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Autore: clairesperia    30/10/2013    0 recensioni
E ci sono storie che durano quel poco tempo in cui il cielo viene colorato da quell'arancione. Che poco prima era blu e poco dopo diventerà azzurro.
E ci sono anime che hanno giusto il tempo di quell'arancione per amarsi, intrecciarsi, vivere.
Tre volte all'alba.
Rincorrendosi, per sempre, perché è così che fanno le anime, lieto fine o meno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Favole Della Buonanotte.'
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Tre volte all'alba.

 

 

 

 

 

Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima.

 

C'erano una volta essere e tempo. Parliamo di due concetti, tutto e niente contemporaneamente. Studiati da grandi filosofi, che non erano stati in grado di definirli, nel corso dei secoli, di racchiuderli dentro una nozione fatta di parole e confini. Essere definisce e unisce, Tempo è galantuomo, restituisce tutto a tutti. Esistevano da sempre e ogni cosa era a loro legata, per l'eternità. Ma cosa succede quando non si è niente, al momento perfetto? Ed è quello che è accaduto a due anime, che pur essendo, non si trovavano al momento giusto e quando non erano, il momento era perfetto. La prima volta che si incontrarono era l'alba, l'incontro tra luce e buio, entrambi così diversi, eppure così vicini. Un confine che anche i nostri due protagonisti si trovarono impossibilitati a superare.

 

 

 

 Era l'alba e per la prima volta un cacciatore si fermò a guardare gli occhi della cerva che stava per colpire. Lui la guardo, come se in quello sguardo si fosse già tuffato altre miliardi di volte. Così caldo e rassicurante il cioccolato fuso degli occhi di lei, così freddo l'azzurro ghiaccio in quelli di lui. Eppure la luce dell'alba li illuminava allo stesso modo, come se non appartenessero a due specie diverse. Non erano, ma erano al momento giusto.

 Ed essere e tempo li videro e piansero quelle due anime, così vicine e così lontane.

 Il confine che li separava era netto, ma immersi uno negli occhi dell'altro, sprofondavano al di la di questo.

E quando il sole fu alto nel cielo, la cerva scappò e il cacciatore non mosse un passo, ma facendosi carico del vuoto che gli rimase nel cuore, andò via nella luce mattutina. Il tempo passò, inesorabile e inarrestabile per tutti, anche per loro.

 

 

E un giorno, all'alba di un giorno d'inverno, una ragazza stava correndo fuori casa, stanca della solitudine che provava in quelle quattro mura, una gabbia che era finalmente riuscita ad aprire. E mentre correva, quando l'incontro tra luce e buio nasceva, cominciò a nevicare. E le si posarono fiocchi leggeri sul viso, sulle guance e non si sentì mai così bene, come in quel momento. E il freddo più gelido, le riscaldò il cuore e la avvolse, colmando la grande solitudine che provava.

E si stese su quel manto bianco e si rannicchio tra le braccia della neve, che sentiva essere le braccia del solo che poteva riscaldarle l'anima.

E quando il sole fu alto nel cielo la neve si sciolse e alla ragazza non rimase che acqua che scorreva via dalle strade e dal suo cuore.

Ed essere e tempo piansero per quelle due anime, che arrivavano sempre così vicini da sfiorarsi, ma mai abbastanza da intrecciarsi.

 

 

E nell'ultima alba che li vide protagonisti, essere e tempo decisero che le due anime sarebbero 'state', nel momento giusto. E quando l'incontro tra luce e buio nasceva, le foglie cadevano ed era autunno. Ogni cosa sembrava immobile, ferma e statica, solo due cuori correvano l'uno verso l'altro.

E per caso, che poi era destino, due giovani si incontrarono. Che ci fa lei a quest'ora in giro, si chiese lui. Chissà perché ho incontrato lui, qui, ora, si domandò lei. Ma quando i loro occhi si incontrarono, ogni dubbio fu chiaro. Come quando trovi la risposta che tanto cercavi e pensi che non può essere davvero quella, così ci ripensi tante volte che alla fine perde significato. Si scrutarono così a fondo, che ogni cosa intorno a loro lo perse, quel significato e rimasero solo loro, perfetti in un momento perfetto.

Le loro anime poterono intrecciarsi e per un momento infinito, furono semplicemente loro.

 

 

Ma il sole sorse come sempre e i due giovani furono costretti a separarsi, perché il tempo a loro disposizione era scaduto, così come il loro essere. E voi a questo punto, vi chiederete se in questa storia non ci sia un lieto fine. E io vi rispondo semplicemente ricordandovi, che nell'universo le loro anime vagano ancora alla ricerca di un momento perfetto. Perché nella vita non è difficile esserci, ma trovarsi e questo le due anime sapevano farlo molto bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

Buongiorno e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte! Citazione deliberatamente presa dal fantastico film The Truman Show, anche perché io spero di vedervi presto, anzi prestissimo. Bhe che dire, eccomi qui, un po' in ritardo con questa nuova storia, il cui titolo e frase dell'incipit lo devo al libro di Baricco. La mia meravigliosa Afu, mi sta facendo il favore di postare per me, dato che sono fuori città senza il mio pc, quindi facciamole una statua d'oro tutte insieme :,) con questo vi lascio alla lettura e sentitevi liberi di commentare sia in positivo, che in negativo. Mi farebbe davvero piacere sapere la vostra opinione, anche perché so che le recensioni su EFP valgono come oro, ve ne elemosino un po', okay? Bacioni a presto, Chiara.

   
 
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