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Autore: salasar18    17/04/2008    10 recensioni
Prima o poi Draco dovrà pronunciare quelle parole...o no?
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simbolo







“Ma perché?!”


Harry si alza con uno scatto dal letto, raccattando i vestiti.


“Potter, ti ho già detto un milione di volte che, per come sono fatto io, dovresti ringraziare Merlino che ti… coccoli dopo averlo fatto. Dovrebbe essere più che sufficiente, no?”


Draco pronuncia la parola ‘coccoli’ come se avesse appena ingerito un limone… Con tutta la buccia. Pronunciare ad alta voce quel tipo di cose gli fa ancora venire i brividi, per non dire il vomito.


“Sei davvero un imbecille, Draco”


Quest’ultimo alza gli occhi al cielo, sbuffando e rispondendo con un secco:


“Mi hai tolto le parole di bocca”


“Basta! Mi sono stufato. So benissimo che ti piaccio: è inutile che continui a fare il sostenuto. Prima o poi me le dovrai dire quelle parole” Harry grida, mentre cerca la cravatta che individua dopo alcuni istanti vicino alla poltrona.


“Potter cerca di essere ragionevole. Lo sai che non riesco a dirti che- insomma…”


“Mi. Piaci. Cavolo! Non è così difficile!”


Il silenzio cala come il piombo, rendendo la situazione ancora più tesa. Alla fine Harry scuote la testa, lasciando la Stanza delle Necessità. Draco non fa niente per fermarlo, rimane semplicemente sdraiato nel letto.



“Ah, quindi è così che è andata?”


Blaise morde la ciambella che ha appena rubato dalle grinfie di Goyle.


“Già. Sono passate due settimane ed ancora non mi ha rivolto la parola.”


“Beh, è normale.”


Draco si volta scocciato.


“Prego?” Chiede con un sopraciglio inarcato.


“Dai…Draco, lo sai.”


“So cosa?”


Blaise accantona per un secondo la sua amata ciambella, spostando il proprio sguardo sul compagno di Casa.


“Sai com’è Potter. E’ diverso da me e te. Lui è un Grifondoro. Tutto il suo mondo ruota intorno ai sentimenti, alle pulsioni. Perché credi che ti abbia baciato quel giorno sotto la pioggia? Lui sente con una intensità che noi nemmeno comprendiamo..”


“Ma che c’entra questo?” Lo riprende dandogli un pugno sul braccio l’altro, prima di versarsi un po’di succo di zucca.


“C’entra eccome. Potter oltre a sentire, ha bisogno di conferme. Sa benissimo quello che prova per te, dato che non fa altro che ripetertelo mentre scopate in quella Stanza-“


“Sssh!” Lo riprende l’altro “Sei impazzito?! Non gridare così! Non voglio che tutta Hogwarts sappia i cazzi miei!”


“Si, si come ti pare. Comunque non capisco davvero cosa ti trattenga dal dirgli che ti piace. Insomma, chissà quante volte l’avrai detto in vita tua-“


“Zero.” Lo interrompe l’amico.


Blaise quasi si strozza con la propria saliva.


“Cosa? Come zero?”


Le guance di Draco prendono fuoco, mentre con acquisita disinvoltura evita lo sguardo di Blaise.


“Zero, zero, zero. Perché mai avrei dovuto dire una cosa che non pensavo?”


“Cioè, tu mi stai dicendo che con tutti quelli che ti sei portato a letto, non hai mai detto ‘mi piaci’?”


Il biondo sbuffa.


“Esatto.”


“Mai?”


“Mai.”


“Nemmeno una volta?”


“Blaise sei scemo? La smetti o no?”


“Okay, okay, ma almeno ti piace? Insomma, provi quello che prova lui o è solo sesso, come dicevi mesi fa?”


La domanda colpisce l’amico peggio di uno Schiantesimo ben assestato. Lascia passare qualche secondo, mentre con la mente ripercorre l’evoluzione della sua storia con Potter.


Prima un bacio sotto la pioggia, poi sesso selvaggio; incontri occasionali diventati presto incontri regolari, uscite ad Hogsmeade insieme, scambio di battute tra i corridoi e poi-


All’improvviso l’attenzione di Draco viene catturata da un gruppetto di Grifondoro che sta entrando in Sala Grande. Harry fa scivolare lo sguardo nella sua direzione e per un momento i loro occhi s’incrociano, spingendo Draco ad abbozzare un mezzo sorriso.


Subito l’altro distoglie lo sguardo, tornando a parlare con i suoi compagni.


Dentro. Potter gli è decisamente entrato dentro. Si è infilato sotto la pelle e lo ha contaminato come un virus.


“Uh…sembra proprio arrabbiato. Questa volta dovrai fare del tuo meglio o l’unico buco con cui ti sfogherai sarà quello nel muro fatto dallo Stupeficium di Tig-“


La sberla che Draco gli lancia impedisce a Blaise di continuare il discorso.


“Smettila di essere volgare o lancio un Cruciatus.”


Blaise annuisce, massaggiandosi la nuca.


“Va bene. Ora basta. Questa situazione è ridicola! Blaise insegnami il simbolo”


“Il simbolo? Di che parli?”


“Si di quel simbolo che usano i babbani. Tu lo conosci.”


Blaise riflette per un po’, prima d’illuminarsi e di annuire.


“Aah, il simbolo.”




***




“Si può sapere perché sei così arrabbiato di recente? Ti giuro che non ho più preso il tuo profumo ai feromoni da quando Mirtilla Malcontenta mi si attaccata l’ultima volta…”


“Non sono arrabbiato” Risponde contrariato il moro.


“No, certo che no…non sei arrabbiato. Allora hai spaccato tutte le boccette di Neville solo perché non ti piaceva il suo esperimento. Che ti avranno fatto di male i suoi ricordi infialettati e quel concentrato di erbe solo tu lo puoi sapere…di sicuro l’argento delle fialette che, unite al verde della pozione ricordano la casa di chi sai tu, non c’entra per niente vero?”


“Senti, smettila di rompere, Ron!”


“Potter!”


La voce di Draco fa voltare tutti i presenti al tavolo dei Grifondoro. Lo sguardo di Harry s’indurisce di colpo. “Che vuoi, Malfoy?” Chiede freddo.


Questo non risponde, si limita ad avanzare fino a giungergli di fronte. Lo guarda dritto negli occhi, prima di estrarre la bacchetta e pronunciare un incantesimo di scrittura. La scia che parte della bacchetta si espande fino al centro della Sala Grande, disegnando un cuore.


Gli studenti rimangono in silenzio.


“Un cuore?” Farfuglia Ron perplesso.


“Che diavolo significa?”S’intromette Hermione.


Harry resta senza parole. Si ricorda perfettamente che una volta, una sola volta nell’arco dei cinque mesi che ha frequentato di nascosto il compagno, ha menzionato l’usanza babbana di dire ti amo con uno strano simbolo, una specie di cuore stilizzato.


“Non sono esattamente le parole che volevi, ma può bastare?” Dice tutto d’un fiato l’altro, aggiungendo subito “Per favore?”


Quando si volta, il Grifondoro ha di fronte un Draco Malfoy a disagio, rosso come un peperone che si tormenta le dita.


A quel punto non può fare a meno di concedersi un sorriso, come non può fare a meno di alzarsi e di baciarlo di fronte a tutti.


Oh si, di certo poteva bastare.





fine





  
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