Destino
Bastò un attimo. Un solo, singolo attimo e tutto finì.
Luciano, in meno di un secondo, si era ritrovato in un limbo dove tutto era grigio e luminoso.
Per un attimo il moro si chiese dove fosse, ma poi reputò la cosa poco importante, dato che probabilmente era morto.
Be', almeno l'aveva fatto per la sua Patria. Era morto combattendo nell'esercito della sua amata italia e ne andava fiero.
Un secondo, un ultimo respiro e poi anche quel luogo sparì, lasciando spazio all'oscurità.
Il dolore che fino a poco prima sentiva al petto era sparito, così come il nodo che aveva all'altezza dello stomaco.
Non c'era più niente se non oscurità.
Anche i suoi pensieri erano spariti, cancellati dalla morte.
Eppure...
Eppure era come se fosse ancora li.
Eppure Luciano sentiva qualcosa.
Forse era così l'aldilà.
Un luogo scuro dove non puoi far nulla, se non rimanere immobile, come in attesa.
Ma di cosa, si chiese l'italiano.
Un momento...stava pensando?
Luciano si stupì, rendendosene conto.
Fino a pochi attimi prima non provava più nulla, si sentiva vuoto;allora come mai ora stava iniziando a pensare?
Come mai sentiva delle voci urlare.
Come mai le sue orecchie fischiavano e gli occhi dolevano, come accecati dal buio, che a tratti sembrava quasi luminoso.
Un momento.
Quella era una luce!
Una piccola luce, lontano da lui.
Il moro cercò di afferrarla, in un vano tentativo di sopravvivenza.
-Vargas!! Vargas!- Una voce maschile stava urlando il suo nome
e, finalmente, Luciano riuscì ad aprire gli occhi.
Una fitta di dolore lo riportò alla realtà.
Dolore che credeva di non provare più.
Davanti a se ecco il suo superiore, il tedesco biondo.
Continuava a chiamarlo e Luciano non riusciva a rispondere a causa della bocca che sentiva quasi impastata.
Però sorrise.
L'italiano sorrise.
Aveva visto in faccia alla morte ed era riuscito a sfuggirle.
Quella bastarda.
E poi...era vivo, cazzo! Luciano Vargas era ancora vivo!
Il moro socchiuse gli occhi cremisi mentre dei dottori lo spingevano su una barella d'emergenza.
Eh si.
Era sopravvissuto.
Era vivo.
Luciano Vargas aveva fottuto la morte.
Che scherzi che fa il destino, pensò il giovane soldato, non riuscendo a trattenere un sorriso.