Ho paura. Ho tanta paura. Yuma dove sei? Yuma? Non risponde nessuno. Ho paura, sono solo in questa stanza. Ho paura. C’è tutto buio. Troppo buio.
- Yuma? Yuma dove sei?-
Cerco di chiamarlo, ma non funziona. Dove? Perché non c’è?
 
- Astral? Astral dove sei?-
Perché non c’è? Sono preoccupato. In questa specie di labirento è troppo facile perdersi. Ho paura. Non voglio perderlo per sempre.
- Astral, Astral ti prego rispondimi!-
No. Non risponde. Dove?
 
Yuma, ti prego. Qui da solo ho paura. Il labirento diventa più intricato, ci allontaniamo sempre di più. Perché cosa è successo?
 
Astral, ti supplico, dove sei? Non voglio perderti di nuovo. Tutto ma non questo. Il labirento cerca di dividerci, ma io non voglio.
 
Perché deve essere sempre così difficile? Il destino vuole che ci allontaniamo sempre di più. Ma io non voglio. Voglio stare con te.
 
- Astral!-
La mia voce va a vuoto in questo labirento, in questo maledetto labirento delle ombre.
 
Buio. Solo buio. Perché non sei qua con me?
 
Astral, perché ho lasciato la tua mano? Perché non mi hai aspettato? So che sei curioso, è tutto colpa mia.
 
In questo labirento delle paure mi sento debole e la paure si impossessa di me. Ti prego, voglio sentirmi al sicuro.
 
So che hai paura. Voglio consolarti. Ma c’è troppo buio e sono ancora a un vicolo cieco. Astral, dove sei?
 
Sono stanco, non c’è la faccio più. Mi accascio per terra e scoppio a piangere.
 
Astral, sei triste. Lo sento. Ti prego non piangere.
 
Yuma, non c’è la faccio più.
 
- Astral resisti! Non mollare! Ci sono qua io.-
 
- Sei arrivato…-
Riesci a farmi un sorriso e mi dici che va tutto bene, che usciremo. Mi fido di te Yuma.
 
Ti ho trovato. Mi hai fatto prendere paura. Ora devo trovare l’uscita, ma non piangere, non riesco a vedere le tue lacrime.
 
Queste sono lacrime di felicità. La felicità di poterti stare vicino.
 
Ecco! Forse ho visto l’uscita. Astral, resisti, ci siamo quasi.
 
Sto per abbandonare, ma tu continui a starmi vicino. Ti sorrido e dico grazie.
 
Ecco, siamo usciti. Prometto che non ci separeremo più.
 
Ecco, la luce che scaccia le tenebre. Yuma, non abbandonarmi più. Non sopporterei stare lontano da te ancora.
 
Ora che siamo vicini, nessuno potrà dividerci.
 
Non lo permetterò.
 
Combatterò per questa promessa.
 
Grazie Yuma.
 
NOTE D’AUTORE
Che nessuno mi giudichi pazza! Questa storia non so da dove esca. Ma mentre ascoltavo “Rome e Cinderella” di Miku (Vocaloid) mi sono innamorata del ritmo. (le parole non centrano niente) il titolo significa “paura” in giapponese. Serve avere un dizionario! Ora vado!
Sayonara,
Yulin
P.S: prima non-sense. Perché non ha senso, giusto?