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Autore: Miss_Lonely    25/10/2013    0 recensioni
Mi chiamo Susy, sono una piccola ragazza con un cervello che il mio corpo non riesce a contenere, il mio aspetto è occidentalmente accettabile, la mia mente no, così mi piace scrivere i miei pensieri “illogici,malati, inaccettabili” su pezzi di carta che possono sparire in qualsiasi momento senza giudicarti, senza esprime alcun ché semplicemente lasciando che io possa ascoltarmi. Non posso fare altro. Morire per chi ama non è possibile...
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Genova,25 ottobre 2013
Ciao ennesimo diario...

Mi chiamo Susy, sono una piccola ragazza con un cervello che il mio corpo non riesce a contenere, il mio aspetto è occidentalmente accettabile, la mia mente invece è socialmente inaccettabile, così mi piace scrivere i miei pensieri “illogici,malati, inammissibili” su pezzi di carta che possono sparire in qualsiasi momento senza giudicarti, semplicemente lasciando che io possa ascoltarmi. Quando ho liberato i pensieri che scorrono come fiumi in piena nella mia testa, sento l’anima che gioisce e mi viene da sospirare come quando qualcosa ti spaventa ma poi capisci che non è niente e ti senti di nuovo al sicuro. Purtroppo il mio più grande segreto è che odio la vita, mi da noia, è insensata. Voglio dire per me non vi è alcun senso in essa. Non vi è simpatìa, interesse o stimolo per lei. Vedo tutto tremendamente inutile, triste, faticoso, tristemente vuoto. Io non tollero le persone, non tollero nemmeno me stessa. Sono un essere umano d’altronde e gli esseri umani mi fanno schifo. Però amo il mio gran cuore. Amo la mia coscienza sociale. Mi chiedo a volte che cosa sarei diventata se non me l’avessero inflitta bene nelle cervella. Dopo tutto siamo animali sociali. Bestie. E come le bestie veniamo addestrati dai re della giungla. Il mondo è un po’ una mega savana per me. Esistono nella catena mondiale esseri umani malvagiamente intelligenti che godono di giornate senza pensieri, che come occupazione hanno quella di fare shopping, mareggiare in luoghi divini, farsi lodare dalle persone che non so perché danno loro tanta importanza. A me non frega nulla di chi è famoso, di chi ha più di me, di chi è più bello nemmeno di chi è più intelligente. Ma una cosa che proprio non tollero è come si lodi la bellezza, accidenti la bellezza è soltanto una botta di fortuna, è talmente banale lodare la bellezza. Ma siamo miseri,meschini. Viviamo d’immagine, siamo maschere sottovuote, ci vergogniamo di ciò che siamo di come appariamo e non di quello che facciamo, e poi ci vergogniamo solo se ci guardano. Si, siamo solo BESTIE con un'indole perlopiù perversa che aspetta solo l'occasione per venire fuori come le pestilenze del cuore che nel buio s'infiltrano nella mente e non vanno più via.
Una volta ho svelato al mondo il mio segreto. Ero infinitamente stufa, a soli diciotto anni. Non riuscivo a prendere la patente perché non avevo i soldi per pagarmi abbastanza guide (ahhhh ma che scrivo!) ; Mia madre con il suo lavoro da prostituta non mi dava abbastanza soldi per pagarmi le guide perché in fondo non voleva che io avessi un mezzo nel quale sarei potuta morire! Tipico ragionamento da essere umano che ama la vita.
Quella volta in cui mi bocciarono all’esame per la patente, l'ennesimo fallimento (e ti assicuro ne avevo già collezzionati fin troppi!) decisi che ero giunta al mio amato momento. Ero felice, nel mio dolore era tutto perfetto. Avrei spento il mio cervello. La mia mente sarebbe andata altrove. Avrei finalmente riposato. Sarei andata chi sa dove, tra i demoni come nell’inferno di Dante, oppure sarei semplicemente sparita. Ero pronta. Niente più lotte per tenersi strette le persone, niente più fatica per costruirsi un futuro migliore di quello di chi generosamente e faticosamente mi aveva dato tale opportunità. Niente di niente mi sembrava la pace allora. Ed ecco che entrata in camera di mia madre, trovai facilmente il suo intruglio di medicinali per il cuore, era lì. Facile da mandare giù con un po’ di alcol puro. Non volevo sbagliare niente, ed in qualche canale della televisione mi avevano informata  che non vanno mai presi gli alcolici con i medicinali; Come vedevo nei film quando succedeva che qualcuno moriva scrissi una lettera a mia madre. le chiesi di perdonarmi per le mie carenze come figlia e per non essere stata in grado di amare la vita ed in fine la salutai augurandole di vivere meglio senza di me. Filava tutto liscio nel buio della mia stanza con la mente interamente annebbiata, ascoltavo una canzone che mi faceva già sentire in pace, stavo lì ed aspettavo, ma quando aspetti il tempo non passa. La tua mente entra in una dimensione che vive tutto a rallentatore, Quindi nella fretta mi tagliai le vene. Mia madre lo aveva fatto in anni precedenti. E quindi pensai di replicare per non errare affatto. Ad opera compiuta con dei polsi gocciolanti e la mente non so dove. Mia madre era rientrata a casa prima del dovuto e mi scuoteva in lacrime. Mi ricordo ancora di averla odiata per aver rovinato il mio piano perfetto. Mi ricordo bene che svegliatami in  ospedale con una sonda fino allo stomaco che lavava via il mio lungo lavoro ero incazzata nera. Intorno a me c’erano infermieri,dottori, psichiatri. Ma dico io ma uno non può non averne più voglia?! Bah.
Da quella volta mi convinsero che ero malata, che avevo bisogno di aiuto. Mi convinsero che la vita è bella. Si certo. Sono passati cinque anni. Ho imparato a fingere,  ho fatto tutto quello che mi è stato chiesto. Sono diventata normale, vado in palestra, ho degli amici con cui fare due chiacchiere fintissime in serate nelle quali se manca la birra non ci si vede. Ognuno di noi ha trovato il suo posto nel mondo, ha un lavoro. Dei maledetti ed inutili sogni nel cassetto.  Ognuno ha l’amore, un lavoro ed un amico e chi non lo ha vorrebbe trovarlo.
Quindi ora so che andrò sempre avanti, si sa i matti non li vuole nessuno. Mi annoierei ancora di più se dovessi mostrare al mondo la mia follia. Diventerei una larva in scatola, come quei poveretti che si trovano alla salute mentale. Sono lì per garantire lo stipendio a qualcuno che la vita invece la ama. Perennemente in stato vegetativo. No. Quello non fa per me. Io voglio vivere tra la gente la mia squallida vita fatta di semplicità,fatica ed apprezzare piccoli momenti che mi lasciano qualcosa sostituendo per qualche istante questo vuoto. Ovvero vivo perché amo, io amo il mio cane per esempio, e se non ci fossi io. Chi si prenderebbe cura di lui? Amo il mio fidanzato, lo amo da impazzire, e siccome anche lui mi ama come farebbe senza di me? Amo alcuni amici che frequento ed anche alcuni che nemmeno vedo o sento perché siamo tutti impegnati a vivere le nostre vite, li amo e se avessero bisogno di me vorrei esserci, non vorrei essere un motivo per cui hanno bisogno;  Amo anche quella stronza bugiarda di mia madre anche se ora non mi parla più. Io ho bisogno di amarli ed è questo che mi tiene viva. E’ questo che mi fa sorridere,piangere,sognare,incazzarmi.
L’amore, è l’unica cosa che abbia mai provato, l’unica cosa che abbia senso per me. Io amo e quindi esisto.

Susy
  
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