29/10/2013
4 recensioni
I have to say goodbye
Cara Maya,
come stai? E’ già passato un mese, ci credi? Io no, stento ancora a farlo. Non riesco , o forse, anzi probabilmente, non voglio farlo. Non ancora. Non voglio credere che tu non ci sia più, non voglio credere che tu mi abbia abbandonata, non voglio credere che tu te ne sia andata… che te ne sia andata senza di me. Non voglio credere che non sentirò mai più la tua voce, che non sentirò mai più il calore di un tuo abbraccio o il tocco delicato delle tue mani. Non vedo più i tuoi occhi, quegli occhi così belli e pieni di vita, quegli occhi che tanto ho guardato; ma soprattutto… dov’è il tuo sorriso? Dov’è finito? Quel sorriso di cui mi sono innamorata a prima vista? Quel sorriso di cui non mi stancavo mai e che riusciva a riempirmi le giornate intere. Quel sorriso che, quando lo vedevo, mi faceva sentire la donna più fortunata del mondo. Si, perché lo ero, la donna più fortunata del mondo. E sai perché? Perché avevo te. Avevo il tuo amore. Quindi mi capisci adesso? Capisci come mi sento? Io non posso credere a tutto questo. Io non posso dimenticarti. E non lo farò mai, perché anche volendo, non ci riuscirei. Tu sei stata per me energia pura: sei stata la luce nell’oscurità, l’acqua nel deserto, il mio ossigeno, la forza che non avevo e che non ho mai avuto. Mi hai presa per mano e guidandomi, passo dopo passo, mi hai fatto capire cos’è davvero l’amore. Ma non l’amore banale, quello convenzionale: no, tu mi hai fatto capire cos’è l’amore vero, quello puro, quello profondo, che ti entra dentro e lascia il segno, un tratto più indelebile dell’inchiostro. Di tante cose non sono sicura, ma di una, forse l’unica, si: io ti ho amato, Maya. E ti amo ancora. Non riesco a spegnerlo. Non riesco a spegnere questo dannato sentimento che mi invade ancora, anzi, ora più che mai. Ed è proprio per questo motivo che sono qui, chiusa in questa foto cabina, mentre ti scrivo. Qui ci siamo scambiate il nostro primo bacio, ricordi? Com’ero diversa allora. Negavo a me stessa il fatto di essermi innamorata di una donna. Che cosa stupida e insensata. Ma per fortuna, grazie a te, ho capito che l’amore non ha sesso, né età, né tantomeno logica. Mi hai anche fatta soffrire, e non solo una volta, ma devo ringraziarti anche di questo, poiché senza quella sofferenza non avrei mai capito quanto ti amo. E poi, il dolore fortifica. Ma ci sono tanti tipi di dolore: ogni volta che ci arrabbiavamo o che te ne andavi, sapevo che saresti tornata… che potevi tornare. Che io sarei potuta venire da te. Che avrei potuto rincorrerti. E ti giuro, l’avrei fatto, anche in capo al mondo. Ma adesso, adesso invece non è più così. Adesso ti ho persa e non posso riprenderti. Non posso afferrarti la mano e tirarti verso di me. Il tuo corpo ora è freddo, e quegli occhi non potranno più vedere, quelle labbra non potranno più sorridere. E questo è il dolore più grande che io abbia mai provato. Saperti inerme, lì immobile, sul fondo di una bara, mi uccide. Letteralmente. Il tuo ricordo mi devasta, ogni volta è come una pugnalata al petto, ma è anche l’unico che riesce a darmi un minimo di sollievo. Cosa devo fare, Maya? Tu non immagini quello che sto provando. Ci sono dei momenti in cui penso seriamente di volerti raggiungere, e ci sono andata molto vicina, più di una volta. Ma prima di fare l’ultimo passo, mi fermo a pensare: tu non hai avuto scelta, io invece ce l’ho. E mi chiedo se, nel caso in cui tu ce l’avessi avuta, cosa avresti fatto. A quel punto la risposta mi appare chiara. Tu avresti continuato a vivere, a lottare. Avresti tirato fuori le unghie e avresti combattuto, non avresti mollato. Tu non sei una che molla e non voglio esserlo nemmeno io. Mentre scrivo queste parole, le lacrime continuano a scendere, bagnando il foglio. Ma non m’importa: ho bisogno di sfogarmi, di parlare con qualcuno, e quel qualcuno sei tu. Ti scrivo questa lettera perché non ho mai avuto la possibilità di dirti addio. Non ho mai pensato seriamente che tu potessi morire, che una fiamma come te potesse spegnersi, e invece… Non ti ho mai detto addio e non voglio farlo neanche ora, ma devo. Devo farlo. Devo dirti addio. Forse potrebbe aiutarmi… accettare una volta per tutte la realtà. Non posso dimenticarmi di vivere, tu non lo vorresti, ne sono sicura. Ti prometto che queste saranno le ultime lacrime, te lo giuro, amore mio.
E’ arrivato il momento. Sappi solo questo: ti amo, da sempre e per sempre.
Ci-i… Addio, Maya.
come stai? E’ già passato un mese, ci credi? Io no, stento ancora a farlo. Non riesco , o forse, anzi probabilmente, non voglio farlo. Non ancora. Non voglio credere che tu non ci sia più, non voglio credere che tu mi abbia abbandonata, non voglio credere che tu te ne sia andata… che te ne sia andata senza di me. Non voglio credere che non sentirò mai più la tua voce, che non sentirò mai più il calore di un tuo abbraccio o il tocco delicato delle tue mani. Non vedo più i tuoi occhi, quegli occhi così belli e pieni di vita, quegli occhi che tanto ho guardato; ma soprattutto… dov’è il tuo sorriso? Dov’è finito? Quel sorriso di cui mi sono innamorata a prima vista? Quel sorriso di cui non mi stancavo mai e che riusciva a riempirmi le giornate intere. Quel sorriso che, quando lo vedevo, mi faceva sentire la donna più fortunata del mondo. Si, perché lo ero, la donna più fortunata del mondo. E sai perché? Perché avevo te. Avevo il tuo amore. Quindi mi capisci adesso? Capisci come mi sento? Io non posso credere a tutto questo. Io non posso dimenticarti. E non lo farò mai, perché anche volendo, non ci riuscirei. Tu sei stata per me energia pura: sei stata la luce nell’oscurità, l’acqua nel deserto, il mio ossigeno, la forza che non avevo e che non ho mai avuto. Mi hai presa per mano e guidandomi, passo dopo passo, mi hai fatto capire cos’è davvero l’amore. Ma non l’amore banale, quello convenzionale: no, tu mi hai fatto capire cos’è l’amore vero, quello puro, quello profondo, che ti entra dentro e lascia il segno, un tratto più indelebile dell’inchiostro. Di tante cose non sono sicura, ma di una, forse l’unica, si: io ti ho amato, Maya. E ti amo ancora. Non riesco a spegnerlo. Non riesco a spegnere questo dannato sentimento che mi invade ancora, anzi, ora più che mai. Ed è proprio per questo motivo che sono qui, chiusa in questa foto cabina, mentre ti scrivo. Qui ci siamo scambiate il nostro primo bacio, ricordi? Com’ero diversa allora. Negavo a me stessa il fatto di essermi innamorata di una donna. Che cosa stupida e insensata. Ma per fortuna, grazie a te, ho capito che l’amore non ha sesso, né età, né tantomeno logica. Mi hai anche fatta soffrire, e non solo una volta, ma devo ringraziarti anche di questo, poiché senza quella sofferenza non avrei mai capito quanto ti amo. E poi, il dolore fortifica. Ma ci sono tanti tipi di dolore: ogni volta che ci arrabbiavamo o che te ne andavi, sapevo che saresti tornata… che potevi tornare. Che io sarei potuta venire da te. Che avrei potuto rincorrerti. E ti giuro, l’avrei fatto, anche in capo al mondo. Ma adesso, adesso invece non è più così. Adesso ti ho persa e non posso riprenderti. Non posso afferrarti la mano e tirarti verso di me. Il tuo corpo ora è freddo, e quegli occhi non potranno più vedere, quelle labbra non potranno più sorridere. E questo è il dolore più grande che io abbia mai provato. Saperti inerme, lì immobile, sul fondo di una bara, mi uccide. Letteralmente. Il tuo ricordo mi devasta, ogni volta è come una pugnalata al petto, ma è anche l’unico che riesce a darmi un minimo di sollievo. Cosa devo fare, Maya? Tu non immagini quello che sto provando. Ci sono dei momenti in cui penso seriamente di volerti raggiungere, e ci sono andata molto vicina, più di una volta. Ma prima di fare l’ultimo passo, mi fermo a pensare: tu non hai avuto scelta, io invece ce l’ho. E mi chiedo se, nel caso in cui tu ce l’avessi avuta, cosa avresti fatto. A quel punto la risposta mi appare chiara. Tu avresti continuato a vivere, a lottare. Avresti tirato fuori le unghie e avresti combattuto, non avresti mollato. Tu non sei una che molla e non voglio esserlo nemmeno io. Mentre scrivo queste parole, le lacrime continuano a scendere, bagnando il foglio. Ma non m’importa: ho bisogno di sfogarmi, di parlare con qualcuno, e quel qualcuno sei tu. Ti scrivo questa lettera perché non ho mai avuto la possibilità di dirti addio. Non ho mai pensato seriamente che tu potessi morire, che una fiamma come te potesse spegnersi, e invece… Non ti ho mai detto addio e non voglio farlo neanche ora, ma devo. Devo farlo. Devo dirti addio. Forse potrebbe aiutarmi… accettare una volta per tutte la realtà. Non posso dimenticarmi di vivere, tu non lo vorresti, ne sono sicura. Ti prometto che queste saranno le ultime lacrime, te lo giuro, amore mio.
E’ arrivato il momento. Sappi solo questo: ti amo, da sempre e per sempre.
Ci-i… Addio, Maya.
Con infinito amore,
la tua Emily.
la tua Emily.