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«Leeyum!»
Liam sta sistemando l’ultima ragnatela –di quelle finte, di vinavil o cotone
idrofilo- delle tante che ha già sistemato un po’ ovunque nell’angolo del
salotto, quando sente la voce di Zayn chiamarlo dalla cucina.
Allora
salta giù dal treppiedi e si muove verso la voce del suo uomo, mentre un
profumo gradevole gli invade le narici.
«Che
c’è, tesoro?» si informa, appellandolo con quel nomignolo che un po’ gli viene
spontaneo e che un po’ usa solo per ammirare soddisfatto il leggero rossore ed
il sorriso imbarazzato che spuntano sulle guance del moro. Gira attorno la
penisola, ormai occupata da ingredienti ed utensili vari, e poggia una mano
sulla schiena del compagno per poi sporgersi oltre la sua spalla e sbirciare
nella ciotola di cui si sta occupando.
«Hai
sistemato tutte le decorazioni?» domanda Zayn, distrattamente, mentre aggiunge
quella che dovrebbe essere vaniglia, a giudicare dall’odore, al composto che
mescola. Liam si limita ad annuire, poi si ritrova tra le mani una ciotola,
dello zucchero, delle uova ed una frusta elettrica, che non ha la benché minima
idea di come si usi.
Non
osa disturbare Zayn, interrompere il sacro silenzio che si crea attorno a lui
ogni qual volta cominci a cucinare, perché ogni volta che si mette ai fornelli,
entra in un universo tutto suo, fatto di ricette già provate e riprovate ed
esperimenti nuovi, che Liam è più che felice di assaggiare, buongustaio quale
è.
Un
po’ per istinto ed un po’ perché alla fine non è nulla di estremamente
complicato, Liam riesce a capire cosa fare e si sente ridicolamente soddisfatto
di sé stesso quando si rende conto di essere stato d’aiuto al compagno, che
riempie i pirottini fino a metà dopo aver mescolato assieme entrambi i composti
–quello preparato da lui e quello preparato da Liam- e li mette in forno,
impostando il timer sui trenta minuti.
«Sei
proprio un cuoco sexy» ridacchia Liam, dopo qualche secondo di silenzio,
poggiato al piano di marmo della penisola. Zayn arriccia il naso e strizza gli
occhi nel sorridere, passandosi le mani sporche sulle dita di impasto sul
grembiule per pulirle. «E sei anche dannatamente bello tutto concentrato»
aggiunge, aspettando che Zayn gli si avvicini e poggi le mani sui suoi fianchi,
accarezzandoglieli da sopra il maglione, in un gesto talmente abituale che
ormai sembra spontaneo aspettarlo. E di fatti succede dopo pochi secondi,
quindi Liam si china e poggia le labbra su quelle del moro, che ricambia il
bacio piano e senza fretta. «Abbiamo, uhm, dieci ore prima che arrivino gli
altri e dobbiamo finire di preparare tutto, non mi indurre in tentazione,
Payne» ridacchia Zayn, tirando il labbro inferiore del castano con i denti,
prima di cominciare a destreggiarsi nuovamente in cucina nella preparazione
della crema al burro per i suoi famosi cupcake –quelli che ormai son quasi
pronti in forno- e di tutto ciò che ha deciso dovrà esserci affinché la festa
di Halloween che hanno organizzato sia perfetta, lasciando Liam altamente
insoddisfatto e con un broncio dipinto sulle labbra piene.
Sono
quasi le cinque del pomeriggio e a Liam non sembra possibile che i preparativi
siano ufficialmente finiti. Quando Zayn organizza feste di questo genere, lui
finisce sempre per sentirsi sotto pressione, captando il nervosismo del
compagno che tiene a fare tutto maledettamente bene ogni volta.
Liam
si guarda attorno, facendo mente locale per controllare che non manchi nulla.
Il salotto e tutto il piano inferiore della casa sono addobbati a festa in modo
che, una volta lasciate accese solo le luci secondarie, l’atmosfera sia
decisamente tetra, la tavola è bandita con tutte le prelibatezza preparate in
mattinata, che Zayn spera bastino, ma che secondo Liam potrebbero sfamare un
intero esercito e le piccole zucche ripiene di dolciumi che hanno preparato,
sono pronti su un baule –decorato ad arte con ragni, ragnatele e teschi-
sistemato per l’occasione.
Poi
scuote la testa e si passa una mano tra i capelli castani, salendo le scale per
raggiungere Zayn, che lo sta aspettando perché han deciso di concedersi un
bagno rilassante. Ed è così che va, perché Liam si ritrova immerso tra mille
bollicine con il moro sul petto che avanza richieste di coccole per rilassarsi
e al quale non saprebbe mai dire di no.
«Visto
che ce l’abbiamo fatta, Malik?» ridacchia, massaggiandogli il petto con la
spugna, passando su tutti i tatuaggi.
«Dobbiamo
ancora indossare i costumi in modo credibile, Leeyum, e fino a stasera non sarà
ancora finita» mugugna ad occhi socchiusi Zayn, mordendosi le labbra.
«Non
capisco perché tu abbia scelto di travestirti da pirata, il costume da micio
era così tenero, con quelle zampe pelose» borbotta contrariato Liam, poi,
riflettendo sulla scelta del costume del moro, ricordando il pomeriggio in cui
ne avevano parlato la settimana precedente.
«Ma,
Leeyum!, i gatti non fanno paura» lo rimbecca infatti Zayn, baciandogli il
mento. «Tantomeno se hanno zampe pelose» fa una smorfia, per poi ridere della
faccia offesa del compagno. «E poi, faccio già abbastanza fusa in camera da
letto, non credi?» tenta infine, con tono malizioso, colpendo in pieno nell’attenzione
di Liam, che avvampa e si morde le labbra.
Alle
otto e tre minuti esatti il campanello di casa suona e Liam, vestito da Woody
–sì, proprio quello di Toy Story ma, hey!, che ci si aspetta da Liam Payne?- va
ad aprire, venendo subito travolto dall’abbraccio che gli circonda le gambe e
lo fa quasi vacillare di Lucas, figlio suo e di Zayn di quattro anni, seguito
poi da quello di Zoe e Martha, le due gemelle di tre anni adottate da Louis e
Harry circa due anni prima.
Liam
saluta cordialmente poi tutti coloro che sono arrivati e continuando ad
arrivare, a partire da Harry, Louis, Niall e Josh sino a giungere ad Andy e Maz, tenendo sempre
ben stretta la mano del bambino, che non sembra intenzionato a lasciarlo
andare, tutto fiero nel suo costume da Buzz Lightyear che è perfettamente in
coordinato con quello del suo papà, che i suoi zii lo hanno aiutato ad
indossare, perché i suoi genitori volevano la festa fosse una sopresa.
Quando
ormai sembrano essere arrivati tutti, finalmente Liam riesce ad intravedere
Zayn, che subito viene travolto, anche lui, da Lucas che gli salta in braccio
nonostante l’ingombro del suo costume.
«Hai
fatto il bravo con zio Harry e zio Lou, cucciolo?» si informa Zayn, che intanto
ha una cicatrice finta disegnata sul volto, una bandana in testa ed è
abbigliato press’a poco come Jack Sparrow, solo con l’aggiunta dell’uncino.
Il
bambino annuisce, sotto lo sguardo curioso dei suoi papà, per poi ridere
divertito mettendo in mostra i suoi dentini da latte: «Io, Zoe e Martha abbiamo
giocato tutto il giorno con Gatto e poi sono arrivati zio Niall e zio Josh e ci
hanno portato a fare “dolcetto o scherzetto” e abbiamo raccolto un sacco di
caramelle …» facendo ridere a sua volta i due uomini al suo fianco, specie quando
aggiunge un «… che però abbiamo già mangiato» imbarazzato.
Liam
si allontana da loro solo per controllare che tutto proceda per il meglio ed è
estremamente soddisfatto di quel che lui e Zayn sono riusciti a metter su.
Qualche
ora dopo la festa è terminata e casa Malik – Payne è un vero disastro. Il
salotto ormai è vuoto, le decorazioni son quasi tutte in disordine o cadute e
ci vorrà un bel po’ prima di andare a dormire, pensa sconsolato Liam,
affiancato dal compagno, dopo che hanno messo a letto loro figlio,
assolutamente troppo su di giri, forse per il troppo zucchero ingerito.
Fatto
sta che i due giovani passano un bel po’ di tempo a rassettare casa prima di
poter dire di essere pronti per andare in camera. Manca ancora qualcosa, ma
nulla che non possa essere tranquillamente gestibile al mattino dopo.
Il
minore segue Zayn in cucina, poggiandosi poi stanco alla penisola, socchiudendo
istintivamente gli occhi.
«E’
stata un successo, no? I bambini erano contenti» sorride soddisfatto il moro,
impacchettando un po’ tutti gli avanzi rimasti. Liam annuisce, stirando le
labbra in un sorriso stanco. Quando apre gli occhi, si ritrova davanti essi uno
dei famosi cupcake di Zayn, probabilmente l’ultimo rimasto, troneggiato da una
crema al burro colorata di arancione ed un gatto nero. Zayn ed il suo adorabile
senso estetico, pensa infatti, mordendosi le labbra.
«Lo
assaggi, Leeyum? Non ne hai mangiato nemmeno uno, potrei offendermi» arriccia
il naso il moro, continuando a tenere tra le mani il dolcetto, nell’attesa che
il compagno lo prenda. Il castano annuisce, sorridendo, sfilando la figura del
piccolo gatto dal dolce e posandola sul marmo, per poi sporcarsi un dito di crema
e portarselo alle labbra.
Fa
la stessa cosa, di nuovo, sporcando però, stavolta, il naso di Zayn, che
incrocia gli occhi per poi ridacchiare.
Il
moro nemmeno si accorge del viso del compagno così vicino al proprio, almeno
finché questo non gli sporca poi anche una guancia, prendendo poi a pulirlo
minuziosamente con le labbra, come se quello fosse solo un semplice pretesto
per richiedere un contatto con lui, sfiorando la barba sulla sua mascella e la
sua fronte con il cappello del suo costume che non ha ancora tolto. Liam si
separa da Zayn solamente quando questo, una volta preso il dolcetto dalle sue
mani, lo porta alle sue labbra, perché il parere del suo uomo è quello di cui
gli importa di più.
«Allora,
com’è?» domanda, poi, speranzoso, mentre Liam socchiude gli occhi e si avvicina
ancora, le mani sulla sua schiena fasciata dal gilet di pelle, per baciarlo.
«Fantastico» mormora, sorridendo, lasciandogli sulle labbra un bacio umido che sa di cupcake al cioccolato.
- Ave, popolo!
- Sì, sparisco per mesi e poi pubblico due cose in due giorni.
- Ho scritto questa cosa in... pochissimo, solo per il gusto di partecipare al fest, una volta tanto.
- Il prompt che ho usato è quest'immagine: link.
- E' puro fluff, da far venire le carie. E' una scemenza, ma spero vi piaccia. :)
- A prestissimo.♥