La voce narrante è quella di Gerard... Storia a flash back un po' complicata... Buona lettura! ^__^

Bussano alla porta, ma non aprirò. Non ora... Non posso farmi vedere così, cosa penserebbero di me? Nonostante le imposte siano chiuse, le luci fioche dei lampioni giù in strdda illuminano vagamente la stanza d'albergo dove mi trovo.. Odio quando non riesco ad ottenere il buio totale... Vorrei eclissarmi del tutto. Scomparire in quest'oscurità e non farne più ritorno. Un rumore improvviso ed assordante mi obbliga a voltarmi verso l'entrata della camera, qualcuno sta cercando di sfondarla. Nella piccola fessura lineare sotto di essa, passa la luce giallastra del corridoio illuminato a giorno. Vedo un'ombra muoversi là fuori, si sposta veloce, a scatti violenti.
-Gerard...-.
Una voce m'implora... Chiama il mio nome quasi mendicando.
-Non fare stronzate ed apri la porta.-
Un altro tonfo. Faccio un passo indietro e urto qualcosa che poi cade sul pavimento. Di nuovo un rumore insopportabile si fa spazio nella stanza e nei pensieri. La bottiglia che ho fatto cadere è andata in frantumi, spargendo vetri e liquidi sulle gelide piastrelle. Vedo i frammenti brillare con quella pochissima luce che invade questo posto. Luccicano proprio come le lacrime che sfioravano quel viso che mi fissava incredulo questa mattina. Quel viso sincero e dolcemente brusco...
-Stai bene? Che è successo?-
Ancora quella voce. Non posso risponderle, non devo. Altro passo indietro, un frammento appuntito mi ferisce il piede tagliandomi il calzino... La mia schiena urta il muro contro cui poi scivolo fino a terra. Di nuovo la porta trema ad una spinta... Non aprite. Passo le dita sul volto, sento le occhiaie ormai gonfie e le labbra secche... Non aprite, non aprite. Le mie mani sono prese da tremiti irrefrenabili. Altro frastuono... Mi stringo i capelli, quasi con l'intento di strapparmeli dalla paura.
-Gerard, porca di quella...-
Cingo le mie ginocchia e ci appoggio la fronte, sudo freddo. Non aprite... Voglio sparire. Voglio essere inghiottito dal buio che mi circonda.
-Senti, non me ne frega niente di quello che hai detto stamattina, non ci credo.-
I tentativi d'irrompere qui dentro sembrano essere cessati. Sospiro... Se non aprite, non potete vedere lo stato in cui mi trovo. Vi disperereste... Sareste delusi, forse addirittura innorriditi. Cliniche e strizzacervelli non sono serviti a nulla. Smettere di bere? Oh, no... Non in questa situazione. Non ce la posso fare....
-Se apri non mi arrabbio, lo prometto.-
Lo so che non vi arrabbiereste, vi rattristereste soltanto. Non ce la faccio... Passo la lingua sulle labbra screpolate, dal nervoso ne strappo via la pellicina con i denti.
-Puoi anche nasconderti, ma lo so bene come ti sei ridotto.-
No, non lo sai. 'Sta volta è peggio. Alcool? Oh, no, no... Peggio. Ho iniziato a bere qualche ora fa, poi ho preferito ingoiare altro. Chissa che roba era...
-Lo so, Gee, che sarai passato a roba più pesante. Non m'interessa-
Dei passi veloci riempiono il corridoio e si fermano davanti alla porta.
-Ce l'ho.-
Nuova voce, quella di Mikey. La serratura scatta e la luce invade la camera. Voglio bruciare, incenerirmi come un vampiro... Sparire. Mi stringo su me stesso quasi tentando di comprimermi e svanire nel nulla. Il rumore pesante di anfibi chiodati si fa più vicino a me. Una mano calda mi sfiora lentamente.
-Potevi piangere anche stamattina, invece di distruggerti di nascosto.-
Stamattina... Quegli occhi pieni di lacrime che mi guardavano afflitti, quelle labbra socchiuse e tremule. La mia testa viene accarezzata, stretta in una presa e poi scossa.
-Gerard, è difficile accettarlo... Soprattutto per te. Ma non è colpa tua.-
Colpa mia? Io sono la causa di tutto. Di quel pianto, di quella disperazione... Di tutto. Voglio sparire adesso... Lasciatemi svanire.
-Non potevi prevederlo. Non poteva prevederlo nessuno.-
Le mie parole crudeli pronunciate davanti a quell'espressione distrutta mi tornano alla mente. Premono sulle mie tempie... "Frank, è ora di finirla."
-Gerard... Tu non potevi immaginare che avrebbe fatto una cosa simile dopo esser stato lasciato.-
"E' finita." e quel corpo che cade... Veloce, con grazia, fino al suolo. L'immagine è ancora vivida davanti ai miei occhi...
-Frank ha fatto tutto da solo. Non è colpa tua.-
E il suono delle sirene, il sangue sparso sul cemento... Le mie urla.
-Devi accettarlo.-
Sento il respiro rompersi a metà gola mentre ripenso agli occhi aperti attorno ai quali colava quel caldo liquido vermiglio. Le sue lacrime si mischiavano al sangue. Lacrime che ancora bagnavano le mie guance... Le mie labbra impregnate del sapore del suo bacio. E lui, steso sul cemento in mezzo ad una pozza rossastra... Voglio sparire. Seguirlo e affogare in quella pozza. Spingo Ray all'indietro, lontano da me. Lontano... State lontano.
-Gerard non fare cazzate!!-
Lo gridate in due, sento le mani di Mikey tirami la camicia. Apro le imposte, mio fratello rimane con un lembo di stoffa in mano...
-GERARD!!!!!!!-.
Le vostre urla risuonano in lontananza...
Il suo viso mi sorride.
Apro le braccia mentre mi avvicino sempre di più a lui.
Mi abbraccia...
Mi bacia.
Sussurra "Ti amo".
Poi l'asfalto...
E il buio.

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Nuova storiella scritta durante l'ora di matematica e testata sulle mie amiche, che mi hanno detto che è sconvolgente!!!! In questo periodo scrivo tantissimo... Fatemi sapere com'è! è solo una One-shot tragica!! E scusate per averli fatti morire!!!! Un bacio a tutti!! ^__^ (Scusate per i troppi punti esclamativi ma sono innamorata e allegra!!)