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Autore: _ M i r a i _    27/10/2013    4 recensioni
La musica sta lentamente scomparendo dai cuori delle persone.
Dei musicisti, catapultati nel regno delle note, tenteranno di salvarla usando il potere dei loro strumenti, riportandola anche nel cuore di chi ha creato questa situazione.
"Perché non si vive senza musica".
Dal prologo:
Quando fu di fronte all’altare si fermò e osservò la campana di vetro: guardava la chiave di violino disintegrarsi lentamente e le piccole note svanire nel silenzio più totale. Sul suo volto apparì un’espressione soddisfatta e un ghigno accennato; una strana luce inquietante comparì nei suoi occhi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:   .:#Save the Music#:.

Sottotitolo: “Perché non si vive senza musica”

Autrice: io U_U (Lula83smile).


Genere: generale (che sforzo -_-“).

Rating: giallo.

Coppia: shoen-ai, het.

Pairings: molte (?); EndoKaze, KidoFudo, HiroMido, GouFubu, BanGaze + una coppia di OC.

Strumenti: violino, chitarra classica, pianoforte, clarinetto, basso elettrico, sax, violoncello, flauto (che si tiene di lato (?), batteria, chitarra elettrica.

Note: infondo, ma mooooolto infondo! (?)




 

.:#Save the Music#:.

                                                                                     “Perché non si vive senza musica”
 


 
 
.:#Prologo#:.

La sala era enorme e buia, nella penombra di quella poca luce che penetrava dalle finestre.
Il colore predominante era il grigio della pietra che costituiva la struttura e le decorazioni della stanza, che più che una stanza sembrava una chiesa. Si vedeva dallo stile decorativo, simile a quello dei templi greci, e dallo stato un po’ rovinato dell’insieme, che era stato costruita anni e anni orsono quella sala.

Le pareti erano abbellite con quadri ad olio dei più famosi musicisti: Mozart, Bach, Chopin, Beethoven… c’erano tutti.
Dal soffitto, a volta, pendevano piccole decorazioni di cristallo, di forma non definita.
I decori scolpiti a forma di chiavi musicali adornavano i contorni delle sette vetrate colorate, simili a quelle delle chiese appunto, ma che raffiguravano ciascuna una delle note di una scala ascendente.

Su un rialzo, infondo alla sala, un pianoforte nero, a coda.
Era molto vecchio e non veniva usato da molto tempo, vista la polvere sui tasti e la laccatura che iniziava a non fare più il suo effetto.
Evidentemente, era stato abbandonato dal suo proprietario.

Al centro della sala si ergeva, sopra te gradini, stavolta di marmo nero, un altare, di stesso colore e materiale dei gradini, alto e largo circa cinquanta centimetri e lungo centottanta. Sopra ad esso vi era un tessuto rosso che ricadeva verso il pavimento con i bordi, rifiniti in oro. Sull’insieme, vi erano due candele di cera agli estremi dell’altare: una bianca e una nera, accese entrambe.
Nel mezzo, invece, una campana di vetro. Dentro ad essa, una chiave di violino nera piano piano si sbriciolava in piccolissime note, che poi si dissolvevano nell’aria chiusa della teca.

Un portone in legno si aprì dalla parte opposta al piano e nella sala entrarono tre persone: due adulti e un ragazzo. I due uomini, alti e robusti con giacca e pantaloni neri, si fermarono davanti alla porta e la chiusero, mentre il ragazzo andò fino all’altare.
Nella sala echeggiavano i passi del ragazzo, che indossava una tunica lunga fino ai piedi e nera. Le mani erano seminascoste dalle lunghe maniche, ma si potevano scorgere dita lunghe e sottili, pallide. I capelli gli arrivavano a circa metà del collo, lisci ed erano neri corvini, con rilessi blu scuro dati da quella fioca luce che c’era. Un ciuffo gli ricadeva morbido sopra l’occhio destro. L’occhio che si poteva scorgere era di un colore grigio-azzurro e sembrava fatto di vero ghiaccio, che congelava al primo contatto visivo. Il viso, pallido come le mani, aveva un’espressione seria.

Quando fu di fronte all’altare si fermò e osservò la campana di vetro: guardava la chiave di violino disintegrarsi lentamente e le piccole note svanire nel silenzio più totale. Sul suo volto apparì un’espressione soddisfatta e un ghigno accennato; una strana luce inquietante comparì nei suoi occhi.
-molto bene. Il mio piano sta andando come previsto…- sussurrò con aria compiaciuta.
 
 
 
://Angolino dell’Autrice//:
che scappa prima di essere uccisa dai lettori incavolati neri

 

…S-salve… *sbuca da un angolo, si guarda intorno e non vedendo nessuno sospira di sollievo*
Eccomi qui con una FF che spero possa diventare una long (sarebbe la mia prima) ma ancora non so, dipende. Potrei anche cancellarla, sta a voi decidere! *indica i lettori. I lettori se ne vanno e lei cade in stile manga*

Beh, ho visto Inazumiani studenti, spie, cavalieri, personaggi di videogame… io li ho fatti musicisti, non ci vedo nulla di strano U_U *le tirano delle brioches dalla Francia -_-“*

Non so se quando aggiornerò, causa i miei impegni e l’ispirazione.
Molte altre storie sono scritte meglio di questa e magari la trama è più appassionante, ma spero che qualcuno si interessi anche alla mia e mi lasci anche un piccolo commentino ^^
*grilli*
…Regalo nutella a chi recensisce… *tutti la assalgono per la nutella*

Molto probabilmente capirete tutto nel 3° o 4° capitolo, perché nel prossimo c’è la presentazione degli Inazumiani.

Chiedo scusa a Sary/Sasa/la mia Kazemaru vivente (?) perché le avevo promesso una storia tutta funny (?) e invece esco con una forse/long giusto un poco triste, scusascusascusa!!!! Ma spero che ti piacerà anche questa ^^”
Ringrazio invece chi ha letto/recensito/inserito in qualcosa la fic (?)! grazie di cuore! T-T

Ora scappo che l’angolo si fa più lungo del prologo!

Lula

 
  
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