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Autore: futacookies    01/11/2013    12 recensioni
Eccola lì. La vedi, la sua tomba, ma ancora non te ne capaciti.
È successo tutto troppo velocemente.
Il manifesto, il funerale a cui sei mancato, il tentato suicidio, la tomba.
Quella tomba marmorea, scura, fredda. Priva di fiori.
Nessuno si è preoccupato della morte del tuo angelo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Heather Wilson 1995 - 2013 


Eccola lì. La vedi, la sua tomba, ma ancora non te ne capaciti.
È successo tutto troppo velocemente.
Il manifesto, il funerale a cui sei mancato, il tentato suicidio, la tomba.
Quella tomba marmorea, scura, fredda. Priva di fiori.
Nessuno si è preoccupato della morte del tuo angelo.
Né una foto, né un epitaffio, per ricordare cosa era stata.
Cosa è ancora.
Perché parlane al passato fa troppo male.
E senti una, due, tre lacrime che ti inumidiscono gli occhi, ti bagnano le guance.
Se ti vedesse, riderebbe di te, ne sei certo.
Ma non potrebbe sapere quanto bruciano, quelle cosette che dovrebbero essere acqua.
Non ci volevi credere. Avevi pensato ad un errore. Non ci hai creduto fino alla fine.
Ma come ignorare la verità, quando ti è sbattuta brutalmente sotto il naso?
Semplicemente, non si può.
Ed è per questo che dopo la reclusione, e la lenta accettazione, sei in questo cimitero abbandonato, nella periferia di Toronto.
Ogni tanto, il tuo sguardo disperato incontra quello dei curiosi, che, da lontano fanno i soliti commenti.
“Ma che peccato!”
“Era così giovane!”
“Una vita sprecata!”
Tzè, vita sprecata. Non era colpa sua se l’avevano investita.
Ma troverai il colpevole, Alejandro, e lo spellerai con le tue mani.
Al diavolo i crimini, l’accusa di omicidio, l’ergastolo.
Lei sarebbe sempre venuta prima di tutto.
E senti dei passi, qualcuno che si avvicina.
Vorresti esplodere. Uno, due, tre… i rumori di colpo si fermano.
Non ha la forza di girarti, nemmeno ti interessa.
Poi, senti tossire, e, la tua mano, intenta ad accarezzare il nome inciso sulla lapide, si arresta.
«Burromueto, mi spieghi cosa ci fai qui?»
Sbatti un paio di volte le palpebre dandoti dello stupido.
Hai già deciso che ti recherai dallo psichiatra, perché sai che la sua morte ti farà impazzire.
In effetti, già si manifestavano i primi segni.
Quella era indubbiamente la sua voce: acida, stridula, ma anche calda e sensuale.
Sei convinto che non sia possibile, e per provarlo, ti giri.
I tuoi occhi si spalancano, e scuoti vivamente la testa.
«Alejandro, Alejandro, certo che stai davvero esagerando.»
Mormori, voltandoti, incurante della presunta presenza.
La senti tossire, come per richiamare la tua attenzione, ma ormai ignori questo accenno di follia, alzandoti e facendo per andartene.
«Ti ho fatto una domanda, Al
Anche la tua mente si prende subdolamente gioco di te.
Ma decidi di assecondarti, di solito, è quello che si fa con i pazzi.
«Perché dovrei essere qui, querida
Sussurri, rassegnato.
«Mi chiedevo anch’io cosa ci facessi, sulla tomba di mia cugina
Esclama, ma il tuo cervello è decisamente partito.
Boccheggi, cercando di rispondere con una frase dotata di senso logico, ma è inutile.
Così le permetti di continuare a umiliarti, senza sapere che un moto di gioia repressa e incontrollata ti sta lentamente esplodendo dentro.
«Non avrai per caso pensato che ci fossi io, lì dentro? Sai benissimo che deve ancora nascere la persona in grado di uccidermi e che…»
La frase non trova conclusione, perché, senza preavviso, le tue labbra sono sulle sue.
«Non mi importa.»
Esali, a pochi centimetri dal suo orecchio, stringendole così forte la mani che hai paura di romperle qualche osso.
Non è ancora nata la persona che può uccidere lei, ma hai capito, che è nata – ed anche quasi morta – la persona in grado di uccidere te.

 
*** 
 
Dunque, questo è davvero ingiustificabile…
- Quindi trova il concetto di morte ingiustificabile?
No, caro psicologo, trovo ingiustificabile il fatto che abbia quasi ammazzato Heathy!
Non me lo perdonerò mai.
Anche perché il finale, per quanto più felice dell’inizio, e scritto peggio, decisamente peggio della prima parte.
Ma allora, che ne pensate?
Perché io lo adoro.

- La paziente soffre di repentini cambi di opinione, e anche indecisione.
E lo psicologo tra poco soffrirà, ma di tante altre cose.
E povero Al, mi ha fatto una pena mentre scrivevo.
Povero cucciolo indifeso, triste, depresso.
Beh, lasciate una recensioncina, e pregate per il mio psicologo.
Bacioni.
Fede.
P.S. prima che mi dimentichi: grazie Maty *-*

 
  
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