Tre volte all'alba.
Si
incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e
la prima, e
l'ultima.
C'erano una
volta essere e tempo. Parliamo di due concetti, tutto e niente
contemporaneamente. Studiati da grandi filosofi, che non erano stati in
grado
di definirli, nel corso dei secoli, di racchiuderli dentro una nozione
fatta di
parole e confini. Essere definisce e unisce, Tempo è
galantuomo, restituisce
tutto a tutti. Esistevano da sempre e ogni cosa era a loro legata, per
l'eternità. Ma cosa succede quando non si è
niente, al momento perfetto? Ed è
quello che è accaduto a due anime, che pur essendo, non si
trovavano al momento
giusto e quando non erano, il momento era perfetto. La prima volta che
si
incontrarono era l'alba, l'incontro tra
luce e buio, entrambi così diversi, eppure
così vicini. Un confine che
anche i nostri due protagonisti si trovarono impossibilitati a superare.
Era
l'alba e per la prima volta un cacciatore
si fermò a guardare gli occhi della cerva che stava per
colpire. Lui la guardo,
come se in quello sguardo si fosse già tuffato altre
miliardi di volte. Così
caldo e rassicurante il cioccolato fuso degli occhi di lei,
così freddo
l'azzurro ghiaccio in quelli di lui. Eppure la luce dell'alba li
illuminava
allo stesso modo, come se non appartenessero a due specie diverse. Non erano, ma erano al momento giusto.
Ed
essere e tempo li videro e piansero quelle
due anime, così vicine e così lontane.
Il
confine che li separava era netto, ma
immersi uno negli occhi dell'altro, sprofondavano al di la di questo.
E quando il
sole fu alto nel cielo, la cerva scappò e il cacciatore non
mosse un passo, ma
facendosi carico del vuoto che gli rimase nel cuore, andò
via nella luce
mattutina. Il tempo passò, inesorabile e inarrestabile per
tutti, anche per
loro.
E un giorno,
all'alba di un giorno d'inverno, una ragazza stava correndo fuori casa,
stanca
della solitudine che provava in quelle quattro mura, una gabbia che era
finalmente riuscita ad aprire. E mentre correva, quando
l'incontro tra luce e buio nasceva, cominciò a
nevicare. E le
si posarono fiocchi leggeri sul viso, sulle guance e non si
sentì mai così
bene, come in quel momento. E il freddo più gelido, le
riscaldò il cuore e la
avvolse, colmando la grande solitudine che provava.
E si stese
su quel manto bianco e si rannicchio tra le braccia della neve, che
sentiva
essere le braccia del solo che poteva riscaldarle l'anima.
E quando il
sole fu alto nel cielo la neve si sciolse e alla ragazza non rimase che
acqua
che scorreva via dalle strade e dal suo cuore.
Ed essere e
tempo piansero per quelle due anime, che arrivavano sempre
così vicini da
sfiorarsi, ma mai abbastanza da intrecciarsi.
E
nell'ultima alba che li vide protagonisti, essere e tempo decisero che
le due
anime sarebbero 'state', nel momento giusto. E
quando l'incontro tra luce e buio nasceva, le foglie cadevano
ed
era autunno. Ogni cosa sembrava immobile, ferma e statica, solo due
cuori
correvano l'uno verso l'altro.
E per caso,
che poi era destino, due giovani si incontrarono. Che ci fa lei a quest'ora in giro, si chiese lui.
Chissà perché ho incontrato lui,
qui,
ora, si domandò lei. Ma quando i loro occhi si incontrarono,
ogni dubbio fu
chiaro. Come quando trovi la risposta che tanto cercavi e pensi che non
può
essere davvero quella, così ci ripensi tante volte che alla
fine perde
significato. Si scrutarono così a
fondo, che ogni cosa intorno a
loro lo perse, quel significato e rimasero solo loro, perfetti in
un momento perfetto.
Le loro
anime poterono intrecciarsi e per un momento infinito, furono
semplicemente loro.
Ma il sole
sorse come sempre e i due giovani furono costretti a separarsi,
perché il tempo
a loro disposizione era scaduto, così come il loro essere. E
voi a questo
punto, vi chiederete se in questa storia non ci sia un lieto fine. E io
vi
rispondo semplicemente ricordandovi, che nell'universo le loro anime
vagano
ancora alla ricerca di un momento perfetto. Perché nella
vita non è difficile
esserci, ma trovarsi e questo le due anime sapevano farlo molto bene.
Buongiorno
e casomai non vi rivedessi, buon
pomeriggio, buonasera e buonanotte! Citazione deliberatamente presa dal
fantastico film The Truman Show, anche perché io spero di
vedervi presto, anzi
prestissimo. Bhe che dire, eccomi qui, un po' in ritardo con questa
nuova
storia, il cui titolo e frase dell'incipit lo devo al libro di Baricco.
La mia
meravigliosa Afu, mi sta facendo il favore di postare per me, dato che
sono
fuori città senza il mio pc, quindi facciamole una statua
d'oro tutte insieme
:,) con questo vi lascio alla lettura e sentitevi liberi di commentare
sia in
positivo, che in negativo. Mi farebbe davvero piacere sapere la vostra
opinione, anche perché so che le recensioni su EFP valgono
come oro, ve ne
elemosino un po', okay? Bacioni a presto, Chiara.