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Autore: Paper Town    27/10/2013    2 recensioni
Attaccò lanciando il telefono sul letto. Si sedette sul bordo di esso prendendosi il volto tra le mani. Presi il mio block notes e scrissi a caratteri cubitali “stai bene?”. Appena alzò la testa gli mostrai il cartello. Lui mi sorrise annuendo. Non c’era cosa più bella del suo sorriso. Prese anche lui un block notes e scrisse “sono solo stanco di litigare con lei..” gli sorrisi anche io. Non so dove presi il coraggio ma scrissi su un foglio “ti amo”.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You Belong With Me
 
 
 
But she wears short skirts, I wear t-shirts
She's cheer captain and I'm on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you're lookin for has been here the whole time

If you could see that I'm the one who understands you
Been here all along so why can't you see?
You belong with me
You belong with me
 
Matematica. La mia materia preferita. Avevo appena finito l’ultima espressione e mi stavi tirando a sedere sul mio grande letto. Guardai di sfuggita fuori dalla finestra e vidi il mio amico, nonché vicino di casa, Liam alle prese con una telefonata molto animata. Di sicuro stava ancora litigando con la sua ragazza, Sophia. Perché non capiva che mentre lui stava a casa a studiare oppure a fare gli allenamenti di football lei andava con il suo migliore amico?
Se a me piae anche solo poco Liam? Nah, io amo i miei compiti e il mio amato studio.
Attaccò lanciando il telefono sul letto. Si sedette sul bordo di esso prendendosi il volto tra le mani. Presi il mio block notes e scrissi a caratteri cubitali “stai bene?”. Appena alzò la testa gli mostrai il cartello. Lui mi sorrise annuendo. Non c’era cosa più bella del suo sorriso. Prese anche lui un block notes e scrisse “sono solo stanco di litigare con lei..” gli sorrisi anche io. Non so dove presi il coraggio ma scrissi su un foglio “ti amo”. Quando lo alzai lui aveva chiuso le tende però. Sospirai sconfortata.
‘Ok Fanny, tu adesso trovi il modo di piacere a Liam.’ Mi dissi con convinzione piantandomi davanti allo specchio. Poi però mi misi a ridere. Come poteva a Liam piacere una ragazza con gli occhiali, i capelli messi sempre in disordine e un look molto poco di moda? Era assurdo. Sophia, la sua ragazza, metteva gonne cortissime, lasciando poco spazio all’immaginazione, magliette che le lasciavano scoperta la pancia e poi aveva delle gambe meravigliose, che allungava ancora di più mettendo quei tacchi altissimi, era il capitano delle cheerleader e portava una quarta di seno. Io cosa avevo? Maglioncini, felpe, jeans, tute, converse, una seconda di seno ed ero la responsabile di biblioteca. Beh, il confronto non lo reggo, poco ma sicuro.
Iniziai a frugare nel mio armadio, piccolo rispetto a quello che una 18enne dovrebbe avere. Trovai una gonna a quadri rossa e nera, delle calze a rete nere e una canottiera con del pizzo sempre nera e molto aderente. Corsi in camera di mia madre, che ancora non ra tornata dal lavoro, e presi i suoi tacchi neri. Misi tutto togliendo gli occhiali e lasciai i capelli sciolti. Mi misi davanti allo specchio con qualche difficoltà di equilibrio. Mi guardai e storsi il naso. Non ero io, Liam non si poteva innamorare di una ragazza che non ero io, altrimenti avrei dovuto indossare quella maschera per tutto il tempo, no, decisamente no, e poi sembravo una p.. poco di buono. Mi spogliai prendendo una felpa nera, maglietta blu scuro, pantaloni del jeans nero e le mie converse bianche. Misi tutto tenendo il cappuccio sulla testa e togliendo anche questa volta gli occhiali. Feci un verso di puro terrore. Non mi corrispondeva quella ragazza, non ero io. Mi spogliai prendendo un’altra gonna lunga fino al ginocchio bianca una maglietta azzurra con delle maniche corte e scollata e rimisi quei maledetti tacchi. Mi guardai. No, ancora non ci siamo. Mi tolsi tutto rimettendomi il mio solito pigiama. Misi la musica. Sophia non avrebbe mai ascoltato quel tipo di musica. Mi misi in piedi sul letto saltando con la spazzola in mano e fingendo di cantare. Sophia non avrebbe mai fatto una cosa così. Saltai giù e mi misi a ballare per poi buttarmi sul letto. Adesso ero stanca, avrei pensato il giorno dopo a cosa fare per piacere a Liam.
 
 
Chiusi la sveglia alzandomi controvoglia. La scuola mi piaceva, è vero, ma non mi piaceva molto alzarmi a questi orari barbari. Frugai un po’ qua un po’ la nel mio armadio e presi poi un jeans azzurro attillato e un maglioncino candido. Pettinai i miei capelli che rimanevano lo stesso tutti scombinati e mi lavai. Misi le converse e scesi le scale con la borsa in spalla e il mio romanzo in mano. Salutai mio padre con un bacio sulla guancia e abbracciai mia madre prima di scappare fuori casa per paura di perdere l’autobus. Come ogni mattina non c’era nessuno, solo io e la fredda panchina coperta solo da me e il mio romanzo. Presi a leggere ma poi venni distratta da qualcuno che si sedette accanto a me, molto vicino. Aveva tutta la panchina e si è seduto vicino a me, chi è? Magari mi vuole rapire, o peggio, farmi saltare scuola. Alzai timidamente la testa facendo un misto di un sopiro di sollievo e di sorpresa. Si era appena seduto accanto a me Liam. Gli sorrisi chiudendo il libro.
‘Come va Fanny?’ chiese dolcemente togliendomi una ciocca di capelli da davanti il viso.
‘Tutto bene, tu?’ chiesi probabilmente diventando rossa come un peperone. Lui sorrise facendo spallucce. Si appoggiò allo schienale della panchina e mise un braccio dietro le mie spalle. Sorrisi inconsciamente portando la testa in avanti. Avvicinai la mano alla mia tasca mentre facevo lentamente uscire il bigliettino. Però fui interrotta da Sophia che arrivava con una meravigliosa ferrari decappottabile rossa laccata.
‘Beh ora devo andare, ci vediamo a scuola.’ Disse alzandosi. Prima di andare mi lasciò un bacio sulla guancia e mi sentii avvampare. Lo salutai timidamente con la mano. Salì sulla macchina baciando Sophia e abbracciandola. La cosa che non sapeva era che la sua ragazza mi stava lanciando occhiate omicida. Abbassai lo sguardo intimorita. Partì sbattendo Liam malamente sul sedile.
 
Un altro giorno andato. Mi stavo dirigendo a casa per prepararmi. Questa sera ci sarebbe stata la partita ed io suonavo. Appena arrivata a casa andai in camera vestendomi e prendendo clarinetto. Patetico vero? La secchiona che suona il clarinetto, il pianoforte e la chitarra. Troppo scontato giusto? Per questa a Liam non piacevo, ero scontata. Presi un grande respiro per rassicurarmi e uscii di casa con il clarinetto in spalla. Appena arrivai a destinazione, era già tutto pieno. Mi aggregai ai ragazzi che avrebbero suonato e dopo poco iniziò la partita. Non avevo occhi che per quel ragazzo meraviglioso che mi aveva rubato il cuore senza nemmeno accorgersene.
Ed eccolo a segnare il punto della vittoria. Bello come sempre. mi cadde l’occhi su Sophia che faceva un’imbarazzante coreografia con le cheerleaders. Però tutto divenne meno banale quando fece un salto a dir poco spettacolare. Perché Dio aveva dato la bravura, la bellezza e Liam alla stessa ragazza? Salutai i miei amici e andai a casa. Questa sera ero sola, fantastico, non poteva andare meglio. Sentii lo stridere delle gomme sull’asfalto ma non ci diedi peso. Mi misi il pigiama, più caldo del solito – faceva freddo – e mi misi a letto chiudendo gli occhi. Li spalancai quando qualcuno si attaccò letteralmente al campanello. Chi era adesso? I miei no, perché sarebbero tornati tra qualche settimana, chi poteva essere? I ladri non bussano, figuriamoci gli assassini, ma allora … chi?
‘Fanny! Fanny aprimi! Sono Liam! Ti prego!’ la sua voce lo tradì nella fine della frase. Balzai giù dal letto corredno al piano di sotto. Cosa era successo? Aprii la porta scoprendo un Liam in lacrime bagnato a causa della pioggia che aveva iniziato a cadere da pochi minuti.
‘Liam! Cosa è successo?’ chiesi facendolo entrare e portandolo fino al divano. Appena seduti lui mi abbraccio. Avvampai e credo che se ne accorse, ma mi limitai a stringerlo.
‘Mi ha lasciato!’ urlò. Oh, Sophia l’aveva lasciato. Però, doveva piacergli davvero tanto per rimanerci così.. magari l’amava.
‘Sta tranquillo, va a casa e riposati.. vedrai, farete come sempre.. litigate e poi.. e poi tu la perdoni.’ Sospirai. Mi faceva male sapere che lei lo prendeva in giro e lui poi ci rimaneva così. Non si voleva staccare e stava iniziando a bagnarmi tutta.
‘Posso dormire con te Fanny? Non mi piace stare da solo..’ disse mentre si staccava e si asciugava le lacrime e le goccioline di pioggia. Iniziai a torturarmi le mani in preda all’imbarazzo. Cosa avrei dovuto rispondere? Aprii bocca, ma la richiusi poco dopo. Cosa facevo?
‘Non importa.. mia madre mi aspetterà e – tirai un respiro di sollievo, mentre lui tirava su con il naso – è meglio che vada.. non vorrei infangare la tua reputazione.’ Disse. avvertii una leggera ironia alla fine della frase, il che mi fece male, molto male.
‘NO! – urlai. Si girò con un mezzo sorriso mentre io diventavo tutta rossa. – ehm.. cioè.. se vuoi restare..’ dissi facendo un sorriso imbarazzato.
‘Non preoccuparti..’ disse prima di girarsi. Arrivai prima di lui alla porta e mi ci misi davanti. Lo vidi ridacchiare.
‘Ti ho fatto ridere!’ dissi puntandogli un dito contro il petto. Lui scosse la testa divertito annuendo leggermente.
‘Tu hai fatto molto di più..’ arrossi a quell’affermazione. Lo guidai fino al divano e lo feci accomodare.
‘Vado a vedere se ci sono ancora dei vestiti di mio fratello, sei tutto bagnato.’ Dissi cercando di nascondere il rossore sulle mie guance. Lui annuì ed io mi avviai verso la ex-camera di mio fraello. L’omino nella mia testa esultò quando trovai dei pantaloncini e una maglietta. Mi avviai di sotto e diedi i vestiti a Liam indicandogli poi la posizione del bagno nella casa. Quando tornò arrossi di più. La magletta di mio fratello gli andava leggermente stretta facendo risaltare i suoi muscoli e stessa cosa i pantaloncini.
‘Mi vanno un po’ piccoli, ma ti ringrazio.’ Gli sorrisi dirigendomi verso il divano. Mi sedetti seguita da quel ragazzo.
‘Canzone preferita?’ chiesi, per spezzare il silenzio imbarazzante.
‘Uhm.. non saprei.. forse qualcosa dei Beatles o di Robbie Williams..’ disse sorridendomi. Gli feci un mezzo sorriso.
‘Avrei una richiesta un po’ strana da farti..’ disse grattandosi la nuca in imarazzo.
‘Cosa?’ chiesi curiosa.
‘Posso abbracciarti?’ chiese guardandomi negli occhi. Amavo quei due caramelli. Erano davvero bellissimi. Annuii riscuotendomi dai miei pensieri. Aprì le braccia ed io mi lasciai avvolgere da quella stretta così calda e rassicurante poggiando la testa sul suo petto.

 
 
 
Stavo finndo i compiti seduta sul mio letto morbido quando alzai lo sguardo per guardare fuoroi dalla finestra e per distrarmi un attimo. Vidi Liam in tiro per il ballo, io non sarei andata. Era triste andare senza un’accompagnatore, nessuno mi aveva voluta, ancora. Alzò un cartello con scritto: “Vieni questa sera?” presi il mio blocco per rispondergli. Scrissi: “No, studio.” Parve deluso dalla mia risposta. “Speravo che tu venissi”. Gli sorrisi e lui prese la giacca uscendo da quella camera incasinata di cui era il padrone.
Tornai a fare i compiti quando vidi un fogli stropicciato. Lo aprii e vidi che quello su cui avevo scritto: “Ti amo.” Presi un respiro profondo. Sarei andata, glielo avrei detto. Mi lanciai giù dal letto correndo verso l’armadio. Avevo comprato un vestito per un ballo, avrei messo quello. Era un vestito semplice, lungo stretto sul seno e largo fino a giù, blu scuro. Frugai nell’armadio e trovai delle scarpe con tacco 12 blu. Corsi in bagno e mi tolsi gli occhiali per prima cosa. mi misi tutto truccandomi poi leggermente con un po’ di mascara blu, pochissimo, un filo di matita blu le labbra le lasciai al naturale. Arriciai un po’ i capelli lasciandoli poi sciolti. Mi infilai dei bracciali e presi una pochette mettendoci dentro il cellulare e il bigliettino. Avevo chiamato mio fratello per farmi venire a prendere. Lo trovai lì davanti casa con un jeans nero aderente sui polpacci e a cavallo basso, una maglietta bianca e nera ed un cardigan nero. Aveva tolto l’apparecchio ed era ancora più bello. Mi precipitai tra le sue braccia abbracciandolo.
‘Sei bellissima Fanny.’ Disse baciandomi una guancia. Mi guidò fino alla sua moto aiutandomi a salire ed estraendo dal nulla una giacca di pelle nera che mi posò sulle spalle. Arrivammo in meno di venti minuti. Mi aiutò a scendere.
‘Niall, vienimi a trovare più spesso.’ Gli dissi prima di abbracciarlo ancora.
‘Te lo prometto.’ Disse prima di incoraggiarmi ad andare. Mi avviai incerta verso la mia meta. Entrai e vidi tutti girarsi verso di me. Cercai il suo sguardo e vidi che mi stava guardando insistentemente. Gli sorrisi avvicinarmi a lui. Fece lo stesso e presto ci ritrovammo uno di fronte all’altro. Adesso Fanny, ce la puoi fare. Aprii con le mani che tremavano la mia pochette prendendo il fogliettino accartocciato. Lo aprii facendo in modo che lui potesse vedere la scritta. Vidi che mi sorrideva e torai un sospiro di sollievo. Prese il suo cellulare aprendo un messaggio. “Ti amo.” Era un messaggio slvato nelle bozze, era destinato a me, lo aveva scritto un po’ di tempo fa e non me lo aveva mai inviato. Due cretini, ecco cosa eravamo. Si avvicinò a me e mi prese la mano portandola sulla sua spalla mentre io facevo da me con l’altra lui cinse il mio bacino con le sue mani. I nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro e il suo cuore fondersi con i miei. Le nostre fronti si sfiorarono e con un movimento veloce anche le nostre labbra.
You Belong With Me.
 
 
SPAZIO DELLA PAZZA
Heiiiiiiiiiii! Grazie a tutte se siete arrivate fino a qui!
L’ennesima schifeza è stata pubblicata.. ditemi se la devo cancellare dalla faccia della terra oppure se è decente..
Ringrazio chi recensirà, preferirà, seguirà, ricorderà!
Grazie anche a te – si tu – che stai solo leggendo e non recensirai o aggiungerai alle categorie!
Detto questo baci e a voi i giudizi!
Manu xx

 
   
 
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