PROLOGO-QUANDO MENO TE L’ASPETTI!

La cosa che non capisco è perché l’amore è così difficile… soprattutto per noi ragazze… forse siamo troppo complicate, vogliamo trovare il principe azzurro certo, ma sto iniziando proprio a pensare che non esista… lo sto aspettando da 18 anni ma ancora non ne ho visto nemmeno l’ombra… sono stata cotta di un mio compagno di scuola alle Medie che mi ha fatto soffrire tanto, ma ero solo una ragazzina, anche se mi chiederebbe di uscire in questo momento ci uscirei… sono molto complicata lo so anche perché si era messo con la mia migliore amica, è stata stronza anche lei in quella situazione perché lo sapeva però adesso è tutto risolto… sono cresciuta e grazie ai mille libri che ho letto ho capito che è tutto una cazzata, perché non esiste il ragazzo perfetto alla Edward Cullen, ho perso tutte le speranze… per non sentirmi sola ho anche inventato un fantomatico ragazzo, ma questa è un’altra storia… per questo ho deciso che adesso in poi nella mia vita ci sarà solo divertimento puro, perché mi sono resa conto che non posso rovinarmi la vita ad aspettare qualcuno che non arriverà mai…
Comunque io sono Agnese, ho 18 anni e voglio solo divertirmiiiiii…
Ma come si dice tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.. vero?? Bè ecco nel mio caso il divertimento non è durato molto…. Volete sapere la mia storia??? Ditemi di si per favore…. Anche se ve la racconterò lo stesso… ahahahahaahahahahah (risata malefica??)…. Dovrete sopportarmi per un bel po’!!!
Allora tutto è iniziato una mattina di novembre, dovevo prendere l’autobus per andare a scuola, ma proprio quella mattina non mi è suonata la sveglia, che sfigata, e quindi ho fatto tardi e non ho potuto nemmeno truccarmi e fare i capelli, praticamente ero un mostro, vado alla fermata del pullman con i polmoni in fiamme, e lo prendo per un soffio. Mi siedo al primo posto disponibile per riprendere fiato e nel frattempo prendo il mio MP3, metto e le cuffie e premo play… che sensazione bellissima che mi dava la musica.. era la mia salvezza dall’esaurimento nervoso…. Non mi ero nemmeno accorta che di fianco a me si era seduto qualcuno… mi giro per vedere per sorridere alla signora anziana che sicuramente si era seduta vicino a me, oh quanto mi sbagliavo… rimasi come un pesce lesso e con un sorriso completamente marmorizzato, al mio fianco c’era un dio greco, alla faccia dell’anziana signora… rimasi senza l’uso della parola per non so quanto tempo… quando finalmente mi ripresi riuscì a dire solo un flebile “ciao”, non l’avessi mai fatto, si girò verso di me e mi sorrise, stavo quasi per svenire, aveva un sorriso che illuminava tutto l’autobus e due occhi, che ragazze mie erano un oceano infinitamente azzurro… “ ciao” mi rispose, volevo continuare a parlare ma non trovavo nulla di sensato da dire in quel momento… fu lui a rompere il ghiaccio “ vai al Liceo Scientifico, vero??”, io rimasi di stucco, in quel momento non ricordavo nemmeno in che scuola andassi, pazzesco, riuscì a riprendermi per fortuna, “ si si vado lì. Tu come fai a saperlo??”, “ ti ho visto all’entrata. Anch’io vado lì però mi sono trasferito quest’anno.”, wow mi aveva vista all’entrata, che gran bell’osservatore,” ah, ho capito. Io non ti ho mai visto invece, sarà che di mattina sono ancora addormentata!”, che stupida, mi sono data della stupida da sola, uno per non aver notato un bellezza del genere prima, e due perché mi sono data dell’addormenta davanti a un dio, a proposito di addormenta, mi caddero gli occhi sul mio abbigliamento, ma come diavolo mi ero vestita?? Oddio sembravo in pigiama, ma che figura di merda, ma proprio stamattina dovevo fare tardi?? Destino crudele… io che ero sempre impeccabile a scuola…. Lui rise e la sua risposta non tardò ad arrivare, “ bè di solito anche io non sono molto sveglio la mattina.” Risi anche io.
L’autobus si fermò, segno che eravamo arrivati, per la prima volta non avevo fretta di scendere, volevo che quel momento non passasse più. Anche il silenzio con lui era bello. Però fummo costretti a scendere. Prima di entrare però mi fermò,” ehi scusa non mi sono nemmeno presentato, io sono Andrea.”, wow che nome fantastico, era tutto perfetto, mi resi conto che dovevo rispondere” io sono Agnese”, mi rispose con una frase che non mi sarei mai aspettata,” lo so”. E se ne andò, scomparendo tra la calca di gente.
 
 
SPAZIO “AUTRICE”
Ragazze spero vi sia piaciuto questo primo capitolo. È un po’ corto, ma migliorerò ve lo prometto. Questa storia mi è uscita così, tutta ad un tratto. Spero che qualcuno la legga e che soprattutto vi piaccia. Se c’è qualcosa che non vi piace o che non avete capito potete dirmelo tranquillamente.
Vi abbraccio, un bacio…
Elisa <3