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Autore: Feel Good Inc    30/10/2013    6 recensioni
{ Dragon Trainer / Frozen: il regno di ghiaccio / Hotel Transylvania / Le 5 Leggende / Lorax: il guardiano della foresta / Rapunzel: l'intreccio della torre / Ribelle - the brave / vari ed eventuali }
Lui non ha il tempo di spostarsi: il fulmine rosso gli è addosso, e così da vicino si direbbe che più che un fulmine è una ragazza. Scontro frontale, come previsto.
«Ahi! Levati dai piedi, quello scompartimento è
mio
Si è sentito invisibile per tanto di quel tempo che ritrovarsela tra le braccia non gli dà alcun fastidio, ma questo la ragazza-fulmine non deve saperlo.

~
«Uhm... Scusa, ma... I tuoi capelli...»
La ragazza sorride e di colpo è come se il sole, in tutta la sua luce, filtrasse dalle nuvole fitte oltre i finestrini del treno in corsa. Stringe una ciocca all’altezza della guancia, come un fiore. «Ti piacciono?»
Hiccup non osa andare oltre e si dà l’aria di chi ha sempre frequentato gente con capelli lunghi quindici metri.

{ AU: Hogwarts!verse; foursome: Jack/Hiccup/Merida/Rapunzel; hints Jack/Elsa, Jack/Mavis, Johnny/Mavis, Mavis/Rapunzel, Once-ler/Merida, Once-ler/Rapunzel, & whatever you like }
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Hoggy Warty Hogwarts'
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Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre ~

~ once upon another tale.

 

 

 

 

I

Primo settembre

{ L’adulto è sciocco e immemore, quando sottovaluta la giovinezza. }

 

 

 

 

 

 

# Binario nove e tre quarti

 

Si guarda intorno eccitato. Orde di ragazzi, ragazze, gabbie urlanti, caos dappertutto. Per l’ennesima volta nell’arco di pochi minuti stringe la presa sulla pergamena frusciante vergata d’inchiostro verde nella tasca, ancora incredulo, eppure è tutto vero, tutto vero.

Siamo lieti di informarla che lei è stato ammesso...

Da oggi nella sua vita cambia tutto. Niente più incomprensioni, né freddo; niente più silenzi opprimenti, niente più palle di neve contro un muro che non le può distruggere.

La piattaforma brulica di studenti vecchi e nuovi, accompagnati da familiari ansiosi coi fazzoletti già pronti in mano. La sua solitudine gli pesa ora meno che mai. Un gruppetto vociante a poca distanza ha tutta l’aria di conoscersi da una vita; lui osserva con interesse il tarchiato, il ciccione e i due gemelli, finché un fulmine rosso non arriva dal nulla a sparpagliarli in tutte le direzioni.

«Permesso, permesso, scusate.»

Il tarchiato urla qualcosa agitando un pugno, ma la minaccia è sciupata dal suo ruzzolare per terra, appena prima del baratro che si apre sui binari. Lui non ha il tempo di spostarsi: il fulmine rosso gli è addosso, e così da vicino si direbbe che più che un fulmine è una ragazza. Scontro frontale, come previsto.

«Ahi! Levati dai piedi, quello scompartimento è mio

Si è sentito invisibile per tanto di quel tempo che ritrovarsela tra le braccia non gli dà alcun fastidio, ma questo la ragazza-fulmine non deve saperlo. Le sogghigna a un palmo dal naso. «Non sono mica io ad averti investito.»

La ragazza si divincola sbuffando forte. Jack ha appena il tempo di vedere che ha gli occhi azzurri, sotto quel mare di riccioli rossi, prima che lei riparta alla stessa velocità verso il treno fumante e se lo lasci alle spalle, ancora ridacchiante e incerto se aiutare o meno il tipo con i piedi sulle rotaie che non riesce in alcun modo ad alzarsi da solo.

 

 

 

# Espresso per Hogwarts

 

«Shh, dai, ti prometto che tra un po’ ti lascio uscire.»

Il micio non sembra fiducioso. Continua a miagolare a un volume assordante e a graffiare meticolosamente le sbarre della gabbietta, e il cigolio sinistro di artigli su ferro non aiuta i suoi nervi già messi a dura prova. Lo blandisce, intrufola tra le sue zampine nere il gomitolo delle emergenze, ma Sdentato non ci sta.

«Posso farti una domanda?» gli giunge, come un soccorso celeste, una voce melodiosa.

Si volta, un po’ troppo in fretta forse, verso la ragazza che condivide lo scompartimento con lui. Dire che lo incuriosisce sarebbe un eufemismo, ma si è trattenuto fino alla fine dal rivolgerle la parola – d’altro canto Sdentato non gliel’avrebbe permesso – e certo non si sarebbe aspettato che lei distogliesse l’attenzione dal libro per farlo al posto suo. Non è poi così abituato a parlare con la gente.

«Il tuo gatto... Come mai ha quel nome buffo?»

«Oh...» Si sente arrossire, guardando in tralice Sdentato che ha rizzato le orecchie in direzione della sconosciuta, in accorto silenzio. «Una scemenza. La prima cosa che ha fatto quando l’ho trovato è stata mordermi, così...» La voce gli si perde in un borbottio. La ragazza lo crederà sicuramente un idiota: già sorride, e non è mai buon segno quando la gente ti sorride, non se tuo padre ha avuto la disgraziata idea di affibbiarti il nome di un tic.

«Che carino» cinguetta lei.

Non le risponde, poiché non ha idea di cosa voglia intendere con quel ‘carino’ – se Sdentato, la situazione o magari lui stesso, che se ne sta lì a guardarla senza parole come un pesce rosso. Si schiarisce la gola e racimola tutto il suo coraggio. Un po’ ne ha, in fondo. E lei gli deve una domanda.

«Uhm... Scusa, ma... I tuoi capelli...»

La ragazza sorride e di colpo è come se il sole, in tutta la sua luce, filtrasse dalle nuvole fitte oltre i finestrini del treno in corsa. Stringe una ciocca all’altezza della guancia, come un fiore. «Ti piacciono?»

Hiccup non osa andare oltre e si dà l’aria di chi ha sempre frequentato gente con capelli lunghi quindici metri. A ben pensarci, comunque, sono molto più bizzarre le improvvise fusa di Sdentato.

 

 

 

# Primo anno da questa parte

 

«Non più di quattro per battello» raccomanda l’essere gigantesco, e Jack s’incammina alle spalle dei due ragazzi usciti dallo scompartimento prima del suo. Una dei due ha i capelli così lunghi da doverli tenere in braccio, letteralmente, per non calpestarli. Sorride tra sé e non fa battute, consapevole di avere tutto il tempo del mondo per ricominciare a ridere, tutto il tempo.

Scelgono una barca in cui è già seduta una persona. Jack sorride di nuovo: è la ragazza-fulmine. Lei alza gli occhi, lo vede, lo riconosce; gli mostra la lingua e poi rivolge tutta la sua attenzione al lago nero spalancato di fronte a loro, come un immenso cielo visto a testa in giù.

La biondina col suo carico di capelli prende posto con una leggerezza sorprendente, il ragazzo col gatto nero nella gabbietta la raggiunge e Jack, senza riuscire a trattenere l’entusiasmo, salta a bordo facendo oscillare pericolosamente la barca intera. La biondina ride, il ragazzo stringe forte la gabbietta e la ragazza-fulmine-rosso torna a guardarlo, stavolta con una traccia di simpatia.

Silenzioso come il primo incantesimo della notte, comincia il viaggio verso il castello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

A un passo dalla conclusione della mia precedente – e insperatamente fortunata! ;///; – crossover sui Big Four, sono felicissima di presentarvi l’esordio della famosa Hogwarts!verse che mi decido finalmente a pubblicare. Confesso di farlo soprattutto come stimolo mio personale: magari sottoporre al vostro giudizio i primi capitoli mi aiuterà a sbloccarmi con i successivi – anche questa è narrata in forma di pseudo-raccolta, e vi assicuro che spesso e volentieri mi perdo tra ciò che voglio dire e ciò che non voglio dire. Perché, come forse avrete già notato, malgrado l’AU anche qui i personaggi hanno molto altro da raccontare, molto al di là del fluff generale che è Hogwarts... In particolare ho il sospetto di trattare sempre malissimo Jack e Hiccup. Poveri cari. *li coccola*

Anyway, ci siamo! So che come prologo dice poco più di nulla, ma mi farebbe piacere sapere cosa pensate dell’idea. Ogni capitolo sarà incentrato su un certo numero di prompt tratti da un ‘tema’ unico: qui è la volta del primo settembre, il giorno dell’arrivo al castello. Malgrado il travestimento da raccolta, questa storia si propone comunque di ripercorrere gli eventuali anni dei protagonisti a scuola in modo assolutamente cronologico (ergo sì, qui i personaggi hanno undici anni!), anche sulla base di alcune citazioni tratte direttamente dalla saga di Harry Potter, le più rappresentative di ciò che intendo raccontarvi. Questa prima introduzione firmata Silente è tratta da Il Principe Mezzosangue. Mi sembra superfluo specificare che anche il titolo della raccolta è un volutissimo omaggio al personaggio più foriero di citazioni dell’intera saga.

Per quanto riguarda gli altri pg con cui Jack, Hiccup, Merida e Rapunzel interagiranno, non aspettatevi nessuno degli studenti originali di zia Jo: questo vuole essere un universo completamente alternativo, per cui dovrete aspettarvi invece tutti quegli altri protagonisti di film d’animazione in computer grafica con cui mi piace shippare ora l’uno ora l’altro dei Big Four. /O/ Capirete più avanti, be sure.

Altra noticina più o meno importante: non citerò mai i nomi degli insegnanti, per lo stesso motivo per cui non ho voluto inserire studenti letterari di Hogwarts. L’essere gigantesco qui citato potrebbe essere Hagrid, ma potrebbe anche essere Ralph Spaccatutto... A voi la scelta!

Beh, spero di incuriosirvi di nuovo. Al prossimo capitolo, se vorrete.

Aya ~

   
 
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