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Autore: WreckMe    29/10/2013    3 recensioni
La storia è ambientata in New Moon, dopo che Edward lascia Bella.
Tratto dal primo capitolo:
“ Smettila di fare il bambino, hai fatto la tua scelta, ora non puoi crogiolarti nel tuo dolore! Da quel che so io, Isabella si è già ripresa “. Nella sua mente si iniziarono a sovrapporre varie immagini di Isabella con quel suo amico della riserva, Jacob Black. Lei e lui al cinema, lei e lui in macchina, lei e lui che ridevano..
“ Non... “ la voce mi morì, no...non aveva potuto dimenticarmi così infretta.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Let Her Go.
Pioggia.
Tutta quella pioggia non sarebbe riuscita a cancellare tutto il dolore che sentivo nel cuore, nemmeno se avesse continuato a scendere per mesi e mesi.
Avevo lasciato la donna che amavo, l'avevo lasciata pensando di renderle tutto migliore, pensando che tutto quel dolore sarebbe sparito prima o poi...e invece stavo soffrendo come un cane.
Ma me lo meritavo.
Non ero la persona giusta per Isabella.
Erano ormai passati quasi sei mesi, sei mesi in cui io avevo trascorso la maggior parte del mio tempo a guardare fuori dalla finestra e a maledirmi, avevo chiuso tutti fuori dal mio mondo, e non mi importava se mia madre soffrisse vedendomi in quello stato, non mi importava se mia sorella ci rimaneva male ogni volta che le buttavo addosso tutta la mia rabbia,quando l'unica cosa che voleva fare era distrarmi.
A caccia ci andavo lo stretto necessario, ma mi sarei lasciato morire di fame molto voltentieri, lo ammetto.
La mia esistenza senza Isabella era nulla, vuota, priva di senso.
“ Edward, che ne dici di andare a caccia? “ mia sorella Rosalie saltò sulla terrazzina che dava sulla mia camera, e avanzò verso di me con la tipica eleganza che la contraddistingueva.
“ Non ho fame Rosalie, vi ho detto di lasciarmi in pace! “ Portai una mano tra i miei capelli e li tirai nervosamente verso l'alto, avevo una voglia incredibile di saltarle al collo.
Nella mente di Rosalie si rifletterono le immagini di quando Isabella mi diceva che dovevo nutrirmi, ringhiai e mi misi in posizione di attacco.
“ Non devi pensarla, chiaro? Soprattutto tu! “ Lei inarcò il suo perfetto sopracciglio biondo e incrociò le braccia al petto, mentre alle sue spalle si schierava l'intera famiglia. 
“ E' inutile che te la prendi con me, Edward, sei stato tu ad abbandonarla dopo promesse d'amore sdolcinate e infinite, non io. “ 
Edward, calmati. E' Rose, tua sorella. I pensieri  di Carlisle  arrivarono attutiti dai ringhi che la mia gola stava emettendo, e con essi, i pensieri preoccupati di tutti i miei familiari.
“ Andate via! “ urlai. Il veleno iniziò a colare dai miei canini,mentre le mie iridi  si scurivano a causa dell'ira. 
Rosalie non aveva il diritto di dire quelle cose, lei che non aveva mai provato ad avere in simpatia Isabella!
“ Smettila di fare il bambino, hai fatto la tua scelta, ora non puoi crogiolarti nel tuo dolore! Da quel che so io, Isabella si è già ripresa “. Nella sua mente si iniziarono a sovrapporre varie immagini di Isabella con quel suo amico della riserva, Jacob Black. Lei e lui al cinema, lei e lui in macchina, lei e lui che ridevano..
“ Non... “ la voce mi morì, no...non aveva potuto dimenticarmi così infretta. 
“ Mi dispiace Edward, non volevo dirtelo così, ma a quanto pare l'unico che in questa storia sta a pezzi, sei tu. Lei non era così innamorata come diceva “ terminò dispiaciuta. E lo era davvero, per quanto odiasse Isabella, era davvero triste per il fatto che io stessi soffrendo come un cane, mentre lei si stava riprendendo...anzi, si era già ripresa alla grande!
Mi lasciai cadere a terra, Esme si avvicinò e iniziò ad accarezzarmi i capelli amorevolmente, come fa una mamma quando vuole consolarti, trasmettendoti tutto il suo amore.
Me lo meritavo.
Non ero forse io che avevo detto ad Isabella di fare come se io non fossi mai esistito?
Non le avevo forse suggerito io di rifarsi una vita? Idiota.
Ero solo un idiota.
“ Lasciatemi solo, per favore “.
E lo fecero, mi lasciarono solo, solo come non mi ero mai sentito in quei centonove anni di non vita, solo come non ero stato nemmeno nei miei peggiori incubi.
L'avevo lasciata andare, e adesso me ne pentivo.
“ Tu..non mi vuoi? “
“ No. “
Che coglione che ero stato!
Pensavo che quando l'avrei vista con qualcuno, felice, me ne sarei fatto una ragione, sarei stato contento, perchè lei lo era, e invece adesso mi sentivo come se mi avessero strappato il cuore e ci avessero sparso sopra una tanica di benzina, con tanto di fiamma.
Davvero avevo sperato che lei non si sarebbe rifatta una vita?
Davvero avevo pensato che nessuno le sarebbe andato dietro?
In centonove anni non avevo ancora imparato un cavolo.
Isabella.
La mia Isabella.
Le immagini che avevo visto nei pensieri di Rosalie presero vita nella mia testa, era come se Isabella e Jacob fossero davanti ai miei occhi, felici, sorridenti, e soprattutto innamorati.
Un urlo disumano proruppe dalle mie labbra, scaraventai a terra la libreria e la presi a calci, fino a ridurre lo scaffale principale in poltiglia.
L'avevo lasciata andare, come uno stupido, e adesso ne stavo pagando le conseguenze.
“ Tu sei tutta la mia vita adesso “.
Chiusi gli occhi, e dopo un bel respiro, spiccai un salto dalla terrazzina, iniziando a correre su quel manto di neve bianca tipico dell'Alaska nel periodo invernale.
“ Tu non puoi lasciarmi..tu non... “
Non so precisamente quanto tempo trascorse, ma quando iniziai a farmi strada tra la fitta boscaglia di Forks, mi sembrò che il mio cuore avesse ricominciato a battere.
Mi avvicinai fino alla casa del vecchio Charlie e mi nascosi su un albero.
Il suo profumo.
Respirai a pieni polmoni quell'odore e me ne riempii ogni singolo alveolo, c'era il suo odore ovunque, si respirava, si poteva sentire.
“ Smettila idiota “ la sua voce catturò la mia attenzione, e la vidi, nei pensieri di quel Jacob, la vidi sorridere, e poi vidi i suoi pensieri verso di lei.
Amore.
Lui l'amava.
E lei? Isabella era innamorata davvero di lui? Sospirai, e scesi dall'albero, voltando le spalle a lei e al nostro amore, di nuovo.
Quello che avevo sempre desiderato era vederla felice, o no?

 

Buonasera ragazze, eccomi con una nuova storia, è una mini fic, avrà massimo cinque capitoli.

Stavo ascoltando una canzone e mi è venuta in mente, ultimamente prediligo canzoni deprimenti e strappalacrime, e queste sono le conseguenze.

Non mi dilungo oltre, fatemi sapere cosa ne pensate, ne sarei davvero felice! Spero vi piaccia!

 

Giuls.

Let Her Go-Capitolo 1


Pioggia.

Tutta quella pioggia non sarebbe riuscita a cancellare tutto il dolore che sentivo nel cuore, nemmeno se avesse continuato a scendere per mesi e mesi.Avevo lasciato la donna che amavo, l'avevo lasciata pensando di renderle tutto migliore, pensando che tutto quel dolore sarebbe sparito prima o poi...e invece stavo soffrendo come un cane.

Ma me lo meritavo.

Non ero la persona giusta per Isabella.Erano ormai passati quasi sei mesi, sei mesi in cui io avevo trascorso la maggior parte del mio tempo a guardare fuori dalla finestra e a maledirmi, avevo chiuso tutti fuori dal mio mondo, e non mi importava se mia madre soffrisse vedendomi in quello stato, non mi importava se mia sorella ci rimaneva male ogni volta che le buttavo addosso tutta la mia rabbia,quando l'unica cosa che voleva fare era distrarmi.A caccia ci andavo lo stretto necessario, ma mi sarei lasciato morire di fame molto voltentieri, lo ammetto.La mia esistenza senza Isabella era nulla, vuota, priva di senso.

“ Edward, che ne dici di andare a caccia? “ mia sorella Rosalie saltò sulla terrazzina che dava sulla mia camera, e avanzò verso di me con la tipica eleganza che la contraddistingueva.

“ Non ho fame Rosalie, vi ho detto di lasciarmi in pace! “ Portai una mano tra i miei capelli e li tirai nervosamente verso l'alto, avevo una voglia incredibile di saltarle al collo.Nella mente di Rosalie si rifletterono le immagini di quando Isabella mi diceva che dovevo nutrirmi, ringhiai e mi misi in posizione di attacco.

“ Non devi pensarla, chiaro? Soprattutto tu! “ Lei inarcò il suo perfetto sopracciglio biondo e incrociò le braccia al petto, mentre alle sue spalle si schierava l'intera famiglia.

 “ E' inutile che te la prendi con me, Edward, sei stato tu ad abbandonarla dopo promesse d'amore sdolcinate e infinite, non io. “ 

Edward, calmati. E' Rose, tua sorella. I pensieri  di Carlisle  arrivarono attutiti dai ringhi che la mia gola stava emettendo, e con essi, i pensieri preoccupati di tutti i miei familiari.

“ Andate via! “ urlai. Il veleno iniziò a colare dai miei canini,mentre le mie iridi  si scurivano a causa dell'ira. Rosalie non aveva il diritto di dire quelle cose, lei che non aveva mai provato ad avere in simpatia Isabella!

“ Smettila di fare il bambino, hai fatto la tua scelta, ora non puoi crogiolarti nel tuo dolore! Da quel che so io, Isabella si è già ripresa “. Nella sua mente si iniziarono a sovrapporre varie immagini di Isabella con quel suo amico della riserva, Jacob Black. Lei e lui al cinema, lei e lui in macchina, lei e lui che ridevano..

“ Non... “ la voce mi morì, no...non aveva potuto dimenticarmi così infretta. 

“ Mi dispiace Edward, non volevo dirtelo così, ma a quanto pare l'unico che in questa storia sta a pezzi, sei tu. Lei non era così innamorata come diceva “ terminò dispiaciuta. E lo era davvero, per quanto odiasse Isabella, era davvero triste per il fatto che io stessi soffrendo come un cane, mentre lei si stava riprendendo...anzi, si era già ripresa alla grande!

Mi lasciai cadere a terra, Esme si avvicinò e iniziò ad accarezzarmi i capelli amorevolmente, come fa una mamma quando vuole consolarti, trasmettendoti tutto il suo amore.Me lo meritavo.Non ero forse io che avevo detto ad Isabella di fare come se io non fossi mai esistito?Non le avevo forse suggerito io di rifarsi una vita? Idiota.Ero solo un idiota.“ Lasciatemi solo, per favore “.E lo fecero, mi lasciarono solo, solo come non mi ero mai sentito in quei centonove anni di non vita, solo come non ero stato nemmeno nei miei peggiori incubi.L'avevo lasciata andare, e adesso me ne pentivo.

“ Tu..non mi vuoi? “

“ No. “

 Che coglione che ero stato!

Pensavo che quando l'avrei vista con qualcuno, felice, me ne sarei fatto una ragione, sarei stato contento, perchè lei lo era, e invece adesso mi sentivo come se mi avessero strappato il cuore e ci avessero sparso sopra una tanica di benzina, con tanto di fiamma.

Davvero avevo sperato che lei non si sarebbe rifatta una vita?

Davvero avevo pensato che nessuno le sarebbe andato dietro?

In centonove anni non avevo ancora imparato un cavolo.

Isabella.

La mia Isabella.

Le immagini che avevo visto nei pensieri di Rosalie presero vita nella mia testa, era come se Isabella e Jacob fossero davanti ai miei occhi, felici, sorridenti, e soprattutto innamorati.Un urlo disumano proruppe dalle mie labbra, scaraventai a terra la libreria e la presi a calci, fino a ridurre lo scaffale principale in poltiglia.

L'avevo lasciata andare, come uno stupido, e adesso ne stavo pagando le conseguenze.

“ Tu sei tutta la mia vita adesso “.

Chiusi gli occhi, e dopo un bel respiro, spiccai un salto dalla terrazzina, iniziando a correre su quel manto di neve bianca tipico dell'Alaska nel periodo invernale.

“ Tu non puoi lasciarmi..tu non... “

Non so precisamente quanto tempo trascorse, ma quando iniziai a farmi strada tra la fitta boscaglia di Forks, mi sembrò che il mio cuore avesse ricominciato a battere.Mi avvicinai fino alla casa del vecchio Charlie e mi nascosi su un albero.

Il suo profumo.

Respirai a pieni polmoni quell'odore e me ne riempii ogni singolo alveolo, c'era il suo odore ovunque, si respirava, si poteva sentire.

“ Smettila idiota “ la sua voce catturò la mia attenzione, e la vidi, nei pensieri di quel Jacob, la vidi sorridere, e poi vidi i suoi pensieri verso di lei.

Amore.Lui l'amava.

E lei? Isabella era innamorata davvero di lui? Sospirai, e scesi dall'albero, voltando le spalle a lei e al nostro amore, di nuovo.

Quello che avevo sempre desiderato era vederla felice, o no?

 

 

 

--

Giuro che per poco non piangevo con i flash mentali che ho fatto fare a Edward, poveretto.

Spero che vi sia piaciuto.

Vi ricordo anche l'altra mia storia, Same Love.

Alla prossima, Giuls.

 

  
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