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Autore: Luce_Della_Sera    29/10/2013    4 recensioni
Questa one si ispira ad un episodio realmente accaduto dieci anni fa, e fa capire come a volte anche gli animali abbiano bisogno di un piccolo aiuto...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una buona azione… particolare

 
Camminavo a passo spedito, soddisfatta: avevo avuto proprio una bella giornata a scuola! Ero stata interrogata in geografia e avevo preso otto, cosa che non mi era mai capitata prima di allora in quanto avevo tutte sufficienze scarse in quella materia; e inoltre, cosa più importante, il ragazzo che amavo sembrava finalmente essersi accorto di me!
Le mie fantasticherie riguardanti un futuro radioso assieme a lui però furono interrotte da un miagolio acuto ed insistente, che mi fece fermare improvvisamente: vivendo in campagna, avevo sentito molto spesso quel tipo di verso, ma mai con quella tonalità e con quella frequenza! Un po’ allarmata, mi affrettai a cercare di individuare da dove provenisse il suono; dopo aver girato la testa prima a destra e poi a sinistra, individuai un gattino grigio, vicino al cancello di una casa.
“Starà male?” mi chiesi, incerta. Mi avvicinai all’animale con cautela: temevo che scappasse via, ma stranamente non lo fece, e continuò invece a miagolare in modo straziante! In quel momento, squillò il mio cellulare.
“Pronto?” feci, agitata.
“Tesoro, dove sei?” mi chiese mia madre. “Come mai non arrivi? E’ successo qualcosa?”.
Io, che nel frattempo mi ero spostata dal punto in cui mi trovavo fino a qualche attimo prima, lanciai un’occhiata al cucciolo sofferente: probabilmente non avrei mai saputo cosa aveva! Avrei tanto voluto aiutarlo, ma non sapevo come. Quindi, non potevo far altro che lasciarlo lì, anche se mi sembrava una cosa molto crudele!
“Sto arrivando, mamma, non ti preoccupare. Ho avuto un contrattempo, poi ti spiego”dissi, chiudendo la comunicazione e preparandomi ad affrontare una piccola discesa che mi avrebbe portato ad una stradina che a sua volta conduceva ad un palazzo poco distante dal mio.
*******************
Arrivata alla fine della discesa, però, vidi un altro gatto, sempre grigio ma molto più grande del primo: sembrava piuttosto agitato e anche lui miagolava freneticamente, esattamente come il suo simile che avevo lasciato pochi secondi prima.
“Ma che succede, oggi?” mi domandai stupita e preoccupata, superandolo. “E’ la giornata dei gatti malati, per caso?”. Poi però spinta da una strana curiosità mi bloccai di nuovo, mi girai e presi ad osservare il felino con più attenzione: così facendo mi resi conto che, a parte la grandezza, era identico all’altro in tutto e per tutto … e finalmente capii. Probabilmente nessuno dei due aveva patologie, si stavano semplicemente cercando! Dovevano essere una mamma e il suo piccolino.
“Devo fare qualcosa!” pensai, e così, prendendo una decisione istintiva e piuttosto azzardata, presi a correre verso la gatta, che si spaventò e prese a correre a sua volta, come un razzo; sperando ardentemente che il mio piano funzionasse, le tenni dietro, cercando di non inciampare mentre affrontavo la salita. 
Speranza vana, perché proprio mentre la strada tornava ad essere pianeggiante capitombolai per terra! “Ahia!” strillai con voce lamentosa, più per lo spavento che per il dolore che avevo ai palmi delle mani, usati per attutire l’impatto.
Mentre mi rialzavo, ormai sicura che mi aspettava una ramanzina coi fiocchi una volta che fossi finalmente riuscita a raggiungere il mio appartamento, non potei fare a meno di guardarmi intorno, per vedere se avevo raggiunto il mio scopo … e quello che vidi mi fece sentire davvero orgogliosa di me stessa: i due animali avevano smesso di fare versi, e quello più grande leccava con energia quello di dimensioni più ridotte. 
Avevo visto giusto!
Sentendomi sollevata e felice, mi accinsi finalmente a coprire la breve distanza che mi separava da casa; avevo decisamente fatto una buona azione, ma dovevo ammettere che era stata una buona azione piuttosto particolare!
  
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