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Autore: KlauriciaShipper    27/10/2013    0 recensioni
Chissà se anche Jimmy era per strada.
Chissà se l'avrebbe mai rivista.
Chissà se avrebbe avuto l'opportunità di baciarla solo un'altra volta, un'ultima volta.
Chissà se---
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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19 febbraio 1978

Mauricia e la sua stupida mania per le feste. Mauricia e la sua stupida mania per i ragazzi. Mauricia e la sua stupida personalità che ancora Jimmy doveva comprendere.
L'aveva costretta, ovviamente contro la sua volontà, a festeggiare il suo diciottesimo compleanno in una discoteca che, a detta dell'amica, era la più in di tutta Edimburgo. Perciò, per vivere questa esperienza fenomenale si erano fatte chilometri e chilometri in treno, assolutamente necessari, sempre secondo Mau, alla quale non andava a genio passare la serata in un qualunque locale del loro paesino sperduto.

Una volta arrivate alla rinomata discoteca, che da fuori a Jimmy faceva decisamente pena, prese un bel respiro ed insieme entrarono.
La calca era fin troppa, la gente era ovunque e lei si sentiva fuori posto. Non tanto perchè un sacco di persone continuavano a passarle vicino e ogni qualvolta una parte del loro corpo strusciava inevitabilmente contro la sua, ma il fatto era che... tutti quei ragazzi, forse a parte Mau, non avevano nulla a che vedere con lei.
Ovviamente cercò di divertirsi, dopotutto era una persona aperta e per niente timida; ballò un sacco, fece conoscenza, rise addirittura, e proprio quando pensava che la serata non era poi così male e che stava passando un compleanno non peggiore di quelli precedenti, incrociò lo sguardo di una ragazza con un drink in mano che, inspiegabilmente, continuava a fissarla. Jimmy si accorse che non smise di farlo neanche dopo un bel quarto d'ora.
"Fanculo tutto, vado a parlarci.''
La tipa che la fissava si chiama "Franz, solo Franz", a quanto diceva. Aveva capelli castani, lunghi e lisci, occhiali dalla montatura enorme ma carini, ed indossava dei fantastici jeans a vita alta, che le fasciavano le cosce da dio.
Aveva diciassette anni e, anche lei, un'amica che l'aveva obbligata a farle provare la mitica esperienza di una notte in discoteca, di una sbronza, di una scopata contro il muro di un bagno. Peccato che a Franz tutto questo non andava a genio. L'unica parvenza di speranza, l'unica essenza che trovava interessante e per cui pensava che valesse la pena rimanere in quel postaccio caldo e appiccicoso era una certa ragazza dai capelli rossi, tinti, ma pur sempre rossi, che era riuscita a ipnotizzarla mentre ballava.
Jimmy aveva finalmente trovato qualcuno con cui parlare liberamente, in quel luogo in cui tutti sembravano provenire da un altro pianeta. E si sa come va a finire, fra chiacchiere e drink.

"Fra tutte le cose che Diana voleva farmi provare.."
Un mugolio soffocato.
"..non avrei mai creduto che avrei concluso con qualcuno in un fottuto cesso."
Jimmy cercò di soffocare una risata mentre le parole di Franz le arrivavano attutite. Non era solite ritrovarsi in tale situazione con qualcuno che aveva appena conosciuto, ma quella ragazza l'aveva attratta come una calamita, non appena aveva notato il suo evidente disagio in mezzo alla folla.
Dunque, se dopo averla trascinata in bagno, spinta contro un muro e totalmente presa lei ci stava ancora, voleva dire che quello era il miglior modo di fare conoscenza.
"Comunque io non sono di qui." riuscì a proferire Jimmy, prima di gettarsi ancora contro la sua bocca.
"Nemmeno io, sono di Glasg- oh!" Franz a stento riusciva a trattenere i gemiti, ma la verità era che tutto quello era così nuovo per lei; ma perdere la verginità con la ragazza più bella che avesse mai incontrato sembrava quasi un sogno, e che importava se ciò comportava farlo stipata in un luogo decisamente poco romantico e con la costante presenza di un gabinetto? Cosa importava se, per una sera soltanto, fingeva che quella fosse la sua milionesima scopata? Jimmy continuava a spingere e lei, a sua volta, voleva che continuasse a farlo, perchè per una volta nella sua vita si sentiva davvero a suo agio con se stessa e con chi aveva accanto. E non importava se la gente non avrebbe mai accettato una cosa del genere. Non le importava affatto se qualcuno le avesse viste. C'erano solo lei e Jimmy. Franz e Jimmy.

"Una bella serata, dopotutto." La rossa aspettò che Mauricia la raggiungesse con il suo passo malfermo.
"La miglioooOOooOOOOoooRE di tutti i tempi!"
Jimmy si voltò appena in tempo per riuscire ad acciuffare Mauricia che stava perdendo l'equilibro. Con un sospiro, si rassegnò al fatto che anche quella sera avrebbe dovuto riportarla fino a casa per assicurarsi che non si cacciasse nei guai. Eppure, ogni volta, diceva che non avrebbe bevuto un goccio.

Il ritorno a casa fu lento, accompagnato dalla pioggerella costante e un po' deprimente che da sempre caratterizzava la Scozia. Mentre la sua amica dormiva e, purtroppo, le sbavava sulla spalla, Jimmy ficcò le mani nelle tasche della sua giacca, cercando di scaldarsi dal maledetto freddo polare che riusciva a penetrare anche sul treno.
Le sue dita istantaneamente incontrarono la carta spiegazzata su cui, ore prima, aveva scritto l'indirizzo di Franz.
L'avrebbe rincontrata.
Presto.



22 aprile 1984

"Cara Franz,
ho perso il conto di quante lettere ci siamo scambiate, e noto con rammarico che, pur essendo passato tanto tempo, dopo l'agosto del '79 non ci siamo più riviste.
Io avrei voluto. Avrei voluto davvero tanto perchè io
Non ho mai spesso di pensare a te dopo quella notte e devo ammettere che non mi bastano più questi pezzi di carta per starti vicino.
Avrei voluto stare con te, Franz. Fanculo la gente. Fanculo la società.
Avrei voluto vedere di nuovo il tuo sorriso, i tuoi occhi. Avrei voluto sentire soltanto per un'altra volta la tua voce, la tua risata. Avrei voluto provare ancora le farfalle nello stomaco e il calore del tuo corpo contro il mio, per un'ultima volta.
Ho seriamente pensato di amarti, ad un certo punto. Avevo anche già programmato tutto, sai? Come scappare di casa, che treno prendere, come raggiungere casa tua... Ma poi ho pensato a tutti i cambiamenti che avresti subito a causa mia. Perciò mi sono resa conto che tutta la mia vita stava ruotando attorno a te. Non credo vada bene. Non credo sia giusto. Ho 24 anni, Franz. E' tempo che dia un senso alla mia vita.

Ho conosciuto un ragazzo. Si chiama Neil Harries e lavora nella pubblicità. Ha cinque anni più di me e...
Sto bene con lui. E' carino e gentile e premuroso.
Gli voglio davvero bene. Non so se il nostro è amore ma non ci saranno problemi. Ha avuto una promozione e il prossimo mese si trasferirà in Germania, a Monaco.
Io andrò con lui. Mi ha fatto la proposta la settimana scorsa ed ho accettato. Penso sia la scelta migliore. I miei genitori ne sono felici. Ci sposeremo là.

Volevo fartelo sapere. Non dirtelo mi sembrava sbagliato nei tuoi confronti.
Mi dispiace."




Era la seconda settimana di maggio quando Franz, con mani tremanti e le lacrime agli occhi, gettò nel cestino la lettera di Jimmy.
"Ti amavo anch'io.'' Sussurò fissando la spazzatura, quasi si aspettasse di vedere i capelli scompigliati della sua quasi amante sbucare all'improvviso.
Arrivarono i pianti, la tristezza, la rabbia e infine la calma.
"E' meglio così. Non avremmo mai potuto avere un futuro... oppure sì? E se le avessi confessato subito che per me..

''..eri più di una scopata contro un muro, Jimmy. Ti ho amata anche io, anzi, ti amo. Almeno.. io non mi sono mai innamorata, ma se non è quello, cos'è questo sentimento che mi attanaglia la bocca dello stomaco ogni volta che ripenso al tuo viso?
Non andare con Neil, ti prego. Possiamo stare insieme, se vogliamo. Andremo via dalla Scozia, vivremo dove nessuno potrà parlar male di noi e dove potremo vivere tranquille.
Ti prego Jimmy, dimmi che non è troppo tardi."




Passarono i giorni, le settimane, i mesi. Non arrivava nessuna lettera di Jimmy. Nonostante questo, Franz capiva perfettamente quale era la risposta. Volle lo stesso andare a casa sua, solo per accertarsi che effettivamente era partita per la Germania con il suo futuro sposo.
Suonò alla porta di casa sua in una nuvolosa giornata di inizio ottobre e, non appena spiegato chi fosse ai suoi genitori, le venne rivolta un'occhiata gelida.
"Sei tu, quindi, la depravata che voleva trascinare nel suo giro nostra figlia." La madre la guardò con disprezzo.
Le dissero che la sua lettera era arrivata pochi giorni dopo la partenza e che l'avevano letta tutta, da cima a fondo.
Come aveva semplicemente osato presentarsi alla loro porta? Doveva andarsene, e subito. Senza pensare più a Jimmy, perchè ormai lei si stava facendo una nuova vita, più sana e felice.

Jimmy non seppe mai che Franz voleva scappare con lei.
Le nozze con Neil non furono niente di speciale, come del resto era il loro rapporto. Scoprirono entrambi che la vita coniugale era tutt'altro che facile, ma ormai il danno era fatto. Dovevano stare insieme per la vita. Il divorzio sarebbe stata un'idea, ma chissà che scandalo doversi separare dopo meno di un anno!

Le cose, per gli Harries, migliorarono dopo un po' di tempo, con l'arrivo del primo figlio. Andarono a gonfie vele quando nacque il secondo, ma dopo che Jimmy rimase incinta per la terza volta, la situazione peggirò nuovamente. Il lavoro di Neil bastava per mantenere due persone, anche tre, ma adesso che stavano per arrivare a quota cinque, avrebbero dovuto di certo stringere la cinghia.
Le tensioni dovute alla situazione economica furono attenuate quando, nel '91, il signor Harries ricevette una promozione che li costrinse a spostarti nuovamente in un altro stato. Stavolta toccò, con grande sollievo, dell'Inghilterra.
Si trasferirono nella bella Londra, in cui inizialmente pensarono che l'avrebbero trovata quasi familiare, ma ben presto si resero conto che la frenetica vita londinese era molto diversa da quella tranquilla che conducevano in Scozia.

Mentre riponeva dei vecchi scatoloni in soffitta, Jimmy ne aprì uno tanto per rivangare i vecchi tempi. Conteneva dei vecchi vestiti, e incima a tutti gli altri c'era la vecchia giacca che si era messa il giorno del suo diciottesimo compleanno.
"Chissà se..."
Frugò nelle tasche e, straordinariamente, ne estrasse il solito vecchio ingiallito pezzo di carta.
"Oh, Franz.."
Gli occhi le si inumidirono e i ricordi le invasero la testa. Senza neanche pensarci troppo su, prese carta e penna. Era passato fin troppo tempo. Si erano dette addio, questo era vero, ma che male c'era a scriverle ancora?



20 dicembre 1992

"Cara Jimmy,
la tua lettera mi ha resa così felice. La tua deve essere davvero una bella famiglia, sono contenta per te.
Anche tu mi sei mancata negli ultimi anni, non sai quanto. E' fantastico che tu abiti in Inghilterra adesso; chissà, potremmo anche rincontrarci un giorno!
Io non mi sono sposata. Ho avuto solo brevi relazioni, forse perchè non mi sono più mai innamorata sul serio.
Abito sempre nello stesso posto, e direi che questa è una fortuna, no? Altrimenti non avrei ricevuto la tua lettera..."


Franz era felice per Jimmy, per la vita che si era costruita e la famiglia che adesso aveva, ma le aveva fatto male non poterle scrivere di quanto aveva continuato a pensarla, di quanto aveva cercato di dimenticarla. E ci era riuscita. Dal 1998 al 1990 aveva avuto una relazione con un certo Patrick, ma la cosa non era andata a buon fine. Ad ogni modo, non pensava più a Jimmy, ormai era un ricordo che faceva parte del passato.
Ma ecco che il passato tornava a tormentarla.
Lo sbaglio più grande era stato scambiarsi gli indirizzi in quella maledetta discoteca nel '78.
Scriversi senza rivedersi era una delle torture più grandi e non poteva, non voleva passarci di nuovo.
Aveva 31 anni, una buona carriera e un'intera vita davanti.
Nonostante fosse a conoscenza di tutti i pericoli psico-emotivi a cui andava incontro, in quell'esatto momento si stava infilando scarpe, giacca e guanti. Lettera alla mano, uscì di casa. Imbucò la lettera in uno stato di trance, e solo mentre attraversava la strada si rese conto che stava nevicando. La neve le era sempre piaciuta. Dopotutto era così... romantica. Chissà se anche a Londra stava nevicando.
Chissà se anche Jimmy era per strada, magari mano nella mano con uno dei suoi bambini.
Chissà se l'avrebbe mai rivista.
Chissà se avrebbe avuto l'opportunità di baciarla solo un'altra volta, un'ultima volta.
Chissà se---




22 novembre 1993

"Cara Franz, buon compleanno!
Colgo l'occasione per farti gli auguri e scriverti ancora, visto che non ho tue notizie dalla fine dell'anno passato.
Forse una delle lettere è andata dispersa, spero di no, ma in ogni caso.. rieccomi qua! Allora, come ti ho già scritto nella lettera che ti ho spedito a gennaio, sono favorevole a ritrovarci in un luogo che stia bene a tutte e due e rivederci. So che Londra non è proprio vicino casa tua, ma so che se ci organizzeremo potremo farcela! Potrei chiedere a mio marito di far conoscere i bambini ai nonni, perciò dovremmo per forza tornare in Scozia...



5 gennaio 1995

"Cara Franz,
che fine hai fatto? Mi stai forse evitando? Devo smetterla di scriverti? Ti prego, rispondimi. Il mio matrimonio sta andando a rotoli una volta per tutte, e ho bisogno di te. Le mie 'amiche' non possono essere definite tali. Non mi fido di loro. Non so con chi confidarmi...



20 marzo 1996

"Franz,
sto iniziando a preoccuparmi. Sono passati anni dalla tua ultima lettera. Sono stanca di cercare di venirti incontro, ho bisogno di rivederti, ma se non riceverò alcuna risposta, cesserò di scriverti a mia volta, perciò, ti prego...



9 agosto 2001

"Ciao Franz.
Gli anni passano ma io voglio continuare a scriverti. Non mi importa se non risponderai. Mandarti lettere è una cosa che serve a farmi sopravvivere. Se vuoi proprio saperlo, ti sto usando come sorta di diario segreto.
Un anno e mezzo fa ho divorziato da mio marito. La situazione in casa era diventata invivibile per tutti e cinque.
Ho lasciato Londra, e per adesso vivo a Leeds, ma ho in programma di tornare in Scozia fra qualche anno, magari quando i ragazzi saranno più grandi e in grado di badare a loro stessi. Hanno già diversi piani per la testa, e nessuno di questi include rimanere qui; vogliono viaggiare tutti e tre, quindi chi sono io, per tarpare loro le ali?
Ti dicevo che adorerei tornare a vivere nel mio paese natale, magari a Edimburgo...





18 settembre 2007

Jimmy arrivò ad Edimburgo mentre c'era il sole. Lo prese come un segno positivo.
Come aveva programmato, si era trovata un grazioso appartamento ad Edimburgo. La Scozia, che da adolescente le sembrava così stretta e inadatta a lei, adesso le pareva semplicemente perfetta. Quando le era mancata.
Aveva 47 anni. Quando il suo piede aveva toccato per l'ultima volta il suolo scozzese, ne aveva 24.
Ora facevano capolino sul suo viso alcune rughe, i suoi capelli non erano più rossi, ma erano tornati marroni, al loro colore naturale, ed erano compostamente raccolti in una treccia. Ciò che non l'avevamai abbandonata era il suo stravagante modo di vestire. Cosa ci poteva fare se adorava essere notata?
Una volta ambientata nuovamente alla Scozia, capì che non si sarebbe sentita in pace con se stessa finchè non si fosse messa il cuore in pace; doveva andare a trovare Franz.



14 gennaio 2008

Quel giorno indossava la giacca, quella giacca. Strano a dirsi, ma le stava ancora dopo 29 anni. Forse un po' stretta, ma non le importava. Il cuore le batteva forte e le mani le sudavano, aveva le farfalle nello stomaco e continuava a ripetersi che quella era stata una fottutissima cattiva idea.
Era come essere tornata nel 1978.

"Fanculo tutto, vado a parlarci."
"Una bella serata, dopotutto."
"La miglioooOOooOOOOoooRE di tutti i tempi!"


La porta si spalancò davanti ai suoi occhi spalancati. Cos'era successo? Aveva suonato e non se n'era resa conto? Cosa doveva dire? Cosa doveva fare? Cos--
Hai quasi 48 anni, Jimmy, datti un contegno.

"Desidera?"
Un uomo sulla cinquantina le rivolse un sorriso cordiale.
"Uhm.. salve, sono un'amica di.. di Franz."
Il sorriso dell'uomo si affievolì, ma spalancò la porta, permettendo a Jimmy di passare.
"Entri pure..."








Le rose erano, per Jimmy, i fiori più romantici in assoluto. Per questo decise di comprarne un bel mazzo. Rosse. Rose rosse per l'unica persona che avesse davvero amato con tutto il cuore.



"Ciao, Franz... mi sei mancata, sai? E mi dispiace di aver creduto che..

che non volevi vedermi

o parlarmi.

Adesso capisco.

Adesso so, e mi dispiace così tanto. Vorrei che-

Vorrei non sentirmi così in colpa. Vorrei solo aver colto l'occasione e aver scelto te. Perchè magari stare insieme non era la soluzione migliore. Forse non avrebbero capito. Forse ci avrebbero odiato. Avremmo potuto andarcene insieme dalla Scozia, avremmo potuto trovare casa in un bel posto abbastanza lontano e tranquillo, dove nessuno avrebbe mai potuto parlar male di noi.

Magari stare insieme non era la soluzione migliore, certo.

Ma era la mia soluzione.

Tu eri la mia soluzione.

E sempre lo sei stata.

E sempre lo sarai."


 

22 novembre 1961 - 20 dicembre 1992







Oggi Jimmy ha 53 anni, ed ogni 22 novembre e 20 dicembre va da Franz e le lascia una rosa rossa.









































Per Jimmy, che mi ha stressato la vita.
Per Franz, che spero diventi la sua scopamica.
  
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