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Autore: andrea07    29/10/2013    2 recensioni
Non ci potevo ancora credere, avevo appena trascorso la notte più incredibile della mia vita.
Le gocce di pioggia scivolavano lungo il vetro della mia finestra, mentre io me ne stavo seduta sul bordo del letto a guardare il vuoto.
La mia compagna di stanza stava dormendo, invece là fuori le luci e i rumori tenevano sveglia la città. Londra era diversa quella notte, tutto lo era.
Dentro la mia testa cercavo di rivivere ogni istante di quella serata, per convincermi che fosse accaduto tutto per davvero. Sentivo ancora tra le dita il calore della mano di Harry, sebbene ci fossimo salutati più di un'ora fa.
Ero confusa, incredula, assolutamente euforica. All'apparenza sembravo calma, ma dentro avrei voluto gridare a squarcia gola per la felicità.
Tuttavia non volevo disturbare Emma, quindi mi sedetti sul piccolo terrazzino e mi accesi una sigaretta; la pioggia mi accarezzava il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che leggerete nelle prossime righe è tutto realmente accaduto: io vivo attualmente a Londra da poco meno di un anno ormai, e ho deciso di scrivere questa Fanfiction per condividere con voi la mia fantastica esperienza e la mia passione per i One Direction. La "storia vera e propria" avrà inizio con il mio arrivo nel Regno Unito. Se sarete soddisfatti posterò anche i capitoli successivi, quindi recensite in molti, è davvero importante per me.

 

Parto col dirvi che mi chiamo Andrea, ho 19 anni e sono una ragazza. Mi sono diplomata al Liceo Scientifico in cui ho passato i cinque migliori anni della mia vita; non sono mai stata una cima a scuola, mi sono sempre impegnata quel che bastava per arrivare ad un 6 e mezzo, e in classe ero spesso immersa nei miei pensieri.
Sono una persona un po’ particolare, posso risultare fredda e distaccata all’inizio, ma se mi affeziono per davvero è la fine; evito di esternare le mie emozioni per paura di apparire debole, infatti sono il tipo di ragazza che deve sentire di avere sempre tutto sotto controllo e di essere, in un certo senso, inattaccabile. Purtroppo sono tutt’altro che così, ma mi piace che la gente mi veda come una persona forte. Per il resto sono cinica e sarcastica, ma non esageratamente. 
Sebbene sia piuttosto magra, mi piace indossare felpe molto larghe. Ho tre tatuaggi: una scritta sul polso che dice 'Stay Weird', una piccola ancora dietro all'orecchio sinistro e uno scaccia pensieri che parte dalla spalla destra e arriva fino a metà del braccio. In realtà ne ho un quarto di cui i miei genitori non sono a conoscenza; si trova appena sotto l'elastico degli slip. Si tratta di un semplice '7', sembra quasi scritto a penna, ma per me ha un enorme significato; ad ogni modo questa è un'altra storia.
Come dicevo, al liceo ho avuto la fortuna di farmi degli amici stupendi, che sono riusciti a comprendere la mia personalità un po’ ‘bizzarra’, ma con i quali non sono mai stata in grado di condividere una delle mie più grandi passioni, ovvero quella per i One Direction. A loro non vanno proprio a genio, ma a me non interessa e rispetto la loro opinione. Dopotutto l’amicizia è fatta anche di questo: accettarsi malgrado le diversità, e sono felice che non mi abbiano giudicata, come invece fa la gente ignorante.
A dire la verità non mi sarebbe per nulla dispiaciuto trovare qualcuno con cui condividere questa mia passione, con cui piangere ascoltando ‘They don’t know about us’ e con cui cantare e ballare per tutta la stanza ascoltando ‘Up all night’, con cui guardare i ‘funny moments’ su Youtube o con cui disperarsi per non poter andare ai loro concerti, insomma cose così.
Sembrava che fossi l’unica Directioner della mia città, ma sono pienamente convinta che una valanga di gente vada pazza per quei cinque idioti, e che semplicemente non lo ammetta perché si vergogna. Ma io dico, perché vergognarsi? Perché non possiamo sentirci liberi di ascoltare ciò che vogliamo? Perché c’è gente così bigotta in giro?
Finita la maturità, ho trascorso l’estate a meditare sul mio futuro. Università? Lavoro? L’eterno dilemma. Dal momento che in Italia non c’è uno sbocco lavorativo neanche a pagarlo oro e per entrare all’università alla quale ho sempre aspirato avrei dovuto studiare materie che non avevo mai fatto prima, presi la fatidica decisione: Londra.
Forse ho dimenticato di dire che l’inglese è la mia passione più grande, o meglio una delle due più grandi che ho. Nella mia scuola facevo solo due ore di inglese alla settimana, che era veramente un cazzo, per essere molto schietti, motivo per cui dalla prima liceo cerco di impararlo per conto mio guardando film e leggendo libri in madrelingua, cercando il significato di ogni parola che non conosco e leggendo tutti i testi delle canzoni, e devo ammettere che i 1D mi sono stati molto d’aiuto in questo. Mi ero inoltre scritta ad alcuni forum per chattare con ragazzi di tutto il mondo, con i quali discutevo in inglese per forza di cose. Posso dire di aver appreso molto più da autodidatta che a scuola, e ne sono orgogliosa.
Se fossi andata a vivere a Londra avrei potuto migliorare il mio inglese e fare mille esperienze. Ero stata a Londra un paio di volte, la prima con la scuola e la seconda con la mia famiglia, per quasi un mese; avevo visitato altre città stupende come Parigi, Barcellona, Amsterdam, ma Londra mi aveva davvero rubato il cuore! Mi affascinava la sua dinamicità, la confusione, il mix di antico e moderno, il fatto che ci sia sempre qualcosa di nuovo da vedere, anche per chi ci vive da sempre. Ne sono sempre stata innamorata, anche prima di conoscere i One Direction. Ovviamente da quando ho saputo che vivono là, sono andata totalmente fuori di testa, insomma..i miei ragazzi preferiti nella mia città preferita? Un sogno!
Pensavo che sarebbe stato molto più difficile convincere i miei; non dico che fossero entusiasti all’idea che io partissi da sola per una città straniera e che mi potessero vedere solo tramite uno schermo di computer, ma hanno acconsentito senza troppe discussioni.
Ero euforica, avevo il fuoco dentro. Avrei vissuto nella città dei miei sogni, mi sarei trovata un lavoro e avrei conosciuto persone nuove. Puntualizzo che per quanto fossi al settimo cielo, rimango una persona piuttosto realista e con i piedi per terra: sapevo perfettamente che sarebbe stata estremamente dura all’inizio. La lontananza dalla famiglia e dagli amici, doversela cavare da sola, non avere alcun punto di riferimento, iniziare a lavorare, farsi il culo per dire! insomma un’esperienza tutta nuova! Ma ero pronta, prontissima.
  
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