosi il vestito «Ho…mangiato troppo! Si, ho mangiato troppo e adesso ho un gran mal di pancia!»
Madaisuki corse verso di lei e le mise un braccio intorno ai fianchi.
«Ti porto in infermeria, va bene? Magari troviamo qualcosa per aiutarti a digerire.»
Il ragazzo trascinò Brook come un sacco di patate verso l’infermeria, aprì la porta e spinse la donna dentro la stanza senza troppe cerimonie per poi richiudere la porta a chiave con un sorriso soddisfatto.
«TI TAGLIO DOVE FA MALE QUANDO ESCO FUORI!» gridò lei girando la maniglia.
«VI FARÒ USCIRE QUANDO AVRETE CHIARITO LE COSE!»
Quando Madaisuki ritornò dagli altri, si ritrovò Johanna che lo prese per il colletto.
«Si può sapere cosa stai facendo?»
Lui alzò le braccia in segno di difesa.
«Volevo soltanto aiutarle! Giuro!»
Johanna lo lasciò andare.
«A fare cosa?»
«Non lo sai? Brook ama Yorki.»
L’intera ciurma rimase a bocca aperta.
«Toh, guarda, anche Yorki ama Brook.»aggiunse Johanna con disinvoltura.
«Questo spiega tante cose: i sorrisi, i silenzi, Yorki che scappa ogni volta che rischia di stare sola con Brook…»
Brook intanto si era accorta che il suo capitano era addormentato e si era seduta accanto a lei guardando il lento alzarsi e abbassarsi del suo petto con un sorriso: Brook avrebbe voluto darle una carezza ma temeva che Yorki sarebbe andata in panico se si fosse accorta che entrambe erano da sole nella stessa stanza.
Yorki aprì gli occhi lentamente e, quando si accorse dell’altra, nascose la testa sotto il cuscino e lanciò un grido di frustrazione, che fu attutito dal cuscino.
Brook prese il cuscino e lo tirò via con decisione: Yorki ammutolì quando vide l’espressione seria dell’altra.
«Capitano, è ovvio che da qualche tempo la mia presenza non le è gradita: ho fatto qualcosa che l’ha offesa o contrariata?»
Yorki tolse gli occhiali di dosso a Brook e li appoggiò sul pavimento, poi prese il viso della donna e la fissò negli occhi.
«Ciò che sto per dirti potrebbe…spaventarti. Ecco, tu non hai fatto niente per farmi arrabbiare e infatti non lo sono, È solo che io…io ti amo, Brook.»
Sentendo quelle parole, gli occhi di Brook si fecero lucidi, reazione che fu scambiata dalla cowgirl per disgusto o delusione, cosa a causa della quale abbassò la testa.
Brook sorrise e si asciugò gli occhi con il dorso della mano.
«Provo la stessa cosa per lei.» confessò emozionata.
Yorki alzò la testa, poi sorrise, poi saltò addosso a Brook e la abbracciò, facendola ridere.
La cowgirl poi prese il viso di Brook e la baciò sulle labbra.
«Non mi sembravi il tipo a cui piacciono le donne.»
Brook le mise le mani sulle spalle.
«Solo perché mi vesto da donna?»
Yorki scosse la testa.
«No. Perché piaci a tutti gli uomini.»
Brook si accasciò sul letto, sbadigliando rumorosamente e sistemando il cuscino.
«Va bene. Però sono tanto stanca e vorrei dormire, se non le dispiace.»
Anche Yorki si sdraiò nella sua parte di letto e si addormentò insieme al suo vice: avrebbero chiarito le cose con il resto della ciurma il mattino seguente.
  
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