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Autore: mareintempesta    01/11/2013    1 recensioni
[...] Alle cinque e cinquantasei erano tutti nella hall dell'albergo, chi alla reception e chi sdraiato sui divani di pelle verde con gli stivali sporchi di fango. E i due accompagnatori alle sei di mattina erano già con le mani tra i capelli, perchè erano davvero una classe confusionaria, e la peggiore dell'intera scuola, anche se erano solo in dodici alunni. [...]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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trip.
 
Si erano svegliati tutti alle cinque e dodici minuti di quella mattina di fine dicembre. L'aria era fredda, pulita e pungente; il caminetto era acceso con lo scoppiettio della legna che accompagnava il suono fastidioso della sveglia: la mano grande di Ashton la spense di colpo, tornando poi con la faccia spalmata sul cuscino bianco. Miriam si era alzata con molto fatica e aveva notato che indossava una delle magliette extralarge di Chloe, e profumava di fragola. Ryan aveva lo sguardo perso nel vuoto e Michael lo guardava e si chiedeva a cosa stesse pensando, perchè quel ragazzo era sempre con la testa fra le nuvole! Julie era già sveglia da mezz'ora, e aveva appena finito di fare la doccia. Calum, invece, era già in cucina a fare colazione con il mento sporco di nutella. Luke e Effie erano sempre a letto con le lenzuola celestine che ricoprivano i loro corpi, e Luke sussurrava all'orecchio di lei che era bellissima e intanto le accarezzava i capelli. Cassie sorrideva guardando il buio che c'era fuori e ripeteva a tutti i ragazzi in stanza: « Vedremo l'alba! » .
Ana era sola in terrazza ed indossava solo un maglioncino grigio di lana e delle calze bucate. Fumava una sigaretta, e già sapeva che entro la fine della giornata avrebbe finito il suo pacchetto di Marlboro rosse. Tom era il più strano della quarta C, e aveva dormito tutta la notte nel ripostiglio delle scope, con le gambe attaccate al petto e la guancia sinistra appoggiata sulle ginocchia. E aspettava che qualcuno venisse a salvarlo, perchè voleva uscire da quel periodo di depressione. E la mamma di Tom non voleva nemmeno mandarlo in quella gita con quella classe di pazzi, ma si fidava della Mrs. Martens.

Alle cinque e cinquantasei erano tutti nella hall dell'albergo, chi alla reception e chi sdraiato sui divani di pelle verde con gli stivali sporchi di fango. E i due accompagnatori alle sei di mattina erano già con le mani tra i capelli, perchè erano davvero una classe confusionaria, e la peggiore dell'intera scuola, anche se erano solo in dodici alunni. Uscirono dall'hotel e si incamminarono per le strade di un paesino sperduto dell'Australia e tutti volevano scappare dai loro insegnanti andando dove li pare e da soli. Miriam aveva voglia di piangere perchè Chloe stava con Julie e loro due ridevano e scherzavano come una coppia di fidanzate. Miriam sapeva bene che Julie non era gay, ma era lo stesso triste. Ryan e Tom si tenevano per mano, e camminavano in silenzio ascoltando le spiegazioni dei loro insegnanti su quello che li circondava. Loro due si aiutavano a vicenda. Si aiutavano a vicenda per sopravvivere, insieme. Cassie saltava da una panchina all'altra con Effie che la guardava e rideva, perchè sembrava che si fosse fatta una canna. Calum, Michael, Ashton e Luke chiaccheravano come solo quattro migliori amici che si conoscono da una vita sanno fare. E Luke era innamorato perso di Effie, e quando la guardava ridere i suoi occhi si illuminavano di gioia, perchè lo rendeva felice. E Ana era una ragazza solitaria e si era già accesa la quarta sigaretta. Guardava Michael da lontano, e aveva una dannata voglia di affondare una mano nei capelli del ragazzo che ogni mese cambiavano colore.

A pranzo andarono a mangiare in un ristorante davanti al mare in tempesta, le onde si imbattevano contro gli scogli, e Tom aveva una voglia sfrenata di buttarsi da quella scogliera. Il pasto principale di quel pranzo era il pesce, Chloe lo odiava e allora mangiava di nascosto dei panini che si era preparata la mattina stessa.
« Professoressa, ma Peter dove è finito? » chiese Cassie, perchè non lo vedevano dalle undici della sera prima.
Mrs. Martens guardò la ragazza con sguardo confuso e poi come se qualcosa nella sua testa stesse iniziando a funzionare scattò dalla sedia di legno e uscì dal ristorante alla ricerca di Peter Nguyen, il ragazzo più pestifero della classe.
« Via libera » Michael si alzò dalla sedia e uscì di corsa dal locale, schiamazzando come solo una banda di ebeti sa fare.
Lasciarono dentro il secondo accompagnatore di quella gita, con il compito di pagare il conto per 14 persone. La classe si rintanò dietro una siepe di un parco e tirarono fuori tutto quello che avevano dalle loro tasche: accendini, sigarette e un po' d'erba. E: « Quella lasciatela a me! » urlò Miriam rubando la bustina trasparente dalle mani di Ashton.
« Drogata » sussurrò Chloe legandosi i capelli color cenere in una coda alta.
Miriam si morse il labbro e si diede mentalmente della idiota.
« Ovviamente scherzavo » .
Se la divisero e iniziarono a fumarla. Tutti sedevano in cerchio con le spalle che si sfioravano a vicenda, ognuno perso nei propri pensieri. Ana pensava a suo fratello Marcel che aveva subito un'operazione al cuore; Miriam a Chloe, perchè di problemi in famiglia non ne aveva punti; Ashton alla sua batteria, non riusciva a stare due giorni senza toccare le sue bacchette; Luke pensava al sorriso di Effie ed Effie agli occhi blu e profondi di Luke: erano proprio innamorati. Calum pensava che non aveva digerito bene il pesce e voleva andare in bagno, ma rimaneva lì seduto sul prato con accanto i suoi amici perchè era troppo pigro per alzarsi e andare in un bar dove ci fosse un bagno, anche sporco. Tom non pensava a niente, perchè non aveva nulla di cui preoccuparsi e che gli importasse veramente, per lui tutto era un'illusione, anche la vita; Ryan pensava a Peter, perchè lo odiava e voleva assistere alla ramanzina che la Mrs. Martens gli avrebbe fatto per la sua scappatella. Chloe guardava il cielo e si diceva nella mente che era una cafona, incoerente e ignorante, secondo lei nessuna l'amava davvero. Michael pensava di che colore avrebbe tinto i suoi capelli tornato a casa: forse celeste. Julie ripassava mentalmente i passi di danza della variazione di Esmeralda, perchè la sua insegnante di danza classica l'aveva scelta per danzare con il tamburello in mano sul palco la domenica che sarebbe venuta. E Cassie pensava alla canzone dei Rolling Stones che aveva ascoltanto un'ora prima di partire per quella gita di merda, perchè a lei non piaceva per niente quel paesino sperduto. Preferiva Sydney.

Ana iniziò a ridere, seguita automaticamente da Michael perchè lui adorava la sua risata. E poi si erano ritrovati tutti a sghignazzare per non si sa cosa.
« Ma perchè ridete? » l'unico rimasto serio era Tom, perchè lui non rideva mai.
Ana indicò un punto dietro le spalle dei ragazzi, e tutti si girarono a vedere cosa la ragazza stesse indicando.
« Scusate il ritardo, stavo scappando dalla professoressa. » Peter si avvicinò ai suoi compagni di classe e diede una pacca alla spalla di Ashton, perchè era quello con cui aveva legato di più tra tutti.
« Passatemi un po' d'erba » .

Alle quattro del pomeriggio tutti avevano preso strade diverse. Chi era andato ad un mercatino che si svolgeva ogni mercoledì in piazza e chi era andato a fare una lunga passeggiata lungo il fiume; o chi era rimasto a sonnecchiare dietro la siepe, come Calum e Cassie. Ana era andata con Michael, Ashton, Tom e Julie al mercatino, perchè avevano voglia di vedere altre nuove facce in giro per la piccola piazza del paese. Chloe, Ryan e Peter erano andati lungo il il fiume e giocavano a calcio con i sassolini che trovavano per la strada. Miriam era dietro di loro e li seguiva facendo finta di voler stare da sola. In parte era una cosa vera, perchè sì, voleva restare sola. Sola con Chloe. Che poi di lei le piaceva tutto. Le sue lunga ciglie che le contornavano alla perfezione i suoi occhi color verde smeraldo. Amava il modo in cui si riavviava i capelli all'indietro, adorava il suo modo di vestire, il suo profumo. Però Miriam aveva paura di fare un passo falso, e allora rimaneva nel suo angolino ad amarla ogni giorno sempre di più.
Effie e Luke erano tornati in albergo perchè avevano voglia di coccolarsi ed amarsi sempre di più con la televisione che trasmetteva il telefilm preferito della ragazza e il rumore delle loro labbra che schioccavano e si completavano come un puzzle.
« Mi ami? » .
« No, - sussurrò Luke nell'orecchio di Effie, stringendola più forte - di più. Solo che non so come dirtelo » .
« Allora dimostramelo » .

Calum era sveglio e guardava Cassie sonnecchiare con la bocca leggermente socchiusa. Lui l'aveva etichettata come la ragazza più divertente della classe. Gli piacevano le battute che sparava, o gli indovinelli che diceva. Lo facevano sempre ridere, perchè la maggior parte erano demenziali. Le accarezzò i capelli senza accorgersene e tra i capelli biondi pieni di nodi gli incastrò una margherita, il fiore preferito di Calum, perchè forse era anche l'unico che conosceva, oltre al girasole. Ritirò subito la mano quando Cassie aprì gli occhi e le sue iridi chiare incontrarono quelle scure di Calum.
« Ciao scimmietta » lo salutò con un lieve bacio sulla guancia, perchè lei era molto espansiva con tutti e forse era per questo che piaceva a Calum.
« Ciao Cassie » biascicò Calum. Aveva sempre sonno, lui.
Cassie allungò le gambe e si mise a sedere e il ragazzo accanto a lui appoggiò con delicatezza la testa sulle gambe magre di lei, aveva quasi paura di spezzarle. Si guardarono negli occhi e rimasero in quella posizione per non so quanto tempo. Si stavano conoscendo meglio con dei semplici sguardi, e Calum aveva capito che Cassie era un persona davvero speciale.
« Sei carina » .
« Stai dicendo una bugia » .
«  Non è vero. - fece una pausa - Mi piacciono anche i tuoi denti a castoro » .
Cassie sorrise appena. « Grazie... » .
« Penso che dovremo uscire qualche volta. - La ragazza si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio a fior di labbra - Non in questo paesino » .
« Lo penso anch'io » .

Il mercatino che veniva allestito in piazza ogni mercoledì pomeriggio era gremito di gente.
« Forse vengono anche da altri paesini qui vicini » ipotizzò Julie correndo davanti al banco di una bancarella, perchè aveva visto degli orecchini troppo carini.
Ashton scosse la testa e circondò con un braccio la spalla di Michael e con un'altra quella di Tom. Ana si era avvicinata a Julie con la decima sigaretta in mano, anche se a lei degli orecchini non gliene importava niente. Presero anche dei frullati, e dopo averli bevuti se ne pentirono perchè gli era venuto a tutti un freddo improvviso, così forte da rintanarsi ognuno tra le braccia dell'altro. Ana era quella che si era trovata schiacciata dai loro corpi più di tutti con la guancia attaccata al petto di Michael, la spalla alla schiena di Julie e la sua schiena col petto di Tom, che dopo tutti quegli scambi di affetto era rimasto sempre con lo sguardo perso nel nulla e la mente da un'altra parte. Ashton abbracciava tutti con le sue braccia muscolose e Julie che era più vicina a lui sentiva un forte odore di menta che a lei subito piacque.
« Mi piace il tuo profumo » si lasciò scappare e Ashton le sorrise.
« Garnier » .
« Prenditi cura di te » finì Ana con nonchalance interrompendo quel momento di dolcezza tra i due. E sentì il suo orecchio rimbombare la risata cristallina di Michael e senza accorgersene si era lasciata scappare un sorriso innocuo.

Ryan e Chloe scherzavano e parlavano seduti sul bordo fatto di cemento del fiume. Peter era andato a bere una birra in un bar lì vicino. Miriam era seduta su una panchina e aveva preso in mano un libro da leggere che aveva lasciato lì a marcire nella sua borsa nera con le borchie. Era da tre mesi che aveva quel libro dentro la borsa, ed era con due mesi di ritardo perchè non lo aveva riportato in biblioteca. Tra poco l'avrebbero chiamata a casa. Passò una mezz'oretta a leggere poi chiuse il libro di scatto e chiuse gli occhi. Non aveva la forza di leggere un'altra riga di quel libro troppo romantico, per i suoi gusti. Già aveva i suoi, di problemi amorosi, se poi ci si metteva anche quella del libro, l'umore di Miriam scendeva sempre di più.
Sentì qualcuno sedersi sulla panchina accanto a lei. Girò la testa e si ritrovò davanti Chloe che aveva appena acceso una sigaretta. I loro occhi si incontrarono per un momento, per poi ritornare ad osservare l'ambiente attorno a loro. Chloe buttò un po' di cenere sull'asfalto per poi rivolgersi a Miriam.
« Ho visto come mi guardi, sai? » sussurrò pacamente per poi buttare fuori il fumo a piccole nuvolette.
« E come? » chiese stupita Miriam.
« Mi guardi con gli occhi di chi sa amare ma ha paura di farlo, con gli occhi che ti assillano la mente con un: "Baciami. Baciami. Cazzo, baciami!". Con gli occhi di una semplice ragazza innamorata » .
Miriam era rimasta muta per un po' a riflettere sulle parole che aveva appena pronunciato la ragazza accanto a lei. Ed era vero. Aveva paura di amare. E aveva una voglia pazzesca di baciare le labbra sottili di Chloe, perchè erano rosse come il sague.
« Ma allora, perchè non lo fai? - Chloe fece una pausa, guardando Miriam dritto negli occhi - Perchè non mi baci? » .
E Miriam si fiondò sulle labbra di lei, e si sentì per una volta nella sua vita veramente felice.

Alle otto e quarantadue di sera erano tornati tutti all'albergo, tranne Ryan, Tom e Peter. Erano andati in una piccola discoteca in piazza e sarebbero tornati la mattina dopo, giusto in tempo per ritornare a casa. Effie e Luke si rincorrevano per la hall dell'hotel, perchè la ragazza lo aveva offeso dicendo che era più brutto di un dugongo. Miriam aveva le dita delle mani intrecciate con quelle di Chloe. Finalmente erano riuscite a trovarsi, a venirsi incontro per amarsi. E Chloe in quel momento era più felice, perchè aveva capito che in quel mondo di automi qualcuno c'era che l'amava per come era, per la ragazza un po' maschiaccio e che adorava andare sullo skate. Calum e Cassie erano in stanza e stavano preparando la cioccolata calda, perchè in quella sera così fredda di dicembre ci voleva proprio qualcosa per riscarldarsi il corpo. Al cuore ci pensavano già gli abbracci. Michael, Julie, Ana ed Ashton erano seduti sulle poltrone di pelle della hall e chiaccheravano del più e del meno, e quel pomeriggio avevano capito che avevano trovato persone stupende con cui scherzare e si erano conosciuti meglio, perchè fino a poco tempo prima le uniche cose che si dicevano fra loro era un: « Mi presti una penna blu? » .
Dopo quella gita erano tutti più in sintonia tra loro e si volevano più bene. Pensavano di fare la gita più brutta e noiosa di tutto l'anno scolastico, ma forse era stata la più eclatante di tutti i loro diciassette anni di vita. 
 
hey. c:
ammetto che è la prima volta che scrivo in questa sezione, e sono abbastanza emozionata, ma non molto.
e se ci avete fatto caso ho approfondito di più il rapporto tra Miriam e Chloe, e se devo essere sincera in questa one shot è la coppia che mi piace di più, prima di Effie e Luke.
e i prestavolto ce l'ho solo per Cassie ed Effie. :3
Cassie è Hannah Murray ed Effie Kaya Scodelario.
NON A CASO, ho preso i nomi e queste meravigliose ragazze dalla serie 'skins' che io amo e adoro e muoio nei feels guardandola.
eeee niente, spero che questa one shot vi piaccia e che la recensite, perchè ho davvero bisogno di una recensione.
e voglio sapere qualcosa sui miei primi lettori, magari ditemi come vi chiamate e qualcosina di voi. :3
come avete passato halloween? io ho guardato hunger games. lol
mi potete trovare su  tumblrtwitter
bacioni,
mareintempesta.
  
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