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Autore: Juliet_R    29/10/2013    0 recensioni
Finn, mi mancherai per tutta la vita.
Ma in fin dei conti…
“No retreat, no surrender…”
piccola shot su Puck dopo la 5x03.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Noah Puckerman/Puck
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Davvero, non so da dove sia venuto fuori tutto questo.
Ma "l'interpretazione" di Mark Salling nella 5x3 sia durante la canzone che non, mi ha preso il cuore, l'ha sbattuto al muro.
E questa vuole anche essere una piccola per ricordare Finn. E soprattutto la sua amicizia con Puck.

Beta: Bay24



NO SURRENDER.
 
 
“Well we bursted out of class, had to get away from those fools”
 
Amico mio.
E’ passato ormai un mese da quando non ci sei più.
E ci sono tante, forse troppe, cose che devo ancora dirti Finn Hudson.
Per prima cosa, vorrei tanto prenderti a cazzotti.
Vorrei davvero prendere quella tua faccia da schiaffi e riempirla di pugni.
Mi hai lasciato così, senza una ragione apparente.
Cosa sono io senza di te? Cosa farò adesso? Cosa ne sarà della mia vita?
Eri tu il mio punto di riferimento, Finn.
Quello che mi metteva sempre in riga quando facevo qualche stronzata, quello che mi faceva ragionare.
 
“We learned more from a three minute record, baby, than we ever learned in school.
Tonight I hear the neighborhood drummer sound, I can feel my heart begin to pound.
You say you’re tired and you just wanna close your eyes, and follow your dreams down…”
 
 
Avevamo fatto una promessa però: ci saremmo sempre ricordati senza rimorsi.
L’abbiamo fatta quella sera al campus, la nostra prima sera universitaria, dopo aver cantato “Fight for your right”, quando entrambi ci sentivamo col mondo in mano. Tu eri lì, ubriaco, che ridevi in continuazione come un pazzo, ed io con te.
“Puck, amico, non dimenticherò mai questi momenti con te. Questi sono i giorni migliori di tutti. E tu sei il migliore Puckerman, lo penso davvero.” E poi andasti a vomitare sambuca tutta la notte, continuando comunque a dire: “Però ci siamo divertiti!”.
In quel momento ho pensato che niente, niente al mondo ci potesse ammazzare.
Ed io è così che ti voglio ricordare oggi, mentre con le tasche piene di dolore e tristezza vengo a renderti omaggio.
Come sempre, senza rimpianti.
Finn, sei stato, sei, e sarai per sempre l’unico vero amico che io abbia mai avuto.
Non so se te l’ho mai detto, ma so che nel profondo del tuo cuore, del tuo immenso e grandissimo cuore, tu lo sapevi, e sono anche convinto del fatto che per te era lo stesso.
 
“Well we made a promise, we swore we’d always remember, no reatreat baby, no surrender…”
 
 
Non posso ancora credere che tu non ci sia più Finn.
Aspetto ancora di vederti entrare dalla nostra camera del college per dirmi: “Hey amico! C’è questo pezzo di Springsteen che vorrei davvero suonare!”
E poi io prendo la chitarra, tu ti posizioni sulla tua batteria, e iniziamo a suonare come dei pazzi, svegliando il resto del dormitorio.
 
“Like soldiers in the winter’s night, with a vow to defend, no retreat baby, no surrender…”
 
 
Non sembro un tipo sentimentale, ma tu che mi hai conosciuto davvero, potevi affermare il contrario.
Fui anche abbastanza sentimentale quando ti diedi consigli su Rachel negli ultimi tempi.
Rachel.
Amico, quella ragazza è a pezzi. Poteva vivere con tutti i bambolotti newyorkesi che voleva, ma eri tu quello che amava per davvero.
E’ stato sempre così, credimi. Lei ti ha amato, ti ama, e sta pur certo che ti amerà per sempre.
Dio, ecco che risale la rabbia, Hudson sei un coglione, perché l’hai abbandonata così? Ora quale sarà il suo destino? Riuscirà ad amare di nuovo, ad amare qualcuno che non sia tu?
 
Manchi a tutti Hudson.
La tua assenza è pesante come un macigno. Tutti sono distrutti.
Le nuove direzioni, Schuester (anche se non lo mostra), Burt, tua madre (Dio Finn, dovresti vederla. Dovresti vedere come si incolpa di tutto questo), Santana, Mercedes, Mike, Artie, Kurt…
 
“Well now young faces grow sad and old, and hearts of fire grow cold…”
 
 
Kurt non mangia più da giorni ormai.
Va in giro con la tua felpa della squadra.
Mi ha detto che c’era ancora il tuo odore sopra. Ha detto che era come se fossi tu a stringerlo. Di nuovo, per un’ultima volta.
Cazzate! Lui è pieno di tuoi ricordi materiali, ed io voglio solo quella fottuta felpa.
Quella che ci siamo guadagnati duramente Finn.
Ricordo ancora il primo giorno del mio primo anno, quando ti incontrai vicino alla bacheca mentre ti stavi segnando per il ruolo da quarterback.
Ti dissi: “Quarterback, amico? Fai sul serio? Beh buona fortuna!”
E alla fine ti presero. Ken Tanaka vide del potenziale in te. E infatti sei stato il top dei Quarterback, Finn.
Sei sempre stato il migliore in ogni cosa facessi. Anche se tu credevi il contrario.
Beh, ballare è escluso da questo discorso.
 
“We swore blood brothers against the wind, and I’m ready to grow young again..”
 
 
Dicono che le assenze si sentano più delle presenze, e solo ora sto capendo il senso di questa frase, vera più che mai in questo momento.
Certe volte credo davvero di non potercela fare senza di te, Finn. Mi ero così abituato ad averti intorno, a fare progetti di vita come: “Io e te sposeremo Rachel e Quinn. Tu sarai un insegnante, e io avrò un ristorante di cibo messicano con Quinn, e Rachel avrà una scuola di canto, ballo, e qualsiasi cosa sia. E vivremo in una villetta nell’Upper East Side, con un porticato bianco che costruiremo e pittureremo noi, e con due cani e quattro marmocchi che urlano e corrono per casa.”
E adesso, ovunque tu sia, lassù da qualche parte, lo ricordi Finn?
Te lo ricordi che i nostri sogni sfondavano i soffitti?
 
“And hear your sister’s voice calling us home, across the open yards.
Well maybe we’ll cut someplace of own with these drums and these guitars..”
 
 
Ed ora che cosa mi è rimasto? Il ricordo del sorriso sghembo che mi hai rivolto quando sei uscito quella mattina dalla nostra stanza dicendomi: “Torno presto Puckerman, metti in pausa la play che quando torno ti stendo!” E invece non sei più tornato Finn.
 
“Now on the street tonight the lights grow dim, the walls of my room are closing in…”
 
 
Davvero, vorrei poterti prendere a calci, perché ci sono ancora tante cose da fare insieme, tante cose da dirci.
Sono dovuto tornare al McKinley questa settimana. Abbiamo dedicato una settimana a te al glee.
Avresti dovuto vedere tutti. Abbiamo cantato canzoni per te, ti abbiamo ricordato, ti abbiamo piantato un albero in cortile.
Tranquillo, quando le coppiette ci andranno a pomiciare sotto sapranno che è tuo quell’albero.
Gli ho lasciato un piccolo ricordo.
 
“Now we can sleep in the twilight, by the river bed, with a wide open country in pur hearts,
and these romantic dreams on our hands…”
 
 
Confesso, ho dato un po’ di matto. Sai come sono fatto. Esterno le mie emozioni con la violenza e l’impulsività.
Ma la Beiste mi ha fatto ragionare, sai? Mi ha detto una frase che non scorderò mai.
“E’ tempo che tu sia il quarterback di te stesso”.
Ebbene si. Devo riuscire ad affrontare tutto questo. Ed iniziare a ricominciare a vivere.
A vivere senza di te, Finn.
 
Ho deciso di arruolarmi nell’esercito. Spero di riuscire a combinare qualcosa.
Senza di te che mi fai da guida, non so dove sbattere la testa, ed ho bisogno di qualcosa di rigido.
 
Finn, mi mancherai per tutta la vita.
Ma in fin dei conti…
“No retreat, no surrender…”


 
   
 
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