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Autore: gabryweasley    28/10/2013    5 recensioni
Katniss sapeva che anche questa volta il problema era lei. Peeta sarebbe stato certamente un padre perfetto.
[Everlack]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: questa storia è stata un parto per me. Ci pensavo da qualche giorno (la parte finale era nella mia testa e premeva per uscire) ma non sapevo da che parte cominciare, perché credo che sia un momento fra Peeta e Katniss molto difficile. Spero che apprezziate il mio sforzo e mi scusiate per il mio angst angst angst. Buona lettura.

 

 

 

 

 

-          Quindi… cosa mangiamo, oggi?

Peeta alzò la voce, cercando di farsi sentire dalla stanza accanto alla cucina, mentre davanti ai fornelli osservava quello che cuoceva nella padella. In una mano il coperchio sollevato, nell’altra un mestolo con il quale rigirava la poltiglia cercando di capire di cosa si trattasse.

Cucinava lui di solito, ma aveva deciso di trattenersi di più in panetteria, era tornato tardi e così Katniss aveva preparato il pranzo per entrambi.

-          Pollo alla cacciatora! Te lo avevo già detto stamattina…

La risposta arrivò dalla sala. Quindi era pollo quello che cuoceva in padella. Beh, forse con un aiutino ci sarebbe potuto arrivare.

Quando Katniss entrò in cucina, lui si affrettò a rimettere il coperchio al suo posto e a far finta di aver appena assaggiato, cercando di dipingersi sul volto la sua migliore espressione soddisfatta.

-          Mmm, ottimo! Hai superato te stessa!

Sapeva che sarebbe stato difficile, ma aveva davvero creduto di poterla ingannare. E invece lo sguardo di Katniss passò dalla sorpresa di averlo trovato vicino ai fornelli, alla rassegnazione.

-          E’ così terribile?

-          No… è solo che… ha un gusto nuovo!

Lei aggrottò le sopracciglia, e capì che Peeta non solo si era già reso conto che il suo pollo era immangiabile, ma aveva finto di averlo assaggiato e di esserne rimasto soddisfatto per non darle un dispiacere. Ancora.

-          Puoi dirlo, se è immangiabile. – disse, mentre prendeva la padella e ne versava in contenuto nella pattumiera.

Erano giorni che si comportavano così. Giorni in cui lei come un martello pneumatico insisteva nel frantumare i più grandi desideri di Peeta, e lui imperterrito continuava a far finta di nulla, anzi. Katniss avrebbe potuto dire per certo che s’impegnava ad essere anche più accondiscendente nei confronti di lei.

-          Non immangiabile, no. Ma ai nostri figli darei qualcos’altro…

Katniss si bloccò e lasciò cadere la pentola. Ecco, lo stava facendo di nuovo.

-          Non ci saranno nostri figli.

La sua voce venne fuori bassa ma molto più aggressiva di quanto avrebbe voluto. Si voltò, e i suoi occhi si fermarono in quelli di Peeta, impassibili. Si rese conto di aver ferito, di nuovo, per l’ennesima volta, la persona che amava di più al mondo, che la stava salvando giorno dopo giorno.

-          Non ci saranno figli miei. – si corresse. Perché sapeva che negare quella gioia a Peeta sarebbe stato abominevole. Perché lui sarebbe stato un padre perfetto, e Katniss sapeva anche questo. Il problema era lei, come sempre.

Raccolse la pentola, la mise nel lavello e lasciò la stanza schivando la mano di Peeta che cercava di fermarla.

Lui, immobile al centro della cucina si sedette e si prese la testa fra le mani.

Forse era arrivato il momento di arrendersi.

Katniss non voleva figli. E lui non era ancora pronto ad accettarlo. Avrebbe voluto esserlo, e se il suo insistere con lei non lo avesse portato a nulla nel tempo, un giorno lo sarebbe stato.

Katniss poteva anche credere che a causa sua lui non stesse vivendo la vita che voleva, ma la verità era un’altra. Non avrebbe mai immaginato, ormai, una vita che non fosse con Katniss. Era così e basta.

Era un po’ una cosa ovvia, per lui. Come il sole che esiste o non esiste. Non vi è dubbio che esista. I fiori esistono o non esistono. I tramonti esistono o non esistono. Le sue tele, i suoi colori, il profumo del pane e dei capelli di Katniss… esistono o non esistono. Senza dubbi: esistono.

Un giorno sarebbero esistiti anche figli suoi e di Katniss. Oppure no.

Sperava che alla fine avrebbe fatto male solo un poco.

 

 

 

*******

 

 

Note finali: Siete arrivati alla fine? Sappiate che vi adoro tutti!

Il mio cuoricino si è particolarmente commosso scrivendo il finale di questa fic! Credo che sia il momento peggiore in cui possa trovarsi una coppia. E loro, in particolare, ne hanno già passate talmente tante, che scrivendo ho pensato di poter risultare ridicola o fuori canon. Spero che me lo facciate sapere nel caso lo pensiate anche voi.

Peeta vuole dei figli ovviamente, e ha cominciato a parlarne con Katniss che però non ne vuole sapere. Si sta rendendo conto di essere diventato troppo insistente, e probabilmente quello descritto qui sopra è uno degli ultimi tentativi che fa, se tentativo si può chiamare. Lei, qui, è molto lontana dall’accettare comunque.

Scrivere questa storia è stato emozionante per me.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.

Un abbraccio, Gabry

 

 

P.S. Deb, sono tornata indietro nel tempo, visto? ;)

 

   
 
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