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Autore: RosesForValentine    29/10/2013    1 recensioni
-...Ascoltami bene, randagio: questa casa non è un albergo-
Impronte sul pavimento appena lavato? Possibile che Sirius non impari mai?!
Un piccolo, simpatico (o almeno dovrebbe...) pezzettino della vita di Remus e Sirius, partorito dopo una “sfida” con la mia compagna di pazzie. Enjoy!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Impronte sul parquet


-SIRIUS BLACK!-

Oddio, ancora. Ma perché Remus doveva gridare in continuazione? Non era mica sordo, lui!
-Sirius! Dove sei, cane pulcioso che non sei altro?-
Ahia, era passato agli insulti. Doveva essere proprio arrabbiato.
Passi pesanti sulle scale preannunciarono l’arrivo del lupo mannaro, che un secondo dopo spalancò la porta del salotto.
-Ah, eccoti qui!-
Gli si piazzò di fronte, le mani sui fianchi.
Black, che ancora non aveva alzato gli occhi dalla pagina sportiva della Gazzetta del Profeta, ripiegò il giornale e rivolse al compagno uno sguardo innocente.
-Sì, caro?-
Quasi si stupì di non vedere del fumo uscire dalle orecchie di Lupin.
-Cosa sono quelle impronte sul pavimento dell’ingresso?- sibilò quello
Era una domanda trabocchetto?
-Mmm…impronte?- rispose dubbioso
-Oh, ma che spiritoso! Ascoltami bene, randagio: questa casa non è un albergo-
Oh no. No, no, no, ti prego…non di nuovo!
-Rem, l’abbiamo già fatto questo discorso- gemette lamentoso
-Quindi vuol dire che non hai capito niente come tuo solito! In questa casa faccio tutto io! Quando mi hai chiesto di trasferirmi da te, non avevo capito che ti servisse una domestica! Lo sai che mi piace tenere pulita la casa, ma qui stiamo esagerando! Io cucino, io stiro, io lavo i pavimenti, io rifaccio i letti e tu invece? Tu insozzi il mio pavimento appena pulito! Sei un incivile, Sirius Black!-
L’ex Grifondoro lo lasciò sfogare, si limitò a guardarlo diventare sempre più rosso in viso ad ogni frase. Quando finalemte Remus finì di urlare, Black gli sorrise accondiscendente.
-Amore, io e te abbiamo priorità diverse: tu sei un maniaco del controllo, io un rude evaso da Azkaban. Non puoi pretendere così tanto da me!-
Un sopracciglio di Lupin si sollevò fin quasi all’attaccatura dei capelli.
-La carta della prigione non vale, sacco di pulci-
-Rem, andiamo! Come fai a non vedere l’inutilità…di rifare il letto, ad esempio? Tanto poi devo dormirci di nuovo, no?-
Il licantropo sospirò, sconfitto.
-Ma che parlo a fare con uno che il più delle volte fa la pipì contro gli idranti?-
-Stavo solo marcando il territorio…ahia!-
Sirius si massaggiò la testa, dove Remus l’aveva colpito.
-Ehi, mi hai fatto male!-
-Sopravviverai- ribatté il mannaro, allontanandosi
-Sei crudele. Mai sentito parlare di legge contro il maltrattamento degli animali?-
-No, mai-
Remus uscì dalla stanza, ma Sirius sapeva che, nonostante avesse lasciato cadere l’argomento, era ancora furioso. Con uno sbuffo, si alzò dalla poltrona e lo raggiunse.
Lo trovò davanti ad una delle finestre del corridoio, a guardare fisso il tramonto con le braccia incrociate sul petto.
Black gli circondò la vita con un braccio, poggiando il mento sulla sua spalla.
-Scusami-
Lupin, voltandosi a guardarlo, non riuscì a trattenere un sorriso.
-Ora capisci perché la Comunità Magica ti ha odiato per tutti questi anni?-
-Perché sono irresistibile?- ghignò
-Perché sei un idiota-
Sirius lo morse sul collo, provocandogli un brivido.
-Allora, facciamo pace?- gli sussurrò
-Non saprei. Se hai intenzione di pulire, sì- borbottò il lupo
-Mmm…io avevo un’altra idea-
Ignorando le sue proteste, lo trascinò in camera da letto. E al diavolo le impronte nell’ingresso.

 

A/N

Ok, davvero, non so come mi sia uscita. È rimasta sepolta nei meandri del mio pc per ANNI, ma oggi il mio cervellino ha pensato bene di scovarla ed esporla al pubblico ludibrio.
Piccola precisazione, questa fic è nata per gioco, mentre, ancora tra i banchi delle superiori, la mia fantastica compagna di banco (e di scritture) mi lancia la sfida di scrivere una one-shot di massimo 600 parole, contente le parole “inutilità”, “idrante”, “tramonto”, “legge” e “comunità”, prese a caso dal dizionario. Et voilà! Non me ne vogliate, io li adoro, non fatico per niente ad immaginarmeli così, e non ho ancora smesso di vestire il nero per la morte di quel maschione che è Sirius Black (Row, a volte è così facile odiarti…)
Ma bando alle ciancie, la chiudo qua, comincio a non sopportarmi più.
Spero vi sia piaciuta e una traccia del vostro passaggio è sempre gradita! ^^
Roses.

 

  
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