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Autore: Chutch    30/10/2013    2 recensioni
[Colpa delle stelle]
[Colpa Delle Stelle]
nel libro viene tanto criticata la fine del libro di Van Houten ma John Green non ci ha forse lasciato in sospeso alcune questioni? Ecco in questa FF tento di riparare i buchi lasciati dal nostro amatissimo (e odiatissimo) scrittore.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mese dopo la morte di Augustus, mentre era seduta in soggiorno a guardare un programma tv (ma più che guardarlo piangeva) iniziò a sentire un dolore tremendo al fianco sinistro che si diramava fino al ginocchio. Si disse di stare tranquilla e che era solo un crampo ma il dolore non se ne andava e anzi, diventava sempre più forte. Quando finalmente si decise, giorni dopo, a parlarne con sua madre andarono di corsa all'ospedale. Il Dottor Maria disse che le cellule cancerogene si erano, come dire, abituate al Phalanxifor e che quindi il tumore si stava espandendo. Fino a quel momento il cancro aveva attecchito alla parete del torace e alla trachea, inoltre erano presenti metastasi al fegato e (coincidenza?) alle ossa della gamba sinistra. Il Dottore propose molte nuove medicine ma Hazel era stanca, era stanca di combattere e voleva vivere i suoi ultimi giorni il più cosciente possibile, la madre lì per lì si arrabbiò ma poi comprese. Ricordava ancora quanto cambiato fosse Augustus in quei pochi giorni e capiva perchè sua figlia non volesse. Alla fine arrivarono ad un compromesso: due sedute di radioterapia alla settimana. Finalmente fuori dall'ospedale andarono al cimitero e, come Augustus, scelsero un lotto di terra. Mi piacerebbe potervi dire che era disponibile proprio quello accanto a Gus ma purtroppo il mondo non è un ufficio esaudimento desideri. 
Il giorno successivo la madre di Hazel andò in biblioteca per comprarle un libro su i filosofi greci di cui Van Houten parlava tanto e scoprì molte cose ma la più importante riguardava i Pitagorici, credevano nella metempsicosi: un anima che per un peccato originario era stata rinchiusa in un corpo come castigo e solo se fosse riuscito a redimersi, alla morte sarebbe tornata nei Campi Elisi. E pensò a Gus e per la prima volta non si stupì della sua morte precoce, era un ragazzo così buono che doveva aver espiato le sue colpe molto prima del tempo ed era per questo che, forse... Fatto stà che da quel giorno non ebbe più paura di morire.
La settimana successiva fu piena di giornate no e così quella dopo ancora. Qualche volta riusciva ad andare a casa di Isaac e facevano una partita, ma la gamba sinistra quasi non le permetteva più di reggersi in piedi e presto fu Isaac che dovette andare a casa di Hazel. Un giorno andarono alle Ossa Funkey e toccò ad Hazel, immaginarsi come lo scheletro e non più come il bambino. -Sai- disse quel giorno Isaac -Credo di dovertelo proprio dire!- la ragazza lo guardò stupita -Gus, la sera di quando vi siete conosciuti, mi ha chiamato e mi ha ringraziato. Non sapevo per cosa ma l'ho capito presto. Come ti guardava... eri, metaforicamente parlando, è chiaro, la sua vita.- la ragazza non disse niente ma Isaac sentì i suoi singhiozzi, così allungò una mano e cercò il suo viso trovandolo poco dopo. Anche Hazel, posando la sua mano su quella di Isaac disse soltanto -Mi manca!- e rimasero in silenzio per molto.
Hazel non andò mai a comprare un vestito da morta, l'abito che indossava al funerale di Augustus non era stato comprato per quello ma non capiva come potesse non diventarlo. Così quando due mesi dopo morì, a causa del cancro che si era espanso fino al cuore, la madre la presentò con quell'abito. Al suo funerale parlarono in molti (compresa Kaitlyn che pianse parlando di quella ragazza che un tempo era sua amica). Il primo a parlare fu però Isaac che (dopo esserselo imparato a memoria) ripeté non solo il suo discorso, nel quale piangeva la sua migliore amica come se fosse semplicemente andata a fare una scampagnata che l'avrebbe tenuta occupata per un po', ma pronunciò fedelmente anche quello che Augustus aveva scritto per lei. 
E quella sera Isaac, steso sul suo letto pensò che quando gli scienziati del futuro si fossero presentati alla sua porta con gli occhi robotici e gli avessero detto di provarli, lui avrebbe detto a quegli scienziati di sparire, perchè non voleva vedere un mondo senza Augustus Waters, senza Hazel Grace, senza Augustus Waters con Hazel Grace. Guardò la pagina di Hazel e vide un sacco di gente che la piangeva e la reclamava a gran voce ma dov'erano quando lei aveva bisogno di amici? E poi pianse, pianse per loro, pianse per sè stesso, ascoltando una nuova canzone degli Hectic Glow che Augustus e Hazel non avrebbero mai ascoltato perchè l'universo non si ferma a notare la tua mancanza, l'universo va avanti e non aspetta nessuno. La madre divenne un'assistente sociale e piano piano il padre smise di piangere così spesso. All'inizio trovarono il conforto dei genitori di Gus ma poco dopo capirono che servivano solo per ricordargli la mancanza della figlia e così persero i contatti. Van Houten si decise a scrivere un altro libro (che, devo proprio dirlo?, Augustus e Hazel non avrebbero mai letto) e lo intitolò l'universo non ci guarda. E la prima fase citava "L'universo non ci guarda, perchè se ci guardasse avrebbe notato l'amore di questi due ragazza e non avrebbe permesso loro di morire, neanche se l'avessero chiesto." E dedicò il libro ad Hazel e a Gus. E capitò più di una volta che salisse sulla collinetta a leggergli quel nuovo libro sperando che potessero sentirlo e magari consigliarlo. E loro sentirono, ascoltarono e amarono insieme quel libro come amarono il primo. E si amarono perchè Augustus non sbagliava quando diceva che esisteva Qualcosa con la Q maiuscola e il luogo in cui si trovavano era proprio il Posto con la P maiuscola in cui Hazel lo aveva immaginato mesi prima. 
  
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