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Autore: elekus483    26/10/2013    2 recensioni
"Mi sento frastornato, la testa mi scoppia, e ho male dappertutto.
Sento il corpo bruciare, come se fosse attraversato da lamine di ghiaccio che mi impediscono di respirare, e invece è solo ferito. Le mie mani sono sporche di sangue il cui sapore lo sento anche nella mia bocca.
Come sono arrivato fin qui? Perchè il destino ha scelto una fine così tragica per me, e per tutti gli altri miei compagni? "
Ho ascoltato una musica, ho iniziato a scrivere e le mie mani non si sono più fermate.
Spero vi piaccia :) Aspetto commenti:)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da leggere assolutamente ascoltando questa musica: http://www.youtube.com/watch?v=vDaWowR_deQ

                                      THE END

Un rumore assordante spezza il silenzio della notte.
E'un frastuono orribile da sentirsi, che porta con sé solo altro sangue, altro dolore.
E' come un tuono, il cui rimbombo si diffonde in tutta la zona e minaccia di distruggerla ancora.
Sento la terra tremare sotto di me, urla di altri uomini si sovrappongono al rumore che sento nella mia testa.
Vorrei chiudere gli occhi e risvegliarmi sul mio letto nella mia casa,lontano da quest'inferno; vorrei che tutto ciò fosse solo un brutto sogno.
Qualcosa mi colpisce ferendomi, e all'improvviso non riesco a sentire più niente, se non un fischio insopportabile. D'istinto porto le mani sulle orecchie cercando di non sentire quel fischio, e poi mi rendo conto che proviene da dentro la mia testa. Guardo spaesato attorno a me e l'unica cosa che ho in mente è mettermi in salvo, prima di venire attaccato ancora.
Mi allontano il piu' possibile dalla mia postazione ignorando il fischio nella mia testa che per fortuna si sta affievolendo.
Mi nascondo in una buca nel terreno, non è molto grande ma riesco a starci; è buia e umida, come tutte le zone di quell'inferno.
Intorno a me non c'è nessuno. Sono solo.
Mi sento frastornato, la testa mi scoppia, e ho male dappertutto.
Sento il corpo bruciare, come se fosse attraversato da lamine di ghiaccio che mi impediscono di respirare, e invece è solo ferito. Le mie mani sono sporche di sangue il cui sapore lo sento anche nella mia bocca.
Come sono arrivato fin qui? Perchè il destino ha scelto una fine così tragica per me, e per tutti gli altri miei compagni?
Siamo stati strappati a forza dalle nostre famiglie e dai nostri amici, senza che potessimo dire niente; siamo stati trascinati a forza in queste zone, a combattere come animali, ad uccidere un nemico piu' forte di noi, a vederci cambiare la vita davanti ai nostri occhi.
Come potremmo ritornare ad essere quelli di una volta dopo un'esperienza del genere? Dopo aver visto sangue, cadaveri, e aver provato quella sensazione di uccidere una persona? Vedere nei suoi occhi la sua vita spegnersi in pochi minuti?
Vedo luci in lontananza,forse sono degli angeli venuti a prendermi. Ma come possono esserci degli angeli in quest'inferno? Come ci può essere ancora del bene in questo posto?
O forse sono le luci del nemico che si avvicinano; mi stanno venendo a prendere, e io non posso allontanarmi da loro. Sono costretto a rimanere immobile, intrappolato in questo buco di terra, ad attendere la mia ora.
Le mie mani, gelate, stringono ancora il mio fucile. Ma a cosa può servire ora?
Mi distendo, cercando una posizione più comoda, sopportando le fitte di dolore che attraversano il mio corpo, e mi ritrovo ad osservare il cielo stellato.
Una sensazione di pace mi assale, rimuovendo dalla mente immagini da dimenticare, come la morte di Lucas, un ragazzo di venti anni appena; forse uno dei pochi ad essere stati euforici per la guerra, pronti ad affrontare il nemico, ma forse non abbastanza forti per combatterlo. Morì tra le mie braccia, sussurrando il nome della sua amata che lo stava aspettando a casa. Ho visto la luce spegnersi nei suoi occhi e per giorni ho avuto incubi, e non solo per quello.
Vedo di continuo sangue e morte, e nel sonno sento continuamente urla di persone disperate, di bambini a cui viene tolto un futuro, una speranza, e di altri soldati, morenti nel campo di battaglia, lasciati indietro dai propri compagni perchè considerati un peso.
Chiudo gli occhi e sento una lacrima solitaria scendere sulla guancia.
Rimango così per alcuni minuti, cercando di tranquillizzarmi, di scacciare via tutti questi ricordi.
Sento una voce in lontananza, mi sta chiamando. Non riesco ad aprire gli occhi, sono troppo stanco e sfinito per fare anche il minimo movimento.
All'improvviso sento una sensazione di gelo avvolgermi e delle mani che percorrono il mio corpo. Ancora una volta i miei occhi si rifiutano di aprirsi. La voce mi chiama di nuovo, questa volta è più vicina ma non riesco a distinguere di chi sia.
Sembra la voce di una donna, ma non è molto rassicurante: è tagliente e fredda come il gelo che mi ha assalito, e come il tocco delle sue mani sul mio corpo. Lento e freddo.
Non ho la forza di aprire gli occhi, mi sento sempre più debole ogni secondo che passa; però vorrei tanto vedere il cielo per un'ultima volta, vedere quella volta stellata sopra di me, capace di infondermi un senso di pace.
Con uno sforzo immenso riesco ad aprire gli occhi, e il cielo stellato mi appare in tutta la sua bellezza.
Sento ancora la voce di quella donna rimbombarmi nella testa, e sento ancora le sue mani percorrere il mio corpo, facendolo diventare ogni istante più freddo e rigido. Sento che la mia fine è vicina, mi sento trascinare via da quella voce che mi sta chiamando e non posso fare niente per resistere, niente per combattere.
L'unica cosa che posso fare è osservare il cielo stellato e cercare di dimenticare tutto quello che ho vissuto fino ad ora.
Riesco a sentire i battiti del mio cuore, sono sempre più deboli, rimbombano nella mia testa come se fossero dei tamburi il cui suono si fa più ovattato e distante ogni secondo. Sembra che si stia allontanando da me e io non posso fare niente per riprenderlo o raggiungerlo.
Non sento più quelle mani accarezzarmi, ma il mio corpo è diventato rigido, non riesco più a sentire i muscoli, sento solo molto freddo. Il gelo ha preso il posto delle mani.
Anche la voce di quella donna è sparita, lasciandomi ad ascoltare per l'ultima vota il silenzio della notte, il silenzio della fine.
Le stelle mi guardano, in tutto il loro splendore. E proprio mentre le osservo per l'ultima volta, il mio cuore decide di fermarsi, lasciando alla mia vista solo il buio più totale.




 
  
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