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Autore: rora02L    30/10/2013    8 recensioni
Hinata ormai è stanca di rimanere in panchina, mentre guarda il suo Naruto sorridere e corteggiare un altra, più bella ed intelligente di lei. Non vuole rimanere ancora una volta inerme, senza reagire. Vuole fare qualcosa, perché l'idea di perderlo senza combattere la lacera dentro.
In fondo, Naruto le ha insegnato proprio questo: combattere per i propri sogni con tutte le proprie forze, senza mai arrendersi o rassegnarsi.
Sakura decide di aiutarla, a modo suo ...
Riuscirà Hinata a conquistare l'amore della sua vita ? Scopriamolo ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Change me ...

Hinata se ne stava seduta sul suo banco a guardare la fuori dalla finestra il prato del giardino della scuola, illuminato dalla tiepida luce del sole di Settembre. Il ronzio della voce della professoressa si fondeva a quello dei suoi compagni di classe.                                                                                          
Ma c’era un brusio in particolare che la irritava, stranamente. Lei, sempre pronta a dare una mano al prossimo, sempre dolce e gentile con tutti odiava quelle due voci che ridacchiavano complici, una maschile, che conosceva fin troppo bene, ed una femminile e seducente.                             
Sentiva il cuore stringersi in una morsa di ghiaccio e le orecchie che non volevano ascoltare quelle risate argentine e così spontanee.                           
C’era una complicità, sbocciata da poco fra i due, che Hinata non riusciva a sopportare: era gelosa di quella ragazza nuova, arrivata da poco, di nome Shion.                                                                                                                   
Con quegli occhi simili ai suoi, eppure così vuoti e superficiali, e quei lunghi capelli candidi che facevano sembrare ancora più chiara la sua pelle liscia e perfetta.                                                                                                  
Le speranze di Hinata si erano spezzate improvvisamente, come un filo tagliato da un paio di forbici, un taglio netto e improvviso, che le aveva fatto male.                                                                                                               
Lei parlava con Naruto dalle medie, lo conosceva da anni e lo amava da tempo segretamente. Era troppo timida ed impacciata per rivelarglielo.             
La sua cotta per Sakura l’aveva dispiaciuta, ma sapeva che la ragazza non ricambiava e nutriva ancora delle speranze.                                                               
Ma questa Shion … era diversa, non la convinceva e le faceva ribollire il sangue dalla rabbia e dalla frustrazione.                                                              
Ormai erano mesi che stavano vicini a chiacchierare e si erano conosciuti prima durante una vacanza in montagna d’estate.                                          
E Hinata non sapeva quanto ancora avrebbe resistito.                                                          
Avrebbe voluto che Naruto ridesse alle sue battute, che toccasse i suoi capelli e che si perdesse nei suoi occhi. Sono stanca di aspettare !                
Un bacio. Hinata si girò istintivamente in quel momento, rivolta verso la nascente coppietta.                                                                                             
Naruto stava baciando sulla guancia Shion, che sorrideva raggiante e ridacchiava insieme a lui.                                                                                   
Quello era troppo per il fragile cuore di Hinata.                                                          
Si alzò di scatto dalla sedia e si diresse in bagno, senza nemmeno chiedere il permesso, col terrore di mettersi a piangere davanti a tutta la classe.               
Per non destare sospetti, misurò i passi attentamente, cercando di non far vedere la voglia matta che aveva di correre via.                                               
Notò lo sguardo preoccupato del suo migliore amico Kiba, l’unico a sapere della sua recente gelosia per Shion, visto che ormai le leggeva dentro.                 
Il ragazzo aveva subito capito che c’era qualcosa che non andava. E che riguardava Naruto, quella testa quadra che ancora non aveva capito quanto Hinata tenesse a lui.                                                                                           
Kiba aveva detto più volte all’amica di lasciarlo perdere e lei ci aveva provato. Ma il sorriso di Naruto la scioglieva come neve al sole ogni volta.                                 
E sentirlo accanto a lei la faceva sentire più vicina al Paradiso.                    
Hinata chiuse rumorosamente la porta del bagno e si sedette sul pavimento freddo, cercando di controllare il battito per calmarsi. Ogni tanto lo faceva.  Non era mai stata così gelosa per Naruto e sentiva il cuore farle male più che mai. La porta si aprì, aveva dimenticato di chiudere la serratura. Hinata alzò istintivamente la testa, sperando di non avere ancora i segni delle lacrime sul volto.                                                                                               
“Hinata …”disse la sua amica dai capelli rosa, Sakura, chinandosi verso di lei.                                                                                                                        
“Che cosa ti è successo ?” chiese, mentre la mora nascondeva il viso per la vergogna. Odiava farsi vedere così debole e vulnerabile, anche dai propri amici.                                                                                                             
Sakura le appoggiò una mano sui capelli e la accarezzo, sussurrandole: “Non preoccuparti, non dirò nulla a nessuno … ma dimmi solo una cosa.”
 Hinata alzò la testa, curiosa.                                                                   
“Dimmi….è colpa di Naruto, vero ?”domandò Sakura, con tono di minaccia verso il biondino, suo amico da sempre, che la faceva periodicamente incazzare.                                                                        
Hinata spalancò gli occhi. Ma non rispose, dopotutto non era proprio colpa di Naruto. Lui stava solo vivendo la sua vita … anche se senza di lei. “Conosco quello sguardo, anche Sasuke mi fa spesso ingelosire … ma io so sempre come vendicarmi. Ehi …- si illuminò la bionda, presa da un idea pazzesca che avrebbe causato non pochi problemi alla dolce Hinata- potrebbe funzionare !”                                                                            
“Che cosa ?”                                                                                               
“Lascia fare a me !”esclamò Sakura, tendendole la mano per farla alzare da terra. “Per prima cosa, sciacquati il viso. Fai finta di nulla e torna in classe … ci vediamo dopo le lezioni al solito posto !”disse Sakura, uscendo dalla stanza.                                                                                               
Hinata rimase da sola, davanti allo specchio, confusa. Fece come le aveva detto l’amica, pulendosi con l’acqua gelata del lavandino e tornando tranquillamente in classe.                                                                                  
La campanella di fine lezione suonò e tutti i ragazzi si alzarono per andare a fare ricreazione in giro per i corridoi del liceo.                                           
Kiba si avvicinò con cautela ad Hinata, cercando di capire cosa provasse con il suo sguardo indagatore. Nulla. La crisi sembrava passata. O forse no?                                                                                                           
“Che è successo ?” le chiese preoccupato, bloccandole la strada verso il suo banco.                                                                                                    
“Niente di chè.” Rispose evasiva lei, alzando le spalle e cercando di superarlo. Ma Kiba era un vero testardo, forse più di lei.                                    
Non si staccò di un millimetro e fissò Hinata fino a farla crollare. La ragazza alzò la testa e si diresse all’uscita, seguita sempre dall’amico.           
“Lo sapevo … sempre colpa di quel bastardo.” sbuffò Kiba, accendendosi una sigaretta, mentre passeggiavano per il parco della scuola, costellato da possenti abeti verdi.                                                                                      
Hinata non aveva la forza di dirgli nulla, non sapeva neanche come avrebbe potuto difendere Naruto. E non voleva farlo.                                                  
E anche se avesse tentato, Kiba avrebbe sempre dimostrato che era vero.  “Non importa … forse questa volta riuscirò finalmente a finirla.” Sospirò lei, alzando il viso e perdendosi nel azzurro pallido del cielo nuvoloso.         
“Mmh … forse hai ragione. In fondo, è meglio così … uno come Naruto non ti merita !” affermò deciso Kiba quando erano arrivati davanti alla porta dell’Istituto e la campana aveva appena suonato la fine della ricreazione.                                                                                                        
Fece cadere il mozzicone di sigaretta e lo schiacciò con decisione con il piede destro, seguendo poi l’amica dentro. 
                                                                                                                                                    *
“Ciao, Hinata !” la salutò da lontano Sakura, seguita da Ino, che le rivolse un taciturno cenno della mano, indaffarata com’era ad aspirare avidamente la sua sigaretta.                                                                                                 
“Ciao, Sakura ! Ino …” rispose la mora, avvicinandosi insieme a Kiba. Sakura avanzò qualche passò verso di lei e la abbracciò, per poi sussurrarle: “Senti possiamo andare da un'altra parte ? Il tuo amico, qui … meglio non sappia nulla. Queste sono cose tra femmine.”                                    
“Io non mi nuovo di qui. Voglio assicurarmi che non facciate casini. Non mi va di sentire in giro per la scuola che Hinata ha fatto una cazzata per colpa vostra e di quella testa calda di Naruto !” chiarì il ragazzo, che aveva capito subito i motivi di tutto quel bisbigliare da parte della Haruno.              
“Per te va bene ?” domandò lei a Hinata, che annuì prontamente. Dopotutto Kiba era il suo migliore amico e glielo avrebbe certamente raccontato per sapere il suo parere.                                                                    
Qualunque cosa fosse.                                                                                        
“Bene … -sospirò Sakura- Sei pronta ?”                                                                  
“A fare cosa ?” le domandò preoccupata la corvina.                                              
“A giocare il tutto per tutto. A mettere sul tavolo le tue carte migliori e puntare al massimo. A conquistare una volta per tutte Naruto.”                    
Hinata la guardò confusa. Che cosa avrà in mente ?
                                                                                                                                       *

Ormai era sfinita, i piedi le facevano male da morire e Kiba la guardava sempre con quell’espressione beffarda sul viso, mentre Sakura la spronava a migliorare.                                                                                               
“Dai, non è difficile ! Devi imparare … non puoi sempre camminare come se fossi sui trampoli !” la sgridava, mentre Hinata cercava di seguire la linea di nastro adesivo appiccicata al pavimento della camera dell’amica, stando in equilibrio su delle scarpine in vernice nere dal tacco 12.               
Infatti erano stati gentilmente invitati da Sakura per quel pomeriggio, visto che Ottobre si avvicinava e con esso il compleanno di Naruto. E Kiba non aveva la minima intenzione di lasciare Hinata sola nelle grinfie di quella ragazza dai capelli rosa.                                                                                     
“Ma perché dovrei andare al compleanno di N-Naruto-kun con questi tacchi così alti ?” protestò debolmente la moro e fu subito liquidata da Sakura con un gesto stizzito della mano.                                                         
“Su, poche storie e più lavoro … fidati.” continuò lei, studiando i movimenti impacciati di Hinata. Kiba sbuffò impazientito: “ Ma per favore, Naruto è troppo stupido … dovresti concentrarti più sullo studio invece di pensare ad un modo per conquistarlo !”                                               
Hinata lo guardò perplessa, forse non aveva tutti i torti. In fondo, lo sapeva anche lei, non ci sarebbe mai riuscita.                                                       
Ma si ricordò di tutto quello che Naruto le aveva insegnato: non mollare mai, credere nei propri sogni ed impegnarsi al massimo per ottenergli.           
Il suo sogno era lui. Non sarebbe mai stata veramente contenta senza il suo sorriso per lei ogni singolo giorno della sua vita.                                            
Ignorò quindi il consiglio dell’amico e riprese a camminare su e giù, facendo attenzione a non far cadere i tomi di medicina che Sakura aveva posizionato sulla sua testa per insegnarle a non perdere l’equilibrio. “Ottimo, stai andando benone, Hinata !” esultò Sakura, vedendo la mora andare benissimo, nonostante la poca dimestichezza con quelle scarpette più grandi del suo piede di tre taglie, quindi piene di cotone.                           
Arrivò alla fine del percorso e si lasciò scappare un sospiro di piacere. Ci era riuscita. Erano ore che provava a farlo bene.                                                 
“Sì !” esclamò felice Sakura, venendole incontro per abbracciarla.
Kiba sbuffò ancora, esasperato da quella che lui riteneva una vera pagliacciata. Tutto quel casino per quel demente di Naruto, che non avrebbe nemmeno apprezzato gli sforzi della ragazza, ne era certo.          
Era troppo preso da Shion, pendeva letteralmente dalle sue labbra.           
Anche se lei sembrava considerarlo più come il suo migliore amico che come un corteggiatore vero e proprio.                                                                 
Ma se ne sarebbe accorta presto, Naruto era troppo stupido per fare le cose in modo delicato, troppo palese nelle sue intenzioni, più o meno serie che fossero.                                                                                                              
Eppure Hinata voleva tentare. 

  
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