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Autore: Ginny_theQueen    31/10/2013    9 recensioni
*Anche se ambientata dopo la fine della seconda serie, questa storia è stata scritta prima di The House of Hades, quindi ci sono spoilers SOLO fino a The Mark of Athena!*
I Romani vengono a far visita al Campo Mezzosangue, e i Sette vorrebbero passare un po' di tempo insieme, ma Percy e Annabeth sfociano in un litigio e Piper dovrà cercare di farli riappacificare.
“E poi dici che io nascondo le cose? Sei completamente fuori di testa e del tutto irrazionale!” le urlò lui.
Le teste degli altri facevano avanti e dietro tra Percy e Annabeth, come se stessero guardando una partita di tennis.
“Sono una figlia di Atena, irrazionale un cazzo!”
[...]
“Se Annabeth mi lascia,” cominciò molto calmo, “giuro che ti affogo, Valdez.”
Il figlio di Poseidone attraversò la stanza in tre lunghe falcate e poi anche lui uscì.
“Sono fottuto,” disse Leo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Leo Valdez, Percy Jackson, Piper McLean
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'OTP: seaweed brain'
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Piper non era per niente dell’umore per una tragedia in stile Percy/Annabeth.

Era stranamente divertente, davvero, come Percy era stato il collame che aveva unito i sette, ma dov’erano i sette quando Percy aveva bisogno di fare pace con Annabeth? Non stavano aiutando molto, pensò Piper.

Era successo circa due ore fa, non che Piper stesse contando…

Era uno di quei finesettimana quando i Romani venivano a far loro visita, le ore del mese che Piper preferiva, perché poteva vedere Jason, stare con lui, coccolarsi, e – avevano diciassette anni per l’amore degli dei! – fare l’amore. Non che sua madre non approvasse…

Quella sera, i ragazzi avevano suggerito di rimanere un po’ insieme per qualche ora dopo il falò, quindi si trovavano nella Cabina 1, dove in teoria Jason avrebbe dovuto dormire, solo loro otto –Nico era considerato parte del gruppo quanto tutti gli altri, e poi lui era amico di Percy e Annabeth da diversi anni prima che i sette rispondessero alla chiamata

Annabeth stava cercando di pettinare gli indomiti capelli di Hazel, mentre Hazel applicava uno smalto rosso fuoco alle unghie dei piedi di Piper, mentre Piper intrecciava i capelli biondi di Annabeth. I ragazzi erano seduti ognuno su un lettino e parlavano di cose a caso, commentando le insolite posizioni delle ragazze sul pavimento e – come Ade riuscivano a stare sedute così comunque?

Piper aveva fatto parecchie trecce ad Annabeth dopo il Tartaro…

Quando Percy e Annabeth erano usciti dalle Porte della Morte, sanguinanti, sporchi, terribilmente stanchi e provati, Annabeth con una caviglia slogata ed entrambi pieni di altre ferite gravi, avevano comunque preso parte alla battaglia finale in Epiro. Una volta finita, i due dovettero essere riportati sull’Argo II da Frank –in forma di elefante– perché non riuscivano più a reggersi in piedi.

Tornati al Campo Mezzosangue, dopo il primo mese di ricovero fisico, Piper aveva cominciato a chiedersi se sarebbero mai davvero guariti. Non si separavano per più di dieci minuti (giusto il tempo per docce ed igiene personale), mangiavano insieme al tavolo di Poseidone durante i pasti e nemmeno il Signor D diceva niente al riguardo, e ovviamente dormivano insieme nella Cabina 3 ogni notte. Nessuno commentava. Le notti erano la parte peggiore. Era quando arrivavano gli incubi e le urla cominciavano. Ma si stringevano a vicenda, e lentamente tornarono ad una vita quasi normale.

La figlia di Afrodite aveva preso il ritorno all’integrità mentale di Percy e Annabeth come una responsabilità personale. Quindi ogni volta che Piper non era a lezione o di turno da qualche parte, o non si sentiva di violare la loro privacy, stava con loro. Tanto sapeva sempre dove trovarli. La spiaggia o la Cabina di Poseidone. Un giorno si era seduta accanto ad Annabeth mentre guardava Percy dormire e posando una mano sulla spalla dell’altra ragazza, aveva afferrato una ciocca di capelli biondi e aveva cominciato a giocarci in un modo che sperava fosse rassicurante. Lo era. Quindi aveva cominciato a intrecciarli. Il corpo di Annabeth si era in qualche modo rilassato. Da quel giorno, era diventata abitudine di Piper farle trecce. Per il bene di entrambi Annabeth e Percy.

Ora, due anni dopo, c’erano ancora momenti in cui il loro sguardo si faceva vitreo e distante e dovevano stringersi forte l’uno all’altra. C’erano ancora notti in cui Annabeth svegliava l’intero Campo nel mezzo della notte con acute urla, e Percy doveva correre alla sua cabina per calmarla, ma Piper sapeva che erano quanto più vicino potevano allo star bene, almeno erano di nuovo loro stessi.

“Vogliamo fare qualcosa?” chiese a un certo punto Frank.

“Che ne dite di Truth or Dare?” suggerì Jason. [nda: noi Truth or Dare lo chiamiamo Obbligo-Giudizio-Verità. Il nome inglese è leggermente diverso è l’ho lasciato così per motivi di trama…]

“Sì! Percy deve adorare le dares…” disse Leo.

“Non ho capito cosa vuoi insinuare, ma per me va bene,” disse Percy innocentemente.

“Dai amico, conosciamo i pettegolezzi del Campo…”

“Guarda, se stai parlando delle imprese–“

“Non quello. Ho detto che devono piacerti le dares. Dei, Annabeth sapevo che il tuo ragazzo era stupido, ma non così stupido!”

Annabeth aveva ascoltato distrattamente la conversazione, ma inclinò la testa udendo il suo nome.

“Cos’ha fatto stavolta?” chiese drammatica.

“Non capisce le mie allusioni. O forse è più intelligente di quanto crediamo e sta facendo finta di non capire.”

“Continuo a non capire di cosa stai parlando,” disse Percy con poca speranza.

“Fra poco vedremo, Perce. Allora ragazzi, giurate sul Fiume Stige di dire solo la verità e nient’altro che la verità?”

Giurarono tutti.

“Percy! Verità o obbligo?”

Scosse la testa, “Non so di cosa stavi parlando, Valdez, ma mi hai un po’ spaventato quindi dico verità.”

Leo sorrise. “Come pensavo, Jackson. Ecco la tua domanda. E’ mai successo qualcosa di romantico tra te e il nostro caro Oracolo, Rachel Elizabeth Dare? Se sì, cosa esattamente?”

Nico sbiancò. Percy invece arrossì. Annabeth lo guardò rigida. Percy si fece ancora più rosso.

“Non – non vale!” balbettò, “Sono due domande!”

“Allora rispondi solo alla seconda,” Leo sghignazzò, “E ricorda, hai giurato sullo Stige.”

Piper non credeva che Percy potesse arrossire di più, ma quando Annabeth gli mandò il suo famoso ‘sguardo della morte’ lo fece.

Nico imprecò sottovoce in Greco Antico.

“Annab–“ Percy tentò di dire, ma Leo lo interruppe, “Rispondi, amico.”

Tutti lo stavano guardando mentre si alzò.

“Ok,” fece un respiro profondo e guardò Annabeth, “C’è – c’è stato un bacio. Eravamo in macchina, sulla South Shore e Rachel stava parlando di un ragazzo e una ragazza che ipoteticamente si piacevano e di quando lo stupido ragazzo si sarebbe deciso a baciare la ragazza e solo allora capii che stava probabilmente parlando di noi e non so cosa avrei fatto se Blackjack non fosse atterrato sulla mia macchi–“

“Un pegaso è atterrato sulla tua macchina?” chiese Hazel.

“Del mio patrigno, tecnicamente. E con lui c’era Beckendorf e disse che era giunto il momento di partire. Allora Rachel mi disse di ammazzare qualche mostro per lei e mi baciò. Fu molto breve, davvero. Beckendorf era l’unico – aspetta un attimo, stronzetto, tu come l’hai saputo?” si girò verso Leo. “Per gli dei, Beckendorf è morto in quella missione! Come–?”

“Avrà mandato un messaggio a Silena mentre vi dirigevate alla Principessa Andromeda,” suggerì Nico.

“O forse Rachel l’ha detto a qualcuno…” disse Jason.

“Fantastico,” disse Percy incrociando le braccia.

Leo fece un sorrisetto, “Pensavi che non lo sapesse nessuno? Sorprendente, qui tutti–”

“La cosa davvero sorprendente,” lo interruppe Annabeth alzandosi, “è come io non l’avevo mai sentito prima d’ora.” I suoi occhi grigi risplendevano di rabbia.

Okayyy, pensò Piper. Comincia a far paura.

Doveva cercare di calmarla. “Annabeth, tesoro, probabilmente Percy–“

“Percy e io ce la vedremo da soli, grazie tante.” rispose Annabeth fredda.

“Sta per scatenarsi l’Ade,” mormorò Frank.

“Hey!” gridarono Hazel e Nico all’unisono.

“Scusate ragazzi.”

“Perseus Jackson,” cominciò Annabeth, “pensavi di dirmelo prima o poi?”

“Annabeth, calmati! Non è che sia successo chissà chè!” cercò di difendersi.

“Questa è buona detta da te, Mister-Ho-Pomiciato-Con-Rachel-Elizabeth-Dare!”

“Hey! Non– ascolta, Annabeth, non– non importa! Era solo un bacio, ed è successo così tanto tempo fa, e poi non stavamo nemmeno insieme all’epoca, non puoi proprio–“

“Cosa?”

“Non è come– tradirti o qualcosa del genere. Non hai il diritto di sgridarmi per–“

“Oh, ora non ho nemmeno il diritto di arrabbiarmi con il mio ragazzo!”

“Esatto, no! Non puoi dirmi cosa fare!”

“Non posso credere che tu l’abbia fatto.”

“Annabeth– non puoi arrabbiarti per qualcosa che è successo più di tre anni fa!”

“Chi dice per cosa posso o non posso arrabbiarmi? Me l’hai tenuto nascosto per tutto questo tempo!”

“Non era niente! Solo una volta, e poi Rachel mi ha comunque mollato poco dopo, quindi… e non è che lo stavo tenendo nascosto. L’argomento non è mai venuto fuori.”

“Pensavo di essere stata il tuo primo bacio! Pazienza–“

“Lo sei stata! Nel Labirinto–“

“–non che tu sia stato il mio, quindi…”

“Aspetta, COSA?”

“Sì, hai sentito bene, Capa di Alghe!”

“Chi – chi era lui?”

“Oh, un tizio qualsiasi al collegio che io e Thalia abbiamo frequentato assieme dopo che lei è tornata umana, prima di diventare una Cacciatrice. E ti dirò, è stato fantastico!” gridò.

“E poi dici che io nascondo le cose? Sei completamente fuori di testa e del tutto irrazionale!” le urlò lui.

Le teste degli altri facevano avanti e dietro tra Percy e Annabeth, come se stessero guardando una partita di tennis.

“Sono una figlia di Atena, irrazionale un cazzo!”

“Oh, davvero? Allora, per gli dei, spiegami perché in Ade te ne andavi a pomiciare con i ragazzi del convitto se all’epoca eri disperatamente innamorata di Luke!”

“Non l’hai detto,” disse lei. La sua voce era calma, ma fece rabbrividire Piper. Era anche peggio della sua occhiata micidiale. Jason afferrò istintivamente la spada.

Ma Percy sembrava immune al suo tono omicida. Per una volta, non fece un passo indietro.

“E se l’ho fatto?” le chiese, alzando il mento come per sfidarla.

Annabeth rimase in silenzio più a lungo di quanto Piper si aspettava, visto che lei aveva sempre la risposta giusta a tutto.

“Ho chiuso,” disse semplicemente, e uscì a passo veloce dalla Cabina 1.

Percy rimase da solo in piedi al centro della stanza. Dieci lunghi secondi passarono.

Poi Leo ruppe il silenzio, “Ops…”

Percy non si scomodò nemmeno di assassinarlo all’istante. E anche se l’avesse fatto, Piper non avrebbe potuto incolparlo. Dopotutto, era colpa di Leo. Aveva cominciato lui con quello stupido gioco e quelle stupide allusioni e quella stupida domanda.

“Se Annabeth mi lascia,” cominciò molto calmo, “giuro che ti affogo, Valdez.”

Leo non ebbe una rispostina beffarda per quello. O forse sotto sotto ci teneva un po’ alla propria vita. A Leo non mancavano mai le rispostine beffarde.

Il figlio di Poseidone attraversò la stanza in tre lunghe falcate e poi anche lui uscì.

“Sono fottuto,” disse Leo.

 

 

Piper era davvero dispiaciuta per quello che era successo tra Percy e Annabeth, ma credeva che dovessero vedersela da soli. Ovviamente, lei era più che disponibile ad aiutarli se uno dei due le fosse venuto a chiedere una mano.

Ma non lo fecero.

Tra le ombre della notte, all’inizio vide solo i boccoli di Annabeth. Poi notò tutto il suo corpo, era seduta sul molo del laghetto delle canoe, le mani sotto il mento. Piper fece segno a Jason di non fare rumore. Poi, a qualche metro di distanza, vide qualcosa muoversi dietro i cespugli. Si schiacciò di più contro l’edificio delle Arti, non volendo essere vista. Improvvisamente, dai cespugli venne fuori Percy, imprecando.

“Questo gradino c’è sempre stato?” chiede lui a nessuno in particolare, togliendosi delle foglie dai capelli.

Piper dovette reprimere l’istinto di ridere al pensiero di Percy Jackson, l’onnipotente figlio di Poseidone e due volte Salvatore dell’Olimpo che inciampava su un gradino.

Annabeth si girò al suono della sua voce. Aveva gli occhi gonfi. Percy la raggiunse e le si sedette accanto senza cerimonie.

“Certo, Testa d’Alghe, puoi sederti accanto a me,” mormorò Annabeth ironica ma fredda.

Almeno è tornata al Testa d’Alghe. Non vuole davvero ucciderlo, pensò Piper.

Ebbe la sensazione che Jason non volesse proprio spiare un momento privato, ma non le andava di allontanarsi senza sapere se quei due erano apposto. Non stavano proprio spiando.

“Sei inciampato?”

“Sì. Mai visto quello scalino prima d’ora.”

“Sei senza speranza.”

“Lo so.”

Silenzio. Piper sperava che uno dei due chiedesse scusa e che cominciassero a sbaciucchiarsi, in modo che lei e Jason potessero andare a cercare un altro posto per sbaciucchiarsi e Leo non sarebbe stato ammazzato e tutti quanti sarebbero stati felici, ma ovviamente, i due idioti dovevano ricominciare a litigare.

“Vuoi almeno dire che ti dispiace?” chiese Annabeth.

“Per aver urlato o perché tre anni fa io e una ragazza che non può avere relazioni ci siamo dati un bacio? O forse per il fatto che sono stato baciato? Tu stai male.”

“Beh, se la pensi così non vedo proprio perché stiamo avendo questa conversazione allora,” rispose lei, tagliente come il suo pugnale.

“Pensavo che magari ti andava di parlare. Del tizio qualsiasi o del primo bacio e del fatto che non mi avevi mai detto quello.”

“Perché mai avrei dovuto dirtelo? Come hai detto tu, non è che stessimo insieme. E non è che lo conosci, comunque. Non avrebbe avuto senso dirtelo. Ma io Rachel la conosco. E’ questa la cosa che mi fa incazzare.”

“Non vedo come questo cambi le cose,” rispose lui velocemente.

“Le cambia e basta, ok?” sbottò.

“Fammi sapere quando avrai risolto allora,” disse Percy prima di andarsene.

Passarono pochi secondi. Jason guardò la sua ragazza per suggerire di andar via, quando Annabeth improvvisamente sussurrò il suo nome, “So che sei lì, Pipes. Vieni qui.”

Piper si immobilizzò. Come Tartaro aveva fatto Annabeth a percepire la sua presenza? Camminò e le prese le mani.

“Scusa Jason, potresti…?”

“Sì,” rispose lui e si allontanò esattamente come aveva fatto Percy un minuto fa, solo un po’ meno arrabbiato.

“Non stavamo spiando, stavamo solo cercando un posto per pomiciare un po’, visto che gli altri sono ancora nella cabina di Jason, ma poi abbiamo visto te, ed è arrivato Percy e avete ricominciato a litigare e–“

“Piper, va tutto bene. In realtà sono felice che tu sia qui. Sei tipo la mia migliore amica.”

“Sì, anche tu sei tipo la mia migliore amica.”

Questo non era esattamente corretto. Dalla prima volta che Piper aveva visto Annabeth in azione, aveva desiderato di conoscerla meglio con tutta se stessa. Certo, erano diventate amiche. Ma tutti quei mesi in cui Piper aveva vissuto al Campo Mezzosangue prima di salpare per Nuova Roma, aveva voluto trovarsi un posto nella vita della ragazza più grande, come se volesse che Annabeth si fidasse di lei, che la considerasse più di una delle tante ragazze del Campo. Dalla prima volta che l’aveva vista, aveva desiderato essere la migliore amica di Annabeth. Non aveva mai avuto una migliore amica, ma Annabeth sì. Era Thalia Grace, la ritrovata sorella maggiore di Jason. Piper aveva voluto essere la migliore amica di Annabeth per così tanto tempo, che sentirle dire quelle parole fu quasi toccante.

“Tesoro mi dispiace. Ma le coppie mortali litigano tutto il tempo… e ho sentito dire che fare sesso dopo una litigata del genere è fantastico–“

“Piper, non credo che ci faremo una scopata riappacificatrice molto presto.”

Piper fu sconvolta. “Annabeth non puoi possibilmente voler dire che stai pensando di lasciare Percy. Quel ragazzo è la fottuta cosa migliore che ti sia mai capitata! E’ dolce e leale e ti ama più di–“

“Aspetta un attimo, non ho mai detto che l’avrei mollato. Voglio solo dire che… ho bisogno di tempo per pensare.”

“Dei dell’Olimpo, Annabeth! Perché voi figli di Atena dovete sempre pensare e ripensare alle cose? E’ l’amore, non la Battaglia delle Termopili!”

“Lo so, Pipes, ma devo riflettere sul fatto che lui abbia–“

“Onestamente, come puoi essere arrabbiata con lui quando tu hai fatto esattamente la stessa cosa?”

“Tu da che parte stai, scusa?”

“L’amore è imparziale. E vi farò fare pace prima di domattina. Chiamerò mia madre se devo.”

Lasciò che la minaccia aleggiasse fra loro. Annabeth rimase in silenzio. Bene.

Poi: “Afrodite non si disturberebbe mai per noi.”

“Io invece penso che potrebbe. Siete tipo una delle sue coppie preferite di sempre. E anche se avessi ragione tu e mia madre non aiuterebbe, io posso sempre usare la lingua ammaliatrice per farvi chiedere scusa.”

Annabeth sospirò. “Posso almeno–“

“NO! Cabina 3, ora!”

“Sai, sei davvero seccante quando hai il coltello dalla parte del manico.”

Va’.” Non si sentiva nemmeno in colpa per aver usato la lingua ammaliatrice. Non è che Annabeth non volesse andare da Percy, era solo troppo testarda ed orgogliosa per ammetterlo. Aveva bisogno di un aiutino da Piper.

Guardò Annabeth andare via e poi tornò alla Cabina 1, dove gli altri stavano ancora chiacchierando.

“Ok ragazzi, credo di aver risolto il nostro problema Percy/Annabeth. Voialtri, nelle vostre cabine. Ci vediamo domani mattina, buonanotte,” li liquidò molto velocemente.

Leo fece un sorrisetto, ma si astenne dal commentare il fatto che Piper rimanesse. Aveva creato abbastanza problemi per una sera.

Dopo che tutti gli altri furono usciti, Piper si voltò verso Jason. “Hey.”

“Ciao di nuovo, amore.”

L’avvolse nelle sue braccia mentre lei lo baciava. Jason rispose al bacio per un attimo, poi si allontanò, “Non avrai mica rinchiuso Percy e Annabeth da qualche parte, vero? Stanno facendo qualsiasi cosa stiano facendo di loro spontanea volontà, vero?”

“Beh, potrei o potrei non aver usato un po’ di lingua ammaliatrice su Annabeth, ma in realtà è totalmente una sua decisione. Ora sta’ zitto e baciami.”

Era abbastanza sicura di non aver inserito alcuna magia ammaliatrice in quello, ma a giudicare dal mondo in cui Jason obbedì, era come se l’avesse fatto.

 

 

La mattina successiva mentre i due si avviavano per andare a fare colazione, –infischiandosene che qualcuno avrebbe potuto vederli uscire dalla stessa cabina– notarono due volti familiari su una panchina proprio fuori il padiglione della mensa.

Gli occhi ridenti di Piper incontrarono quelli di Annabeth, e col labiale le chiese allora, com’è stata la scopata riappacificatrice?

Annabeth in tutta risposta le fece una linguaccia, che Piper interpretò come un meravigliosa, grazie del consiglio.

Poi Percy catturò Annabeth in un bacio, e mentre lei e Jason continuavano a camminare verso la mensa, Piper fece un gridolino di gioia per la coppia di nuovo felice, e Jason la strinse più forte a sé e le sussurrò qualcosa nell’orecchio.

“Pipes… sembri una figlia di Afrodite.”

 

 

 

 

 Angolo autrice: salve a tutti, sono tornata! Grazie della lettura. 

Passiamo alla storia: questa volta ho scelto di scrivere dal punto di vista di Piper, cosa che non avevo mai fatto. Adoro Piper. Mi ci rispecchio molto. E' una tipa abbastanza romantica (anche se per essere una figlia di Afrodite in realtà lo è molto poco) e anche un po' territoriale. Lo abbiamo visto in The Lost Hero, quando Drew ci prova con Jason, lo abbiamo visto in The Mark of Athena e The House of Hades, quando Jason parla di Reyna e così via. Di conseguenza la vedo territoriale anche nei confronti dei suoi amici, un po' come lo era Annabeth da più piccola, nella prima serie. La storia dell'ammirazione per Annabeth è nei libri, io ho solo un po' enfatizzato certi aspetti. 

Questa fic è stata un po' un sincretismo di altre bozze che avevo scritto: mi sono sempre chiesta come Annabeth avrebbe reagito sapendo del bacio tra Rachel e Percy (e mi sono sempre immaginata un episodio di questo genere, una situazione drammatica come solo Annabeth può renderla), poi ho esplorato un po' l'amicizia tra Piper e Annabeth e anche la relazione tra Piper e Jason. Penso che siano una coppia bellissima, dovrebbero essere più apprezzati, invece che essere continuamente paragonati e erroneamente ridotti ad una brutta copia di Percy e Annabeth. Voi cosa ne pensate? 

Ho un sacco di altre idee in mente, appena ho un po' di tempo pubblico tutto. 

Ai lettori della mia long 'missing' chiedo scusa per la lunga assenza di aggiornamenti, e faccio sapere che sto lavorando al capitolo. 

Avete letto The House of Hades? Non spoilero nulla, magari ne parliamo per messaggio privato :)

Fatemi sapere se questa oneshot vi è piaciuta o se vi ha fatto schifo. Quando l'ho pubblicata in inglese su fanfiction.net in molti mi hanno chiesto di scrivere un seguito, ci sto pensando. (Qualsiasi suggerimento è ben accetto!) 

Alla prossima pazza idea, 

Ginny_theQueen ♥

 

 

 

   
 
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