Giallo

Entrai nella stanza. Giallo. Giallo dappertutto.
Il pinguino era imbronciato. “Troppo rosa, nevvero?” Rosa?! Giallo! Non rosa! Annuii. Tanto era meglio dargli ragione. Perchè? Boh.
Spuntò un rasoio. Basta giallo. I miei capelli? Troppo biondi. Quel giallo mi uccideva. Rasoio alla mano mi rasai i capelli. Boccoli buttati sul pavimento. “Ciao boccoli!!” li spazzai in un angolo.
Puff!
Un grazioso armadietto. I boccoli erano diventati un armadietto. Giallo. Lo accarezzai con dolcezza ma dentro di me esplodevo.
Mi girai. Il pinguino mi guardava. “Che vuoi plumcake?”
“I cristalli sono migliori dei diamanti.”
C-cosa?! C-cosa diceva quel maledetto pinguino giallo?! “Senti caro uovo, i diamanti sono molto meglio!” e con il mio sorriso a trentadue diamanti lo guardai in modo zuccheroso.
“Calva occhiazzurrata, il rosa ti dà alla testa?” ROSA?! MA QUALE ROSA?! “Ma che arcobaleno dici?! Questo arcobaleno di stanza è gialla!!!” Si guardò intorno ed eccolo lì! Giallo ovunque!
Mi tolsi la tuta spaziale e la poggiai sul pavimento. Essa si animò appena toccato il pavimento color limone. “Tut tut.. spaz tut.. al t serviz..” Funzionava perfettamente!
“Tuta conigliesca lo sai?”
“Tut tut.. Cos?” Il suo sguardo era annoiato. Le farfalle nel mio stomaco si risvegliarono.. Mi accorsi.. Che la tuta per me era qualcosa d'importante. Mi faceva vivere fuori da quella stanza... Mi abbracciava e rimaneva accanto a me sempre... “Dovresti andartene dall'altra parte dell'arcobaleno! Ti odio!” Avevo sfogato quello che provavo. Forse avevo mangiato troppe farfalle pegasus quella mattina. Un qualcosa allo stomaco, di nuovo. Credo che quelle farfalle mi siano rimaste sullo stomaco.

Ricapitoliamo...

Allora questo racconto non ha assolutamente senso. Il che lo colloca perfettamente in questo genere.

Grazie mille! Ciao, Isabelle.