Oh luna,
tu che vedi sin dagli albori la vita di tutti gli esseri umani della terra;
tu muta spettatrice di un eterno e consueto teatro,
so che in questo momento lo stai osservando;
so che conosci il luogo dove egli si trova e ciò che si accinge a fare, e un sentimento di invidia nasce nei tuoi confronti.
Come vorrei essere al tuo posto per poter vedere nuovamente quegli occhi, anche solo da lontano.
Oh luna,
io ti chiedo di donarmi la tua posizione per un brevissimo istante, solo per accertarmi del suo stato d'animo.
Come vorrei trovare un modo per parlarti mia argentea amica, poterti domandare ciò che tu osservi anche contro la tua volontà.
Scene deplorevoli, visioni meravigliose e raccapriccianti
avrai illuminato con la tua tenue luce ed è forse questa
la ragione per cui non parli;
non ne hai il coraggio.
Io però ti imploro, argenteo satellite, di donarmi un segno; un'immagine seppur vacua del suo volto.
La malinconia stasera, come le altre, mi stringe,
e tu, lucente luna, sei la mia unica confidente.
Oh amica cara ricordagli di me se ti riesce possibile,
rievocagli i miei occhi e l'amore che essi contenevano e contengono ancora per lui.