Film > La Bella e la Bestia
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Autore: telesette    30/10/2013    1 recensioni
Il mostro era di nuovo solo.
E stavolta non poteva più neppure tornare ad essere "mostro", non ne aveva la forza, forse non desiderava neanche più vivere con quel dolore.
Ma la realtà era più forte di lui, la realtà dell'amore in grado di sacrificare persino sé stesso; una realtà che spesso non si arriva a comprendere, né a concepire, ma è la realtà che muove l'intero universo...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Myriam, la sorella più dolce e romantica che ho... Buon Compleanno!
DADO

Solo un breve ed ultimo istante

( immagini tratte da internet )

- La perderai...
- No!
- Sai che è così, lei non può e non vuole amarti...
- Sta zitto!
- Sei un mostro, Adam, lo eri prima e lo sei ancora di più adesso... Non sei capace di amarla e finirai per perderla, come hai già perso te stesso...
- Basta, sta zitto... STA ZITTO !!!

Il feroce ruggito di Bestia riecheggiò ben oltre le mura isolate dell'ala ovest, facendo tremare persino le cose inanimate presenti nel castello.
Giorno dopo giorno, malgrado la gioia e la serenità che Belle era riuscita ad infondergli nell'animo, i dubbi e le paure del suo io interiore non smettevano di tormentarlo. Belle non era mai stata realmente una "prigioniera", né lui avrebbe mai inteso legarla a sé con corde e catene, tuttavia era pur sempre un giuramento a trattenerla: il giuramento di prendere il posto di suo padre, quando questi ebbe la sfortuna di capitare laggiù in cerca di rifugio.
Sino ad ora lei non aveva più espresso il desiderio di andar via.
Bestia sperava, pregava, che non volesse andarsene.
Ogni giorno, ogni momento felice e spensierato con lei, era un dono. Bastava averla accanto, per dimenticare completamente tutto il resto... persino la maledizione e il fatto che la rosa stesse ormai piangendo gli ultimi petali magici che ancora mantenevano transitiva la trasformazione.
Da un sentimento interessato, quale era il suo in origine, Bestia stava imparando invece a conoscere l'amore... quello vero!
Non gli importava che Belle nutrisse per lui qualcosa di più, dell'affetto o anche solo della semplice amicizia, e si stupiva persino per questo. Sapeva che dall'amore ricambiato dipendeva il suo destino, ne era consapevole, ma sentiva anche che la sola cosa importante per lui era e sarebbe rimasta soltanto la felicità di Belle.
Ma cosa sarebbe accaduto, se lei un giorno avesse deciso di lasciarlo?
Cosa avrebbe fatto Bestia in quel caso?
Come si sarebbe comportato?
Belle era l'unico motivo, per cui poteva anche accettare di trascorrere il resto dei propri giorni con quell'orribile corpo; l'unica luce, nel buio della sua vita, e la ragione stessa di tutta la sua esistenza.
Prima di conoscerla, Bestia aveva adottato l'odio per sopravvivere: un odio e una rabbia tali da nascondere l'angoscia e il rimorso di ciò che avrebbe voluto essere e non era.
Ma da che lei era entrata a far parte della sua vita, con la fierezza, la dolcezza, l'orgoglio e la passione del suo splendido modo di essere, Bestia non era più in grado di richiamare a sé odio e rancore come "scudo" per la propria sofferenza. Una volta compreso di non essere più capace di odiare, tanto la sola presenza di Belle era riuscita a cambiarlo, Bestia capì che il doversi separare da lei lo avrebbe ucciso certamente.
Per mesi aveva cercato di ignorare quella voce, continuando ad amare teneramente Belle con tutto sé stesso, e ogni giorno si augurava di non dover mai vedere concretizzato il suo più grande timore.
Ma quel momento, purtroppo, arrivò sin troppo presto.

- Se solo potessi rivedere mio padre - gemette lei, con gli occhi velati da una profonda tristezza. - Solo per un momento, mi manca così tanto...

Fu allora che Bestia comprese.
Belle non era capace di mentire, non lo aveva mai fatto, e il suo desiderio era quanto di più comprensibile e legittimo potesse avere.
L'amore di una figlia verso suo padre.
Forse che Bestia aveva il diritto di spezzare ciò che Natura stessa aveva inteso infondere nel cuore delle sue creature?
No, ovviamente, non poteva.
Non poteva costringere Belle a dimenticare suo padre, quali che fossero le conseguenze, e doveva anzi acconsentire al desiderio più intimo di colei che amava più di sé stesso.
Sapeva che il momento era arrivato.
Sapeva di non poter usare forza con lei, né di trattenerla contro la sua volontà.
Sapeva cosa sarebbe accaduto di lì a poco, prima ancora che Belle vedesse suo padre ridotto in fin di vita nel mezzo della foresta col vento che gli sbatteva contro.
Belle doveva andare.
Doveva farlo assolutamente, non poteva fare altrimenti, anche se ciò significava dire addio al generoso cuore di Bestia.
E Bestia?
Lui era davvero pronto?
Tecnicamente Belle era vincolata a lui da un giuramento, un giuramento che la obbligava moralmente a restare, e per quel giuramento lei ora lo stava supplicando di lasciarla andare.
Bestia aveva davanti a sé solo due scelte: lasciare libera Belle, permettendole dunque di ricongiungersi al proprio genitore; oppure costringerla a sé, nel pianto e nel rimorso, con la consapevolezza di aver lasciato morire suo padre in mezzo al bosco da solo.
Una scelta che poteva voler dire la felicità di Belle... o il suo odio permanente verso il "mostro" che l'aveva privata proprio di quell'affetto.
Bestia sentì il proprio cuore sul punto di spaccarsi, un dolore tale da rendere qualsiasi ferita poco più di un semplice graffio; e ciononostante dovette inghiottirlo, assieme all'angoscia, per poter pronunciare quelle parole che gli costavano enormemente.

- Allora... Devi andare da lui...
- Che cosa hai detto?
- Che ti lascio andare - ripeté Bestia, malgrado l'insostenibile peso di ciò. - Non sei più mia prigioniera...

Belle non sapeva davvero cosa replicare.
Voleva ringraziarlo, esprimergli la propria gratitudine e riconoscenza insieme, ma non sapeva come.
La sofferenza nel suo sguardo era troppo grande.
Con quell'atto di amore a lei dovuto, Bestia stava infatti rinunciando a sé stesso e alla sua stessa anima: era come morire e, nonostante ciò, essere vivo e cosciente... prigioniero di un involucro di carne e ossa, dove l'unico pensiero capace di addolcire la mente non è altro che veleno per le proprie vene.

- Bestia, io...
- Devi andare - sussurrò l'altro debolmente.
- Ma...

Come la mano di Belle l'ebbe sfiorato appena per accarezzarlo, Bestia la prese dolcemente nella propria, inumidendola con le lacrime della sua profonda disperazione.

- Porta con te almeno questo - disse, offrendole lo specchio magico. - E' l'unica cosa che sono ancora capace di offrirti, così che almeno tu possa ricordarti di me!
- Non potrò mai dimenticarmi di te - mormorò lei sincera.
- Belle...

La soffice mano di lei, il profumo dei morbidi capelli castani contro la sua guancia, Bestia desiderava solo che il tempo si fermasse in quel preciso istante.
Solo un istante!
Nient'altro.
Un solo bellissimo istante, l'ultimo, da incidere nella pietra del tempo.
Anche dopo che Belle non c'era più, non era più con lui e per lui, Bestia poteva ugualmente sentirla in sé.
Poteva sentire il calore, così come il dolore, ma quell'istante era rimasto.
Ormai Belle si era già lasciata il castello dietro le spalle, e non sarebbe mai più tornata, lasciando Bestia a piangere fino ad esaurire tutte le lacrime che aveva in corpo.
Il mostro era di nuovo solo.
E stavolta non poteva più neppure tornare ad essere "mostro", non ne aveva la forza, forse non desiderava neanche più vivere con quel dolore.
Ma la realtà era più forte di lui, la realtà dell'amore, in grado di sacrificare persino sé stesso; una realtà che spesso non si arriva a comprendere, né a concepire, ma è la realtà che muove l'intero universo...
Tutto in un solo brevissimo istante!

FINE

   
 
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