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Autore: RedMarauder    27/10/2013    22 recensioni
Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 1
Gli Unicorni Rosa

 
 
 
 
 
 
 
Gli Unicorni Rosa.
Erano stati il suo più grande problema all’età di cinque anni.
Misty StJames andava in giro per il parco a blaterare che esistevano gli Unicorni Rosa e che suo padre ne avrebbe comprato presto uno come regalo di compleanno per la sua piccolina.
Sì, e io sono la Fata Morgana..
Hermione Granger era sempre stata intelligente. Fin da piccolissima, la sua mente brillante era sempre stata qualche passo avanti a quella dei suoi coetanei. Perciò era stato tanto difficile, anche alla tenera età di cinque anni, credere a una cosa così assurda come gli Unicorni Rosa. Non esistevano. Punto.
Invece esistevano, eccome!
Ok, non rosa. Ma gli Unicorni esistevano. L’aveva scoperto all’età di 11 anni, quando il suo mondo era stato capovolto.
“Tu sei una strega, Hermione!”
Ok. Alla faccia di Misty StJames, Hermione Granger sarebbe andata a Hogwarts. Avrebbe studiato la magia! E avrebbe visto gli Unicorni, li avrebbe accarezzati e si sarebbe goduta questo momento pensando intensamente a quella Babbana di Misty StJames. Perché, benché avesse inconsapevolmente avuto ragione sugli Unicorni, Misty era la bambina più odiosa del mondo e il suo passatempo preferito era tormentare Hermione.
Effettivamente, col senno di poi, Hermione avrebbe dovuto capire che doveva esserci stata una spiegazione razionale, seppur stramba, dietro al fatto che, con un semplice battito di ciglia, i capelli di Misty erano diventati verdi e crespi, nessuna traccia dei morbidi boccoli biondi che erano stati fino al secondo prima. Ma come poteva essere stata colpa sua? Misty la stava prendendo in giro e lei si era solo..arrabbiata! La furia che l’aveva investita era stata potente e travolgente, ma nessuno le aveva mai insegnato a tingere i capelli di una persona con lo sguardo. Era impossibile. Impossibile. Come l’esistenza degli unicorni.
Si era sbagliata. Per tutti i Bolidi Furfanti del mondo, Hermione Granger aveva sbagliato!
Non l’aveva mai raccontato a nessuno. Né di Misty, né dei capelli verdi, né degli unicorni rosa, anche se le era capitato spesso di ripercorrere con la mente quel ritaglio della sua vita.
Ogni volta che le capitava qualcosa di strano nel mondo magico, Hermione ricordava quella storia. Infondo, dopo aver scoperto di essere una strega e che gli Unicorni esistevano, si era ritrovata a credere che, nella vita, nulla era prevedibile. Gli avvenimenti più impensabili potevano nascondersi dietro l’angolo. Be’, c’era da dire che essere una studentessa di Hogwarts contribuiva ad alimentare quel pensiero e a trasformarlo in una certezza.
 
Hogwarts!
 
Dove era considerato “improbabile” se non “Impossibile” un mese senza duelli improvvisati per i corridoi, pozioni preparate in segreto, complotti, studenti bizzarri che facevano cose bizzarre, festini notturni, giocatori massacrati dal Quidditch, passeggiate al chiaro di luna con un Lupo Mannaro, gite allegre (e non) nella Foresta Proibita, complotti, studenti braccati da Gazza, esplosioni dal calderone di Seamus, complotti, punti tolti ingiustamente ai Grifondoro durante Pozioni, complotti, punti dati ingiustamente ai Serpeverde durante Pozioni, complotti..
 
 
Insomma, la vita era piena di Unicorni Rosa: fatti che non pensava sarebbero mai potuti capitare e che, invece, capitavano!
Uno dei primi Unicorni Rosa, se non il più incredibile, era stato l’invito al Ballo del Ceppo di Viktor Krum.
Hermione non l’avrebbe mai potuto prevedere. Lei, la secchiona dalla chioma bruna e crespa, sempre seppellita da una dozzina di libri, sostenitrice degli Elfi e difensore dei loro diritti, Mezzosangue e fiera di esserlo, invitata al Ballo dal giocatore di Quidditch più famoso del mondo, se non dell’universo.
Ok. Per un nanosecondo aveva desiderato ardentemente che Misty StJames non fosse Babbana solo per poterle sbattere in faccia quell’evento assurdo.
Ma solo per un nanosecondo.
Comunque la faccia da carlino sbalordito di Pansy Parkinson aveva ripagato sufficientemente il piccolo e breve desiderio.
Hogwarts, da quasi cinque anni era stata il teatro di tanti Unicorni Rosa. Hermione, ormai, ci aveva fatto l’abitudine.
Il bello, però, doveva ancora venire..
 
 
 
- A che pensi?- chiese Ginny.
Hermione sorrise, spostando lo sguardo dal fuoco che scoppiettava allegro, scaldando la Sala Comune dei Grifondoro.
- Agli Unicorni..-  mormorò.
La giovane Weasley sollevò perplessa un sopracciglio.
- Unicorni?-
- Mhm. Stavo pensando agli usi della coda di Unicorno per il tema di Pozioni- si giustificò tranquilla, riprendendo a scrivere sulla lunga pergamena.
Ginny parve soddisfatta da quella risposta e ricominciò a leggere Il Quidditch attraverso i Secoli.
- Dovresti cominciare il tema di Trasfigurazione- la rimproverò Hermione.
L’amica scosse allegramente le spalle. - Dopo lo faccio, giuro!-
Hermione alzò gli occhi al cielo e riprese a scrivere. Erano quasi le dieci di sera, ma la Sala Comune era stranamente vuota. Molti studenti del quinto e del settimo anno erano andati a studiare nella tranquillità delle loro stanze. Il quarto anno era radunato nella Torre di Astronomia per la lezione serale con la professoressa Sinistra. Tutti i restanti della Casa Grifondoro erano rimasti in Sala Comune, a studiare o a fare qualunque altra cosa a parte studiare.
Harry e Ron erano impegnati in una partita a scacchi magici. Inutile dirlo: Ron lo stava massacrando!
(Hermione si appuntò di rimproverarli: erano stati sovraccaricati di compiti, era l’anno dei G.U.F.O. , dovevano impegnarsi e lavorare sodo, ma loro perdevano ancora tempo con gli scacchi!)
Dean Thomas e Seamus Finnigan ripercorrevano assieme a Neville la cronaca di una partita di Quidditch fra Tassorosso e Corvonero.
I fratelli Canon stavano selezionando delle foto magiche da mandare ai genitori.
Lee Jordan era sul punto di strapparsi i capelli nel tentativo di finire i compiti di Astronomia.
Lavanda Brown stava raccontando eccitata un sogno all’amica Calì, che cercava segni importanti da interpretare nel libro di Divinazione che la professoressa Cooman le aveva prestato come lettura aggiuntiva, per approfondire le conoscenze. Come se non fosse già abbastanza ridicolo studiare Divinazione anche solo superficialmente!
Parecchi ragazzi del secondo anno stavano cercando di incantare un cartellone per la tifoseria della prossima partita di Quidditch, con il deludente risultato di aver semplicemente fatto assumer al leone un’espressione ridicola a metà fra un ruggito e una boccaccia.
Due ragazzi del terzo anno stavano maledicendo la Umbridge per aver sciolto la loro squadra di Gobbiglie. 
I gemelli Weasley, invece, stavano intrattenendo alcuni spettatori con una dimostrazione dei loro prodotti: Merendine Marinare.
Hermione sbuffò contrariata, passando lo sguardo tagliente dalla piccola platea attorno ai gemelli, a Ron che, in qualità di Prefetto, avrebbe dovuto aiutarla a combattere quella battaglia.
Ormai, Hermione si era rassegnata: aveva capito che era una guerra che doveva combattere da sola. Ron era intimorito dai suoi fratelli, lo era sempre stato. La spilla appuntata sul suo mantello, evidentemente, non aveva contribuito a migliorare la cosa. Al contrario, sembrava aver peggiorato la situazione.
Vittima preferita dei loro scherzi e delle loro battute di dubbio gusto, Ronald Weasley aveva accolto la decisione di Hermione di muovere battaglia ai gemelli con un’espressione disgustata e un improvviso bisogno di vomitare. Non si sarebbe mai schierato contro di loro. L’avrebbero preso in giro fino alla morte. Ron non voleva essere come Percy. Odiava il fratello maggiore. No, ok, forse non lo odiava. Ma era uno stupido zuccone. Aveva voltato le spalle alla famiglia. E se fosse diventato come lui? Pomposo Prefetto e Caposcuola, altezzoso, egocentrico e simpatico come la gatta di Gazza?
No, non poteva permetterselo. Tanto valeva sottrarsi ai suoi doveri e lasciare che Hermione combattesse le sue guerre personali.
Tutto questo, ovviamente, Hermione l’aveva capito interpretando i silenzi di Ron e i suoi tentativi di distrarla dalla sua battaglia personale. Perché lei lo sapeva che lui non si sarebbe mai azzardato a spiegarglielo.
Battaglia personale.
Doveva vincerla. A tutti i costi!
 
Si prese un momento per osservare i gemelli.
Ci sapevano fare. I Grifondoro intorno a loro pendevano dalle loro labbra. Ridevano alle loro battute, applaudivano forte quando Fred smetteva di vomitare nel calderone, saltavano eccitati alle parole “Offerta Speciale sulle Pasticche Vomitose”.
Come facevano? Come riuscivano ad abbindolare tutte quelle persone?
Era il sorriso malandrino?
Erano i capelli rossi?
Il fatto che fossero gemelli?
Il fatto che se ne fregassero dei voti? Erano diventati dei modelli di ribellione per i più piccoli della scuola?
Modelli sa seguire.
Sì, certo, come no. Hermione scosse la testa, pensando alla stupidità umana: come si potevano considerare i gemelli Weasley dei modelli da seguire?
Sapevano il fatto loro. Certo.
Ed erano bravi con gli incantesimi. Hermione era ancora sbalordita dall’Incantesimo Invisibile applicato sui Cappelli Decapitati.
Ok, erano bravi con gli incantesimi e avevano ottime idee!
E con questo? Anche lei era eccellente con gli incantesimi. Lo dimostravano i Galeoni stregati che aveva distribuito ai membri dell’ES.
Alcune ragazze del terzo anno, leggermente in disparte rispetto alla folla, ridevano giulive sussurrandosi nelle orecchie, e indicando i gemelli.
Hermione sollevò entrambe le sopracciglia e passò lo sguardo sui gemelli.
Che avevano tanto da ghignare? Erano carini, ma non c’era certo bisogno di fissarli in quel modo, come se fossero appena stati Trasfigurati in due dolci al cioccolato ripieni di fragole. Perché, Hermione dovette ammetterlo, gli sguardi di quelle ragazze erano..affamati.
 
Che esagerazione..
Pensò, scuotendo la testa e tornando al suo tema.
Lee Jordan, nel frattempo, aveva messo da parte i suoi compiti, maledicendo Merlino e altri maghi vari, per unirsi alla folla che implorava i gemelli di dare un’altra dimostrazione delle Pasticche Vomitose.
Gongolanti per tutta l’ammirazione che traboccava dagli sguardi del pubblico, i gemelli ricominciarono a vomitare a turno nel calderone, mentre Lee riprendeva il suo solito, seppur disgustoso, compito di far scomparire il vomito. Finito lo spettacolo, molti dei Grifondoro andarono a dormire. I gemelli, seguiti da Lee, si sistemarono sulle vecchie poltrone vicino al tavolo dove Harry stava cercando, inutilmente, di avere una rivincita, per contare i soldi incassati quella sera. Le ragazze del terzo anno si spostarono furtivamente sulla poltrona vicina al tavolo dove Hermione e Ginny erano sedute, e continuarono a fissare i gemelli, ridacchiando come oche un po’ stupide.
Hermione, che era passata dal tema di Pozioni alle traduzioni di Antiche Rune, riuscì, involontariamente!, a captare alcuni stralci di conversazione.
- Avete visto quanto sono carini?- disse una delle Grifondoro, accarezzandosi la lunga treccia bionda.
- Anche il loro amico non è male, comunque!- disse la seconda, seduta accanto a lei.
Una ragazza con folti capelli castani sorrise e disse: - Secondo voi sono fidanzati?-
- Be’, io sapevo che Fred usciva con Angelina, il Capitano, ma si sono lasciati a metà estate. Me l’ha raccontato una Corvonero che li ha beccati a Diagon Alley. Si sono lasciati lì, nessuno sa cosa sia successo di preciso, ma Angelina non sembrava molto scossa.- rispose la ragazza con la treccia.
L’ultima del gruppo, seduta sul tappeto davanti alle amiche, fece spallucce. – Sinceramente, non cosa ci trovasse in lei. Insomma, è bella, certo, ma si dovrebbe conciare un po’ più da ragazza. Insomma, guardatela! È così..maschile! E’ colpa del Quidditch! Nella mia modesta opinione dovrebbero impedire di giocare alle ragazze. È uno sport da uomini!-
Hermione si trattenne dal voltarsi e scagliarle addosso uno Schiantesimo. Angelina era severa, certo, pretendeva allenamenti assidui ed era così fissata col Quidditch da competere con Baston, ma era una delle giocatrice più brave della scuola ed era una persona meravigliosa.
Era anche molto bella. Hermione si chiese perché Fred l’avesse lasciata, ma le sue riflessioni furono interrotte dallo squittio eccitato di una delle oche alla sua destra.
- Comunque, io penso che sia più carino George.- disse quella con la treccia.
- Patty, sono gemelli!- commentò quella seduta sul pavimento, con un tono da saputella acida.
Però! Che occhio! Commentò Hermione nella sua testa, con sarcasmo. Ci voleva davvero un genio per accorgersene!
- Lo so, Misty! – (al nome Misty, Hermione dovette trattenersi dal tossire disgustata) – ma George ha qualcosa che Fred non ha..non so, forse è solo una mia impressione! Ma li trovo diversi-
Hermione sollevò lo sguardo e raggiunse involontariamente il tavolo dei Weasley. Ridevano entrambi. Stesso identico sorriso, stesse labbra, stessi occhi vispi. Erano identici. Si soffermò su George per poi passare a Fred, ma non notò nessuna differenza.
Frequentava la famiglia Weasley ormai da tanto, aveva imparato a riconoscerli, a capire quando parlava con Fred e quando parlava con George, ma era puro istinto.
Non c’erano differenze tra loro così lampanti. Era l’istinto che ti suggeriva che quello con la risata più acuta era Fred e che quello con lo sguardo più distratto era George. Alla Tana e, ultimamente, in Grimmauld Place, era Fred a cominciare con le battute e George era quello che trovava sempre più scuse per tormentare il ritratto della signora Black. Era George che, accidentalmente certo!, aveva rovesciato addosso ad Hermione un secchio pieno di fegati di rane, ma era Fred quello che era stato colpito con il suddetto secchio in piena fronte quando, in un gesto di alquanto gentile e dubbia fibra morale, aveva tentato di ripulire la maglietta di Hermione con un incantesimo non verbale che aveva fatto svanire non solo i fegati, ma tutta la maglietta! Che, per la precisione, era ricomparsa due secondi dopo, quando Fred, accortosi dell’errore e ridendo come uno scemo, l’aveva rievocata, questa volta con un incantesimo verbale, cosa di cui Hermione gli fu mentalmente grata, prima di scagliargli addosso il secchio. Tremava al pensiero di cosa avrebbe evocato su di lei sbagliando un incantesimo non verbale.
Il gioco “Indovina chi è dei due!” la vedeva quasi sempre vincitrice.
La conversazione delle quattro ragazze la riportò al presente, dove non c’erano fegati di rane sui suoi vestiti.
- Comunque, sono d’accordo. Hanno qualcosa di diverso. Fred è sicuramente il migliore!- disse quella con i capelli folti.
-Ma li avete visti nell’ultima partita? Darei tutta la mia collezione di figurine delle Cioccorane per assistere alla squadra negli spogliatoi, oltre che nella partita!- esclamò la ragazza seduta accanto a quella con la treccia.
Che pervertite..
-Fisico da battitori! Chissà cosa nascondo sotto quei maglioni!- sussurrò arrossendo quella di nome Misty.
- O dietro la cerniera dei pantaloni..- mormorò Patty.
Le altre scoppiarono a ridere sonoramente, arrossendo e squittendo come topi impazziti.
Hermione chiuse gli occhi nella speranza di cancellare quegli ultimi minuti della sua vita dalla memoria, ma non ci riuscì. Si chiese se Ginny fosse disposta ad aiutarla con qualche incantesimo.
Cruciatele, vi prego..
Come si potevano fare commenti simili?
Ok, a volte le conversazioni fra lei e Ginny sfioravano livelli peggiori, ma almeno loro le facevano lontane da orecchie indiscrete, Oblunghe o meno.
Le risate si affievolirono, e la ragazza seduta accanto a Patty sorrise. – Chissà, magari un giorno riusciremo a somministrargli un filtro d’amore.-
- Potremmo prepararne uno durante le pause delle lezioni!- propose Misty.
- Sono estremamente difficili da preparare!- ribadì la ragazza con i capelli folti.
- Jessy, dai retta a me! Possiamo farcela!- disse Patty.
- Oppure possiamo ordinarlo da Zonko nel prossimo fine settimana a Hogsmeade!- propose Jessy. – Che ne dici, Susan?- chiese alla ragazza seduta accanto a Patty.
Lei scrollò le spalle – Si può fare!-
Continuarono a progettare tentativi per somministrare ai gemelli e a Lee il filtro d’amore, non accorgendosi di un potenziale problema che una mente sicuramente più brillante come quella di Hermione aveva colto: loro erano quattro, le prede tre. Chi sarebbe rimasta fuori dalla giostra?
Hermione scosse la testa e riprese a concentrarsi sulla traduzione. Non erano sicuramente affari suoi.
..ma dovette ammettere che sperò che si trattasse di quella chiamata Misty!
 
Una volta terminata la traduzione, Hermione rilassò la schiena contro la poltrona e guardò Ginny cancellare furiosamente una frase del suo tema. Sorrise all’amica e alla sua poca pazienza con i compiti, poi si voltò a guardare il fuoco nel camino. Le quattro ragazze erano passate dai piani “Prendiamoci i Gemelli Weasley e il loro Amico” a discussioni inerenti a capelli, vestiti, incantesimi di bellezza, ecc.
Fred, George e Lee stavano chiacchierando tranquillamente mentre guardavano Ron schiacciare per la terza volta Harry.
Hermione sorrise. Povero Harry!
Si soffermò a guardare i gemelli e si chiese come avrebbero reagito se avessero scoperto che quelle quattro pazze del terzo anno stavano pensando di stregarli. Probabilmente, anzi, sicuramente, sarebbero stati abbastanza furbi da evitare un possibile attacco. Saranno anche stati dei perdigiorno, ma erano pur sempre i gemelli Weasley!
I suoi occhi incontrarono quelli di Fred, che le sorrise e la salutò con la mano. Lei ricambiò con un sorriso incerto e distolse lo sguardo.
Ogni volta che guardava Fred, pensava a quella maledetta maglietta svanita e a quegli occhi che l’avevano guardata arrossire, prima di chiudersi sofferenti quando il secchio si era schiantato sulla sua testa. Hermione continuava a ripetersi di esserselo solo immaginato, ma per un momento aveva visto gli occhi di Fred indugiare sul suo corpo e..sorridere. Non sorridere tipicamente alla Weasley, con scherno e derisione, ma un sorridere tinto da qualcosa di molto simile alla malizia.
Scosse la testa tornando a concentrarsi sul fuoco. Poteva esserci tutto nello sguardo o nel sorriso che Fred Weasley rivolgeva a lei, tranne la malizia!
Eppure..
Basta, era ora di andare a dormire! Si alzò, diede un bacio a Ginny e scivolò di sopra senza degnare gli altri di uno sguardo.
Un formicolio sulla nuca, la fece sentire osservata. Curvando sulla scala, mentre saliva, ebbe una fugace visione della Sala Comune. O se l’era immaginato, o Fred aveva appena abbassato lo sguardo, sorridendo.
 
 
 
 
 
Dice l’autrice:
salve Potteriani!
Sono nuova nel fandom di Harry Potter! Ho scritto storie per un altro fandom, ma qui è la prima volta! Ho avuto l’ispirazione di questa storia leggendo per l’ennesima volta l’Ordine della Fenice! Ci saranno un po’ di modifiche rispetto al testo originale, mano a mano ve le farò presenti! Passiamo ai fatti, per così dire, romantici: personalmente adoro questa coppia! E piango ancora disperatamente per la morte di Fred! Non me ne faccio una ragione!
Meglio immaginarlo vivo e sorridente!!
Detto questo, spero di ricevere presto i vostri pareri! Fatemi sapere, sinceramente, che ne pensate!
In alto le bacchette e recensite!
Ciao ciao :)
Baci
 
 
Ps: ci tengo a specificare che i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K. Rowling. La storia non è scritta a scopo di lucro.
  
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