byrjun (uno)
Ci conoscemmo in biblioteca perché lei era bellissima e leggeva il mio libro preferito. E non so come trovai il coraggio di avvicinarmi e dirle che stava leggendo un libro bellissimo, e che se l'aveva scelto aveva fatto la scelta giusta.«Lo so che è bellissimo», mi rispose alzando la testa, sorridente, senza farmi nemmeno pesare il fatto che l'avessi disturbata «è anche il mio, di libro preferito, e l'ho già letto tre volte.»
Mi ricordo che mi chiedevo spesso prima di allora se esistesse davvero gente che rileggeva più volte lo stesso libro, e pensavo che fossi l'unico a farlo.
«Io sono Davide, se ti va di conoscermi.»
«Io Valentina, e, sì, certo che mi va.»
«E ti va di prendere qualcosa? Il caffé dietro la biblioteca ha una cioccolata calda dolcissima, se ti va di fare due passi.»
«Mi piacerebbe davvero! E' da molto che non parlo con qualcuno.»
Poi mise il segnalibro a metà fra le due pagine aperte e si alzò venendomi di fianco.
Mi ricordo che era giugno.
E nessuno dei due trovò da obiettare che non era tempo da cioccolate calde.