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Autore: telesette    28/10/2013    0 recensioni
La risposta giunse in poco più che un tiepido sussurro.
Il lieve tepore delle sue labbra, il sapore della sua pelle soffice e profumata, ed ogni dubbio svanì improvvisamente come neve al sole. Senza più neanche la cognizione dello spazio e del tempo, Ryo ed Ami compresero quanto sincero e profondo fosse il sentimento che li univa...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ami/Amy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme. 
 
Ciao Gina!

***

Ami e Ryo - una dolce piccola storia d'amore

( immagini tratte da internet )

 

Mentre aspettava seduto al tavolino del ristorante, Ryo Urawa teneva forte il bicchiere tra le dita, quasi che questo potesse scivolargli via dalle mani.
Si sentiva più o meno come la prima volta in cui lei gli aveva sorriso.
Non riusciva a credere che, dopo tutti quei dubbi e paure circa un loro possibile riavvicinamento, Ami avesse accettato di affrontare nuovamente la questione con lui a quattr'occhi.
Da mesi, infatti, non rispondeva più alle sue chiamate e si faceva negare ogni volta che il giovane passava da casa sua apposta per andarla a trovare.
Stavolta invece, in barba al suo potere di chiaroveggente, era stata proprio lei a sorprenderlo, chiedendogli di incontrarsi al ristorante dell'università. Ryo era talmente nervoso che, in quelle condizioni, i suoi poteri di premonizione non gli trasmettevano nulla circa l'immediato futuro. L'unica cosa che percepiva era il battito agitato del suo cuore e, per quanti sforzi facesse, proprio non riusciva a calmarsi.

- Accidenti a me - mormorò. - Che cosa penserebbe, se mi vedesse adesso?

Ryo non finì neppure di porsi questa domanda tra sé che una voce a lui familiare lo salutò dolcemente.

- Eccomi qua, scusa se ti ho fatto aspettare - esclamò Ami, sedendosi di fronte a lui. - Sei qui da molto?
- Co... Come ?!? No... Sì, ecco, cioé... Voglio dire, sono appena arrivato anch'io, non preoccuparti...

Cara dolce Ami.
Ogni volta che la vedeva, bella come la cosa più bella di tutto il suo mondo, Ryo non riusciva quasi a spiccicare parola, se non appunto evitando di guardarla direttamente negli occhi.
Come al solito era vestita in modo semplice, per nulla appariscente, e nell'insieme riusciva ad esprimere fascino e candore del tutto personali: il fascino del suo fisico esile e proporzionato, accentuato dall'elegante minigonna che metteva sì in evidenza le gambe snelle ed affusolate; ma anche il pudico candore di una camicetta, assieme ad un delicato cardigan di cotone color rosa tenue, che sottolineava in modo casto ed evidente tutta la freschezza e l'innocenza del suo modo di essere.
Ami Mizuno non era una ragazza che si poteva definire "volgare", sotto ogni aspetto ed ogni punto di vista, e Ryo era semplicemente affascinato proprio dal buon gusto che riusciva ad esprimere in ogni occasione.
Meravigliosa, semplicemente meravigliosa.
Una ragazza dei tempi moderni, eppure così genuina ed in perfetta sintonìa con i valori educativi ed il rispetto che l'esperienza e la vita le avevano insegnato.
Solo ad ammirare questo suo aspetto, così naturale e spontaneo, Ryo sentiva di essere ancora più innamorato di lei.
Peccato non poterglielo dire, a rischio di sembrare sfacciato.

- Ti... Ti trovo bene - disse lui, deglutendo a fatica per l'evidente imbarazzo.

Ami sorrise.
Malgrado entrambi non fossero più studenti delle scuole medie, Ryo era sempre lo stesso timido e adorabile ragazzo che lei ricordava. Coraggioso fino all'abnegazione, come dimostravano le occasioni in cui aveva avuto modo di dimostrarlo coi fatti, e così impacciato nel parlarle apertamente dei suoi sentimenti.
Per un po', i due si misero a chiacchierare del più e del meno, sorseggiando una succosa aranciata frizzante.
Mentre parlavano, ben lontani ancora dal "vero" motivo di quell'appuntamento, la mano di Ami scivolò distrattamente su quella di Ryo. Quel gesto assolutamente involontario, oltre a farli ammutolire di colpo, ebbe il potere di smuovere la conversazione ad un punto per così dire... cruciale.
A giudicare dal rossore evidente sulle loro guance, infatti, non potevano certo negare di provare ancora una forte attrazione reciproca. Forse che i loro caratteri erano così straordinariamente simili, soprattutto nell'eccessivo riserbo ( persino snervante, a volte! ), eppure il loro modo particolare di intendersi passava attraverso piccoli ed impercettibili segnali.
Un silenzio.
Un'occhiata.
O il più semplice calore delle loro mani che si sfioravano.
Entrambi non dissero nulla, né fecero alcuno scatto brusco per ritirare le mani una dall'altra.
Semplicemente lasciarono che, non avendo parole adeguate ad esprimere ciò che provavano, fossero i loro occhi a parlare per loro. Gli occhi grandi e limpidi di lei, blu come la linea dell'acqua all'orizzonte, in quelli altrettanto sinceri di Ryo che riflettevano entrambi la stessa cosa.
Più tardi, dopo aver lasciato il locale, Ami e Ryo si ritrovarono a passeggiare mano nella mano nel parco vicino, proprio come una dolce coppia di fidanzatini. Chiunque, vedendoli, avrebbe pensato subito a loro in tal senso... Peccato che il ragazzo non vedesse la situazione ancora così rosea.
Il pensiero di Ami al suo fianco, dopo tante notti passate a sognare quel momento, e la fatica di credere che ciò fosse vero.
Mentre passavano accanto ad una grande fontana, due bambini chiassosi sbucarono all'improvviso dal nulla, rischiando di far perdere loro l'equilibrio. Ami si buttò istintivamente a stringere il braccio di Ryo con tutte e due le braccia, evitando così di cadere, e solo dopo si accorse di quanto fosse equivoco quel gesto.
Entrambi sbarrarono gli occhi, il cuore che batteva più forte, e subito gli venne spontaneo chiedersi scusa a vicenda.

- Sc... Scusami, io non...

Tacquero.
Improvvisamente si resero conto di quanto fosse comica quella situazione. Per un attimo la tensione pareva essersi allentata senonché, dimenticando di essere un po' troppo vicini alla fontana, un limpido getto d'acqua li schizzò completamente dalla testa ai piedi. Grondanti e bagnati fradici, entrambi si allontanarono ridendo dal parco. Ryo tirò fuori la giacca dalla borsa e, senza perdere tempo, la mise sulle spalle di Ami a mo' di accappatoio. La ragazza lo ringraziò e, non potendo certo tornare a casa con i vestiti bagnati, subito le venne in mente che la sua uniforme scolastica era nell'armadietto della vicina accademia.
Date le circostanze, Ryo accettò di buon grado di accompagnarla all'interno della scuola, mettendosi ovviamente di guardia all'ingresso degli spogliatoi e assicurandosi che nessuno passasse di lì mentre lei si cambiava.
Qualcuno, al posto del ragazzo, avrebbe forse pensato bene di approfittarne per dare una... sì, insomma, giusto una sbirciatina.
Ma non Ryo.
No, lui nutriva troppo rispetto verso Ami, per fare una cosa simile.
Pur ricordando che lei si stava effettivamente cambiando nella stanza dietro le sue spalle, come dimostravano l'espressione ebete e il rossore sul suo volto, Ryo rimase in piedi davanti alla porta proprio come un bravo soldatino.

- Sei... Sei pronta? - domandò, senza neppure osare voltarsi, malgrado la porta fosse comunque chiusa.

Ami rispose affermativamente e, ringraziandolo per la pazienza, uscì fuori vestita di tutto punto.
Anche con l'uniforme scolastica, per certi versi simile alla sua divisa da guerriera sailor, Ryo la trovava ugualmente adorabile. L'immagine che aveva di lei, all'epoca del loro primo incontro, era effettivamente quella: una giovane studentessa coi capelli corti e un sorriso dolcissimo...
Quante volte l'aveva sempre vista così, nei suoi sogni, con quella luce negli occhi e la delicatezza dei suoi lineamenti.

- C'è qualcosa che non va? - domandò lei, temendo che l'uniforme fosse sgualcita.
- Al contrario, stai benissimo - rispose Ryo sincero.

Per tutta risposta Ami intrecciò le mani dietro la schiena, socchiudendo gli occhi sbarazzina, e gli schioccò un piccolo bacio sulla guancia.
Sembrava tutto normale, senonché qualcosa di elettrico pareva essere scattato improvvisamente tra loro. Ora che la guancia di Ryo era così vicina, Ami si chinò piano a sfiorare le sue labbra con le proprie.
Un gesto puramente istintivo, che non sapeva neppure come spiegare, tuttavia il desiderio di baciarlo era più forte di lei.

- Ami - mormorò Ryo. - Sei... Sei sicura di... Voglio dire, credi veramente che tu... che io... che noi...

La risposta giunse in poco più che un tiepido sussurro.
Il lieve tepore delle sue labbra, il sapore della sua pelle soffice e profumata, ed ogni dubbio svanì improvvisamente come neve al sole. Senza più neanche la cognizione dello spazio e del tempo, Ryo ed Ami compresero quanto sincero e profondo fosse il sentimento che li univa.
Il tempo di un bacio.
Un attimo di una tenerezza infinita.
Un bacio per sugellare ciò che i loro cuori già sapevano.
In quel bacio, il primo e per questo così speciale, vi era la consapevolezza di essere uno per l'altra. Anche Ami era innamorata, tanto quanto lo era Ryo, e quel muto giuramento era la prova tangibile del loro affetto.

 

FINE

   
 
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