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Autore: anonymous_prongs    26/10/2013    4 recensioni
Un giovanissimo Severus Piton che ha appena terminato gli studi ad Hogwarts. E' perso, confuso, solo. Silente potrebbe intuire i suoi turbamenti, e tuttavia commettere un fatidico errore? Il ragazzo, dopo tante sofferenze, diventando uomo, potrebbe aiutare il preside a non commettere nuovamente lo stesso sbaglio? A non lasciare un altro giovane in balìa di se stesso e dei suoi sbagli?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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“I miei ricordi di futuro sono molto più concreti del presente. Sono palpabili, sono reali.”
“Cosa intendi, Severus?”
“Oh, non faccia finta di non capire! Lei sa meglio di me ciò che succederà.”
“Oh, ti sbagli Severus. Mi è parso, in effetti, di non sapere alcunché negli ultimi tempi” l’anziano signore scrutò da dietro i suoi occhiali a mezzaluna il giovane tormentato “Ma tu dici di avere … ricordi di futuro?”
“Oh sì, signor preside. Io ho visto.”
“E, se non sono indiscreto, posso chiederti cosa, di preciso, hai visto?”
“Io … io ho visto un futuro in cui tutto andava nel verso sbagliato.”
“E non ti è venuta voglia di cambiarlo?”
Il giovane dai capelli unti e neri fulminò l’anziano con lo sguardo e, come se dentro di lui fosse scattata una molla, balzò in piedi, il volto deformato da un’improvvisa collera.
“La smetta, Silente, con questi suoi giochetti! Convincerà solo gli sciocchi ad illudersi! Ed io non lo sono, non mi farà chiudere gli occhi, non …”
“Ma certo che non sei uno sciocco” il preside pareva quasi divertito. Gettò uno sguardo fuori dalla finestra, aperta sul panorama buio e placido del castello di Hogwarts nel pieno della notte, immerso nell’oblio del sonno. Per un attimo, s’udì solo Fanny che beccava discreta un ossicino. Poi il professor Silente sospirò e prese un piccolo contenitore di fronte a lui. Severus trattenne il fiato qualche istante, sospeso in una vaga speranza che non riusciva a comprendere.
“Vuoi una Menta Piperita, Severus? O delle Liquirizie Pungenti? Guardi la mia scatola di dolciumi con un tale interesse che …”
“Insomma preside, la smetta!” s’infuriò il giovane “Sta girando attorno alle parole. Non vuole arrivare al punto. Ci arrivi, invece! Perché mi ha convocato qui? Ho di meglio da fare che parlare con lei.”
“Oh, di questo non dubito. Tuttavia ritenevo opportuno avvisarti che, ora che hai terminato i tuoi studi ad Hogwarts, non è opportuno seguire una strada per il futuro di cui tu … ricordi solamente.”
Severus parve turbato. Scrutò l’anziano in tralice, fingendo di non capire. Ma dentro di sé capiva benissimo. Si mosse sulla sedia, apparentemente per trovare una posizione più comoda, ma in realtà per trovare un punto d’appoggio di fronte a quell’ostacolo nel suo cammino che non riusciva a deviare.
“Che intende dire?” chiese
“Suvvia, ora sei tu quello che finge di non capire? Eppure sei un ragazzo intelligente, Severus. Sei convinto del futuro di cui hai scelto di ricordarti?”
“Quello che scelgo di fare dipende solo da me!” disse il giovane a voce un po’ troppo alta
“Naturalmente.”
“Ma lei si vuole intromettere.”
“Oh sì.”
“E non riuscirò ad impedirglielo.”
“Temo di no.”
“E perché, se posso chiedere?” fece infastidito Severus
“Ragazzo mio, ma perché i ricordi che credi di avere sono ben lontani dall’avverarsi!
“Cosa ne vuole sapere, lei? Non mi conosce, non sa cosa faccio, non sa per chi lavoro ora, non …”
“Arruolarti nelle schiere di Voldemort non ti aiuterà a fuggire al tuo passato. Neanche proponendoti delle illusioni future.”
Un brivido percorse la giovane figura. Le sue labbra sottili e pallide si strinsero, gli occhi profondi e minacciosi come due pozzi neri.
“Lei non … lei non sa nulla di me.”
“Perchè vuoi arrivare a questo doloroso punto? Io ricordo un ragazzo, un ottimo pozionista, che non voleva altro che …
“Non dica un’altra parola!”
… vivere una vita normale.”
Severus guardò confuso l’anziano. Per un attimo, si era perso. Per un attimo, qualcosa aveva fatto breccia dentro di lui. Per un attimo, il muro di convinzioni costruito pian piano era crollato. La bocca semiaperta, lo sguardo che correva veloce a cercare una soluzione o un punto d’appoggio nel viso tranquillo e benevolo del preside, che lo guardava con apprensione da dietro gli occhiali a mezzaluna.
“Io posso aiutarti. Tu puoi aiutarmi. C’è così tanto dentro di te, ragazzo mio! Ancora non tutto è perduto.”
“Basta!” nel profilo del giovane qualcosa era cambiato, era tornato ad indurirsi, era nuovamente nascosto dietro alla sua maschera impassibile “Non è vero niente di quello che dice, Silente!” gridò “Non c’è niente che lei possa fare!” e con queste ultime parole sputate con il volto deformato, il giovane alzò la manica del braccio, per lasciar vedere un tatuaggio nero e terrificante come la notte. Il marchio nero.
Il preside dischiuse appena la bocca e chiuse gli occhi, mentre Severus usciva in fretta dal suo ufficio e si allontanava dal castello con cui, ormai, non voleva aver più niente a che fare. Perduto. L’anziano non l’avrebbe creduto possibile. Quel giovane, perduto. L’aveva lasciato in balìa di se stesso, in balìa delle sue convinzioni. Quanti errori avrebbe commesso, quel ragazzo, poco più di un cucciolo smarrito, prima di capire di star sbagliando? Silente chiuse gli splendenti occhi azzurri.
 
Alzò le palpebre, adesso non era più nel suo studio, non era più al rifugio nel passato. Adesso l’anziano preside si trovava sulla torre d’Astronomia, davanti ai pochi attimi di vita che gli rimanevano, e davanti al giovane che glieli avrebbe tolti.
 
 
  • Draco, una volta conobbi un giovane che fece tutte le scelta sbagliate …
  • Sono stato scelto per questo! – il giovane volto deformato dal terrore della missione del giovane tremava , mentre un braccio saliva ad alzare la manica che celava il Marchio Nero.
Silente abbassò le palpebre. Si era già trovato di fronte a quella scena. Molti anni prima. Ma quella volta non avrebbe permesso al ragazzo di perdersi. Almeno lui, l’avrebbe salvato. Avrebbe rimediato almeno in parte al suo errore.     
Il rumore di passi si intensificava, ed ecco puntualmente comparire Bellatrix, Greyback, e altri mangiamorte dell’aria compiaciuta.
Draco aveva portato avanti il braccio con più convinzione al loro arrivo. Ma nulla riusciva a tradire quel tremore, quella paura palpabile.
Il preside neanche ascoltò ciò che si disse con i mangiamorte. Aveva solo un pensiero, una muta richiesta: “Dove sei, Severus? Dove sei? Aiutami a rimediare ai nostri sbagli passati, fa che i tuoi ricordi di futuro non i avverino …”
Ed ecco. Proprio mentre Bellatrix incitava il ragazzo a dare il colpo di grazia all’anziano, comparve. Il volto inespressivo, una vuota maschera per quel compito così struggente.
Finalmente Silente rilassò il volto. Piton abbassò lo sguardo.
“Aiutami a riparare ai nostri errori. Non lasciare che ne faccia altri.” – Severus, ti prego.
L’uomo alzò gli occhi, che per un attimo si incrociarono con quelli coperti dagli occhiali a mezzaluna. Ma quell’attimo bastò per capire. Un sussurro, un guizzo verde, un rapido gesto del braccio: - Avada Kedavra.
E mentre il corpo inerme cadeva dalla torre d’Astronomia, Silente poté finalmente sentirsi libero dal suo più grande errore.          
 
*Note dell’autrice*
Salve a tutti! Ben trovati! Grazie a coloro che sono riusciti a leggere questa roba. Allora, non so bene cosa mi abbia ispirato a scrivere questa one-shot, ma in ogni caso è una ff senza pretese ;)
I “ricordi di futuro” del giovane Severus non erano altro che quello che poi si avverò, vale a dire lui, solo e abbandonato, i coniugi Potter morenti e un signore Oscuro trionfante. Sappiamo poi che Voldemort non ha trionfato proprio per niente, ma agli occhi di Piton occhi, prima, pareva molto probabile. E quindi, considerato tutto ciò, aveva deciso di unirsi a lui. Silente, intuendo i turbamenti del giovane che aveva da poco terminato gli studi ad Hogwarts, lo convoca. Ma è ormai troppo tardi e non può più fare niente.
Ho sempre creduto che per Silente debba essere stato difficile perdonarsi i suoi vari studenti che si unirono alle schiere di mangiamorte :/
E quindi non vuole fare lo stesso con Draco. So che quando dice “conobbi un giovane che fece tutte le scelte sbagliate” si riferisce a Tom Riddle, ma alludere a Severus non è un’opzione totalmente scartabile. Del resto io mi diverto a paragonare Severus e Draco xD
Va be’, spero di non avervi annoiato, se volete recensite, mi auguro che i vostri pareri possano aiutarmi a migliorare!
 
  
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